Esposti alla Classense i “disegni e volumi di una costumista Ravennate” Seguici su Telegram e resta aggiornato Inaugurata una rassegna dedicata all’artista di scena Emma Calderini, che ebbe grande successo tra gli anni ’30 e ’60. Resterà aperta al pubblico fino all’8 marzo Inaugurata alla biblioteca Classense (Corridoio Grande) la mostra “Emma Calderini. Storie di lana, seta e crinoline. Disegni e volumi di una costumista ravennate tra teatro, cinema e tv”. La mostra presenta al pubblico un nucleo di disegni di costumi storici conservati in Classense e realizzati dalla raffinata artista di scena Emma Calderini (1899-1975), costumista e storica del costume. L’esposizione è anche occasione per ricostruire la figura di un’artista ravennate che ebbe grande successo tra gli anni Trenta e Sessanta; da Ravenna, dove frequentò l’Accademia ed ebbe come maestro Giovanni Guerrini, si trasferì a Milano: qui lavorò per riviste e case di moda prima di dedicarsi allo spettacolo come costumista. Fra gli altri, Ettore Romagnoli, Anton Giulio Bragaglia, Enzo Ferrieri, Sandro Bolchi le chiesero di collaborare alle rappresentazioni teatrali, cinematografiche o televisive che diressero. Un ritratto di Emma Calderini Emma Calderini produsse centinaia di bozzetti, schizzi e disegni che sono custoditi in varie istituzioni italiane, dalla Raccolta Bertarelli di Milano, alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, alla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano e che, soprattutto, confermano le sue capacità creative ma anche il suo rigore filologico, testimoniato soprattutto nelle sue opere edite, anch’esse esposte in mostra: Il costume popolare in Italia (1934), volume pubblicato sotto gli auspici di Corrado Ricci e Aldo Spallicci, e Acconciature antiche e moderne (1962). La mostra resterà aperta fino all’8 marzo. Orari: lunedì dalle 14 alle 19; da martedì a sabato dalle 9 alle 18.30. Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Timbri giganti alla biblioteca Classense per rivivere la storia dell’Anic Le tavole xilografiche su Dante di Gianni Verna acquisite dalla Classense Incontri con le “scritture di frontiera”, tra razzismi e “donne di strada” Seguici su Telegram e resta aggiornato