Cervia “bella e ventosa” omaggia la scrittrice premio Nobel Grazia Deledda

Lo spettacolo “Con grazia”, nell’ambito di Ravenna Festival, unisce biografia, letteratura e musica popolare sarda eleggendo l’autrice a simbolo culturale della città

Petrignani Gatto Omaggio Deledda

Sandra Petrignani e Francesca Gatto (foto Luca Concas)

Andato in scena a inizio luglio, nella suggestiva cornice dell’Arena Stadio dei Pini, lo spettacolo dal titolo Con Grazia. Omaggio a Grazia Deledda (1871-1936) porta avanti un percorso di consolidamento del rapporto tra la città di Cervia e la scrittrice sarda, prima (e per ora unica) donna italiana a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1926. Il rapporto di Deledda con Cervia, durato ben 15 anni, è testimoniato dalla villa acquistata dalla scrittrice nel 1928 e soprannominata “Caravella” per la sua ubicazione in via Cristoforo Colombo; qui Deledda trascorse le sue estati in villeggiatura assieme al marito e ai due figli fino alla sua morte, avvenuta prematuramente nel 1936 a causa di un tumore al seno.

Oggi la sua presenza nella città rivive grazie all’iniziativa della associazione culturale “Grazia Deledda, una Nobel a Cervia”, composta da dieci donne e presieduta dalla giornalista Marisa Ostolani. La sua azione gravita soprattutto attorno alla villa cervese della scrittrice, attualmente di proprietà di privati, e al suo giardino, che si spera di rendere accessibile al pubblico con l’obiettivo di rinvigorire il legame del territorio con un nome così importante per la storia della letteratura italiana.

L’evento della rassegna “Il Trebbo in Musica” di Ravenna Festival andato in scena sul palcoscenico di Milano Marittima ha servito egregiamente questo scopo. Non solo perché si è data l’occasione di ripercorrere la biografia della donna e della scrittrice Deledda, ma anche perché si è potuto godere di un assaggio di cultura sarda attraverso le note strumentali e vocali di musicisti di primordine, in omaggio alla città di Nuoro in cui Grazia è nata e a cui è rimasta legata per tutta la vita.

La prima parte dello spettacolo, affidata alla voce pacata e accogliente dell’autrice Sandra Petrignani (candidata al premio Strega 2018 con La Corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg) e alla capacità interpretativa dell’attrice Francesca Gatto, ripercorre la vita della scrittrice dalle origini sarde alla maturità biografica e letteraria, svelandone la complessità e la modernità di pensiero. Vissuta a cavallo del ventesimo secolo, Grazia Deledda ha assunto su di sé, come molti altri autori di quel periodo, la difficoltà di conciliare la tradizione con il progresso, il vecchio con il nuovo, il ruolo sociale con la spinta all’emancipazione. Un contrasto ancora più drammatico per una donna che viveva in un ambiente chiuso, radicato e immutabile come quello dell’entroterra sardo alla fine dell’Ottocento. Così, la scrittrice finì per riconoscere in se stessa in due personalità distinte: Grazia, che ricopriva il ruolo sociale di moglie e madre, da un lato, e Graziella, il suo spirito anticonformista e anticonvenzionale, che sfidava le leggi non scritte degli uomini imponendosi sulla scena politica e letteraria, dall’altro. L’ipotesi è che proprio a Cervia la scrittrice abbia ambientato il suo romanzo del 1931 Il paese del vento, a quella città definita “bella e ventosa” che qualche anno prima, nel 1928, le aveva conferito la cittadinanza onoraria.

Musicisti Sardi Omaggio Deledda

Luigi Lai, Elena Ledda e Mauro Palmas (foto Luca Concas)

Pur desiderando ardentemente di fuggire da Nuoro per trasferirsi sul continente e rincorrere il successo come scrittrice, Grazia Deledda non tradì però mai le sue radici, che infatti emergono con forza all’interno dei suoi romanzi. È proprio per omaggiare l’anima sarda della scrittrice che lo spettacolo si è arricchito di esibizioni musicali di prestigio con suoni evocativi e suggestivi. Alla voce calda e flessuosa di Elena Ledda, che ha interpretato i canti popolari sardi accompagnata dalla mandola e dal liuto cantabile di Mauro Palmas, si è aggiunta la strabiliante performance di Luigi Lai, maestro tra i massimi esperti di launeddas, uno strumento a fiato basato sull’uso di canne, insignito di recente della laurea ad honorem in musica da parte dell’Università di Bologna.

Con Grazia alterna parole e musica fondendole insieme nel ricordo di una grande donna e scrittrice del nostro passato letterario, moderna di spirito e inquieta per vocazione, che a Cervia ha trascorso parte della sua vita. Non stupisce che la città voglia celebrarla stabilendo con il suo nome e il suo retaggio un legame che duri il più a lungo possibile.

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