giovedì
13 Novembre 2025
ceramica

Il Mic di Faenza si aggiudica il bando europeo Erasmus Plus con un progetto sul restauro delle opere distrutte dalle guerre

Il progetto prevede un percorso biennale condiviso con cinque istituti culturali che comprende la formazione dello staff, laboratori e workshop

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Joining the shards, in italiano “Unire i frammenti”, per mettere a fuoco nuove strategie di conservazione e restauro delle collezioni ceramiche colpite da eventi bellici. È con questo progetto che il Mic di Faenza ha vinto il bando Erasmus Plus finanziato dall’Unione Europea.

Il museo faentino, ideatore, promotore e capofila del progetto, coinvolgerà in un lavoro di due annialtre cinque istituzioni internazionali: l’Ifac-Cnr di Firenze, il Museo Porzellansammlung im Zwinger – Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, il Museo della Ceramica di Boleslawiec, la Fondazione War Childhood Museum presso L’Aia e il Museo Khanenko di Kyiv.

«Ciascun frammento è parte di una storia comune e protagonista di un racconto fondamentale – commentano dal museo -, che testimonia cosa le vicende belliche abbiano causato ai singoli paesi, alle persone ancor prima che ai patrimoni culturali». Tra gli obiettivi più ambiziosi del progetto, quello di mettere in luce non solo il patrimonio, ma anche le storie di musei e istituti culturali colpiti dalle guerre, valorizzandone l’identità.

Parte fondante del progetto infatti sarà la formazione delle competenze degli staff museali e di istituti culturali per il restauro, la valorizzazione dei patrimoni danneggiati e per la conservazione della memoria. Parallelamente si svilupperanno nuovi percorsi per raccontare i patrimoni ceramici colpiti dalla guerra e in alcuni casi recuperati e promossi attraverso didattiche speciali a loro dedicate. Le attività comprenderanno workshop, giornate di studio, sperimentazioni tecniche e di ricerca, realizzazione di manuali e documenti su conservazione, restauro e didattica dei patrimoni ceramici coinvolti in eventi bellici, sottenderanno ad una profonda collaborazione tra i partner europei.

«Questo progetto valorizza una delle mission del nostro Museo da sempre impegnato nel recupero dei pezzi danneggiati dalla seconda guerra, nella valorizzazione e nella realizzazione di attività formative nel campo del restauro. – conclude Claudia Casali, direttrice del MIC Faenza – Questa è una grande opportunità di confrontarsi con partners europei su tematiche purtroppo tristemente attuali, legate ai danni bellici dei patrimoni artistici».

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