Porto: 2014, mai così bene dal 2009 In sei anni 30,8% in più di traffico merci

Il presidente di Ap: «Se facciamo il Progettone i posti di lavoro
potranno crescere di tremila unità in 5-6 anni. Altrimenti saturazione»

Il 2014 del porto di Ravenna si chiude con un dato sulle tonnellate di merci movimentate che vale il miglior risultato degli ultimi sei anni: 24,5 milioni di tonnellate, un aumento dell’8,8 percento rispetto al 2013 e del 30,8 percento rispetto al 2009. Numeri che fanno dello scalo San Vitale il primo porto nell’Adriatico al netto dei prodotti petroliferi.

Ma l’ottimismo si ferma qui perché per il 2015 si prevede una situazione di stallo: «Sarà senza dubbio un anno molto difficile – spiega Galliano Di Marco, presidente dell’Autorità portuale –: in assenza dell’avvio dei lavori del Progettone il porto ha quasi raggiunto la propria saturazione. Solo grazie all’approfondimento dei fondali ed alla connessa realizzazione degli interventi di consolidamento delle reti stradale e ferroviaria si compirà nel suo complesso quel disegno strategico portuale che metterà in sicurezza il nostro scalo e tutte le attività ad esso connesse». Opere che nelle parole del manager arrivato a Ravenna nel 2012 potranno avere un impatto importante sul fronte occupazionale: «Gli attuali 10mila posti di lavoro potranno crescere di almeno tremila unità nei prossimi 5/6 anni. Ma dobbiamo, come ho già detto in tante occasioni e non mi stancherò mai di ripeterlo, avviare al più presto gli interventi previsti nel Progettone».

Eccolo allora il 2014 nel dettaglio, secondo le statistiche fornite dall’Autorità portuale. Gli sbarchi sono stati pari a 20,4 milioni di tonnellate (+6,8%), mentre gli imbarchi ammontano a 4,0 milioni di tonnellate (+20,1%). Il numero delle navi arrivate complessivamente nell’arco dell’anno è stato pari a 3.122. Durante tutto il 2014 molto positivo è stato il traffico di merci secche (+9,4%), con 1,4 milioni di tonnellate in più rispetto all’anno scorso, e si è registrata una sostanziale stabilità nella movimentazione delle rinfuse liquide (+0,2%). Costante anche il trend positivo delle merci varie, in particolare di quelle su rotabili che sono cresciute del 54,8%, passando da 1,158 mila a 1,792 milioni di tonnellate. Tra le merci secche l’incremento in valori assoluti più significativo è per i prodotti metallurgici, in particolare coils, passati da 4,448 a 5,380 milioni, con una crescita del 21,0%. Da segnalare il forte aumento dei prodotti imbarcati, passati da 250 a 627 mila, e diretti prevalentemente in Usa e nel Regno Unito. Altro aumento rilevante, pari a quasi 200 mila tonnellate, è per le derrate alimentari (+8,3%) ed è da attribuirsi agli sfarinati provenienti dall’Argentina e dagli Usa. Buono anche il risultato dei prodotti agricoli passati da 1,533 a 1,727 milioni di tonnellate (+12,6%), grazie ai quantitativi di frumento (940 mila tonnellate) proveniente perlopiù da USA, Bulgaria e Canada, di granoturco (470 mila tonnellate) importato soprattutto dall’Ucraina, e di sorgo e pellet, il primo in arrivo da Ucraina e Russia, il secondo da Canada e Usa. In crescita anche i concimi passati da 1,463 a 1,544 milioni di tonnellate (+5,5%). In calo i minerali greggi e materiali da costruzione (-3,5%) a causa della diminuzione dell’import di ghiaia per l’edilizia. In crescita le materie prime per le ceramiche (+1,9%), e in particolare argilla, feldspato, caolino e nefelina (complessivamente oltre 3,4 milioni di tonnellate). Per quanto riguarda le rinfuse liquide, si è registrata una crescita delle derrate alimentari (+7,7%), grazie ad un consistente aumento dell’import di oli e grassi vegetali. Positivo il dato relativo ai prodotti petroliferi (+4,9%), mentre vi è un calo di quelli chimici (-15,7%). In leggero calo il traffico container che è stato pari a 222.548 Teu, 4.331 in meno (-1,9%) rispetto allo scorso anno. In particolare, la diminuzione è da attribuirsi interamente ai Teu vuoti (-7,1% e pari a 4.348 Teu), mentre per i pieni si è riscontrata una sostanziale stabilità.

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