Ndrangheta da mare: la malavita voleva il bagno Marinabay. Minacce al gestore Seguici su Telegram e resta aggiornato Dalle carte della maxi inchiesta Aemilia (117 arresti in regione)le vicende del 2013 con la spedizione degli affiliati sulla spiaggia L’ombra della ‘ndrangheta si allunga sul litorale ravennate. Dalle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato a 117 arresti a fine gennaio nell’ambito di una vasta indagine condotta dalla direzione distrettuale antimafia (Dda) di Bologna contro la criminalità organizzata in Emilia Romagna emerge che gli interessi della malavita si sarebbero sovrapposti alle sorti imprenditoriali del noto stabilimento balneare Marinabay a Marina di Ravenna. I fatti risalgono all’estate 2013 ruotando principalmente attorno alla figura di Giuliano Debbi, indagato nell’inchiesta denominata Aemilia ma non arrestato. Dal 2008 l’uomo era uno dei due soci della maxi struttura sorta al posto del Nello Beach. Secondo l’ipotesi accusatoria attraverso la mediazione di un giornalista di Reggio Emilia, Marco Gibertini, Debbi «più o meno inconsapevolmente» – riportano le carte citate da Resto del Carlino e Corriere Romagna – avrebbe fatto ricorso a esponenti di spicco delle famiglia ‘ndranghetiste per allontanare il gestore dello stabilimento e recuperare un presunto credito vantato nei confronti dell’ex titolare della Locanda Melarancio in centro a Ravenna. Tutto sarebbe avvenuto con minacce esplicite. I diretti interessanti negano le contestazioni degli inquirenti portando a sostegno i documenti che consegnano l’usufrutto delle attività alle persone che poi si sarebbero presentati di fronte alle vittime delle presunte minacce vantando un ruolo nella trattativa. Va ricordato che lo stabilimento è in stato di abbandono dopo il sequestro amministrativo di settembre 2013 per occupazione abusiva di suolo demaniale: un debito verso le casse dello Stato per la concessione demaniale di circa 300mila euro. Nel pomeriggio di oggi 3 febbraio, dopo la pubblicazione sulle colonne della stampa locale della notizia, il sindaco Fabrizio Matteucci ha incontrato il prefetto Francesco Russo: «Mi ha confermato l’alto livello di attenzione delle forze dell’ordine nell’azione di contrasto alle infiltrazioni della malavita organizzata nel nostro tessuto economico locale. Pericolo che può manifestarsi in modo più accentuato a causa della crisi economica. Abbiamo convenuto che, oltre al lavoro di indagine degli organi della Stato, è fondamentale la collaborazione di tutti i cittadini che con le loro segnalazioni possono aiutare l’azione di contrasto della delinquenza organizzata affinché non penetri e metta radici nel nostro territorio». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Musica classica e una caccia al tesoro al Nazionale per la (prima) domenica al museo Rinnovato il protocollo per la sicurezza al porto. La scadenza prorogata al 2020 Al Dock 61 si parla di "evoluzione al femminile" per celebrare la nascita di Darwin Seguici su Telegram e resta aggiornato