«Sono mancati i politici competenti» Confindustria critica il passato e presenta la sua ricetta per il futuro 

In vista delle elezioni di giugno un documento con le idee e i suggerimenti degli Industriali per la Ravenna del futuro

Politici competenti con attitudine al comando se ne sono visti pochi negli ultimi anni alle latitudini di Ravenna. Il giudizio poco lusinghiero arriva da Giuseppe Rossi, vicepresidente di Confindustria provinciale. Con l’avvicinarsi della tornata elettorale, per evitare di proseguire nel solco avvilente di quanto visto finora, l’associazione di via Barbiani si è messa al lavoro per i candidati scrivendo “Ravenna, città di mare: proposte di futuro”, un documento che riassume le idee degli Industriali per il territorio in modo che gli aspiranti primi cittadini ma anche chiunque si affacci sulla scena politica con ruoli meno esposti abbia una traccia.

Una decina di pagine di riflessioni che prendono le mosse dalla convinzione che serva un campio di passo nella gestione del pubblico interrompendo la pratica delle carriere fatte grazie alle tessere di partito e dando più spazio ai meriti. Rossi vede una Ravenna trascurata con dei lidi abbandonati e poco considerata dalle grandi istituzioni che hanno potere decisionale per i grandi progetti infrastrutturali: «È dai tempi del ministro Benigno Zaccagnini che non si vedono grandi opere in città».

Per l’economia ravennate l’associazione di categoria prevede «una piccola, positiva inversione di tendenza, che pure riguarda il locale mercato del lavoro, restando ancora pesante la fase recessiva che non si esaurirà neppure tra il 2016/2017. Tale tendenza, principalmente dovuta a fattori macro-economici, va localmente intercettata e affrontata dall’azione politico-gestionale della amministrazione pubblica locale perché non trascuri alcuna azione volta a rendere più semplice ed efficiente la vita delle imprese insediate a Ravenna».

Il documento elaborato da Confindustria tocca tutti i principali temi di cui si deve occupare l’amministrazione locale di Ravenna: il turismo, il porto, l’urbanistica, l’ambiente, l’istruzione, la sicurezza. A scorrere i capitoli emergono idee e suggestioni già sentite nel dibattito pubblico degli ultimi tempi. Di seguito una breve sintesi, il documento integrale è scaricabile dal link in fondo alla pagina.

Risorse. Questione cruciale, manco a dirlo, il reperimento delle risorse da mettere in campo: «Vanno utilizzati i 10 milioni di euro che lo Stato è in procinto di sbloccare, a favore del Bilancio del Comune, dalla Legge di stabilità, i 16 milioni di euro derivanti dalla vendita di azioni del Comune in Hera e altri 4 milioni di euro dalla vendita di azioni del Comune in Romagna Acque e un riassetto proprietario di Sapir potrebbe generare risorse per il territorio».

Infrastrutture. «Necessario adeguamento della Romea Dir che va considerata una priorità; adeguamento della tangenziale Classicana; completamento della E55 Orte-Mestre nel tratto tra Venezia e Ravenna ma dando assoluta priorità al collegamento tra Ravenna e la Ferrara Mare, realizzazione del by-pass stradale e ferroviario del Canale Candiano».

Darsena e stazione ferroviaria. «L’attuale Stazione rimanga dov’è; venga completamente ristrutturata dalle Ferrovie, si realizzi una stazione bifronte, aperta ad est verso il porto e la Darsena di Città».

Porto. «Non è più procrastinabile l’approfondimento del canale e l’adeguamento delle relative strutture. Va definita una strategia per individuare nuovi bacini produttivi della Germania del Sud, dell’Austria e della Svizzera che possano essere sottratti alla concorrenza dei porti del nord Europa, sviluppando l’intermodalità. Tale responsabilità è prima di tutto dell’Autorità Portuale, ma le Istituzioni possono affiancarsi agli operatori».

Urbanistica. «L’amministrazione comunale si è preoccupata di normare urbanisticamente la città invece che disegnarla. Si richiede la rifondazione, alla base, del sistema degli uffici, di sottrarre alla concertazione sindacale le scelte organizzative, che devono essere funzionali solo agli obiettivi che si propone l’Amministrazione».

Turismo. «L’industria culturale di Ravenna è la prima leva per la ripartenza degli arrivi e delle permanenze turistiche in città e nei lidi. Gli stessi Lidi vanno urbanisticamente rivisti e curati, in coerenza con il piano dell’arenile e con una valorizzazione delle pialasse, delle aree pinetali e umide molte delle quali abbandonate al degrado».

Sicurezza. «Ravenna non è un Comune al sicuro da criminalità organizzata e micro criminalità. Si tratta di bonificare, tenere pulite e vigilare, anche con la video sorveglianza, le aree urbane degradate o mal frequentate (Giardini Spayer, Zona Stazione, Rocca Brancaleone, Piazza San Francesco, aree periferiche)».

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