Rifiuti, Cisl: «Colpa pure delle coop locali Perché non si parla dei loro contratti?»

Il responsabile regionale del sindacato ricorda anche il caso Bologna,
dove le coop hanno vinto l’appalto «ma ci sono problemi da mesi»

Registriamo una posizione decisamente controcorrente sul caso della gestione della raccolta dei rifiuti scoppiato in questi giorni nel Ravennate. È quella della Fit-Cisl dell’Emilia-Romagna, che in una nota firmata dal segretario Stefano Rivola sottolinea anche le presunte responsabilità delle aziende uscenti, le cooperative romagnole che hanno perso l’appalto. Secondo la Cisl, infatti, le responsabilità vanno suddivise «tra Hera, una parte delle aziende uscenti e il raggruppamento temporaneo d’imprese aggiudicatario dell’appalto».

«Hera – prosegue la nota – da tempo dimostra una grossa incapacità nella gestione degli appalti, basti vedere quanto successo a Bologna, dove è tuttora in corso un’indagine della procura e dove, nonostante siano mesi che operano aziende aggiudicatarie, ci sono ancora grossi problemi».

A Ravenna, sottolinea la Cisl, «alcune delle aziende uscenti, così come dichiarato da Hera, non hanno reso disponibile per l’assunzione nelle nuove aziende il personale (va detto che in realtà hanno offerto ai lavoratori di restare nella loro vecchia cooperativa con altre mansioni, ndr), soprattutto autisti, rendendo così difficoltoso il cambio appalto e causando una parte dei disservizi». La Cisl bolognese pone poi due domande: «Siamo certi che nell’ultimo giorno di attività le aziende uscenti abbiano svolto in maniera corretta il servizio? Non è che hanno dimenticato di svuotare i cassonetti andando a peggiorare una situazione già difficile?».

In merito a quanto accaduto – sottolinea polemicamente la Cisl – «è intervenuta anche l’alleanza delle cooperative (vedi articoli correlati, ndr) che stranamente non è intervenuta per denunciare i disservizi dell’appalto di Bologna, forse perché se lo sono aggiudicato le coop e coop sociali di Legacoop? Perché non ha parlato delle condizioni dei lavoratori prima del cambio appalto, quando operavano circa 50 tra aziende, coop e coop sociali con 13 diverse applicazioni contrattuali invece dell’applicazione del contratto di riferimento dell’igiene ambientale? Parla di gara al massimo ribasso ma forse dimentica che la componente ribasso incideva solo per il 40 percento».

La Cisl poi torna a Hera, «perché a Bologna ha concesso tre proroghe prima del cambio appalto e a Ravenna invece, nonostante un ricorso al Tar, ha preteso l’avvio immediato del cambio appalto? Forse è ora che il dirigente che si occupa delle gare di appalto passi a occuparsi di altro visto che da tempo non ha il controllo di quanto accade. Chiudiamo – scrive Rivola – dicendo che le scuse vanno fatte ai cittadini ma anche e soprattutto ai lavoratori che purtroppo sono sempre quelli che pagano a caro prezzo l’incapacità di altri e che ci mettono tutti i giorni la faccia. Un plauso a loro e al lavoro che svolgono quotidianamente per la comunità».

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