Oltre 600 agricoltori da Ravenna tra i 7mila in marcia sotto la Regione

Coldiretti: «Burocrazia in eccesso e nessuna soluzione concreta al grave problema dei danni da fauna selvatica»

Erano più di seicento gli agricoltori ravennati tra i circa settemila, stime degli organizzatori, che il 23 giugno hanno marciato fin sotto la sede della Regione a Bologna «per denunciare l’immobilismo dell’assessorato all’Agricoltura, Caccia e Pesca, reo di aver abbandonato a se stesso uno dei territori chiave del patrimonio agroalimentare italiano. Burocrazia in eccesso, fondi insufficienti per la lotta integrata, zero iniziative per promuovere la frutta e nessuna soluzione concreta al grave problema dei danni da fauna selvatica». Il presidente di Coldiretti Ravenna, Massimiliano Pederzoli, dal palco non ha usato mezzi termini: «Nonostante una lunga fase di concertazione da noi cercata, voluta e proposta per il bene della nostra agricoltura, la situazione di stallo istituzionale non accenna a sbloccarsi e visto che non c’è più tempo da perdere chiediamo all’assessore Caselli di farsi da parte».

Con l’assemblea provinciale svoltasi il 9 giugno scorso si era aperta la fase di mobilitazione straordinaria di Coldiretti Ravenna, «conseguenza della cronica staticità dell’assessorato regionale su troppe tematiche e problematiche di primaria importanza per il settore»: la fase di mobilitazione è culminata nella maxi manifestazione di denuncia messa in atto dinanzi al centro di potere istituzionale-decisionale del comparto agricolo, la terza Torre della Regione, in viale della Fiera 8, davanti agli uffici dell’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Simona Caselli.

Particolarmente sentito il problema dei danni da animali selvatici: «Ben oltre i tre milioni di euro i danni lordi da fauna accertati nella provincia di Ravenna negli ultimi 10 anni – si legge in una nota di Coldiretti –, 150mila quelli relativi al 2014 (ultimo dato disponibile) ai quali vanno sommati i 70mila sostenuti dagli Atc provinciali che potrebbe abbassare gli indennizzi riconosciuti che già oggi non coprono tutti i danni per colture e allevamenti».

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è intervenuto in collegamento in videoconferenza da Roma, illustrando alcune iniziative in programma: un’iniziativa a Bruxelles per modificare l’attuale normativa sui danni da fauna selvatica e, sul tema, un tavolo di confronto con gli agricoltori; 60 milioni in più per il sostegno alle misure agroambientali; un primo pacchetto di interventi per lo snellimento della burocrazia. Per quanto riguarda i danni della fauna selvatica all’agricoltura, Bonaccini ha annunciato l’impegno a chiedere la modifica dell’attuale normativa comunitaria che prevede che le Regioni possano risarcire solo i danni provocati dalla fauna protetta. «Questa Regione lavora bene e in velocità. A fine 2016 avremo messo a bando il 60 percento delle risorse del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, così come dichiarato nel Patto per il lavoro sottoscritto con le parti sociali», così l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli replica alle accuse di ritardi. Aggiungendo dei numeri: «Per noi parlano i fatti: in poco più di un anno abbiamo emanato 15 bandi relativi a 28 operazioni per un impegno complessivo di quasi 460 milioni di euro, che rappresentano il 38,62 percento della disponibilità totale per l’intera programmazione che è di 1,9 miliardi».

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