A partire dall’inizio del 2015 i principali indicatori dell’industria manifatturiera provinciale erano tornati positivi interrompendo una prolungata fase recessiva in atto dal 2011. I primi sei mesi del 2016 hanno confermato tale crescita. Mentre nell’ultimo trimestre la produzione, il fatturato estero e gli ordini registrano una nuova flessione. È quanto emerge dai dati della Camera di Commercio di Ravenna.
In particolare – si legge nel comunicato – nel periodo luglio-settembre 2016 la produzione industriale della nostra provincia è diminuita dello 0,3 percento rispetto allo stesso periodo del 2015. Tale risultato è in controtendenza rispetto a quanto si osserva in regione, dove continua la crescita registrata negli ultimi trimestri con un incremento della produzione dell’1,8 percento.
Il fatturato cresce dello 0,5 percento, in misura più contenuta rispetto alla media degli ultimi trimestri. Il fatturato estero, invece, risulta in flessione del 2,1 percento, un dato sorprendente considerando che negli ultimi trimestri la componente estera aveva fatto da traino per la ripresa con ritmi di crescita più sostenuti rispetto al volume d’affari totale.
Nel terzo trimestre gli ordini totali diminuiscono dello 0,8 percento rispetto al 2015 mentre continua a crescere la domanda estera, +3,7 percento.
Alla fine del periodo, sono 11,4 le settimane di produzione assicurata dichiarate dalle imprese mentre nella media dei tre mesi è del 73,8% la percentuale di utilizzo degli impianti.
Continua, infine, la flessione nel numero delle imprese attive nella provincia di Ravenna nel settore industriale. Al 30 settembre 2016 le imprese manifatturiere si attestano a quota 2.907, con una diminuzione di 20 unità (-0,7%) rispetto alla stessa data del 2015. I settori più colpiti sono quello del tessile, abbigliamento e pelle che si riduce di 11 unità (-3,5%) e quello del legno e mobili, – 7 unità (-3,3%). A seguire quelli della carta e editoria, -6 unità (-5,4%) e dei minerali non metalliferi, -6 unità (-3,8%). Perdono unità anche il settore dell’elettricità e elettronica, alimentare e delle macchine e mezzi di trasporto.
In crescita il settore dei metalli e prodotti in metallo, +7 unità (+1,0%), dell’installazione e manutenzione (+ 4 unità, +1,8%) e dell’energia (+3 unità, +3,0%) e della chimica e gomma e plastica (+1 unità, +0,9%).
Per quanto riguarda la forma giuridica, la flessione interessa le ditte individuali, -17 imprese (-1,4%) e in misura maggiore le società di persone -30 (-4,3%). Prosegue l’incremento delle società di capitali, +20 (+2,2%) e delle altre forme societarie, +7 (+17,1%).