Nuovo Esp: obiettivo da 4,2 a 6 milioni di visitatori e raddoppio del fatturato

Investimento di oltre 50 milioni di euro, apertura 1 giugno. Si stimano 400 nuovi occupati. Nel weekend si mangia fino alle 23

IMG 0914A distanza di diciannove anni dalla nascita, l’1 giugno il centro commerciale Esp di Ravenna inaugura una nuova ala e raddoppia la sua espansione. Con un cantiere durato due anni e costato 52 milioni di euro (di cui 5,7 per opere di urbanizzazione tra cui in particolare il nuovo svincolo di collegamento con la statale 16 Adriatica) la superficie cresce di 19mila metri quadrati e arriva a un totale di 47mila che conterranno cento punti vendita (51 i nuovi) per un totale di un migliaio di persone occupate (400 i nuovi posti stimati grazie all’ampliamento): l’obiettivo dichiarato dai promotori dell’investimento (la società Igd inserita nella galassia delle cooperative rosse) è arrivare a sei milioni di visitatori annui dai 4,2 del 2016 per il raddoppio del fatturato di 50 milioni.

Un’idea di ampliamento c’era già al momento dell’inangurazione nel novembre 1998. Lo racconta Elio Gasperoni, presidente di Igd: «La progettazione vera e propria è iniziata dopo ma ora arriva a compimento un percorso durato anni». Un intervallo di tempo così ampio fa sì che oggi arrivi sul mercato una struttura pensata in un’altra epoca con altre abitudini di consumo: «Quando ad esempio ancora il commercio online era molto meno sviluppato – riconosce Claudio Albertini, ad di Igd –. Le lungaggini burocratiche infatti sono un grosso disincentivo agli investimenti. Solo se hai le spalle larghe come le nostre più reggere a queste tempistiche e una volta realizzato il progetto bisogna essere pronti a gestirlo nel modo più adatto rispetto ai tempi».

La nuova parte dell’Esp riprende lo stile e i colori di quella già esistente, interessata da un restyling nel 2013 e rimasta inlterata, a cui è collegata nel punto in cui era collocato il negozio di calzature Deichmann: andando incontro ai nuovi approcci architettonici dei centri commerciali le gallerie sono larghe e i soffitti più alti. Il nuovo investimento punta forte sulla tavola: una piazza dedicata al cibo con otto punti ristorazione, dalla tradizione romagnola al sushi. Gli spazi di ristorazione avranno orari di apertura più ampi: fino alle 23 nel weekend e fino alle 22 nei giorni feriali (il resto del centro seguirà gli orari attuali, fino alle 21 dal lunedì al sabato e fino alle 20 la domenica).

«Proveremo a rubare qualche cliente alle Befane di Rimini o al Romagna Center di Savignano – ha detto Daniele Cabuli, direttore generale alla gestione di Igd –. Gli spazi del centro commerciale sono commercializzati al 97 percento, alcuni punti apriranno entro qualche giorno dall’inaugurazione perché i contratti sono stati firmati da poco. Il nuovo Esp propone marchi locali accanto a marchi nazionali e internazionali per un’offerta di qualità».

Come detto è Igd a farsi carico dell’ampliamento progettato dalla società cooperativa Inres e dall’architetto Carlo Sadich. Nata a fine anni novanta, Igd sviluppa e gestisce centri commerciali su tutto il territorio nazionale (quasi una cinquantina in totale tra cui Punta di Ferro a Forlì e le Maioliche a Faenza) e vanta 14 centri in Romania. La società è quotata in Borsa sul segmento Star dal 2005, ha un patrimonio immobiliare di due miliardi di euro. I soci di maggioranza di Igd sono Coop Alleanza (41 percento) e Unicoop Tirreno (12 percento).

Al taglio del nastro ci sarà anche il sindaco Michele de Pascale: «Siamo di fronte a un investimento importante per il territorio ma ora si apre la fase due, quella in cui la città deve essere più brava ad attrarre persone da fuori mettendo in sinergia il centro storico e il centro commerciale: non ha senso un dualismo. A Rimini chi visita le Befane poi visita il centro della città. A Ravenna può succedere lo stesso».

Tra le nuove proposte del settore ristorazione, su cui come detto l’Esp punta forte, c’è la Trattoria Gustavo del gruppo Camst che per questo ristorante allestito in stile vintage (servizio al tavolo, wifi gratuito e postazioni di ricarica per il cellulare) ha investito 450mila euro e assunto dieci persone. Il menù è firmato da Gaetano Ragunì, chef siciliano ma romagnolo d’adozione, ed è pensato come un viaggio nei sapori della Romagna.

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