L’edificio, con il Marchesato che sorge accanto, vanta 250 anni di storia e rappresenta il primo presidio del porto che sarebbe diventato lo scalo attuale. Tutto abbandonato da anni e lasciato al crollo
Data l’ubicazione, sul canale Candiano tra insediamenti portuali, ha detto ancora il primo cittadino, non è pensabile che un intervento possa portare gli edifici ad alcun utilizzo turistico o ricettivo. Dunque l’ipotesi a cui starebbero lavorando ora amministrazione e Autorità portuale sarebbe quella di un ripristino degli immobili che potrebbero poi avere destinazione di servizio proprio per le attività portuali ed economiche dell’area circostante. A maggio il comitato, scrivendo a Soprintendenza, Comune e Autorità portuale aveva anche denunciato come l’edificio fosse diventato «luogo di bivacco e grave pericolo per l’incolumità dei giovani che lo frequentano».
I due edifici sul Candiano vantano 250 anni di storia e rappresentano il primo presidio del porto Corsini che sarebbe diventato lo scalo attuale, attorno al quale si sviluppò il paese che prenderà il nome di Marina di Ravenna dal 1930, lasciando l’antica denominazione alla frazione sulla sponda sinistra del canale. Uno accanto all’altro, oggi sono recintati e inaccessibili perché a rischio crollo, circondati da pantano e degrado, sulla sponda destra del Candiano dove si apre l’imboccatura per la piallassa Piomboni.