La promessa del sindaco: «La Fabbrica Vecchia sarà recuperata al servizio del porto»

L’edificio, con il Marchesato che sorge accanto, vanta 250 anni di storia e rappresenta il primo presidio del porto che sarebbe diventato lo scalo attuale. Tutto abbandonato da anni e lasciato al crollo

FabbricaÈ di poche settimane fa l’ultimo appello del comitato Fabbrica Vecchia per la tutela dell’edificio storico che sorge a Marina di Ravenna e si trova ormai, insieme al Marchesato, in stato di abbandono da tempo. Allora fu annunciato che l’edificio era stato coperto da un telone almeno per evitare danni strutturali dopo il crollo del tetto e denunciati «immobilismo e le tattiche dilatorie del Comune e dell’Autorità Portuale». Qualche parola di speranza, però, è venuta dal sindaco Michele de Pascale durante un incontro pubblico a Marina di Ravenna avvenuto le scorse settimane. Il primo cittadino ha spiegato che il recupero dell’edificio, che spetta ad Autorità portuale in base a un accordo già sottoscritto da anni e per ora rimasto lettera morta, sarà uno degli obiettivi di mandato (qui tutta la storia dei due edifici).

Data l’ubicazione, sul canale Candiano tra insediamenti portuali, ha detto ancora il primo cittadino, non è pensabile che un intervento possa portare gli edifici ad alcun utilizzo turistico o ricettivo. Dunque l’ipotesi a cui starebbero lavorando ora amministrazione e Autorità portuale sarebbe quella di un ripristino degli immobili che potrebbero poi avere destinazione di servizio proprio per le attività portuali ed economiche dell’area circostante. A maggio il comitato, scrivendo a Soprintendenza, Comune e Autorità portuale aveva anche denunciato come l’edificio fosse diventato «luogo di bivacco e grave pericolo per l’incolumità dei giovani che lo frequentano».

I due edifici sul Candiano vantano 250 anni di storia e rappresentano il primo presidio del porto Corsini che sarebbe diventato lo scalo attuale, attorno al quale si sviluppò il paese che prenderà il nome di Marina di Ravenna dal 1930, lasciando l’antica denominazione alla frazione sulla sponda sinistra del canale. Uno accanto all’altro, oggi sono recintati e inaccessibili perché a rischio crollo, circondati da pantano e degrado, sulla sponda destra del Candiano dove si apre l’imboccatura per la piallassa Piomboni.

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