Il ruolo di Ravenna nel risiko degli aeroporti per una vera Confindustria Romagna

Nel 2016 la conclusione del percorso per arrivare all’associazione unica ma Forlì-Cesena si tirò indietro: attriti sul rilancio del Ridolfi e sul ruolo del Fellini. Ora la partita si riapre

Aeroporto Forlì1Lunga e non priva di ostacoli è stata la strada che ha portato alla nascita di Confindustria Romagna alla quale manca ancora una considerevole parte: quella di Forlì-Cesena. Il percorso per la fusione delle tre associazioni industriali è iniziato nel 2014, a Castrocaro, e in quel momento tutti sembravano filare decisi verso l’unione di area vasta. Nel 2016, però, Confindustria Forlì-Cesena si è tirata indietro: l’assemblea aveva respinto la fusione, non convinta dalla mancanza del business plan, e del modo in cui organigramma e servizi sarebbero confluiti verso un unico soggetto.

Una scelta che non è però stata condivisa da alcune grosse aziende del territorio: a dicembre la Solimec del gruppo Trevi, una delle più grosse imprese della provincia forlivese, ha annunciato la sua adesione a Confindustria Romagna e ha lasciato l’associazione provinciale. Un invito a riprendere il percorso unitario, a giugno, è arrivato anche da un’altra nota azienda cesenate: la Technogym. Così Italo Carfagnini, presidente dell’unione industriale forlivese, ha aperto: «Siamo pronti a discutere – ha detto ai colleghi – e a confrontarci sulle politiche di sviluppo» per risolvere la frattura che è «innaturale e va a vantaggio solamente dei detrattori».

Uno dei terreni più delicati è quello che riguarda le infrastrutture e in particolare il rilancio del Ridolfi, l’aeroporto di Forlì. Con Paolo Maggioli, imprenditore riminese e presidente di Confindustria Romagna, i toni si erano alzati anche nel giugno scorso: Maggioli era scettico sulle prospettive e aveva ricordato come Rimini e Bologna avessero due scali che servivano già il territorio. Una presa di posizione che non era piaciuta a forlivesi e cesenati che avevano risposto per le rime. Su questo tema potrebbe essere buona mediatrice Ravenna, priva di aeroporti ma meta turistica appetibile. Non è un caso se proprio in questi giorni il tema del rilancio del Ridolfi sia tornato di nuovo agli onori della cronaca: ad autunno c’è il bando per la gestione e alla cordata che si sta costituendo parteciperà anche Gvm, colosso della sanità privata nato a Cotignola. In più anche la cooperazione, con Cmc, farà la sua parte con una piccola quota. Probabile quindi che il dialogo per l’arrivo ad una Confindustria davvero romagnola riparta proprio da qui, con una mediazione sugli aeroporti del territorio.

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