L’aeroporto di Forlì ha 29 mete e cerca passeggeri e imprese turistiche a Ravenna

Lo scalo è rinato dopo una pausa di otto anni e conta su quattro compagnie per collegamenti in Italia e in Europa: si lavora con i territori vicini per portare presenze e offrire collegamenti ai residenti. Si pensa a un autobus shuttle sulla Ravegnana. Sullo sfondo le polemiche sollevate da Rimini

Itaca LumiwingsL’aeroporto di Forlì ha bisogno di Ravenna. E la provincia ravennate può sfruttare il “Ridolfi” come moltiplicatore di visitatori e di opportunità per i suoi residenti. Il reciproco interesse economico dice che la sinergia potrebbe funzionare. Lo scalo può proporsi sul mercato come collegamento per la città d’arte, per le spiagge anche di Cervia e per le colline faentine. Il territorio può trovare nuove presenze ma anche aumentare la sua attrattività per cittadini e imprese che possono viaggiare con più facilità. Incoming e outgoing, dicono quelli che si occupano di turismo. Di questo si è parlato oggi, 14 giugno, nel corso di un incontro con la stampa tenuto dai dirigenti del “Ridolfi” e dai tre sindaci dei tre maggiori comuni della provincia. Lo scopo dichiarato è proprio quello di farsi conoscere sul territorio.

La pista di via Seganti è tornata operativa dal 30 marzo 2021 con un Catania-Forlì di Ego Airways: nuova società di gestione dopo otto anni di pausa per il fallimento del precedente gestore. Quattro le compagnie aeree presenti: entro settembre saranno attive le rotte per 29 destinazioni (9 in Italia e le altre in Europa).

Foto: Fabio Blaco

Foto: Fabio Blaco

La startup italiana Ego Airways effettuerà i voli su Brindisi, Cagliari, Comiso, Olbia e Lamezia Terme in Italia e su Ibiza, Mykonos, Barcellona, Londra e Parigi. La greca Lumiwings volerà in Italia a Trapani e a Palermo e collegherà Forlì a Lodz e alla Grecia. Air Dolomiti, compagnia italo-tedesca del gruppo Lufthansa, dal 21 giugno collegherà Forlì con Monaco di Baviera, hub strategico che consentirà di raggiungere oltre cento destinazioni europee e intercontinentali tra le quali gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud. Air Horizont, vettore iberico-maltese, ha già ufficializzato le rotte di Bilbao e Amburgo e inizierà l’operatività da Forlì a metà luglio. Qui l’elenco completo.

Ravenna guarda al “Ridolfi” così come finora guardava al “Marconi” di Bologna o al “Fellini” di Rimini: scali di territori limitrofi che possono dare sviluppo al movimento turistico. «È evidente che per l’aeroporto di Forlì il nostro territorio è un bacino imprescindibile e rappresenta un aspetto determinante per il successo dell’operazione – dice Michele de Pascale, sindaco di Ravenna –. E viceversa per noi la relazione con i tre scali delle province limitrofe è fondamentale e auspichiamo che sempre di più si vada verso l’integrazione e la non competizione di queste tre importanti infrastrutture».

Foto 2Il riferimento è alle polemiche recenti sollevate da Rimini, soprattutto dalle associazioni di categoria, per la recente nascita della società InRomagna ospitata negli uffici del “Ridolfi”: si tratta di un cosiddetta Dmc (destination management company) nata dalla sinergia fra le Confcommercio e Confesercenti ravennati e forlivesi per vendere il prodotto locale. L’alleanza non include Rimini dalle parti del “Fellini” non l’hanno presa bene. È la “guerra dei cieli”, con Rimini che non ha certo brindando quando sono state concesse le autorizzazioni per riattivare lo scalo forlivese che dista appena 60 km. Ci si ritrova così con due società private a contendersi mercati e rotte per i rispettivi legittimi business.

Interpellato sul tema a margine dell’incontro odierno, il presidente della società Fa che gestisce il “Ridolfi” rifiuta categoricamente qualunque commento bollando il tutto come polemiche sollevate dai media senza fondamenti nella realtà dei fatti: «Non parliamo di Rimini come non abbiamo mai fatto dall’inizio della nostra avventura – dice Giuseppe Silvestrini –, non ci interessa alimentare polemiche. Nonostante questo riceviamo comunque critiche che non comprendiamo. Facciamo impresa e ci interessa solo questo». In ambito istituzionale si è ventilata la possibilità, che non dispiacerebbe al sindaco De Pascale, di arrivare a considerare Forlì e Rimini come due piste di uno stesso aeroporto. Vorrebbe dire evitare doppioni di destinazioni. «Se ci saranno le condizioni giuste verrà valutata qualunque cosa – sintetizza Silvestrni –. Siamo convinti che la parte nord della Romagna possa trarre benefici da un aeroporto in più e più vicino. C’è solo un problema: la Ravegnana». E poi il manager allarga le braccia: «Non posso costruirne una nuova».

Foto 6E si torna sempre lì, sul tasto dolente. I collegamenti stradali Forlì-Ravenna. Perché il turista partito dalla Germania, dopo aver recuperato il suo bagaglio a Forlì, come arriva a vedere i mosaici di San Vitale? La domanda è per gli amministratori pubblici: «Stiamo lavorando all’ipotesi di autobus shuttle come quelli che da dieci anni servono Bologna – spiega De Pascale –. Sono la soluzione più competitiva per i costi. Ma in questo caso ogni località dovrà ragionare in autonomia: Faenza ad esempio è sulla linea ferroviaria. Per ora non c’è nulla di definito per gli autobus, anche perché servirà riavere un movimento di passeggeri tale da rendere sostenibile l’investimento privato». Per ora ci sono taxi, Ncc, cinque società di noleggio auto e autobus riservati nei casi di voli charter.

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