Lista per Ravenna: «Sull’escavo dei fondali nessuna novità e nodi da sciogliere»

Dubbi sul progetto presentato da Autorità portuale e Comune: «Va escluso un ulteriore consumo di territorio in futuro»

Il porto di Ravenna

Il porto di Ravenna

Ci sono diversi nodi da risolvere nel nuovo progetto di escavo dei fondali che Alvaro Ancisi (capogruppo di Lista per Ravenna) segnala qualche giorno dopo la presentazione di venerdì scorso. Secondo Ancisi nel nuovo progetto ci sono molte idee che la sua lista civica combatte in «solitaria battaglia» da tempo. Tra queste, la possibilità di scavare i fondali a 12,5 anziché a 14,5. Tra le prime osservazioni il fatto che sia «vietato gloriarsi di un “nuovo” progetto che, se tutto va bene, comincerà a scavare nel 2019». Se non altro perché il piano regolatore portuale porta la data del 2007. Inoltre il nuovo piano di approfondimento porta «lo stesso titolo del Progettone, mela avvelenata che il regime offrì al l’ex presidente di Ap Galliano Di Marco appena arrivato a Ravenna, oggi finita in un cassonetto».

I terreni da occupare, osserva Ancisi, «sono oggi quelli del Progettone stesso, esclusi solo i 90 ettari dei terreni agricoli di Porto Fuori». Ma le Logistiche 1 e 2, «cento ettari tra il Candiano e via Molinetto capaci di ricevere un milione e 350 mila metri cubi di fanghi portuali, le quali rappresentano la sola base certa del “nuovo” progetto, erano utilizzabili già dal 2012». Invece, dice il capogruppo, «si sono persi sei anni solamente per ripartire da qui, con un progetto “definitivo” peraltro tutto da approvare».

Tra i problemi segnalati la necessità di ottenere la Valutazione d’Impatto Ambientale (Via) per una delle aree di destinazione dei fanghi, la S3 alle Bassette. Inoltre ci sono alcuni terreni agricoli che il Comune «si ostina a mantenere come piattaforma di fanghi portuali per successive maxi edificazioni logistiche». Per Ancisi «essere escluso qualsiasi ulteriore consumo di territorio, tanto meno in nome dei vagheggiati ulteriori approfondimenti del porto-canale a 14,50 metri ed oltre, grazie a cui costruire un nuovo terminal container in penisola Trattaroli: non sono obiettivi ragionevoli da proporre ai ravennati delle generazioni viventi Si pensi piuttosto a realizzare al più presto l’impianto di trattamento dei fanghi e a sperimentare le nuove draghe ecologiche, che non abbisognano di casse di colmata»

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