L’associazione di categoria appoggia la proposta di Spadoni (Civici) per introdurre sgravi fiscali sull’esempio di Firenze
«Il caso Firenze dimostra che le amministrazioni possano, se c’è la volontà strategica, intervenire concretamente per incoraggiare un settore che sconta purtroppo una lunga crisi», ha affermato Riccardo Ricci Petitoni, responsabile Commercio per Confesercenti Ravenna. La proposta dell’associazione di categoria è per introdurre sgravi sulla tassa di occupazione del suolo pubblico: «Mettiamoci attorno a un tavolo – conclude Ricci Petitoni – e pensiamo a come rinsaldare il rapporto tra edicole e cittadini, affinchè il futuro della carta stampata non passi solo dagli scaffali dei supermercati».
Un anno fa R&D raccontò la crisi delle edicole sul territorio ravennate. All’epoca la fotografia era questa: 24 in città (a cui si devono aggiungere 14 negozi-edicole tra cui gli esercizi interni di stazione, ospedale, interporto e casa di cura Domus Nova) e 11 punti vendita “non esclusivi” – che vendono cioè anche giornali e riviste – come tabaccherie o supermercati; nel forese 4 chioschi, a cui bisogna aggiungere i 5 sui lidi (dove l’attività è spesso stagionale) che complessivamente (tenendo conto anche dei negozi esclusivi e non di forese e lidi) portavano le edicole nel comune di Ravenna a una cifra attorno alle 110 unità, un terzo circa rispetto a quelle presenti complessivamente in provincia.