Il desiderio della presidente Confesercenti per il 2018: «Basta centri commerciali»

Ciarapica, dirigente provinciale da nove mesi, si aspetta un anno con rischi di instabilità politica e chiede meno tasse

Ciarapica

Monica Ciarapica, albergatrice di Cervia: da marzo 2017 è presidente provinciale di Confesercenti a Ravenna

Il 2017 si conclude un po’ meglio di quanto inizialmente previsto, il 2018 si presenta impegnativo e abbastanza complicato anche con rischi di instabilità politica nel Paese. È la sintesi del bilancio dell’anno che volge al termine e la previsione di quello alle porte fatta da Monica Ciarapica, presidente provinciale di Confesercenti, in una lettera aperta con gli auguri per le festività di Capodanno.

«La ripresa economica oscilla tra segnali positivi e raffreddamenti altrettanto veloci – scrive l’albergatrice cervese arrivata al vertice dell’associazione di categoria nel 2017 –. Il terziario sta vivendo un periodo di profonde trasformazioni. Meglio il turismo (su cui comunque bisogna puntare e investire di più da Roma ai nostri territori), ma ancora tante incertezze negli altri comparti a partire dal commercio. Anche la Legge di Bilancio votata in questi giorni contiene luci e ombre».

Ciarapica sembra riporre non troppa fiducia nel mondo politico ma ugualmente lancia un suggerimento: «La politica che è abbastanza disattenta ai nostri problemi e alla loro soluzione, si sta preparando alle prossime elezioni in un contesto di significativa incertezza. Mi ripeto e lo ripeterò fino allo sfinimento: il mondo del commercio e del turismo deve essere al centro dell’agenda del paese e dei governi di ogni ambito, per il ruolo che hanno e che svolgono e per l’attenzione che si meritano».

Torna poi il grido d’allarme riecheggiato spesso sul territorio ravennate in un anno in cui l’Esp ha raddoppiato la propria dimensione: «Bisogna potenziare e fare delle politiche attive senza spostare oltre l’equilibrio tra le tipologie distributive: Comuni, anche se non li riguarda tutti, smettete di autorizzare, prevedere, puntare sui grandi centri commerciali!».

Basta tasse e più voce alle imprese e a chi le rappresenta: «A livello generale, ma anche locale, occorre ridurre la pressione fiscale e tributaria, il costo del lavoro e la burocrazia asfissiante, tagliare sprechi e sostenere il credito, investire sulla sicurezza e contro le illegalità diffuse, piccole e grandi che siano. Mi rivolgo ancora ai nostri amministratori: le imprese sono un valore, una identità del territorio e le loro libere associazioni ne sono un patrimonio di conoscenze e competenze da rispettare soprattutto da ascoltare e considerare di più anche per governare meglio. Noi ci siamo in autonomia e con le nostre proposte e in un rapporto dialettico e costruttivo con la società e la politica. Anche con l’emozione e l’onore di chi è stata chiamata da nove mesi alla responsabilità provinciale dell’Associazione desidero rivolgere gli auguri di un anno in salute alle imprenditrici e agli imprenditori, ai loro collaboratori come alle nostre comunità con rinnovata fiducia. Buon 2018 a tutti/e».

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