Premiate dalla Cna dieci imprese che nel 2017 hanno assunto

«Ma la ripresa è ancora timida: negli ultimi dieci anni perse più di 1.500 aziende artigiane»

Premio Seo 2La Cna di Ravenna celebra quest’anno la ventesima edizione del premio “Sviluppo e Occupazione”, conferito a dieci imprese associate che nel corso del 2017 si sono contraddistinte per aver sviluppato la loro attività attraverso un aumento della loro base occupazionale.

Si tratta (in ordine alfabetico) della ACG Arco Costruzioni Generali di Ravenna; della Casa di Riposo Villa Giglio di Massa Lombarda; della Delithia di Faenza; di G & G L’Angolo Goloso di Cervia; dell’Italsab di Faenza; della Martini di Lugo; della PierreBi di Castel Bolognese; della Secam di Ravenna; di Zaganelli Group di Lugo e di Zamagna di Cervia.

Per il quinto anno consecutivo è stata, inoltre, riconosciuta una menzione speciale per premiare, quest’anno, la Fmi di Alfonsine e la Omaf di Faenza che, da tempo, si caratterizzano per un costante processo di consolidamento delle loro strutture imprenditoriali.

Sono pertanto 12 le aziende premiate in questa ventesima edizione e diventano oltre 270 quelle premiate complessivamente.

«Si tratta di un riconoscimento, per noi, importante e non formale – si legge in una nota inviata ai giornali da Cna – perché le imprese associate oggetto del premio dimostrano una volta ancora quanta vitalità, quanta forza e potenzialità sono racchiuse nel comparto dell’artigianato e della piccola impresa della nostra provincia. E lo dimostrano soprattutto attraverso le loro performance di crescita qualitativa e quantitativa, la loro concreta capacità di affrontare le impegnative sfide dei mercati nazionali e internazionali, ma anche e soprattutto per il loro radicamento territoriale, cioè per il loro vero e profondo attaccamento al territorio in cui operano producendo ricchezza e occupazione».

Il vicepresidente e il direttore della Cna, Mauro Gasperoni e Massimo Mazzavillani, sottolineano poi come la ripresa sia ancora timida e come a preoccupare sia la tenuta del sistema imprenditoriale, in particolare del segmento dell’impresa diffusa. «Se nel periodo 2008-2017 il Registro imprese della Camera di Commercio di Ravenna (artigianato compreso) ha perso ben 3.264 imprese con una flessione percentuale del 7,65%, il solo comparto artigiano, nello stesso periodo, ha perso 1.581 imprese con una riduzione in termini percentuali quasi doppia, -13,01%. Questo per rimarcare ancora una volta quanto la crisi abbia colpito fortemente soprattutto il comparto più caratteristico delle piccola impresa che, negli anni precedenti alla crisi, si era invece caratterizzato come il principale protagonista della crescita del tessuto imprenditoriale provinciale. Nonostante questi dati che presentano oramai da troppo tempo il segno meno e di fronte a una congiuntura che, PIL a parte, risulta ancora difficile e complicata, tante imprese sono riuscite comunque a riposizionarsi sui mercati e, soprattutto, sono riuscite a rafforzarsi».

«Oggi, pertanto – continuano ancora Gasperoni e Mazzavillani – risulta fondamentale rimettere al centro dell’azione politica l’impresa che è la primaria fonte del lavoro ed elemento indispensabile per aumentare i livelli di produttività e per rimetterci in linea con le più competitive economie europee e mondiali. Perché la ripresa, quella vera, sostenuta dagli indicatori più importanti, potrà avvenire solo ridando linfa all’economia reale. Per questo riteniamo strategiche le politiche per la nascita di nuove imprese, per favorire il ricambio generazionale, per dare priorità assoluta ai giovani e alle donne».

 

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