Burioli confermato alla presidenza Cna: «Edilizia, appalti e porto sono le priorità»

L’imprenditore del settore telecomunicazioni alla guida dell’associazione provinciale per altri quattro anni. Ecco la sua analisi sullo stato di salute economico del territorio. «Un dipendente di una piccola o media impresa deve dedicare circa un mese del suo lavoro a sbrigare le varie pratiche burocratiche»

RAVENNA 18/05/17. ASSEMBLEA CNA

La nuova Presidenza di Cna con il direttore Massimo Mazzavillani e il presidente nazionale Daniele Vaccarino

Per altri quattro anni Pierpaolo Burioli sarà presidente provinciale di Cna a Ravenna. Al termine del primo mandato il 65enne, imprenditore del settore telecomunicazioni con la sua azienda Radio Team, è stato confermato all’unanimità nella riunione del 18 maggio scorso.

«Il territorio ravennate – sostiene Burioli – sta attraversando una fase economica ancora difficile. La flessione del Registro Imprese nel periodo 2008/2016 è stata del 6,9 percento, -2.936 unità imprenditoriali. Nello stesso periodo, l’arretramento del comparto dell’artigianato è risultato ancora più pesante: -1470 aziende, -12,1 percento».

Nel 2011 la Cna lanciò l’allarme in ambito regionale sostenendo che ci trovavamo di fronte a una necessità non più rinviabile di riqualificare il territorio regionale attraverso una sua riaggregazione. Per la Cna di Ravenna rimane quindi strategica e attuale l’idea di definire un’area vasta che travalichi i confini romagnoli per assumere quelli della città adriatica. «Ci fa piacere rilevare che il nostro pensiero ha anticipato le scelte della Regione che ha approvato l’area vasta turistica denominata Destinazione Romagna che ricomprende i territori di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara». Per Cna Ravenna inoltre uno degli obiettivi di riorganizzazione deve essere la creazione di un’unica Camera di Commercio che ricomprenda i quattro territori provinciali.

Spazio anche al porto nelle riflessioni del presidente: «L’escavo dei fondali rappresenta oggi la priorità assoluta per tutto il nostro sistema portuale e, pertanto, occorre accelerare al massimo l’avvio dei lavori visto che l’impasse dura da troppo tempo. E ribadiamo ancora una volta un altro obiettivo per noi irrinunciabile che deve essere perseguito nella pianificazione delle opere di collegamento all’area portuale: la separazione del traffico locale da quello pesante e di scorrimento sia stradale che ferroviario. In questo senso, le previsioni della Regione di finanziare la riqualificazione e messa in sicurezza della Romea Dir e della stessa Classicana, e soprattutto del by-pass sul canale Candiano, vanno nella giusta direzione. Siamo convinti che si possa prevedere un attraversamento del Candiano (stradale e ferroviario) molto più semplice e con un minore impatto ambientale rispetto alla proposta attuale. Su quest’ultimo aspetto abbiamo condiviso e presentato un progetto sul quale ci aspettiamo risposte dall’amministrazione locale».

Il grande malato della nostra economia – secondo il presidente della Cna – resta il settore delle costruzioni: «Le imprese iscritte alla Cassa Edile di Ravenna (cioè con dipendenti) oggi sono circa 500. Se prendiamo come riferimento il 2008, l’ultimo anno prima della crisi, le imprese iscritte erano praticamente più del doppio, 1.200. Le nostre parole d’ordine per l’effettivo rilancio del settore costruzioni erano e restano anche oggi: ristrutturazione, rigenerazione, risparmio energetico, riqualificazione e ricerca. Le cosiddette 5R».

Capitolo appalti pubblici: «L’inizio del 2017 non ha portato a quell’auspicata inversione di tendenza che manca ormai dall’aprile 2016, mese di entrata in vigore del Nuovo Codice Appalti. Occorre quindi intervenire il prima possibile apportando un ulteriore processo di revisione della norma, con più precisione e buon senso, introducendo quelle sensibilità e quelle attenzioni verso il mondo delle micro e piccole imprese che caratterizza il tessuto produttivo del nostro Paese. Mentre a livello locale vorremmo aprire un confronto, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità, con le stazioni appaltanti per esaminare l’applicazione della nuova norma relativamente al “sottosoglia”, ovvero le procedure per l’individuazione degli operatori economici e l’aggiudicazione dei lavori con importo a base d’asta inferiore a un milione di euro. Su questo aspetto abbiamo invitato le stazioni appaltanti a dotarsi di un regolamento nel quale poter specificare le modalità con le quali condurre le indagini di mercato, le regole di costituzione dell’elenco fornitori e i criteri per selezionare le imprese da invitare alle procedure negoziate all’interno degli elenchi costituiti. Crediamo che questa metodologia, insieme alla costituzione di un Osservatorio provinciale permanente per monitorare gare ed esecuzione lavori, possa rappresentare l’unico antidoto possibile nei confronti degli eccessi di massimo ribasso e possa aprire una prospettiva interessante sul versante della trasparenza, della sicurezza e della qualità dei lavori».

Infine inevitabile un accenno alla burocrazia: «Un dipendente di una piccola o media impresa deve dedicare circa un mese del suo lavoro a sbrigare le varie pratiche burocratiche e sono 70 le date che una Pmi deve appuntare sul calendario, tante infatti sono le scadenze fiscali da ricordare ogni anno. Le giornate passate da un addetto per venire a capo di tutti gli adempimenti amministrativi previsti sono aumentate nel corso della crisi: da 26 nel 2008 a 30 nel 2013, passando per un massimo di 32 nel 2010. Abbiamo assoluta necessità di buona burocrazia, che consenta agli imprenditori di lavorare con poche e semplici regole e la grande occasione contenuta nella rivoluzione digitale non deve sfuggirci».

Nell’incarico Burioli sarà affiancato da una Presidenza composta da altri sei imprenditori, due di loro al primo mandato: Mauro Gasperoni, vicepresidente, imprenditore cervese nel settore del legno e dell’arredamento; Massimo Baroncini, imprenditore di Conselice impegnato nel settore dell’impiantistica termoidraulica; Matteo Leoni, imprenditore faentino nel settore dell’automotive; Marianna Panebarco, imprenditrice ravennate nel settore della grafica e della comunicazione; Giuliano Pasi, imprenditore di Fusignano impegnato nel settore dell’impiantistica elettrica; Gian Piero Zama, imprenditore faentino nel settore dell’impiantistica termoidraulica e delle energie rinnovabili.

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