La maggior parte delle aziende ravennati vede una situazione stazionaria. Nel secondo semestre del 2018 fatturato in crescita del sette per cento
I numeri, dunque. Nel secondo semestre 2018 – evidenza Confindustria – rispetto allo stesso periodo del 2017 crescono fatturato totale (+7%), produzione (+3,7%), occupazione (+3,7%) e ordini totali in aumento per il 40% del campione. Il grado di internazionalizzazione si attesta al 27,1%. Nelle previsioni la produzione viene vista stazionaria dal 56,6% delle imprese; così come stazionari saranno gli ordini per il 48% del campione; anche l’occupazione non sarà modificata per il 67,9% del campione, mentre il 27% la stima in crescita.
Anche l’osservatorio sugli investimenti evidenzia una crescita in proporzione al fatturato (+3,9%), e in generale rispetto al 2017 (+16,2%).
Gli investimenti si concentreranno su ICT, formazione, linee di produzione e ricerca e sviluppo. La provincia di Rimini – che insieme a quella di Ravenna forma l’area di Confindustria Romagna (il territorio di Forlì-Cesena è ancora autonomo) segna una produzione maggiore di quella di Ravenna (+4 per cento) ma Tarozzi invita in sintesi a non preoccuparsi delle differenze decimali soprattutto su territori a vocazione così diversa.
Gli Industriali hanno sul tavolo anche un progetto dedicato a risorse umane e formazione. Attraverso il Centro studi si vuole costituire un osservatorio sull’evoluzione delle professionalità all’interno dell’industria il fenomeno dell’innovazione organizzativa e delle sue conseguenze, in termini di scelte di gestione del personale, è strategico: la transizione verso approcci gestionali coerenti con una logica di ‘Industria 4.0’ genera infatti sfide e criticità rilevanti nella gestione delle persone, delle loro competenze e del loro benessere. In particolare Tarozzi, affiancato dal professor Francesco Barbini, docente nel corso di ScienzeAziendali a Rimini, invita le imprese a sviluppare le risorse interne con un occhio particolare al fattore umano che non può essere sostituito dalle macchine.
Il progetto di ricerca punta a una ricognizione e valorizzazione delle best-practices adottate in Emilia-Romagna e nel mondo. Nonostante la proliferazione di studi e ricerche condotte sul welfare aziendale negli ultimi anni, vi sono alcuni interrogativi importanti su questo tema che restano ancora aperti. Ad esempio, vi è scarsa conoscenza della diversa propensione imprenditoriale ad attuare politiche di welfare aziendale, delle ricadute di queste politiche sulla produttività e redditività, delle azioni di welfare più efficaci per il benessere e la soddisfazione delle diverse categorie di lavoratori, delle strategie attraverso cui le aziende realizzano o accedano al welfare. L’sservatorio vuole dare un contributo in questo senso.