De Pascale commenta il provvedimento giudiziario che riguarda il presidente di via Antico Squero, il segretario generale e il dirigente tecnico nell’ambito dell’inchiesta sull’affondamento del relitto Berkan B
La lista civica La Pigna chiede che il primo cittadino vada in consiglio comunale «a riferire sullo stato di detto ente e sulle conseguenze e ricadute questo provvedimento avrà per quanto riguarda l’approfondimento del canale Candiano. Abbiamo provveduto a depositare una mozione nella quale chiediamo al sindaco di attivarsi presso il ministro delle Infrastrutture e il presidente della Regione Emilia-Romagna al fine di procedere alla nomina di un nuovo presidente dell’Autorità portuale».
Sempre dall’opposizione anche Alberto Ancarani (Forza Italia) chiede al sindaco di imbastire un piano B: «Il rischio che tutto il lavoro fin qui svolto per l’approfondimento del canale Candiano vada in fumo è purtroppo concretissimo. La speranza è ovviamente che l’innocenza degli indagati venga provata al più presto e che le misure cautelari perdano efficacia con rapidità. Qualora divenisse inevitabile la nomina di un commissario, egli avesse le caratteristiche professionali e politiche per poter portare avanti ciò che il presidente Rossi e la sua squadra hanno fin qui prodotto, arrivando a pochissimi metri dal traguardo».
«Non tocca a noi stabilire se la competenza della rimozione del Berkan B spettasse e spetti a capitaneria di porto o Autorità Portuale, e quindi se i vertici di AP abbiano infranto la legge – commenta Massimo Manzoli di Ravenna in Comune –. Tocca a noi sottolineare l’enorme sicurezza e fastidio del presidente Rossi nel “non rispondere” spesso alle nostre domande. Tocca a noi, però, sottolineare anche che tutto ciò era prevedibile e lo avevamo previsto. Per l’hub portuale, viste le enormi difficoltà e variabili, serviva e serve un piano B. Un’alternativa o via d’uscita su un argomento così importante per la vita della nostra città è essenziale. Accogliamo con piacere gli amici dell’opposizione che, da oggi, si uniscono alla nostra richiesta».
C’è molta preoccupazione anche da parte di Confindustria: «Alle preoccupazioni già espresse per l’allungamento dei tempi di avvio del progetto hub portuale, si aggiunge l’allarme per la prospettiva di stallo dell’ente portuale e dei suoi effetti amministrativi: non possiamo permetterci uno stop proprio ora dopo anni di lunghissima attesa, a una settimana dalla conferenza dei servizi potenzialmente decisiva per il via libera». Gli industriali temono che l’economia finisca «inun limbo» anche a causa del blocco delle «attività estrattive che il nuovo Governo ha confermato nonostante i moniti di imprese e sindacati». L’associazione chiede quindi «lucidità e cautela a tutti i soggetti coinvolti, per trascinare insieme il porto di Ravenna fuori dalle sabbie mobili in cui sta soffocando».