Pigna e Lpr: «Il Comune aumenterà la tassa sui rifiuti del 4-5 percento»

È previsto per il 27 aprile l’arrivo in commissione Bilancio del consiglio comunale la delibera per rivedere gli incassi della Tari

Foto IndagineLa giunta comunale di Ravenna aumenterà la tassa rifiuti (Tari) del 2023 del 4-5 percento rispetto all’anno scorso. Lo si apprende da due distinti comunicati diffusi da due forze di opposizione, la lista civica La Pigna e Lista per Ravenna (Lpr). La prima parla di un amento del 4,76 percento, la seconda invece lo misura in 5,7 percento. Il 27 aprile la giunta porterà nella commissione Bilancio del Consiglio comunale la delibera che fissa a 32,89 milioni di euro l’incasso totale previsto. Un aumento che si somma ad altri aumenti di tasse locali come Imu e Irpef.

Alvaro Ancisi, decano dell’opposizione e leader di Lpr, calcola un aumento di 1,78 milioni in più dell’anno scorso: «Visto che avevano fissato in 29,80 milioni la Tari del 2021 e in 28,38 quella del 2020, ciò significa che in tre anni ce l’hanno cresciuta del 15,9 percento».

La Pigna, con la consigliera comunale Veronica Verlicchi, fa ricorda che nell’aumento medio delle tariffe Tari, anche per quest’anno e per come per gli anni passati, è compreso anche il tributo provinciale pari al 5 percento dell’importo della Tari dovuto da ciascuna famiglia, ente, associazione, impresa, deciso dalla Provincia. Secondo la normativa vigente, le Province possono deliberare il tributo provinciale aggiuntivo alle tariffe Tari del Comune da un minimo dell’1 ad un massimo del 5. De Pascale, neanche a dirlo, ha scelto l’aumento massimo».

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