Assunzioni in calo a Ravenna. Solo 8 nuovi contratti su 100 a tempo indeterminato

L’allarme della Cisl: «Il lavoro precario non diventi la norma»

Francesco Marinelli San Mauro Pascoli

Secondo i dati Inps del primo semestre 2023, la provincia di Ravenna registra un calo del 3,28 percento delle assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2022 (contro una media regionale del -1,78 percento).

I dati inoltre confermano una tendenza ormai acquisita: la maggioranza delle nuove assunzioni in Emilia-Romagna è a tempo determinato. Solo il 14.26% dei contratti è stato a tempo indeterminato (-0,42%), mentre il 33.53% è a termine (+0,30%), il 4.37% in apprendistato (-5,92%), il 17.15% stagionale (-1,80%), il 15.85% in somministrazione (-8%) e infine il 14.49% intermittente (+0,77%). Rimini è la provincia con la percentuale più bassa, solo il 4,55% dei nuovi rapporti di lavoro è a tempo indeterminato, segue Ravenna con l’8,27%, Forlì-Cesena 9,77%, Ferrara l’11,75%, Parma 17,64%, Bologna 18,07%, Reggio Emilia 18,95, Modena 20,65%, infine Piacenza con il 22,28%.

Nelle tre province romagnole i dati riguardo le assunzioni a tempo indeterminato sono molto disomogenei: Rimini è la provincia dove si registra il calo maggiore rispetto allo stesso periodo del 2022 registrando un -12,83%, segue Ravenna con un -4,94%, infine Forlì-Cesena con -1,34%.

Restando in provincia di Ravenna, le assunzioni a termine mostrano un incremento dello 0,49%. I contratti in apprendistato registrano una diminuzione notevole del 9,39%. Quelli stagionali subiscono una contrazione del 5,82%, mentre gli impieghi tramite somministrazione registrano un calo del 3,96%. Le assunzioni intermittenti evidenziano una leggera flessione dello 0,63%.

«Guardando questi numeri, emergono chiaramente delle tendenze che richiedono una riflessione profonda – dichiara il segretario generale Cisl Romagna Francesco Marinelli -. I dati relativi alle nuove assunzioni per provincia nel 2023 ci mettono di fronte a una realtà complessa e in evoluzione. È essenziale valutare attentamente le politiche e le strategie per garantire che il lavoro precario non diventi la norma».

Un dato rilevante emerso dall’analisi dei dati Inps del primo semestre 2023 riguarda l’aumento delle assunzioni a termine delle donne in alcune province della regione Emilia-Romagna. In particolare, si registrano incrementi significativi nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Nel dettaglio, Ravenna ha visto un aumento del +1,14% nelle assunzioni a termine delle donne, seguita da Forlì-Cesena con un notevole +2,38%, e infine Rimini con un significativo +4,39%. «Questi dati evidenziano un’importante tendenza che richiede una particolare attenzione e analisi – continua Marinelli -. L’incremento delle assunzioni a termine per le donne in queste province sottolinea la necessità di adottare strategie e politiche per promuovere l’inclusione e la stabilità nel mondo del lavoro, garantendo pari opportunità per tutti i lavoratori».

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