Eni: «Il Comune di Ravenna sapeva da mesi della demolizione delle torri Hamon»

Il sindaco ha reso noto l’intervento all’opinione pubblica due giorni prima della partenza dei lavori. La multinazionale fissa la costruzione dei manufatti tra il 1958 e il 1963. L’area di 44 ettari verrà acquistata da Ap per fare un campo fotovoltaico. La prima bonifica del comparto finita nel 2021, un altro intervento nel 2027

Foto Alessandro RandiNell’area ex Sarom a Ravenna, dove dal 1985 sono cessate le attività di raffineria, nel 2021 si è conclusa la bonifica dei suoli e nel 2027 si completerà la bonifica del sistema di messa in sicurezza delle acque sotterranee. Il Comune di Ravenna è informato da mesi che le due torri Hamon costruite e collaudate tra il 1958 e il 1963 sarebbero state demolite (abbattimento cominciato il 29 marzo scorso) nell’ambito della procedura di cessione del lotto da Eni all’Autorità portuale che realizzerà un campo fotovoltaico nell’area destinata a un utilizzo di tipo industriale/commerciale dove non risultano vincoli di tutela in accordo alla normativa vigente. Sono informazioni apprese da Eni il 3 aprile mentre tra via Trieste e il canale Candiano la gru è al lavoro per cancellare i manufatti di cemento armato di 55 metri di altezza.

L’ufficio stampa di Eni ha fornito alcune risposte alle domande di Ravenna&Dintorni. «Nel 2021 l’Autorità portuale ha manifestato interesse ad acquisire l’area per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica rinnovabile, ed è stato firmato un protocollo d’intesa per la finalizzazione dell’operazione, che ha consentito all’Autorità portuale di concorrere per i fondi del Pnrr. L’operazione è stata definita a fine 2023, il rogito per la compravendita e il passaggio di proprietà verrà stipulato al completamento delle attività in corso, già previste e comunicate nei mesi scorsi sia al Comune che a Ap».

Ap ha individuato in quel comparto a ridosso del Candiano l’area giusta per un progetto che insegue da tempo: una distesa di 25 ettari di pannelli fotovoltaici che producano energia al servizio del porto, in primis per il nuovo terminal crociere di imminente costruzione a Porto Corsini in modo da consentire alle navi attraccate di spegnere i motori alimentandosi a energia elettrica e ridurre così inquinamento acustico e dell’aria. L’investimento da circa 25 milioni di euro in totale beneficerà di un contributo di 10 milioni dal Pnrr.

La demolizione della torre Hamon più a ovest (foto di Adriano Zanni scattata il 4 aprile 2024)L’ex raffineria, avviata all’inizio degli anni ‘50 dal gruppo industriale di Attilio Monti, occupava un’area di 55 ettari lungo la banchina destra: erano quattro le torri di raffreddamento a convezione naturale dette Hamon. Secondo Eni sono state costruite e collaudate negli anni 1958-1963. Circa dieci ettari sono già stati ceduti a terzi, ora Ap ne acquisirà 44.

L’ingegnere Roberto Rimondi, incaricato da Ap, ha stimato un valore di 6,4 milioni di euro (Iva esclusa) per l’area ex Sarom e il 5 dicembre scorso Eni ha accettato l’offerta di pari valore di Ap. Il 15 dicembre Ap ha versato 640mila euro come garanzia per l’acquisto. La compravendita non è stata ancora conclusa (del rogito se ne occuperà lo studio notarile Bugani con una parcella da 20mila euro) e questo fa sì che formalmente le torri siano ancora di proprietà privata (per quanto Eni sia di fatto un’emanazione statale).

L'area Sarom quando era ancora in attività (foto dal sito Adrijo.eu)Tra il 2006 e il 2008 è stato effettuato lo smantellamento e demolizione di tutti gli impianti e serbatoi dell’area e a seguire è stata effettuata la rimozione delle strutture interrate. È stata quindi avviata la bonifica delle matrici ambientali nelle aree della raffineria, ex Gpl e nell’area serbatoi.

Altre domande rivolte da R&D a Eni sono rimaste senza risposta. Cosa dice l’ultima perizia sullo stato di conservazione delle torri che ha determinato l’abbattimento? Quanto costa l’intervento di demolizione? Esiste una stima di quanto sarebbe servito per la messa in sicurezza conservativa? La demolizione è una condizione espressamente inserita tra le clausole richieste dall’Autorità portuale?

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