Il sindaco ha reso noto l’intervento all’opinione pubblica due giorni prima della partenza dei lavori. La multinazionale fissa la costruzione dei manufatti tra il 1958 e il 1963. L’area di 44 ettari verrà acquistata da Ap per fare un campo fotovoltaico. La prima bonifica del comparto finita nel 2021, un altro intervento nel 2027
L’ufficio stampa di Eni ha fornito alcune risposte alle domande di Ravenna&Dintorni. «Nel 2021 l’Autorità portuale ha manifestato interesse ad acquisire l’area per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica rinnovabile, ed è stato firmato un protocollo d’intesa per la finalizzazione dell’operazione, che ha consentito all’Autorità portuale di concorrere per i fondi del Pnrr. L’operazione è stata definita a fine 2023, il rogito per la compravendita e il passaggio di proprietà verrà stipulato al completamento delle attività in corso, già previste e comunicate nei mesi scorsi sia al Comune che a Ap».
Ap ha individuato in quel comparto a ridosso del Candiano l’area giusta per un progetto che insegue da tempo: una distesa di 25 ettari di pannelli fotovoltaici che producano energia al servizio del porto, in primis per il nuovo terminal crociere di imminente costruzione a Porto Corsini in modo da consentire alle navi attraccate di spegnere i motori alimentandosi a energia elettrica e ridurre così inquinamento acustico e dell’aria. L’investimento da circa 25 milioni di euro in totale beneficerà di un contributo di 10 milioni dal Pnrr.
L’ingegnere Roberto Rimondi, incaricato da Ap, ha stimato un valore di 6,4 milioni di euro (Iva esclusa) per l’area ex Sarom e il 5 dicembre scorso Eni ha accettato l’offerta di pari valore di Ap. Il 15 dicembre Ap ha versato 640mila euro come garanzia per l’acquisto. La compravendita non è stata ancora conclusa (del rogito se ne occuperà lo studio notarile Bugani con una parcella da 20mila euro) e questo fa sì che formalmente le torri siano ancora di proprietà privata (per quanto Eni sia di fatto un’emanazione statale).
Altre domande rivolte da R&D a Eni sono rimaste senza risposta. Cosa dice l’ultima perizia sullo stato di conservazione delle torri che ha determinato l’abbattimento? Quanto costa l’intervento di demolizione? Esiste una stima di quanto sarebbe servito per la messa in sicurezza conservativa? La demolizione è una condizione espressamente inserita tra le clausole richieste dall’Autorità portuale?