Dal 2012 al 2022 la retribuzione media giornaliera in termini reali (al netto dell’inflazione) in provincia di Ravenna è calata del 7 percento, pur rimanendo più alta della media italiana: 100 euro contro 99. Un dato però peggiore di quello medio regionale (104 euro, in calo del 4 percento rispetto al 2012). La retribuzione media giornaliera più alta in Italia è quella registrata a Milano (133 euro), la più bassa a Cosenza (70).
È quanto emerge dallo studio “I numeri dell’economia regionale” curato dal vicesegretario di Unioncamere Emilia-Romagna Guido Caselli, presentato a Bologna in occasione di un incontro col presidente dell’Abi Antonio Patuelli.
Gli unici che hanno visto le retribuzioni crescere sono i dirigenti (salite dell’8 percento in Emilia-Romagna, ndr), che però guadagnano ancora meno rispetto ai pari ruolo del resto del Paese, e il comparto dei servizi alle persone, «anche se le retribuzioni restano modeste», sottolinea Caselli nella sua relazione.
Mediamente gli uomini in Emilia-Romagna percepiscono una retribuzione che è del 38 per cento superiore a quella femminile. Nel 2012 il rapporto era al 41 per cento. I lavoratori con più di 50 anni guadagnano circa il 56 per cento in più di chi ha meno di 30 anni, un dirigente prende circa 6 volte lo stipendio di un operaio.