Il profumo dell’autunno, in Romagna, sa anche di cachi. Lo conferma la nuova campagna inaugurata a Faenza da Agrintesa e dal Gruppo Alegra con il primo “Kaki Day – L’oro d’autunno”, evento che ha acceso i riflettori su una filiera in piena espansione, radicata nel territorio e proiettata verso i mercati europei.
Al centro della giornata, le nuove linee di lavorazione ad alta automazione appena entrate in funzione nello stabilimento faentino di Agrintesa: due impianti all’avanguardia in grado di gestire fino a 8 tonnellate all’ora, con picchi di oltre 100 tonnellate al giorno. «Abbiamo installato il sistema Apricot Vision 3.0 di Unitec, finora mai applicato su un frutto così delicato – ha spiegato Cristian Moretti, Direttore Generale di Agrintesa –. Grazie alla preselezione automatica, ogni frutto viene analizzato per colore, dimensione e integrità, anche prima della maturazione controllata. Così garantiamo confezioni più omogenee e riduciamo gli scarti, migliorando l’efficienza di tutta la filiera».
Il cachi è diventato negli anni un prodotto identitario per il territorio romagnolo: sono circa 300 gli ettari coltivati dai soci Agrintesa, per un totale di 7.000 tonnellate gestite ogni anno, equamente suddivise tra le varietà Loto di Romagna (morbido e zuccherino) e Rojo Brillante (croccante e compatto), a cui si aggiunge una quota bio in crescita distribuita da Brio con il marchio Alce Nero. «La nuova tecnologia ci permette di automatizzare le fasi più tecniche, come la selezione e la calibratura – ha aggiunto Moretti –. In questo modo il nostro personale specializzato può concentrarsi sul confezionamento, che resta una fase delicata e strategica per la qualità finale del prodotto».
Il 60% dei volumi resta sul mercato italiano, dove il Gruppo Alegra (composto dalle tre società Alegra, Valfrutta Fresco e Brio) consolida la propria leadership. Ma cresce anche l’export, con la Svizzera e la Francia che si confermano mete principali per il Loto di Romagna, mentre il Rojo Brillante trova spazio in tutta Europa, anche grazie al suo formato pratico e versatile, sempre più apprezzato da un pubblico giovane. «Ci piace definirci dei fanatici del cachi – ha commentato con entusiasmo Enrico Bucchi, Direttore Generale di Valfrutta Fresco –. È un frutto che fa parte della nostra identità e in cui crediamo fortemente. I dati NielsenIQ ci dicono che è il frutto preferito dal 12% degli italiani: dobbiamo fidelizzare chi lo ama già e coinvolgere nuove fasce di consumatori».



