A Ravenna l’inflazione colpisce più duramente che nel resto d’Italia: questo quanto emerge dal primo Osservatorio prezzi al consumo voluto dal sindaco Alessandro Barattoni. Il gruppo si è riunito questa mattina (17 settembre) e all’incontro sono stati invitati rappresentanti di associazioni di categoria, sindacati e Camera di Commercio.
Il Comune di Ravenna, come gli altri 80 capoluoghi di provincia italiani con almeno 30.000 abitanti, partecipa mensilmente alla rilevazione dei prezzi al consumo coordinata da Istat: circa il 70% della rilevazione nazionale è effettuato da questi Comuni. L’Ufficio Comunale di Studi e Statistica raccoglie dati da 503 punti vendita, per un totale di circa 8000 quotazioni mensili.
I dati presentati mostrano un profilo inflazionistico più sostenuto rispetto allo scorso anno con prezzi complessivamente più elevati e un costo particolarmente alto per prodotti alimentari acquistati al supermercato. Nel Comune di Ravenna, i primi otto mesi del 2025 si distinguono per un incremento significativo del tasso di variazione tendenziale dei prezzi al consumo rispetto al corrispondente periodo del 2024. Dopo un anno su livelli moderati, da gennaio ad aprile l’indice si mantiene praticamente costante sopra al +1,6%.
«L’inflazione agisce come un montante, per il quale non è solo l’aumento da un mese all’altro che incide, ma soprattutto quanto quell’aumento si sommi a quanto accaduto negli ultimi anni – spiega Barattoni -. l’Osservatorio nasce per mettere tutte le parti interessate attorno ad un tavolo e sensibilizzare su quanto l’inflazione eroda il potere di acquisto. In questi anni, l’aumento dei prezzi sia stato una sorta di tassa, occulta e iniqua».Il tavolo si riunirà ogni tre mesi per analizzare trend e congiunture su base stagionale e condividere strategie con l’obiettivo di difendere la competitività delle imprese e il potere di acquisto dei cittadini.