Creatività e cultura producono il 15% della ricchezza nelle province di Ravenna e Ferrara. Lo afferma l’ultimo rapporto “Io sono cultura” realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne e Deloitte. Secondo il report, il valore della cultura a Ferrara e Ravenna continua a crescere, ma la spinta propulsiva delle tecnologie digitali sta ridisegnando profondamente il tradizionale volto del nostro sistema produttivo culturale e creativo. A trainare la filiera è infatti già da qualche anno l’industria dei software.
«Eppure è proprio la trasformazione digitale, a partire dall’intelligenza artificiale, a introdurre potenziali elementi di fragilità per la crescita», afferma il rapporto. «L’innovazione procede a una velocità che le imprese faticano a colmare in termini di competenze. Servono profili sempre più capaci di integrare abilità diverse, dall’uso dell’IA alla data analysis, fino alla progettazione di contenuti e servizi digitali. Una ricerca che risulta già oggi complessa per circa la metà delle figure richieste».
Il sistema produttivo ferrarese e ravennate è composto nel complesso da oltre 18mila imprese e da numerose organizzazioni no-profit che si occupano di cultura e creatività, le quali impiegano, tra dipendenti, interinali ed esterni, più del 2% del totale delle risorse umane retribuite operanti nell’intero universo del no-profit. Nel 2024 la filiera locale della cultura è cresciuta sia dal punto di vista del valore aggiunto che da quello dell’occupazione. Dunque la cultura è un formidabile attivatore di economia per il territorio: per ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle attività culturali e creative, afferma il rapporto, se ne attivano altri 1,8 in settori economici diversi.
«In un tempo di profonde trasformazioni, che ridisegnano modelli di produzione, relazione e conoscenza, la cultura emerge sempre più come un’infrastruttura essenziale per comprendere e immaginare il futuro», evidenzia Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna. «Cultura e creatività sono tratti identitari radicati nella società e nella nostra economia e, grazie alla loro loro forte relazione con la manifattura, sono tra i settori più strategici per facilitare la ripresa economica e sociale. Non solo perché i numeri dell’ultimo decennio dimostrano che parliamo di una fonte significativa di posti di lavoro e di ricchezza, ma anche perché sono un motore di innovazione per l’intera economia e agiscono come un attivatore della crescita di altri settori, dal turismo all’enogastronomia, passando dai servizi».



