mercoledì
20 Agosto 2025

Proclamazione ufficiale, De Pascale è di nuovo sindaco di Ravenna fino al 2026

L’insediamento oggi in Municipio: «Ringrazio di cuore tutti gli assessori e i consiglieri uscenti. Entro pochissimi giorni nominerò la nuova giunta»

De Pascale Sindaco 2021
De Pascale firma in Municipio il suo nuovo incarico a sindaco di Ravenna (foto Massimo Argnani)

Nella sala preconsiliare del Municipo, nella serata di oggi 9 ottobre, alla presenza del segretario generale del Comune di Ravenna, Paolo Neri – a seguito dei risultati delle elezioni del 3 e 4 ottobre e della proclamazione degli eletti effettuata dall’Ufficio Centrale, le cui operazioni si sono concluse oggi alle 14 – Michele de Pascale è stato proclamato eletto alla carica di sindaco per il mandato 2021 – 2026.

«Con la mia proclamazione – ha dichiarato il sindaco De Pascale – è decaduta la giunta uscente, che è rimasta in carica fino alla giornata di oggi e che ha continuato a lavorare anche nelle ultime ore per la città. Ringrazio quindi gli assessori uscenti e tutto il consiglio comunale, anch’esso contestualmente decaduto, per il lavoro straordinario che hanno portato avanti; mi riferisco naturalmente sia ai consiglieri di minoranza che a quelli di maggioranza, che hanno gestito cinque anni molto difficili, ovviamente con particolare riferimento agli ultimi due.
Adesso iniziano pochi giorni in cui il sindaco è solo, nel senso che non ha la giunta e il consiglio non è ancora ufficialmente insediato. Ma poiché la solitudine è una delle cose peggiori che possano capitare nella vita cercherò di far durare questo periodo il meno possibile. Confido di metterci veramente poche ore e lavorerò in questo weekend per essere pronto a comunicare la giunta nei primissimi giorni della prossima settimana, affinché sia subito operativa, anche perché le risorse del Pnrr verranno stanziate nei prossimi mesi e anche per questo è fondamentale che l’Amministrazione sia al più presto nel pieno della sua funzionalità».

Contagi al virus a quota 47 nel ravennate ma nessun ricovero o deceduto

La provincia di Ravenna seconda in regione dopo Bologna per numero di infetti. Restano 3 i pazienti in terapia intensiva

Tampone CovidIn provincia di Ravenna oggi si sono registrati 47 casi su 1518 tamponi effettuati: si tratta di 22 pazienti di sesso maschile e 25 pazienti di sesso femminile; 21 asintomatici e 26 sintomatici; 47 in isolamento domiciliare e nessun ricoverato. Nel dettaglio: 26 per contact tracing; 14 per sintomi; 7 test privati.
Oggi la Regione non ha comunicato nessun decesso. Sono state comunicate 54 guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 33812.

In Emilia -Romagna i casi di positività rilevati sono267 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.472 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,9%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,3 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 96 nuovi casi, seguita da Ravenna (47); poi Rimini (26), Modena (25) e Reggio Emilia (18); quindi Parma (16), Piacenza (14), Ferrara (11) e Forlì (10); infine il Circondario imolese (3) e Cesena (1).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 170 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 397.789. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 14.897 (+92). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.547 (+108), il 97,6% del totale dei casi attivi.

D’altra parte si registrano cinque decessi: a Bologna (una donna di 54 anni e un uomo di 83 anni), a Ferrara (un uomo di 66 anni), a Parma (un uomo di 80 anni) e a Modena (una donna di 88 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.504.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 42 (+ 3 rispetto a ieri), 308 quelli negli altri reparti Covid (-19). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato); 2 a Parma (invariato); 1 a Reggio Emilia (invariato); 1 a Modena (invariato; 16 a Bologna (+2); 3 a Imola (invariato); 4 a Ferrara (+ 1); 3 a Ravenna (invariato); 3 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato); 2 a Rimini (invariato).

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, alle ore 14 di oggi, erano state somministrate complessivamente 6.576.413 dosi; sul totale, 3.348.017 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Elio Germano e Teho Teardo in un visionario Paradiso dantesco

Dall’11 al 13 ottobre all’Alighieri va in scena ultima parte della Trilogia d’Autunno coi pluripremiati artisti, guidati dai creativi (anche) del Cirque du Soleil

Elio Germano E Teho Teardo
Elio Germano e Teho Teardo

Catturato dalla dimensione infinita di Dante, Elio Germano ritorna sui luminosissimi versi del XXXIII canto del Paradiso, che a settembre 2020 aveva letto proprio a Ravenna per l’apertura delle celebrazioni del VII centenario, in presenza del Presidente Mattarella.

Un anno dopo, con la complicità di un musicista-esploratore quale Teho Teardo, Germano chiude il cerchio del tributo al Poeta: lunedì 11 ottobre, alle 21, il Teatro Alighieri accoglie la prima di Paradiso XXXIII (repliche 12 e 13 ottobre), terza e ultima anta della Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival, che ha commissionato questo nuovo lavoro.

Sul terreno delle terzine dantesche germoglierà la musica imprevedibile di Teardo, compositore di un’avanguardia senza etichette, e l’immagine visionaria di poeti dello sguardo come Simone Ferrari e Lulu Helbæk.
Germano-Teardo attraverseranno il Canto XXXIII parola per parola, ogni verso esaltato da immagini ed effetti speciali, «con la voglia di arricchire la materia con aspetti visivi e sonori che non siano solo la parafrasi del testo – ha dichiarato Germano – e che accentuino i contenuti in modo appari­scente, condivisibile e circolare. Partendo con energia dalla fine della Commedia».

Attore e regista italiano di fama internazionale, Germano è vincitore di premi come il Prix al Festival di Cannes, l’Orso d’argento al Festival di Berlino, un Nastro d’argento e tre David di Donatello.
Teardo è compositore, musicista e sound designer. Si dedica all’attività concertistica e discografica pubblicando a­lbum che indagano il rapporto tra musica elettronica e strumenti tradizionali e vanta collaborazioni con Blixa Bargeld, Enda Walsh, Erik Friedlander, Charles Freger, Michele Riondino e Vinicio Capossela. Ha inoltre composto colonne sonore per registi come Sorrentino, Vicari, Molaioli, Salva­tores e molti altri, aggiudicandosi anche un David di Donatello, il Ciak d’Oro e il Premio Ennio Morricone.

Lulu Helbæk e Simone Ferrari, registi e direttori creativi, possono contare su un’esperienza internazionale maturata nella creazione di spettacoli dal vivo, dal Cirque du Soleil a Cerimonie Olimpiche, eventi teatrali, show televisivi, esperienze immersive, mescolando nuove tecnologie, teatro, videoarte e scenografie dal forte impatto visivo.
In scena anche Laura Bisceglia e Ambra Chiara Michelangeli, rispettivamente al violoncello e alla viola.
Il disegno luci è di Pasquale Mari, mentre i contributi video sono firmati da Sergio Pappalettera e Marino Capitanio; Matteo Oioli cura il design delle scene.

L’evento è una coproduzione con Pierfrancesco Pisani per Infinito Produzioni e una cordata di teatri – la Fondazione Teatro della Toscana, il Franco Parenti di Milano, l’Abbado di Ferrara e il Galli di Rimini.

Info e prevendite 0544 249244 – www.ravennafestival.org. Biglietti da 15 a 30 euro,

Tra fotografia e suono, indagine creativa per una “mappa” inedita di Cotignola

Si inaugura il 10 ottobre un progetto artistico in tre allestimenti di Michele Buda, Marco Zanella e Giovanni Lami

Marco Zanella Scalandré
Una foto di Marco Zanella del progetto “Scalandré”

Domenica 10 ottobre, alle 16, negli spazi espositivi dell’ex Ospedale Testi di Cotignola (via Roma, 8), inaugura “Monumento fiume”, una doppia personale dei fotografi Michele Buda (1967) e Marco Zanella (1984), a cui si affianca l’installazione sonora del musicista e sound designer Giovanni Lami (1978) alla Chiesa del Pio Suffragio (corso Sforza, 19/A).

“Monumento fiume” comprende tre progetti distinti: le campagne fotografiche “Sul confine” di Michele Buda e “Scalandré” di Marco Zanella, presentate negli spazi dell’ex Ospedale Testi dal 10 ottobre al 9 gennaio – un luogo di grande bellezza e valore, sia storico che simbolico, che sarà restituito temporaneamente alla comunità in occasione di queste due mostre – e il lavoro sonoro “Monumento fiume” di Giovanni Lami, che dà il titolo all’esposizione, allestito alla Chiesa del Pio Suffragio fino al 31 ottobre, un altro “luogo della memoria” accanto al Museo Civico Luigi Varoli.

“Monumento fiume” è l’esito di un progetto pensato per lavorare intorno al paesaggio, al territorio, al paese, al suo patrimonio materiale e immateriale e alle persone, promosso dal Comune di Cotignola e dal Museo Civico Luigi Varoli.
L’indagine dei tre artisti ha seguito, ramificandosi, piste parallele e distinte lavorando su linguaggi differenti: la fotografia e il suono, catturando immagini, rumori e fantasmi, fino a tracciare una mappa inedita di Cotignola fatta di sguardi e ascolti, da cui è scaturito un nuovo paesaggio.

Emporio Solidale a Castel Bolognese per la spesa delle persone in difficoltà

Inaugurazione il 9 ottobre dello spazio in via Emilia Interna promosso da Comune e associazionì cittadine del tavolo sociale

Emporio Solidale
foto di repertorio

Sabato 9 ottobre, alle 10, in via Emilia Interna 29-31 è previsto il taglio del nastro dell’Emporio Solidale di Castel Bolognese.
Il progetto nasce grazie a un finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, bando a cui ha partecipato la Confederazione Nazionale della Misericordia, e grazie anche alla collaborazione di tutte e nove le associazioni di Castel Bolognese che formano il tavolo sociale.

Le persone in difficoltà saranno in possesso di una tessera a punti e potranno fare la loro spesa gratuitamente: una spesa secondo le proprie esigenze. Le modalità di accesso saranno definite con criteri che incrociano l’esperienza consolidata delle associazioni del tavolo sociale e la collaborazione con i servizi sociali del Comune.
Le associazioni che fanno parte dell’Emporio continueranno ad accompagnare le persone in un percorso volto a costruire la propria autonomia economica grazie al loro centro di ascolto.

«L’Emporio Solidale – si legge in una nota dei promotori – vuole essere un punto di riferimento per tutti i cittadini, sia per quelli che avranno l’accesso per l’aiuto, sia per quelli che potranno mettere in circolo la solidarietà e dare una mano per farlo funzionare. Sarà un vero patto di corresponsabilità, con un invito rivolto a tutti i cittadini per dare più vita alle politiche sociali dei prossimi anni, e più voce al valore dell’umanità».

A Faenza conversazione sulle figure femminili nella Commedia dantesca

Il 9 ottobre nella Chiesa di Santa Maria dell’Angelo con Michela Dal Borgo, Francesca Masi e Barbara Piani

Riccardo Garolla DanteQual è il ruolo femminile nella vita e nel capolavoro letterario di Dante Alighieri? A partire da quanto è scritto nella Commedia (canto XXXII dell’Inferno): «Ma quelle donne aiutino il mio verso», muove la conversazione di Francesca Masi, in programma nell’ambito degli eventi collaterali della mostra “Dante. Visioni del contemporaneo” allestita all’interno della Chiesa di Santa Maria dell’Angelo a Faenza e proposto dal Settore Apostolato Biblico della Diocesi di Faenza-Modigliana.

L’incontro è in calendario sabato 9 ottobre alle ore 18, introdotto da Michela Dal Borgo. Francesca Masi, responsabile della promozione culturale e scientifica del Comune di Ravenna, propone una riflessione su Dante e la Scrittura.

La conversazione tocca le figure femminili della Commedia presenti nella Bibbia ed è accompagnata da un esercizio filosofico a cura di Barbara Piani.

Francesca Masi
Francesca Masi

Dante invoca le donne nel suo viaggio e si rivolge a loro nei momenti più importanti. Il tentativo, – afferma Francesca Masi – è quello di leggere nell’altissima filigrana teologica e scritturale una presenza umana e commossa di madri, di mogli, di donne perse e poi ritrovate.

L’incontro è a Ingresso libero. Obbligo di green pass.

Uno su quattro degli 833 candidati a Ravenna non ha votato per se stesso

Nel 2016 fu uno su venti, negli altri capoluoghi in regione, in questa tornata elettorale, la percentuale delle zero preferenze è più bassa

Nessuno AnonimoNon si sono votati nemmeno da soli. Ci sono 210 candidati al consiglio comunale di Ravenna – il 25 percento degli 833 nomi suddivisi in trenta liste – che il 3-4 ottobre nelle urne per le amministrative non hanno conquistato nemmeno una preferenza. Esattamente un candidato su quattro. Potremmo chiamarli gli zeristi.

Alcuni possiamo immaginare non siano andati a votare – ci risulta più difficile pensare che ci siano andati e abbiano premiato qualcun altro – e altri non potevano proprio perché qui erano candidati ma non residenti e quindi non parte dei 125mila elettori.
In entrambi i casi il dato parla e dice che molte liste sono state riempite di ignari peones rastrellati alla buona per una moltiplicazione di liste che ha dato risultati anche imbarazzanti. In qualche caso è stata una strategia voluta: persone inserite in lista per fare numero – per arrivare al minimo necessario di 21 per mettere in campo la lista – che facevano campagna a favore di qualcun altro. Ma anche in questa lettura la sostanza non cambia: è in quel “fare numero” che forse qualcuno si è fatto prendere la mano. Tutto preventivabile se c’era un candidato ogni 150 elettori.

La percentuale degli zeristi negli altri due capoluoghi al voto in Emilia-Romagna è stata il 16 percento a Rimini (in totale c’erano 586 candidati in 21 liste) e il 9 percento a Bologna (641 candidati in 19 liste). A Ravenna nel 2016 furono un decimo rispetto a quest’anno: 21 su 428, il 4,9 percento, cioè uno ogni venti.
Dietro a quali simboli troviamo questi “turisti della democrazia”? Almeno uno in 23 delle 30 liste. Il record ai Pensionati: 19 su 30 candidati. In buona compagnia nella coalizione attorno ad Alvaro Ancisi:17 in Rinascimento, 16 in Amici Animali, 12 nella Lista del Mare, 10 nel Pdf e 3 in Lpr. In altri termini il 40 percento dei 171 candidati del polo civico di centrodestra allestito dall’81enne decano dell’opposizione non ha ottenuto preferenze. Le cinque liste riunite da Veronica Verlicchi vantano 46 zeristi su 139. I compagni di Potere al Popolo e i berlu­sco­niani light di Primavera condivi­dono la stessa percentuale: la metà dei concorrenti non ha incassato voti.

Se si ribalta il punto di vista, si vede che sei delle sette liste in cui non c’è stato nemmeno uno zerista stavano tra le otto sotto al nome di Michele de Pascale (Voci Protagoniste e Ambiente Territorio ne hanno 7 senza preferenze). Un dato per inquadrare lo strapotere Pd: su 32 candidati solo due sono rimasti sotto alle cento preferenze.
L’unica lista di opposizione in cui tutti i candidati hanno preso almeno una preferenza è la Lega.

Ma se si parla di zeri, allora è doveroso un viaggio tra gli zero virgola, tra le liste con risultati da prefisso telefonico. Più della metà delle liste sulla scheda elettorale (16 su 30) passerà alla storia senza aver raggiunto l’uno percento che in termini assoluti equivaleva a circa seicento voti. La prestazione più insipida è quella di Rinascimento con Sgarbi: 0,22 percento (137 voti). I sovranisti di Riconquistare l’Italia hanno evitato la maglia nera di un soffio: 146 voti valgono lo 0,23.

Morì in clinica, «somministrata in un giorno una dose di farmaci per una settimana»

I risultati della perizia medico-legale nell’ambito del processo a tre medici della Domus Nova

Ospedale Corsia 680x365 CPer 13 giorni, dal 26 aprile all’8 maggio 2018, a un’anziana paziente che poi morì, fu somministrata quotidianamente la dose di un farmaco che doveva invece assumere in una settimana. Un dosaggio incongruo, non previsto da nessun quadro morboso.

Lo ha accertato la perizia medico-legale disposta a Ravenna nell’ambito del processo, in rito abbreviato e per omicidio colposo, a tre medici della clinica privata “Domus Nova”, chiamati a rispondere dal pm Cristina D’Aniello della morte, l’11 maggio 2018, di una donna di 81 anni. I familiari della vittima sono parte civile con l’avvocato Chiara Rinaldi. Due imputati invece sono difesi dall’avvocato Giovanni Scudellari, uno dall’avvocato Stefano Della Valle.

La perizia della professoressa Federica Bortolotti, depositata al Gup Andrea Galanti, individua un grossolano errore del medico che il 25 aprile fece la prima prescrizione terapeutica, senza considerare la posologia domiciliare e segnala evidenti criticità nella gestione terapeutica e nel percorso diagnostico che ha condotto alla individuazione della tossicità. Il perito evidenzia anche l’omissione degli infermieri che non valutarono come sbagliata la prescrizione e segnala la condotta dei medici che seguirono il caso dall’5 all’8 maggio, senza rivalutare clinicamente la paziente, nonostante la variazione del quadro clinico.

L’elaborato del medico legale arriva a seguito di un’altra consulenza tecnica, nell’ambito del processo civile avviato dai familiari dell’anziana, assistiti dall’avvocato Maria Federica Celatti, che ha chiamato in causa la struttura Domus Nova e i medici, difesi dagli avvocati Massimo Dalmonte, Francesca Giardini e Stefano Della Valle. Anche questa consulenza sottolineava la responsabilità delle persone citate. (ANSA)

Faenza, il Comune apre in centro una vetrina per la ceramica artistica e artigianale

Il 15 ottobre il taglio del nastro. Poi 4 mesi di sperimentazione. «Obiettivo renderlo uno spazio permanente»

Spazio Ceramica FaenzaIl Comune di Faenza, in collaborazione con l’Ente Ceramica Faenza, presenta alla città un progetto per la valorizzazione dell’artigianato ceramico faentino, della promozione turistica e del centro storico.

Sarà infatti inaugurato venerdì 15 ottobre, alle 18.30, il nuovo “Spazio Ceramica Faenza” nei locali in via Pistocchi 16, gli stessi utilizzati sul finire del 2020 per il Temporary Shop della Ceramica, in una posizione centralissima, nelle immediate vicinanze dello Iat, con affaccio e ingresso anche su piazza Nenni.

Si tratta di un progetto sul quale Comune ed Ente Ceramica ragionano da tempo sulla scia dei successi delle passate edizioni del Temporary Shop natalizio che, dal 2015 è diventato una presenza costante in centro storico a dicembre, riscuotendo grande apprezzamento da parte del pubblico faentino e non solo.

Spesso, alla chiusura dello spazio natalizio, i cittadini chiedevano di estendere l’esperienza temporanea di Natale facendolo diventare un progetto continuativo per tutto l’anno. Così è partito il ragionamento e il lavoro su uno spazio permanente con il duplice obiettivo di valorizzare il marchio “Faenza Città della Ceramica” e la produzione di ceramica artistica e artigianale faentina, anche in senso turistico, creando inoltre una nuova occasione di promozione del centro storico.

Spazio Ceramica Faenza avrà una prima fase pilota della durata di quattro mesi, fino a metà febbraio 2022. Passati questi primi mesi, seguirà una verifica della fattibilità e sostenibilità del progetto stesso. L’obiettivo è comunque quello di creare le condizioni per proseguire oltre i primi quattro mesi e rendere questo spazio una risorsa permanente a disposizione di cittadini e turisti.

«Il 15 ottobre apriremo, per quattro mesi, uno spazio nella città con l’intento di trasformarlo in area permanente – commenta il sindaco Massimo Isola -. Quel luogo risponde a un’esigenza ben precisa: quella di creare una vetrina commerciale comune. In questi anni abbiamo lavorato molto per creare uno spirito comune nella comunità faentina della ceramica e in quella creativa in genere. Poter disporre di uno spazio dove i diversi linguaggi dei ceramisti faentini possano ritrovarsi, con ampi orari di apertura nel corso della settimana, a mio avviso sarebbe un salto di qualità».

Spazio Ceramica Faenza sarà aperto in via Pistocchi 16 a Faenza dal martedì alla domenica (dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19.30; chiuso il lunedì).

A Oriolo dei Fichi si assaggiano (e votano) le sette migliori Albane di Romagna

 

Albana DeiCome nel 2020, posticipato di alcuni mesi rispetto al periodo abituale di svolgimento (maggio-giugno), a ottobre si svolgerà la nona edizione della selezione enologica Albana Dèi, da un’idea di Carlo Catani e Andrea Spada, promossa e coordinata dal Consorzio Vini di Romagna.

Un evento itinerante che toccherà alcuni dei borghi e delle località più belle della Romagna, tra le quali Oriolo dei Fichi (Faenza) dove l’appuntamento è fissato per domenica 10 ottobre (ore 14-18) all’interno della suggestiva Torre.

A Oriolo, come nelle altre location, sarà presente un banco d’assaggio per dar modo al pubblico di degustare e apprezzare i sette vini finalisti dell’Albana Dèi.

Vini finalisti selezionati “alla cieca” da una giuria tecnica composta da critici delle principali guide dei vini e sommelier, riunitasi ad inizio ottobre. Il responso della giuria tecnica andrà ad assegnare il premio alle migliori Romagna Albana DOCG di tipologia secco.

Il pubblico verrà chiamato ad assaggiare e votare i vini finalisti per designare “L’Indigeno del Cuore – premio Valter Dal Pane” a miglior vino da uve Albana di tipologia secco.

I Romagna Albana DOCG Secco finalisti sono (in rigoroso ordine alfabetico): Codronchio 2019 della Fattoria Monticino Rosso di Imola, Coronilla 2020 di Bulzaga di Brisighella, Madonna dei Fiori 2020 di Marta Valpiani di Castrocaro Terme, Tantalilli 2019 della Cantina Tozzi di Casola Valsenio, Valleripa 2020 di Tenuta Casali di Mercato Saraceno, Vigna Rocca e Vitalba entrambi del 2020 ed entrambi di Tre Monti.

Come nell’edizione 2020, si replica il coinvolgimento diretto dei ristoranti. Le sette Albane finaliste del concorso saranno quindi anche all’interno dei ristoranti che aderiranno all’iniziativa, con i clienti dei locali chiamati ad esprimere in un bel gioco enogastronomico le proprie preferenze, che si sommeranno ai giudizi raccolti nelle piazze in vista della classifica finale.

Covid, calano ancora i ricoveri. E il 97,5 percento dei malati è a casa…

 

Sono 51 (su 1.800 tamponi) i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna (dati aggiornati alle 12 di oggi, venerdì 8 ottobre). Nessun nuovo ricovero, né nuovi decessi registrati in provincia. Dove sono ancora 3 le persone ricoverate in terapia intensiva.

IL BOLLETTINO REGIONALE DELL’8 OTTOBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 425.923 casi di positività, 270 in più rispetto a ieri, su un totale di 25.527 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 151 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 397.619. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 14.805 (+116). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.439 (+135), il 97,5% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano tre decessi: a Ferrara (un uomo di 68 anni), a Bologna (un uomo di 85 anni) e a Modena (una donna di 100 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.499.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 39 (-7 rispetto a ieri), 327 quelli negli altri reparti Covid (-12).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato); 2 a Parma (-1); 1 a Reggio Emilia (invariato); 1 a Modena (invariato; 14 a Bologna (-3); 3 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (invariato); 3 a Ravenna (invariato); 3 a Forlì (-1); 3 a Cesena (-1); 2 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.356 a Piacenza (+11 rispetto a ieri, di cui 7 sintomatici), 32.654 a Parma (+34, di cui 20 sintomatici), 51.180 a Reggio Emilia (+12, di cui 10 sintomatici), 72.026 a Modena (+32, di cui 23 sintomatici), 89.246 a Bologna (+42, di cui 33 sintomatici), 13.548 casi a Imola (+20, di cui 12 sintomatici), 25.659 a Ferrara (+13, tutti  sintomatici), 33.765 a Ravenna (+51, di cui 26 sintomatici), 18.701 a Forlì (+14, di cui 11 sintomatici), 21.464 a Cesena (+11, di cui  5 sintomatici) e 41.324 a Rimini (+30, di cui 16 sintomatici).

Al via a Ravenna la scuola di vocalità. Tra i “docenti” anche artisti di fama

I corsi di “Malagola” partono il 18 ottobre. Direttrice è Ermanna Montanari del Teatro delle Albe

Ermanna Montanari Enrico Pitozzi
Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, direttrice e vice del progetto “Malagola” nella sede dei corsi di formazione sulla vocalità in via di Roma a Ravenna (foto Fabrizio Zani)

Apre a Ravenna “Malagola”, scuola di vocalità e centro studi sulla voce. Ideatrice e direttrice è l’attrice ravennate Ermanna Montanari.

Il Corso di alta formazione Pratiche di creazione vocale e sonora, con incontri, seminari e un primo nucleo degli archivi sonori, avrà luogo dal 18 ottobre al 14 aprile. Si tratta di un unicum in Italia con un respiro internazionale, a partire da alcune presenze all’interno del corpus docenti.

Poco più di un anno fa, nel febbraio 2020, Ermanna Montanari, co-fondatrice e direzione artistica del Teatro delle Albe inizia a coltivare le scintille di un progetto dedicato alla radice più profonda della sua ricerca artistica di attrice\autrice e concepisce il “Piccolo manifesto della Scuola di vocalità”. Dai nove punti in cui si articola lo scritto iniziava l’avventura creativa e formativa del futuro prossimo di Malagola.

Al fianco diMontanari, in qualità di vicedirettore, lo studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna Enrico Pitozzi, che, da tempo, ha intrecciato un dialogo con l’attrice delle Albe intorno ai temi della voce e del suono. Tale dialogo ha dato come frutti due pubblicazioni: Acusma (Quodlibet, 2017) e Cellula (scritto con Ermanna Montanari, Quodlibet, 2021).

Oltre alla città di Ravenna, in cui il progetto individuato insieme al Comune ha sede tra il Teatro Rasi e gli spazi di Palazzo Malagola, che hanno segnato questo inizio, obiettivo e volontà di questo primo anno di percorso sono quelli di intrecciare relazioni sul territorio regionale, nazionale ed internazionale, valorizzando la relazione con le Istituzioni e gli enti territoriali a partire da Ert/Teatro Nazionale e con il suo direttore Valter Malosti, in una prospettiva di condivisione, collaborazione e costruzione progettuale. Un gesto quello del direttore Malosti, in continuità con un dialogo acceso e duraturo che esiste da anni con Ermanna Montanari e il Teatro delle Albe.

Una scuola in cui, per usare le parole di Montanari, «si pratica una disciplina gioiosa e esigentissima attraverso l’avventura della propria voce e del proprio corpo, dove la voce è il corpo, dove ognuno è pianeta sonoro e radice della sostanza, che prenderà forma nel tempo che ci daremo. Un luogo plurale, abitato dalla città, in opera con la città, e al contempo separato, concepito in un’ottica di corresponsabilità collettiva, con la consapevolezza che ogni singola nostra cellula ha una storia, ed è depositaria di una memoria non solo sensoriale, ma immaginifica e poetica».

Una scuola come archivio dell’ascolto che guarda a riferimenti di figure che hanno lasciato un’orma indelebile: «Antonin Artaud, Laurie Anderson, Meredith Monk, Carmelo Bene, Maria Callas – leggiamo sempre nel “manifesto” della Scuola a firma di Ermanna Montanari – il vento, le rose, l’acqua, le preghiere, la gente, Demetrio Stratos, Leo de Berardinis, Perla Peragallo, Janis Joplin, e altri loro nostri compagni e compagne di via. E luogo di incontrollato sgorgare delle emozioni, urla echeggi soffi risa».

Al centro della Scuola di vocalità, il corso di Alta Formazione Malagola Pratiche di creazione vocale e sonora, a frequentazione gratuita per gli artisti e i professionisti partecipanti, che ha avuto 131 candidature per 15 posti disponibili. Nel gruppo di selezionati ci sono, come da obiettivi, figure che gravitano a diverso titolo nell’ambito della creazione e della comunicazione artistica – nello spettro ampio che va dal teatro (performer, attori, cantanti e/o strumentisti) alla produzione multimediale (radio, audioguide, audiolibri, ecc.).
Le lezioni iniziano ufficialmente lunedì 18 ottobre.

Molte sono le figure che andranno a comporre la costellazione del corpo docente, al confine tra territori artistici e ricerca, tra musica e teatro, creazione e attività formativa. Il modello di collaborazioni può prevedere anche residenze artistiche e, tra i nomi coinvolti – insieme a Montanari e Pitozzi – quelli di Meredith Monk, Mariangela Gualtieri, Moni Ovadia, Chiara Guidi, Francesca Proia, Roberto Latini, Mirella Mastronardi, Francesco Giomi, Luigi Ceccarelli, Diego Schiavo, Daniele Roccato, Alvin Curran. Saranno presenti ospiti come Vinicio Capossela e anche foniatri come Franco Fussi e teorici del calibro di Piersandra Di Matteo, Valentina Valentini, Caterina Piccione e Bonnie Marranca, oltre a importanti esponenti del management delle arti performative, come Patrizia Cuoco e lo sfaff del Teatro delle Albe.

Sarà Silvia Pagliano ad assumere la direzione organizzativa del progetto, lavorando con la squadra organizzativa e tecnica del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.

Malagola è segnato dal tratto del disegnatore Stefano Ricci, che ha composto il logo, i materiali ed è intervenuto su alcuni spazi del palazzo stesso, insieme al progetto poetico per i social di Malagola di Marco Sciotto, ricercatore dell’Ateneo di Catania-facoltà di Scienze Umanistiche.

Tra i partner del corso a livello regionale, nazionale e internazionale che aderiscono al progetto: Fondazione Ravenna Manifestazioni-Ravenna Festival, Santarcangelo dei Teatri-Santarcangelo Festival, Istituto Superiore di Studi Musicali G. Verdi, Associazione Culturale Masque Teatro, Pms Studio Music Label and Recording Studio, L’arboreto – Teatro Dimora Mondaino, Ater Fondazione, BH Studio, Fondazione Flaminia, Start Cinema, Istituzione Biblioteca Classense, Mar – Museo d’Arte della Città, Fondazione I Teatri, La Voce Artistica, Edison Studio Associazione Culturale, Italian and American Playwrights project-Umanism LLC- Martin E. Segal Theatre Center, The International Voices Project.

Il progetto Malagola in questo suo primo anno è stato in grado di intercettare, insieme alle risorse del Centro di produzione, il contributo di 72.052 euro dell’Assessorato alla Formazione della Regione Emilia Romagna-cofinanziato dal FSE e il contributo di 28.000 euro di SCENA UNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo, fondo privato gestito da Fondazione Cesvi – organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente, fondata a Bergamo nel 1985 – in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub.

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