giovedì
28 Agosto 2025

Allerta meteo gialla per vento per tutto il 15 marzo

Bollettino della protezione civile

Fino alla mezzanotte di lunedì 15 marzo sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna un’allerta meteo gialla per vento, emessa dalla protezione civile e da Arpae. Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso, sistemare e fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento o suscettibili di essere danneggiati.

Al bar 36 anziani per un allenamento di biliardo, ora 23 hanno il Covid

Hanno tutti più di 70 anni, attività permessa in zona rossa perché la federazione la considera di “preminente interesse nazionale”

Biliardo Boccette Goriziana 2Si sono ritrovati in 36 in un bar per un allenamento di biliardo, consentito anche in zona rossa perché la federazione ha indicato il “preminente interesse nazionale” per la categoria, e ora ce ne sono 23 positivi al Covid, tutti 70-80enni. È successo il 3 marzo a Ponte Nuovo, la notizia è riportata da Il Resto del Carlino nell’edizione di oggi, 14 marzo. Per il bar è arrivato un provvedimento che impedisce di ospitare altri allenamenti.

La questione dell’interesse nazionale chiesto alle federazioni per definire quali sport possono praticarsi aveva già creato un paradosso a livello giovanile che avevamo raccontato in questo articolo.

Covid: con altri 330 casi si chiude la settimana con più contagi da inizio epidemia

Il record giornaliero corrisponde al record settimanale: tra l’8 e il 14 marzo 1.649 nuovi positivi, il 7 percento del totale in un anno

DRIVE THROUGH TAMPONE COVID PARCHEGGIO PALA DE ANDR RAVENNALe persone in provincia di Ravenna che oggi, 14 marzo, hanno ricevuto una diagnosi di positività al coronavirus sono 330, il numero giornaliero più alto da quando è iniziata la pandemia (erano stati 328 tre giorni fa). E così la settimana che si chiude è quella con più contagi in assoluto da un anno a questa parte (1.649, addirittura il 7,2 percento dei 23mil casi totali). Crescono anche i posti letto occupati in terapia intensiva (17, la metà di quelli disponibili). Altri due decessi con il totale che arriva a 850.

A livello regionale invece i nuovi casi di oggi sono 3.023 su un totale di 24.909 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sui tamponi fatti da ieri è del 12,1%, come sempre nei festivi non indicativa della tendenza generale a causa del minor numero di tamponi fatti. Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus in Emilia-Romagna si sono registrati 299.339 casi di positività. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,4 anni.

Sui 1.458 asintomatici, 771 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 76attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 88 con gli screening sierologici, 16 tramite i test pre-ricovero. Per 507 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 870 nuovi casi, seguita da Modena (450), Ravenna (330), Rimini (299), Reggio Emilia (243), Parma (228), Ferrara (183), Cesena (147), Forlì (143), Imola (93) e Piacenza (37).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 883 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 221.695.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 66.568 (+2.089 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 62.883 (+2.012), il 94,4% del totale dei casi attivi.

Si registrano 51 nuovi decessi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.076.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 364 (+10 rispetto a ieri), 3.321 quelli negli altri reparti Covid (+67).

Focolaio nel Ravenna: ultimi tamponi negativi, si attende secondo test di conferma

Se sarà confermata la diagnosi, i giocatori torneranno ad allenarsi al Benelli

B98A3451Il Ravenna Fc comunica che i test molecolari e sierologici cui è stato sottoposto il gruppo squadra nella mattinata di ieri, 13 marzo, hanno dato esito negativo. I test molecolari verranno ripetuti come da protocollo ogni 48 ore (il prossimo turno è previsto per il primo pomeriggio di domani 15 marzo): se arriverà la conferma della negatività, i giocatori torneranno ad allenarsi al Benelli. Il focolaio di Covid ha costretto al rinvio del derby con il Cesena previsto per oggi.

In provincia ogni anno 4mila diagnosi di cancro. Sei su dieci vivono più di 5 anni

I dati del Registro tumori della Romagna: mammella, colon-retto e prostata i casi più frequenti. Falcini, direttore di Oncoematologia dell’Ausl Romagna: «Ancora presto per capire l’impatto del Covid»

infermiere assistenza malatiLa media delle nuove diagnosi complessive di tumore in provincia di Ravenna è di circa quattromila casi all’anno. La neoplasia più frequente è quella della mammella (dieci percento), a cui seguono quelle del colon-retto, del polmone e della prostata, tutte con la stessa incidenza (otto su cento). Il dato si riferisce al quinquennio 2010-2014 ed è contenuto in un documento consultabile sul sito dell’Ausl, elaborato sulle statistiche del Registro tumori della Romagna. I numeri sono solo apparentemente datati. Si tratta in realtà di una necessità operativa, come spiega il responabile del registro: «Bisogna ragionare su fasce temporali più ampie – dice il dottor Fabio Falcini – perché alcune diagnosi si posso fare solo a distanza di tempo e perché un dato importante per il quadro generale è la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi quindi occorre che il tempo passi».

Anche per questo il direttore del dipartimento di Oncoematologia dell’Ausl Romagna non si sbilancia sull’impatto del Covid: «I miei chirurghi hanno l’impressione che i tumori affrontati siano in fase più avanzata rispetto al passato, perché forse qualcuno ha ritardato il primo consulto con le strutture sanitarie. Ma sono solo impressioni che ancora non hanno il supporto di dati e in medicina parlano solo i numeri». Di una cosa Falcini però è soddisfatto: «I tempi per operare un tumore sono rimasti attorno ai trenta giorni anche durante le fasi più acute del Covid»

In Romagna in totale una media di diecimila nuove diagnosi annuali (7.500 se si contano solo i cosiddetti tumori infiltrati per cui il paziente rischia di morire). «L’incidenza nel tempo è rimasta invariata come numero complessivo ed è comunque un dato positivo perché con l’aumentare della vita media aumentano le possibilità di trovare un cancro». È cambiata però la distribuzione tra le varie tipologie: in calo al polmone per gli uomini e non per le donne che hanno cominciato più tardi a fumare, in calo allo stomaco per un cambio di alimentazione, in crescita pancreas e ovaie.

Oggi un romagnolo che riceve una diagnosi di tumore ha circa il 60 percento di possibilità di sopravvivere oltre i cinque anni. Ogni due tre anni la sopravvivenza si alza di un punto percentuale nel complesso. Ma anche qui c’è variabilità a seconda del tipo di neoplasia: «Prendiamo la mammella, è molto diffuso ma sopravvive oltre il 90 percento delle pazienti. I casi più aggressivi al pancreas difficilmente vivono più di un anno».

In Romagna il registro è operativo da oltre vent’anni e da poco ha ricevuto l’investitura dalla Regione per la gestione di tutti i dati dell’Emilia-Romagna. Un lavoro certosino di vera e propria ricerca: «Vanno riunite tutte le rilevazioni che abbiano a che fare con un tumore o un sospetto, sia solido che ematologico – riassume Falcini –. Si tratta di estrapolare informazioni dai certificati di morte, dalle dimissioni ospedaliere e se necessario bisogna interfacciarsi con i medici di base».

L’importanza del registro tumori è presto detta: è il termometro di cosa succede nella popolazione. L’andamento dei dati e le stime sul futuro aiutano l’impostazione delle politiche sulla salute. Falcini lo spiega con alcuni esempi: «Se la bonifica dell’amianto nell’ambiente sta funzionando si può vedere dai dati sui mesoteliomi. Stessa cosa per capire se uno screening sta dando esiti interessanti. Su quest’ultimo aspetto abbiamo visto ad esempio che l’ultimo dedicato al colon-retto ha avuto un buon calo in appena 4-5 anni, pur avendo una risposta bassa tra la popolazione che si aggira sul 50-60 percento degli invtati».

Enigmi e indovinelli per il gioco di società inclusivo ideato dalla coop La Pieve

Presentazione online per Inscape: comunicazione aumentativa alternativa, materiale da stampare, manipolazione diretta di oggetti, si gioca anche da remoto

71wI+8TgmNL. AC SL1500 Si chiama Inscape, è il gioco di società inclusivo creato dalla cooperativa sociale La Pieve di Ravenna insieme alla comunità L’Arcobaleno-l’Arche di Bologna. Inscape è un gioco, una storia, un modo di stare insieme che riprende le modalità delle escape room, sia fisiche che virtuali, e delle più tradizionali cacce al tesoro: ci sono enigmi e indovinelli da risolvere che permetteranno ai giocatori di procedere nella trama e nell’avventura.

La presentazione del gioco è in programma online oggi, domenica 14 marzo, nell’ambito di “Yes! Il Festival delle Potenzialità”. Al motto di “Affrontiamo ogni pregiudizio: abbiamo tutti qualcosa da insegnare”, il festival proporrà una serie di conferenze e sessioni di gioco, tra cui il workshop “Quando l’avventura e l’investigazione diventano inclusive”, organizzato dalla Pieve e Arche proprio per presentare il progetto Inscape nato da un’idea di Luca Errani dell’Arche e sviluppato insieme agli Educatori Ludici Gabriele Mari e Christian Rivalta della coop La Pieve.

«Inscape è un’ingegnosa esperienza di gioco Intuitivo da fare Insieme – commentano gli autori -. Il tutto all’insegna della massima Inclusività, grazie all’uso della Comunicazione Aumentativa Alternativa (Caa) nei testi, alla possibilità di scaricare e stampare il materiale per poter risolvere gli enigmi anche attraverso la manipolazione diretta e alla presenza di una serie di suggerimenti graduali che guideranno verso la soluzione qualsiasi tipo di gruppo, senza bisogno di interventi esterni. È possibile svolgere il gioco anche online, da stanze in remoto, e condividere poi i propri progressi».

Durante il workshop verrà illustrata e fatta provare la prima parte della storia pilota “La pietra misteriosa”, realizzata grazie al contributo dell’Associazione GIS, Genitori per l’Inclusione Sociale e al supporto informatico di Guermandi Group e di Matteo Magagni. Si potranno così sperimentare le dinamiche del gioco, calandosi nei panni delle protagoniste, Giorgia e Martina, che dopo essersi imbattute in un antico quaderno si cimenteranno in una misteriosa indagine nel cuore dell’Emilia-Romagna.

I progetti del sindaco: «In darsena una Casa della Salute e una biblioteca»

Un nuovo edificio che ospiterebbe anche i Servizi sociali per liberare i locali di via Aquileia dove collocare spazi per lo studio. Il conto del Covid: un anno di pandemia è costata 7 milioni alle casse del Comune

Darsena Al VoloNel bilancio tra maggiori spese per aiutare famiglie e imprese e qualche risparmio per la cancellazione di alcuni servizi, il primo anno di Covid ha presentato un conto di circa sette milioni di euro al Comune di Ravenna. Lo afferma il sindaco Michele de Pascale: «Nel bilancio 2020 abbiamo messo in campo sette milioni di euro di risorse, in larga parte detrazioni fiscali e aiuti alle imprese: la riduzione della Tari, della Tosap, contributi a fondo perduto». Per le coperture si è fatto ricorso alle risorse messe da parte, «accumulate come riserva negli anni», ma si è fatto affidamento anche sul salvadanaio delle partecipate: «Le società pubbliche hanno fatto distribuzione straordinaria di riserve. E poi sono arrivati sostegni dal Governo».  Le riflessioni sui costi fanno parte di una lunga intervista di fine mandato che la redazione di Ravenna&Dintorni ha fatto al primo cittadino l’1 marzo (a questo link potete sfogliare il giornale con la versione integrale).

L’obbligo di ricorrere allo smart working per le pubbliche amministrazioni ha inciso sulla produttività del Comune? «Siamo fra i Comuni italiani con la minore differenza fra quanto avevamo messo a preventivo e quanto abbiamo effettivamente appaltato. Nell’anno del Covid abbiamo appaltato più di 50 milioni di opere pubbliche, perché abbiamo usato lo smart working con intelligenza e poca ideologia».

L’emergenza Covid ha mostrato in modo plastico anche a Ravenna la sofferenza delle strutture sanitarie pubbliche. Il post-pandemia viene delineato da più parti come uno scenario di investimenti sulla salute. A Ravenna c’è un intervento in particolare: «Il tema è se l’Italia vuole portare la spesa sanitaria agli stessi livelli della Germania. Se è così, ci sono le risorse per fare gli investimenti non fatti negli ultimi trent’anni lasciandoci fragili davanti al Covid. Per Ravenna vorrebbe dire oltre all’ampliamento di pronto soccorso, terapie intensive e blocco operatorio (già presentato alla stampa, ndr), la nuova palazzina materna-infantile, che sarebbe un bel segnale per il post Covid».

E poi la Casa della Salute in Darsena, di cui si è già parlato. «Dovrà essere un altro polo di servizi sanitari dall’altra parte della città rispetto all’ospedale. La dico con un’espressione che rende l’idea per i ravennati: un altro Cmp. Quindi prelievi, medici di medicina generale, prestazioni ambulatoriali, radiografie e una ventina di posti letto su dimissioni protette o per evitare di andare in ospedale. Sarà un edificio di nuova costruzione per esigenze di criteri sismici, anche se dovesse sorgere su un’area dove ora c’è già qualcosa: andrebbe abbattuto. Dentro metteremo anche i servizi sociali liberando così gli spazi oggi occupati in via Aquileia dove potrebbe trovare spazio una biblioteca con un’aula studio, così che la Darsena non sia più un quartiere sprovvisto. Si può fare in tre anni dal momento in cui si parte».

La scritta “A morte il Pd” sui muri della delegazione comunale a Piangipane

La risposta del segretario dem: «La cancelleremo subito ma resta il turbamento»

IMG 4650La scritta “A morte il Pd” è comparsa sui muri della delegazione comunale a Piangipane, frazione del comune di Ravenna. Il gesto è stato condannato da Marco Frati, segretario comunale del Partito Democratico: «È inaccettabile. Una scritta minacciosa e infamante che ovviamente cancelleremo subito. Ma resta però il turbamento per gesti come questo, atti vigliacchi. Si deve sempre avere rispetto per l’impegno politico, di qualunque parte. Noi siamo una comunità di persone che portano avanti i propri ideali con orgoglio. Lo stesso orgoglio che hanno le migliaia di iscritti e militanti che ogni giorno si impegnano e fanno politica con il solo scopo di migliorare la comunità in cui vivono».

Sport e fairplay: contro le discriminazioni e nel rispetto di ogni differenza

Un percorso di sensibilizzazione organizzato da associazioni sociali e sportive ravennati. Presentazione il 15 marzo alle 18

Sport E Differenze Di GenereCon l’evento in diretta streaming di lunedì 15 marzo,  alle 18, dal titolo “A partire dal corpo Riconoscere le differenze e promuovere una diversa cultura del rispetto nell’ambiente sportivo”, si lancia il progetto pluriennale “Pluriverso (VI edizione) – Sport e fairplay relazionale”, frutto della collaborazione tra le associazioni Femminile Maschile Plurale, Uisp, Pscichedigitale e Psicologia Urbana e Creativa, che vede la compartecipazione del Comune di Ravenna, assessorato Pubblica Istruzione, Infanzia, Politiche di genere, assieme all’assessorato alla Sport del Comune di Ravenna.

All’incontro di presentazione online – sul sito femminilemaschielplurale.it e canale YouTube “Pluriverso di genere“ –, coordinato dalla giornalista Silvia Manzani, intervengono gli assessori del Comune di Ravenna Ouidad Bakkali e Roberto Fagnani, la campionessa olimpica ed ex senatrice Josefa Idem, la calciatrice del Ravenna Woman Alice Greppi, il calciatore del Ravenna Matteo Tomeo, la responsabile Uisp per la cultura di genere Manuela Claisset.

Il 24 marzo è previsto invece il primo incontro, di quattro in programma, del percorso online di sensibilizzazione “Si può giocare alla pari? Sport e contrasto alle discriminazioni di (ogni) genere” con l’intervento di docenti universitari. Gli altri appuntamenti sono in calendario il 31 marzo (“Le parole giuste: linguaggio e discriminazione di genere nello sport”), il 7 aprile (“Atlete, arbitre, allenatrici: un viaggio tra passione e pregiudizi”) e il 13 aprile (Operare sul campo per promuovere parità di genere, contro i pregiudizi”).

Ogni azione del progetto vuole sensibilizzare i partecipanti agli incontri sulle questioni di – ogni – genere, a partire dal corpo, considerando gli ambienti sportivi (con il loro personale a tutti i livelli, e di coloro che di sport si alimentano come passatempo da guardare), nonché indirizzando l’impegno anche verso la società civile, affinchè anch’essa sviluppi la sua parte in tale direzione, con creatività ed in autonomia, prendendo come riferimento la “Carta europea dei diritti delle donne nello sport”.

La partecipazione agli incontri è gratuita, per un massimo 80 partecipanti, con priorità data a operatrici/operatori del settore sportivo e docenti. L’iscrizione è obbligatoria, compilando il modulo sul sito femminilemaschileplurale.it entro il 21 marzo 2021. È previsto un attestato di partecipazione rilasciato con frequenza minima del 75%.
Info e prenotazioni sul sito web femminilemaschileplurale.it

A Bagnacavallo il Comune cambia linguaggio: «Più attento alla parità di genere»

Approvato un documento per combattere le disuguaglianze a partire dai termini utilizzati nelle comunicazioni verso i cittadini e negli atti amministrativi: «La lingua contribuisce a rafforzare o scalfire stereotipi e pregiudizi»

BagnacavalloIl Comune di Bagnacavallo cambierà il linguaggio usato per le comunicazioni alla cittadinanza e negli atti amministrativi adottando uno stile più attento alla parità di genere. Le nuove linee guida sono state presentate al consiglio comunale il 9 marzo dalla sindaca Eleonora Proni e dall’assessora alle Pari Opportunità Ada Sangiorgi.

Il documento, intitolato “Il linguaggio della parità” e approvato dalla giunta nell’ambito del piano della comunicazione 2021, impegna l’amministrazione comunale a utilizzare un linguaggio che metta l’accento sulla parità di genere, «nella consapevolezza che la lingua non soltanto descrive la realtà, ma ne è anche sostanza e contribuisce a rafforzare o scalfire stereotipi e pregiudizi». L’iniziativa rientra, come ha ricordato Sangiorgi, «nella lotta alle disuguaglianze, che è uno dei temi sui quali la nostra amministrazione è maggiormente impegnata, e in questo ambito la parità fra donne e uomini è negli obiettivi primari».

Ma saranno anche altri gli impatti sulla realtà del comune. L’amministrazione intende infatti garantire una sempre maggiore rappresentanza femminile nelle attività promosse o patrocinate dall’ente, siano esse di carattere sociale, culturale o amministrativo. Inoltre veranno attivati percorsi di riflessione pubblica su tali tematiche, in collaborazione con le istituzioni culturali, scolastiche e con il mondo dell’associazionismo, con particolare riferimento alle giovani generazioni, per garantire la  concreta applicazione delle linee guida sia nelle attività di informazione e comunicazione sia nel linguaggio tecnico-amministrativo.

Saranno poi attivati tre tavoli interni di confronto per l’applicazione delle linee guida: un tavolo amministrativo per l’applicazione nel linguaggio e nelle procedure amministrative; un tavolo culturale per la promozione di iniziative di conoscenza e sensibilizzazione; un tavolo politiche giovanili per la realizzazione di progetti che riguardino le giovani generazioni.

Diffusione contagio: 225 nuovi casi in provincia e 6 morti

Il bollettino quotidiano sul coronavirus

IMG 4624Sono 225 i nuovi casi di coronavirus diagnosticati in provincia di Ravenna nelle 24 ore precedenti al mezzogiorno di oggi, 13 marzo. Il dato è di poco sotto alla media degli ultimi sette giorni (227). I nuovi contagi (sintomatici nel 47 percento dei casi) corrispondono all’8,7 percento di positività dei tamponi eseguiti. Sono stati individuati 152 da contact tracing, 44 per sintomi, 29 per test volontario. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 22.708.

La Regione comunica sei nuovi decessi (non tutti nelle ultime 24 ore), due donne di 91 anni e quattro uomini di 59, 71, 72 e 73. Il totale dei morti è 848. Sono state comunicate circa 84 guarigioni e così la percentuale di chi ha superato il virus si attesta attorno al 76 percento.

L’altro dato da monitorare è quello dei posti letto occupati in terapia intensiva: 14, come ieri.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 296.324 casi di positività, 2.950 in più rispetto a ieri, su un totale di 39.228 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sui tamponi fatti da ieri è del 7,5 percento. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,2 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 762 nuovi casi, seguita da Modena (509), Reggio Emilia (302), Rimini (261), Ravenna (225), Parma (203), Forlì (180), Cesena (179), Ferrara (171), Imola (96) e Piacenza (62).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.023 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 220.812.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 64.487 (+1.896 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 60.879 (+1.832), il 94,4% del totale dei casi attivi.

Si registrano 31 nuovi decessi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.025.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 354 (+4 rispetto a ieri), 3.254 quelli negli altri reparti Covid (+60).

Alla Trisi un box per restituire i prestiti quando la biblioteca è chiusa

Installato accanto al portone di ingresso per facilitare i resi con le limitazioni alla circolazione delle persone. Intanto all’interno lavori per migliorare spazi e arredi in vista della riapertura

L'ingresso Della Biblioteca Con Il Box Per La Restituzione Dei LibriI lettori della biblioteca Trisi di Lugo d’ora in poi potranno riconsegnare i materiali presi in prestito anche quando la biblioteca è chiusa. È infatti stato installato accanto al portone principale di ingresso all’esterno un box che consentirà agli utenti di restituire libri, dvd e cd anche al di fuori degli orari di apertura.

Ogni mattina il box verrà svuotato dagli operatori e i libri saranno tenuti qualche giorno in deposito prima di essere nuovamente a disposizione degli utenti, come prevede il protocollo elaborato dalle autorità regionali e nazionali per l’emergenza Covid-19.

I Nuovi ArrediPer i frequentatori della Trisi, inoltre, si prospettano ulteriori novità da scoprire quando si potrà di nuovo accedere ai locali interni. Al piano terra, infatti, è iniziato un primo restyling degli spazi. Sono stati installati nuovi arredi, un bancone modulare completo di scaffalature e altre attrezzature che consentiranno di rendere più accoglienti e funzionali gli spazi e di riorganizzare i servizi rivolti al pubblico, migliorando e agevolando ad esempio le attività informative, le iscrizioni, i prestiti, le consultazioni. È prevista inoltre una sala aggiuntiva a disposizione del pubblico al primo piano per studenti e ricercatori, con libri disponibili a scaffale aperto. Tutto questo si va ad aggiungere all’intenso lavoro di riorganizzazione delle raccolte, ricollocazione e catalogazione, effettuato in questi mesi dai bibliotecari per favorire il più possibile l’incontro tra il libro e il lettore.

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