lunedì
07 Luglio 2025

Ravenna sulla rivista del National Geographic: la città vista con gli occhi di Dante

Sul numero di Traveler in uscita l’11 dicembre un testo di Francesca Mazzoni e le foto di Ottavio Giannella

Image1Il numero “Inverno” della rivista Traveler di National Geographic Italia, in edicola dall’11 dicembre, ospita un intero reportage dedicato alla città di Ravenna vista attraverso gli occhi di Dante. La penna è quella della scrittrice di viaggio livornese Francesca Mazzoni, mentre le fotografie sono state realizzate dal fotografo ravennate Ottavio Giannella, grazie anche alla collaborazione di enti, istituzioni e realtà del territorio.

«Nel reportage realizzato – spiegano Mazzoni e Giannella – abbiamo voluto mettere in luce il paesaggio naturale di Ravenna e dintorni, un aspetto non sempre preso in considerazione dai viaggiatori, ma che fa parte del quotidiano di chi ci vive. Per celebrare l’anniversario dantesco, raccontiamo al lettore curiosità sul tema che possano rivelare però anche esperienze meno conosciute ma molto interessanti».

Cancro colorettale: una campagna della Regione per lo screening preventivo

Alle persone fra 50 e 69 anni di età una lettera dall’Ausl con l’invito a eseguire il test: ogni mille una diagnosi di tumore in fase iniziale

Prevenzione Tumore Colon 1280x720In Emilia-Romagna è partita la campagna “La prevenzione illumina” promossa dalla Regione per sensibilizzare la popolazione sullo screening per individuare possibili lesioni pretumorali sintomo di cancro colorettale, uno dei tumori più invasivi e letali per entrambi i sessi.

«Ancora molti abitanti non partecipano regolarmente allo screening – afferma Antonio Salzetta, medico di Gastroenterologia a Ravenna e presidente regionale Aigo Emilia-Romagna – e non si registra un aumento del trend di adesione, con tassi di partecipazione sostanzialmente stabili negli anni. In particolare, al termine del 2019, il 95 percento di una popolazione interessata di 1,2 milioni di persone è stato invitato allo screening del sangue occulto e solo il 53 percento ha aderito. Inoltre, si calcola che una persona su quattro nella fascia di età tra 50 e 69 anni non abbia mai eseguito alcun esame di prevenzione dei tumori del colon retto».

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Antonio Salzetta, presidente regionale Aigo Emilia-Romagna

Ogni mille persone che eseguono lo screening, 45 risultano avere il test del sangue occulto fecale positivo, a 7 viene riscontrata una lesione pretumorale e a uno viene diagnosticato un tumore del colon retto in fase iniziale. «Grazie all’attività di screening, in corso in Emilia Romagna dal 2005, ogni anno è stato possibile intervenire tempestivamente con cure efficaci, diminuendo l’insorgenza dei tumori del colon retto del 30 percento e riducendo anche il tasso di mortalità del 30 percento. Se le lesioni pretumorali o adenomi sono individuate in fase precoce, è possibile intervenire tramite asportazione durante la colonscopia, mediante una procedura sicura e indolore chiamata polipectomia endoscopica».

La campagna per la prevenzione è promossa in tutta Italia dalla Federazione italiana società malattie apparato digerente (Fismad) anche in Emilia Romagna. La campagna di rinforzo regionale si è avvalsa di diversi strumenti: opuscoli, locandine, spot radio, una landing page che consente al cittadino di contattare direttamente il Centro Screening di Riferimento, alcune miniclip postate su Facebook e YouTube e una campagna Google Display Network.

Con gli ospedali pieni per la pandemia e la precedenza che viene data ai malati in terapia intensiva, la prevenzione e l’affluenza agli screening rischiano di subire un’ulteriore battuta d’arresto. Per questo motivo nell’area dell’Ausl Romagna è stato attivato un servizio di chiamata telefonica automatica rivolta alla popolazione cui è stata inviata una lettera d’invito ad eseguire il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, in cui viene ribadita l’importanza di eseguire il test e, qualora il cittadino non avesse ricevuto l’invito per posta, lo invita a contattare il proprio Centro Screening.

Ma come funziona il test? Innanzitutto, alle persone con un’età compresa fra i 50 e i 69 anni viene inviata una lettera, alla residenza o domicilio, dalla propria Azienda Usl. Il materiale necessario per il test può essere ritirato in farmacie o altri sedi identificate dalla propria Ausl oppure il kit arriva per posta. Il test è semplice, non necessita di diete preliminari e si esegue a casa propria. Una volta effettuato va riconsegnato nelle sedi indicate nella lettera d’invito.

Un altro focolaio in una casa di riposo per anziani: oltre 70 contagiati a Faenza

Alla Residenza Santa Teresa positivi 42 ospiti e una trentina di operatori

Anziana DeambulatoreA pesare sui “bollettini” di questi giorni anche un nuovo focolaio in una casa di riposo per anziani. Si tratta della Residenza Santa Teresa del Bambin Gesù di Faenza.

La notizia è stata resa pubblica dal sindaco Massimo Isola sui social.

Sono 42, su circa 80, gli ospiti risultati positivi. Due sono morti. Un’altra trentina di persone contagiate, operatori socio-sanitari della Residenza.

«Si tratta della giornata più difficile da quando sono sindaco», ha scritto Isola su Facebook, che informa come l’Ausl abbia immediatamente disposto il potenziamento delle unità speciali di continuità assistenziale (Usca) per prestare le cure del caso ai pazienti, monitorare le loro condizioni di salute ed il decorso dell’infezione.

Il Governo chiarisce: stop turismo (anche in regione) dal 21 dicembre al 6 gennaio

Sono state pubblicate le risposte alle “domande frequenti” per le feste

Turisti CovidChi si dovrà spostare per l’Italia in occasione delle feste di fine 2020 lo dovrà fare prima del 20 dicembre o dopo il 7 gennaio,sia per andare nelle seconde case o per fare un po’ di turismo: rimangono le deroghe solo per casi specifici, assistenza a persone non autosufficienti, separati che incontrino i figli minori, i ricongiungimenti familiari presso la casa abituale.

È quanto specificano le Faq (risposte alle domande più frequenti) della presidenza del Consiglio, “per il periodo 21 dicembre 2020 – 6 gennaio 2021”.

Quella sul turismo è la novità più importante, anche perché non così scontata rispetto a quanto comunicato in occasione della presentazione del nuovo Dpcm.

«Gli spostamenti per turismo all’interno del territorio nazionale sono consentiti, e comunque esclusivamente con partenza e destinazione in area gialla, se la partenza avviene entro il 20 dicembre 2020 o dal 7 gennaio 2021. Non sono consentiti spostamenti extraregionali per turismo in Italia tra il 21 dicembre e il 6 gennaio», si legge nella “risposta” del Governo.

 

Gli ambientalisti contro il progetto di Eni di cattura della Co2

Protesta in piazza a Ravenna e sotto i palazzi della Regione, a Bologna

Fridays Future FlashmobGiovedì 10 dicembre gli ambientalisti tornano in piazza con scope e tappeti come lo scorso Climate Strike del 9 ottobre, per rappresentare ironicamente il progetto che Eni ha intenzione di sviluppare sul territorio di Ravenna: «Catturare la CO2 prodotta dai combustibili fossili – si legge nella nota stampa – equivale a nascondere la polvere sotto il tappeto senza risolvere i problemi».

Nel frattempo, si terrà la diretta del Consiglio Comunale per l’approvazione e la discussione del nuovo PAESC (Piano Energia e Clima del Comune di Ravenna), un documento decisivo nel definire il ruolo della città nella lotta all’Emergenza Climatica. Il nuovo Piano si propone l’obiettivo di un taglio delle emissioni di anidride carbonica del 40% entro il 2030, un obiettivo che secondo gli ambientalisti è insufficiente.

«Per raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi, gli obiettivi definiti dall’Europa, quelli del Piano integrato Energia e Clima e gli obiettivi della regione Emilia Romagna che si propongono di raggiungere il 100% di rinnovabile al 2030 e l’azzeramento delle emissioni al 2050 è necessario accelerare fortemente i tempi. Non sono solo gli obiettivi politici a ricordarci di accelerare passo, ma anche gli eventi climatici estremi, che sono divenuti ormai la norma», sostengono gli ambientalisti.

«E’ necessario quantomeno perseguire una riduzione di gas climalteranti pari al 60% aggiungendo tutti gli strumenti potenzialmente perseguibili per il raggiungimento di tale obiettivo. Obiettivo che il Comune di Ravenna già riportò all’interno della Dichiarazione di Emergenza Climatica nel 16 luglio 2019 e che evidentemente oggi il Sindaco Michele de Pascale, sta già dimenticando?».

Secondo gli ambientalisti all’interno del Piano sarà oltretutto importante dare particolare valore agli aspetti della partecipazione attiva da parte degli stakeholders per rendere più efficaci le politiche di indirizzo necessarie al raggiungimento degli obiettivi definiti.

Le associazioni e movimenti tornano poi sulla questione del progetto di Carbon Capture and Storage (CCS) proposto da Eni a Ravenna: «Un progetto fallimentare, costoso energeticamente e dal punto di vista economico. Parliamo di 12 miliardi di euro che se utilizzati diversamente potrebbero contribuire efficacemente alla transizione energetica. Nient’altro che l’ennesima strategia dell’industria del fossile per giustificare l’utilizzo e l’estrazione di ulteriore gas».

Secondo le associazioni, la priorità per una riconversione efficace del distretto ravennate deve essere quella del rinnovabile: dall’eolico offshore alla necessità di puntare sull’idrogeno verde abbandonando definitivamente nuovi investimenti sul fossile.

Infine, gli ambientalisti ricordano che venerdì 11 dicembre alle ore 11 si terrà un’ulteriore mobilitazione sotto i palazzi della Regione a Bologna, promosso da Fridays for Future per sottolineare la posizione di contrasto al progetto di Ccs di Eni a Ravenna.

«L’uscita, in tempi non epocali – concludono –, dalla vecchia logica del modello “estrattivista”, è possibile ed è necessaria per costruire un mondo vivibile per le prossime generazioni. Siamo grati alle ragazze e ai ragazzi del movimento Fridays for Future, che in tutto il Pianeta, e anche a Ravenna e in Emilia Romagna, si stanno mobilitando con questi ideali e questi obiettivi e a loro va tutto il nostro sostegno».

Covid, “solo” mille contagiati in regione. Ma quasi 1 su 5 è in provincia di Ravenna

 

Sono 190 i nuovi casi di positività al Covid registrati in provincia di Ravenna su poco più di mille accertati in tutta la regione. Si tratta della provincia più colpita, in proporzione al numero di abitanti, come valore assoluto dietro solo Bologna.

Il bollettino regionale del 9 dicembre

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 138.348 casi di positività, 1.079 in più (di cui 677 contagiati) rispetto a ieri, su un totale di 10.483 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 10,3%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.711 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 66.191.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 65.843 (-678 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 62.753 (-753), il 95,3% del totale dei casi attivi.

Dopo circa un mese, il numero complessivo delle persone guarite torna dunque a essere superiore a quello dei casi attivi, i malati effettivi.

Purtroppo, si registrano 46 nuovi decessi: 7 in provincia di Piacenza (3 donne – rispettivamente di 75, 89 e 94 anni – e 4 uomini di 58, 59, 68 e 96 anni), 4 in quella di Parma (2 donne, di 84 e 88 anni, e 2 uomini, di 83 e 85 anni), 6 in provincia di Reggio Emilia (tutte donne: 68, 83, 85, 87, 88, 95 anni), 10 nel modenese (4 donne – rispettivamente di 80, 82, 84, 90 anni – e 6 uomini: uno di 64 anni, uno di 69, 2 di 87, uno di 73 anni e uno di 89), 2 a Bologna (una donna di 79 anni e un uomo di 84), 6 in provincia di Ravenna (3 donne – rispettivamente di 78, 88 e 91 anni – e 3 uomini di 64, 78 e 79 anni), 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 82 anni) e 10 nel riminese ( 4 donne – 2 di 77 anni, una di 81 e una di 82 anni – e 6 uomini rispettivamente di 62, 79, 83, 84, 85 e 100 anni). Nessun decesso nel ferrarese.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.314.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 233 (uno in meno rispetto a ieri), 2.857 quelli negli altri reparti Covid (+76).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 14 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 15 a Parma (invariato), 31 a Reggio Emilia (-1), 54 a Modena (-1), 53 a Bologna (+1 rispetto a ieri), 8 a Imola (invariato), 18 a Ferrara (invariato), 12 a Ravenna (-2), 6 a Forlì (invariato), 2 a Cesena (invariato) e 20 a Rimini (+1 rispetto a ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 13.395 a Piacenza (+50 rispetto a ieri, di cui 13 sintomatici), 11.336 a Parma (+76, di cui 36 sintomatici), 19.645 a Reggio Emilia (+171, di cui 23 sintomatici), 25.356 a Modena (+96, di cui 58 sintomatici), 26.969 a Bologna (+275, di cui 119 sintomatici), 4.189 casi a Imola (+40, di cui 9 sintomatici), 6.922 a Ferrara (+49, di cui 8 sintomatici), 9.564 a Ravenna (+190, di cui 69 sintomatici), 4.926 a Forlì (+30, di cui 21 sintomatici), 4.465 a Cesena (+22, di cui 18 sintomatici) e 11.581 a Rimini (+80, di cui 28 sintomatici).

Ravenna, nel bilancio 2021 del Comune investimenti per 69 milioni di euro

Confermati i servizi, senza nuove tasse. L’assessora: «Un patrimonio della comunità»

Palazzo MerlatoEntro la fine dell’anno il consiglio comunale di Ravenna approverà il bilancio di previsione 2021, il Documento unico di programmazione e le delibere collegate. Il percorso inizia oggi, con la prima seduta della commissione consiliare dedicata, che si riunirà nuovamente venerdì 11 dicembre, prima che la manovra approdi in consiglio comunale.

Come avvenuto per l’intera consiliatura, non sono previste manovre sulle entrate tributarie. Imu, addizionale Irpef, imposta di soggiorno, Tosap e imposta di pubblicità rimarranno invariate. La Tari verrà deliberata nei prossimi mesi, a seguito dell’approvazione del piano economico del servizio rifiuti da parte dell’Autorità d’Ambito (Atersir).

«Non potendosi prevedere, in questa fase – si legge in una nota del Comune –, risorse straordinarie di derivazione statale, quali quelle finora stanziate per l’anno 2020 per il contrasto dell’emergenza Covid-19, il bilancio di previsione è costruito ipotizzando una condizione di normalità nell’acquisizione delle risorse di natura tributaria ed extratributaria e nella gestione dei servizi; i futuri assestamenti terranno conto delle prevedibili ripercussioni legate all’andamento della pandemia».

La formulazione delle previsioni è stata effettuata, per ciò che concerne la spesa, tenendo conto delle spese obbligatorie, di quelle consolidate e di quelle derivanti da obbligazioni già assunte in esercizi precedenti. Per la parte entrata si è tenuto conto, soprattutto, delle risultanze dell’ultimo rendiconto approvato (2019), considerato che i valori 2020 sono fortemente condizionati dagli effetti delle misure adottate, sia a livello nazionale che a livello locale, a sostegno dell’economia danneggiata dalla pandemia.

Il bilancio di parte corrente quota complessivamente 210,6 milioni. Al netto della componente a specifica destinazione e dei movimenti contabili somma a circa 191 milioni, con un incremento del 3,58%, pari a 6,6 milioni, rispetto al 2020. L’incremento di spesa deriva, principalmente, dall’aumento degli accantonamenti obbligatori al fondo crediti di dubbia esigibilità (+ 4,27 milioni) determinato in applicazione dei parametri di legge, nonché dai maggiori stanziamenti assegnati ai servizi dell’area scolastico-educativa, che nel 2020 hanno subito una compressione per effetto del lockdown e delle successive restrizioni. Trascurando i movimenti contabili e le spese sostenute una tantum nel 2020, le altre spese sono sostanzialmente dimensionate sui livelli del rendiconto 2019.

La spesa per investimenti è prevista, per il 2021, in 68,9 milioni di euro, di cui quasi 31,5 milioni per viabilità e pubblica illuminazione, quasi 8,5 per strutture a rilevanza sociale, quasi 6,2 per il patrimonio storico/culturale, oltre 5 per ambiente e tutela del territorio, oltre 4,8 per scuole e nidi.

«Anche in questa ultima manovra – dichiara il sindaco Michele de Pascale – non aumenteremo le tasse locali e, per quanto riguarda la Tari, in sede di approvazione del Piano economico del servizio rifiuti da parte di Atersir si valuterà, in relazione all’andamento della pandemia e delle relative ricadute sull’economia locale, entro limiti di sostenibilità finanziaria, la riproposizione di misure di abbattimento delle tariffe, analogamente a quanto attuato nel corso del 2020. Le nostre politiche di bilancio continueranno naturalmente a sostenere fortemente il sociale, i servizi scolastici e alle famiglie, il tessuto economico, la cultura e lo sport, tenendo conto dell’andamento della pandemia. In questo senso continueremo a interpretare il bilancio come uno strumento virtuoso, in grado di far fronte a emergenze anche gravi come quella in cui ci troviamo e di accompagnare e integrare i provvedimenti straordinari messi in campo da Stato e Regione».

Uno dei principali motori della ripresa sarà costituito dal piano investimenti. «Negli ultimi anni le risorse a disposizione per la realizzazione di lavori pubblici sono incrementate sempre di più e, se l’ultimo assestamento relativo al 2020 vede alla voce investimenti la già ragguardevole cifra di 42,8 milioni, nel previsionale 2021 alla stessa voce ne sono ascritti 68,9. Tra i tanti interventi messi a finanziamento – continua il sindaco – si possono ricordare il secondo e il terzo stralcio della riqualificazione degli stradelli, per 7,7 milioni; gli interventi per la messa in sicurezza e la bonifica da radici su strade e marciapiedi del territorio comunale, per 1,5 milioni. Al fondo relativo agli interventi urgenti per la manutenzione straordinaria delle strade e il potenziamento dei parcheggi sono destinati 2 milioni; con tale fondo saranno eseguiti interventi di manutenzione inferiori a centomila euro secondo le priorità indicate dai consigli territoriali. E colgo qui l’occasione per ringraziare di cuore i consiglieri di tutti i consigli territoriali per il contributo e lo spirito di collaborazione. Ad oggi sono nove su dieci i consigli territoriali che si sono espressi favorevolmente per quanto riguarda l’elenco dei lavori pubblici e auspichiamo di arrivare, anche quest’anno come quello scorso, all’unanimità dei parerei favorevoli».

Il sindaco ricorda inoltre gli 1,5 milioni previsti per l’adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione e 915mila euro per l’installazione di impianti di videosorveglianza – lettura targhe a servizio delle località del forese. Molteplici saranno poi gli interventi sul patrimonio di edilizia scolastica, anche in relazione al miglioramento sismico, e sul versante dell’ambiente e della tutela del territorio. Per quanto riguarda il patrimonio storico e culturale, 4 milioni e 177mila euro riguardano il terzo e il quarto lotto del recupero e della valorizzazione della Rocca. Tra gli impianti sportivi si segnalano invece gli 800mila euro per l’ex Ippodromo.

Aggiunge l’assessora al Bilancio Valentina Morigi: «La proposta di bilancio di previsione è stata elaborata a legislazione invariata per assicurare l’approvazione, come per gli anni precedenti, entro il termine dell’esercizio in corso, nonostante la possibilità, offerta dalle disposizioni vigenti, di arrivare all’approvazione entro il 31 gennaio. Ciò per consentire, fin da subito, la piena operatività ai servizi, sia per quanto riguarda la spesa corrente che per l’attuazione del piano investimenti, senza soggiacere ai pesanti vincoli dell’esercizio provvisorio. Verrà pertanto rinviato a una fase successiva l’adeguamento alle disposizioni contenute nella legge di bilancio 2021 in corso di approvazione e nei provvedimenti collegati, qualora comportino modifiche impattanti sull’attuale proposta. Naturalmente non avremmo mai voluto essere nelle condizioni di doverlo sperimentare, ma l’approccio virtuoso che ha sempre contraddistinto l’elaborazione dei nostri bilanci e la gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare del nostro Comune ci ha consentito, nel contesto della pandemia, di attuare forme straordinarie di sostegno alla popolazione e alle categorie più colpite dalla crisi che poche altre amministrazioni sono state in grado di permettersi. Come ho sempre sostenuto in questi anni, il patrimonio del Comune è patrimonio della comunità; salvaguardarlo e farlo rendere al meglio, per poterlo reimpiegare in situazioni straordinarie come questa, non è solo doveroso, ma è ciò che ogni famiglia fa quotidianamente e che anche noi in questi anni abbiamo cercato di fare».

Piantata una quercia in memoria di Falcone e Borsellino nel cortile della scuola

Simbolo di pace e impegno nella lotta contro la criminalità e resistenza contro le mafie

Nel cortile della nuova scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” di Lido Adriano – Istituto comprensivo Del Mare –  è stato piantato un nuovo “Albero amico della legalità”.

La messa a dimora di una giovane quercia, donata dai Carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina, diventa simbolo di pace e impegno nella lotta contro la criminalità e resistenza contro le mafie.

L’albero verrà dedicato alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ed è frutto del progetto di educazione alla legalità che la scuola e il territorio portano avanti nelle classi da anni.

Il momento solenne della piantumazione è avvenuto alla presenza del sindaco Michele de Pascale, dell’assessora alla Pubblica istruzione Ouidad Bakkali, della presidente del consiglio territoriale Roberta Mingozzi, del presidente della Pro loco di Lido Adriano Gianni De Lorenzo.

«Ringrazio la scuola e i carabinieri forestali – ha detto il sindaco de Pascale – per questa bellissima iniziativa che contribuisce ad impreziosire un’area di quella che possiamo definire la scuola più bella della provincia di Ravenna, realizzata anche grazie alla forte collaborazione tra scuola e comune; vedere che in questo edificio si porta avanti il valore della legalità ci rende ancora più soddisfatti ed orgogliosi».

Il progetto sulla legalità è un percorso impegnativo, sostenuto con forza dalla dirigente scolastica Giovanna Providenti; inizia dalla scuola primaria e prosegue per tutto il triennio della scuola secondaria di primo grado, con la lettura ad alta voce del libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando, all’interno del programma “Liberi dalle mafie” promosso dall’associazione Pereira. Docenti e alunni affrontano il tema della legalità con passione e coinvolgimento e da oggi avranno anche la possibilità di vedere crescere nel tempo un simbolo importante.

Il sindaco e le autorità sono stati accolti nell’ampio cortile della scuola da due classi, in rappresentanza di tutti i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, dai coordinatori di plesso delle scuole del territorio, da due alunni di classe quinta della scuola primaria e da tutte quelle figure che in un modo o nell’altro hanno reso possibile la realizzazione dell’evento, nel rispetto del distanziamento e di tutte le normative anti covid-19.

Sotto la soglia cento (89) i contagiati nel Ravennate, “appena” quattro i morti

Dati incrementali dell’epidemia in netto calo rispetto a ieri. Meno positivi, morti e ricoveri anche in regione

Medici Infermieri CoronavirusIn provincia di Ravenna oggi, 8 dicembre, festa dell’Immacolata, si sono registrati 89 nuovi casi di contagio al Coronavirus. Si tratta di 51 maschi e 38 femmine di cui 80 asintomatici e 9 con sintomi; 85 in isolamento domiciliare e 4 ricoverati.
75 persone sono state rilevate positive da contact tracing; 5 per sintomi; 9 per test privati.
I tamponi eseguiti sono stati 1.300.
Sono stati riscontrati 4 decessi: si tratta di 2due pazienti di sesso femminile di 84 e 91 anni, e di due pazienti di sesso maschile di 81 e 90 anni.
Sono state comunicate anche 111 guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate sono dunque 9.374.

Per quanto riguarda l’ambito regionale il numero dei contagi ammontano a più 1.624 rispetto a ieri, su un totale di 16.576 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti scende nettamente al 9,8% dal 19,2% di ieri.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 471 nuovi casi, Modena (351), Reggio Emilia (177), Rimini (138), Ferrara (112), Imola (92), Ravenna (89), Cesena (80), Piacenza (46), Parma (40), e 28 nel territorio di Forlì.

Si registrano peraltro 49 nuove vittime che, dall’inizio dell’epidemia, portano i decessi riscontrati in Emilia Romagna a 6.268.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 234 (-5 rispetto a ieri), 2.781 quelli negli altri reparti Covid (-24).
Sul territorio regionale i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 13 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 15 a Parma (+2), 32 a Reggio Emilia (+2 da ieri), 55 a Modena (+1), 52 a Bologna (-11 rispetto a ieri), 8 a Imola (+1), 18 a Ferrara (+1), 14 a Ravenna (+1), 6 a Forlì (invariato), 2 a Cesena (invariato) e 19 a Rimini (-2 rispetto a ieri).

Rapporto Cab Ravenna: nel lavoro dei campi innovazione e sostenibilità ambientale

Il ruolo delle coop braccianti nell’economia locale: 11.700 ettari di terre lavorate, 600 occupati, 39 milioni di fatturato

Cab Ravenna 2020Il loro lavoro nei campi ha radici che affondano agli inizi del Novecento, con le rivendicazioni e la conquista di autonomia degli operai agricoli. Oggi la cooperazione bracciantile si è evoluta al punto da rappresentare una testa di ponte verso un futuro economico e sociale più sostenibile.
Gli 11.700 ettari di terreni coltivati dalle sette Cooperative Agricole Braccianti della provincia di Ravenna sono un perno per l’innovazione ecologica dell’agricoltura. Un ruolo di traino per la lotta al cambiamento climatico.
È quanto emerge dal Report 2020  delle Cab ravennati presentato recentemente online, tra gli ospiti l’assessore regionale allle politiche agricole Alessio Mammi e il parlamentare europeo Paolo De Castro.

Le Cab ravennati nel 2019 hanno occupato 595 persone e conseguito ricavi netti per 39 milioni di euro. Negli ultimi anni hanno convertito il 16,2% delle proprie superfici in conduzione in biologico, contro una media provinciale del 7,6%. A ciò si aggiungono 886 ettari di terreni destinati ad agroambiente e rinaturalizzazioni con boschi, siepi, maceri e stagni, mentre le due grandi stalle producono 6,5 milioni di litri di latte biologico all’anno.

L’impegno ecologico non termina qui, infatti vanno ricordati gli oltre 40.000 megawatt di energia verde prodotti all’anno da 5 impianti a biogas, strettamente integrati con le attività agricole aziendali, e da alcuni impianti fotovoltaici.

Si confermano stabili a 11.960 gli ettari in proprietà sociale e indivisibile delle cooperative, il cui impiego cresce arrivando a 11.802 di superficie agricola utilizzata destinata per l’ 88,2% a colture erbacee, l’1,4% a frutteto, il 3,1% a vigneto e 7,3% all’agroambiente. Inoltre, é da evidenziare la distintiva vocazione sementiera del gruppo, infatti il 43,8% delle produzioni è destinata a questo tipo di filiera. Da segnalare infine l’incremento degli scambi con le altre cooperative della filiera agroalimentare, che raggiungono l’81,8% per quanto riguarda i conferimenti, mentre notevole si conferma il dato sugli investimenti nel triennio 2016-2019 pari a 18 milioni di cui ben 16 effettuati con risorse proprie.

E non va dimenticato che, storicamente, le CAB sono eredi delle esperienze bracciantili del XIX secolo e rappresentano ancora oggi un’esperienza di impresa gestita democraticamente dai lavoratori unica al mondo, tanto da essere studiata anche negli Usa.

“Dante Plus” su Rai Storia nel racconto sul Poeta dello storico Alessandro Barbero

Appuntamento fra parole e immagini dedicate al “nostro” Dante, giovedì 10 dicembre (alle 21) su Rai Storia

Miccoli Manara Dante
Marco Miccoli (Bonobolabo) e il celebre illustratore Milo Manara con un suo ritratto di Dante

Il profilo del Poeta rivisitato da artisti contemporanei  si innestano nell’originale racconto della vita e delle opere di Dante Alighieri, proposto dallo storico e divulgatore Alessandro Barbero. Così la rassegna ravennate “Dante Plus”, ideata e organizzata da Bonobolabo, sbarca su Rai Storia assieme alle parole del noto studioso.

Giovedì 10 dicembre, alle 21.10 sul canale Rai Storia, il professor Barbero guiderà i telespettatori alla scoperta delll’autore della Divina Commedia, nel film documentario “Alighieri Durante, detto Dante. Vita e avventure di un uomo del Medioevo”, scritto con Davide Savelli, per la regia di Graziano Conversano, che Rai Cultura propone in prima tv affiancato dalle illustrazioni e dai video di “Dante Plus”, per l’appunto l’esposizione curata da Marco Miccoli (Bonobolabo), che dal 2016 riunisce numerosissimi artisti, diversi gli uni dagli altri che, dall’illustrazione al fumetto e alla street art, danno vita ad una nuova identità del poeta.

Soccorso 118, un anno difficile con oltre 400mila chiamate in regione

In prima linea sul fronte Covid il servizio di emergenza non ha trascurato le altre patologie. 37.839 gli interventi nel Ravennate

Un elicottero del servizio di pronto intervento del 118 dell'Emilia-Romagna
Un elicottero del servizio di pronto intervento del 118 dell’Emilia-Romagna

Un anno veramente difficile questo 2020, stravolto dall’emergenza della pandemia, per il pronto intervento del servizio 118 che in Emilia Romagna, da Piacenza a Rimini, ha risposto – dall’1 gennaio al 30 novembre – a 403.269 chiamate.

La Regione, oltre e rendicontare  questo impegno del 118, in una nota stampa conferma il sostegno a un servizio, quello per il soccorso rapido su ambulanza o elicottero, fondamentale per i cittadini e i territori: una delibera di Giunta approvata in una recente seduta stanzia infatti quasi 39 milioni di euro (38.971.975) per sostenere e potenziare gli interventi di emergenza.
Una cifra, in aumento rispetto allo scorso anno, che va a coprire tutti gli aspetti e le funzionalità del 118, dalla rete radio (per cui sono a disposizione 2,3 milioni di euro) alla rete telefonica (2,4 milioni), dall’elisoccorso (17,3 milioni) alle centrali operative (8,2 milioni), e che comprende anche i costi di gestione (4,5 milioni) e le integrazioni tecnologiche (1,9 milioni).

Mediamente oltre 1.200 al giorno, sono stati gli interventi effettuati nei primi 11 mesi del 2020. Sul totale, nel 43% dei casi si è trattato di codici gialli (cioè situazioni che richiedono un intervento urgente), per il 20% di codici rossi (vere e proprie emergenze). Per quanto riguarda i motivi del soccorso, nei mesi precedenti all’emergenza Covid e durante l’estate i traumi sono stati la principale causa, seguiti dalle patologie cardiache e da quelle respiratorie, mentre nel primo periodo del lockdown le patologie infettive (e principalmente il Covid) hanno richiesto oltre il 70% degli interventi.

«L’impegno di tutto il personale del 118, da chi si occupa di gestire le richieste di intervento a chi guida gli elicotteri, è stato a dir poco fondamentale per la tenuta del nostro sistema sanitario durante quest’anno di pandemia – afferma Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute –. Donne e uomini che hanno visto il proprio lavoro stravolto durante la prima ondata, quando combattevamo un nemico sconosciuto e le chiamate in una giornata sono arrivate a decuplicarsi, ma hanno saputo reagire prontamente e in maniera efficace, e allo stesso tempo hanno continuato ad occuparsi di ogni altra patologia, perché dobbiamo ricordarci sempre che tutta la sanità non si è mai fermata. Continuare a finanziare con risorse certe e adeguate alle esigenze il servizio di emergenza, anche per potenziarlo da un punto di vista tecnologico è il nostro modo di garantire a tutti gli emiliano-romagnoli che c’è sempre qualcuno pronto a correre in loro soccorso».

Il mese più critico è stato marzo, con 43.068 interventi, mentre al contrario aprile è stato il periodo con meno emergenze, 32.060. A riprova di come il Covid-19 abbia influito sull’attività del servizio, a marzo si registra un aumento di interventi del 10,5% rispetto al 2019. Invece ad aprile, in pieno lockdown, gli interventi sono diminuiti dell’11,1%, a maggio del 13,3% e a giugno del 14,8%, per poi tornare ad agosto a superare i dati 2019.
Gli interventi per codice giallo nei primi 11 mesi del 2020 sono stati 173.746 (il 43,1% in calo rispetto al 44,9% del 2019), quelli per codice rosso 81.209 (20,1%, erano stati il 22,5% un anno fa), i codici verdi 144.781 (il 35,9% rispetto al 31,9% dell’anno precedente) e i codici bianchi 3.533 (0,9% contro lo 0,7% del 2019).

SOCCORSO COPPIA DI VONGOLARI ALLA PIALASSA BAIONA A MARINA ROMEA (RA)In provincia di Ravenna il 118 ha effettuato 37.839 interventi, con il 41,7% di codici gialli, il 21,6% di codici rossi e il 36,7% di codici verdi

Analizzando quattro giornate campione nel corso dell’anno, è facile valutare l’incidenza che la pandemia da Coronavirus ha avuto sul sistema delle emergenze in Emilia-Romagna.
Il 14 febbraio 2020, quindi prima del lockdown, prendendo in considerazione le principali ragioni di uscita del servizio, a fronte di 270 interventi per traumi, 243 per patologie respiratorie e 190 per patologie cardiache, gli interventi per patologie infettive erano stati 22. Poco più di un mese dopo, il 26 marzo, nel pieno della prima ondata, i traumi sono scesi a 116, le patologie respiratorie a 171 e le patologie cardiache a 118, mentre le patologie infettive sono salite a 713. In una giornata estiva standard, come il 28 luglio, i traumi hanno richiesto 315 interventi, le patologie respiratorie 205, quelle cardiache 100 e quelle infettive 49.
 Durante il picco della seconda ondata, il 16 novembre, gli interventi per traumi sono stati 186, quelli per patologie respiratorie 225, quelli per le cardiache 159 mentre quelli per patologie infettive sono tornati nuovamente predominanti con 234 casi.

 

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