mercoledì
27 Agosto 2025

“Via con me” di Paolo Conte rivive a Ravenna – IL VIDEO

On line il “clip” ufficiale della canzone. Il regista Salvati: «Che emozione il ringraziamento dell’artista»

È online il videoclip ufficiale di Via con me di Paolo Conte, presentato nella sezione “Capolavori Immaginati” dell’edizione 2020 del Festival Internazionale del Videoclip IMAGinACTION e alla Biennale Cinema 2020, 77^ mostra internazionale d’Arte cinematografica.

Il videoclip, ideato dal regista Stefano Salvati e da lui diretto insieme a Maurizio Colombi con la produzione di Raffaella Tommasi per la Daimon Film,  è stato girato interamente a Ravenna, nella città e nei suoi ambienti naturali.

L’Amministrazione comunale ha espresso “massima soddisfazione per la scelta della città di Ravenna come location del video clip di una della voci più note della musica italiana, Paolo Conte, con una delle sua canzoni più suggestive. I luoghi scelti, forse meno noti ma non meno evocativi, trasmettono la vocazione della città quale luogo d’ispirazione. Un lavoro che stiamo portando avanti da tempo realizzando video per presentare la bellezza di Ravenna: in cammino con un Dante giovane e insolito, il mare e gli ambienti naturali, ed ora questa straordinaria interpretazione, in uno dei momenti più delicati degli ultimi anni».

Stefano Salvati, direttore artistico di IMAGinACTION, è regista di molti importanti video di artisti italiani e internazionali tra cui Sting, Aerosmith, Vasco Rossi, Zucchero, Pausini. In questa occasione e’ stato affiancato da Maurizio Colombi, uno dei più importanti registi di musical italiani come We Will Rock You – Queen, Peter Pan – Bennato.

«Hanno partecipato al casting 1.500 performer di musical – commenta lo stesso Salvati –, record assoluto nel mondo del videoclip. La selezione dei due ballerini vincitori, Lucrezia Calzoni e Matteo Mecozzi, per i ruoli principali è avvenuta online ed è stata seguita da oltre 80mila persone; lavorare al videoclip di Via con me di Paolo Conte mi ha dato molto piacere (è una delle mie canzoni preferite), ma mi ha anche portato un po’ di ansia perché creare delle immagini su una delle più importanti canzoni italiane di sempre, con la quale decine di milioni di persone sono cresciute, è stato molto complicato. Ma i miei “compagni d’avventura”, il coregista Maurizio Colombi, la produttrice Raffaella Tommasi e una giovane crew di filmaker mi hanno aiutato e soprattutto dato coraggio per arrivare a “partorire” il videoclip ufficiale. La mia più grande soddisfazione è aver ricevuto i complimenti con un videomessaggio da Paolo Conte».

Il videoclip porta il pubblico nella storia di Via con me, che ha come sfondo alcuni dei luoghi più suggestivi di Ravenna: dalla Darsena di città a via Galla Placidia, dai Giardini Pensili del Palazzo della Provincia alla Pineta di Classe, da piazza Kennedy a Palazzo Rasponi dalle Teste, mentre la performance di Paolo Conte viene proiettata sugli edifici della città tramite un effetto di post-produzione.

Senza impalcature, torna all’antico splendore Palazzo Laderchi, in centro a Faenza

Oltre 400mila euro di investimento del Comune

Palazzo Laderchi FaenzaTolte le impalcature, da questa mattina (18 dicembre) i faentini possono ammirare il palazzo rinascimentale tra via XX Settembre e parte di corso Garibaldi e che si affaccia su piazza della Libertà.

Ieri infatti, sotto lo sguardo di moltissimi faentini, armati di telefonino, che hanno voluto catturare una immagine di uno dei più bei palazzi della città, è stata eliminata l’ultima parte di impalcatura utilizzata dagli operai della ditta incaricata per riportare all’antica bellezza Palazzo Laderchi.

Quello appena ultimato è il secondo step dell’intervento.  Va così avanti la ristrutturazione complessiva del Palazzo, operazione iniziata durante la precedente legislatura sul gioiello architettonico, uno dei più importanti biglietti da visita della città.

Per ripercorrere le tappe, da una decina di anni la situazione era stata presa di petto dall’allora amministrazione comunale che aveva iniziato un lungo lavoro per capire a quale tipo d’intervento sottoporre lo stabile. I tecnici del  Servizio progettazione edifici del Settore lavori pubblici hanno stilato un progetto di recupero e dopo i passaggi istituzionale, nel 2019, è partito il primo stralcio dei lavori, che hanno riguardato il rifacimento della copertura.

Costo di questa prima operazione, 160mila euro finanziati dal Comune per il 60% e la restante parte proveniente da Romagna Acque che aderì al programma statale Art Bonus.

Dopo un intervento privato da parte della sede del Centro sociale Laderchi, su volontà dell’allora presidente Cesare Donati, recentemente scomparso, che finanziò il rifacimento di alcuni davanzali e il recupero dell’atrio del Palazzo, a maggio di quest’anno, si è passati alla parte più evidente, le due facciate, quella lungo corso Garibaldi e quella su via XX Settembre, particolarmente ammalorate e che maggiormente caratterizzano l’intero immobile; costo di questa parte dell’intervento, 250mila euro da risorse del Comune.

Per il recupero si è ricorsi tra l’altro a una ditta di restauro architettonico che ha svelato il colore originale dell’intonaco di Palazzo Laderchi. Gli operai hanno poi proceduto a un consolidamento di alcune parti degli elementi delle finestre, in particolare i timpani, che presentavano importanti fessurazioni. Oltre alla ritinteggiatura con il colore originale e il recupero di tante parti, comprese i canali di scolo e le lattonerie, tutte le vecchie persiane, pesanti e ormai irrecuperabili, sono state sostituite con nuovi infissi.

I “No Vax” domenica in piazza a Ravenna contro le chiusure e i Dpcm del Governo

Il Movimento 3V vuole «onorare la nostra Costituzione» al grido di “Riprendiamoci la vita”

Domenica 20 dicembre, dalle 15 alle 17, in piazza del Popolo a Ravenna, il Movimento 3 V – nato in Emilia-Romagna per protestare contro l’obbligo vaccinale – organizza la manifestazione “Riprendiamoci la Vita”, in totale disaccordo con le politiche restrittive del Governo, «che hanno messo in seria difficoltà la maggior parte delle attività commerciali, generando disoccupazione, povertà e disperazione».

«I nostri figli – continua la nota inviata alla stampa – relegati a casa ne stanno risentendo nel loro equilibrio psico-fisico».

Rispettando le norme vigenti «ci riuniamo per onorare la nostra Costituzione, tanto vituperata da questo susseguirsi incalzante e irragionevole di ordinanze e Dpcm».

Bruciate 84 milioni di pasticche: era l’anfetamina dell’Isis, valeva 1 miliardo

All’inceneritore di Ravenna in fumo 14 tonnellate, arrivate con una scorta di 50 finanzieri e due elicotteri

Finanza AmfetamineEra stato considerato «il più grande sequestro di amfetamine a livello mondiale»: la scorsa estate la Guardia di Finanza di Napoli ne aveva sequestrate 84 milioni, pasticche nascoste tra bobine di carta in tre container al porto di Salerno.

14 tonnellate con il simbolo del “captagon” che contraddistingue – scriveva la Finanza – la “droga della Jihad”. Prodotta in Siria  e rivenduta per finanziare l’Isis. Pasticche dello stesso tipo sono state ritrovate a Parigi in occasione dell’attacco terroristico al Bataclan.

Ieri mattina, giovedì 17 dicembre, la droga sequestrata è stata bruciata all’inceneritore di Ravenna, essendo considerata “rifiuto speciale”. Un modo per eliminarla definitivamente dal mercato, dove avrebbe garantito un “fatturato” superiore al miliardo di euro.

Le 14 tonnellate di amfetamine sono arrivate a Ravenna caricate su due tir scortate da 50 uomini della finanza, 9 veicoli su terra e 2 elicotteri.

Hera – interpellata dal Carlino Ravenna in edicola oggi – ha spiegato che l’operazione è stata eseguita come “servizio pubblico” e che non c’è alcun pericolo per la salute, essendo l’impianto «dotato di sistemi di abbattimento delle emissioni in atmosfera che consentono altissime prestazioni».

Covid, il 96% del personale sanitario della regione dice di volersi vaccinare

Definite le modalità operative in Emilia-Romagna: previste 10mila vaccinazioni al giorno

Vaccini ObbligatoriEntra nel vivo la nuova fase, quella finale della lotta al Coronavirus. La Regione Emilia-Romagna è infatti già pronta a dare il via alla prima fase della campagna vaccinale, che partirà a inizio gennaio, non appena il primo vaccino, quello prodotto da Pfeizer, sarà consegnato sul territorio.

Dal numero di medici coinvolti alla distribuzione dei centri di somministrazione, ogni procedura è stata già definita per permettere la vaccinazione di quelle che sono state ritenute – e così indicate dal ministero – le categorie alle quali è più urgente somministrare il vaccino: tutto il personale degli ospedali, pubblici e privati, e dei presidi socio-sanitari territoriali, dai sanitari ai tecnici, agli amministrativi, nonché i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta; i volontari e i dipendenti delle associazioni e delle attività di emergenza di trasporto sociale; tutto il mondo delle strutture residenziali per anziani, sia operatori che ospiti.

In questa prima fase le persone che potenzialmente, dato che non c’è l’obbligatorietà, potranno essere vaccinate, sono circa 180mila, per un totale di oltre 360.000 somministrazioni; sono infatti previste due dosi per ogni vaccinazione, a partire appunto da inizio gennaio e nell’arco massimo di 46 giorni (23 per il vaccino e altrettanti per il richiamo); ma si stima che ne bastino 18 per ognuna delle operazioni. Si parla quindi di una media di circa 10.000 vaccinazioni al giorno.

Una campagna vaccinale imponente, che la Regione, in accordo con le Aziende sanitarie del territorio, è già andata a definire in ogni suo aspetto. E che per ora ha riscosso una adesione massima: dai primi quesiti sulle intenzioni di vaccinazione inviati al personale sanitario, quasi la totalità, il 96%, ha espresso la propria volontà a vaccinarsi. Su 13.425 risposte pervenute, in 12.894 si sono detti favorevoli.

Le modalità operative
Per ogni provincia è stato definito un punto unico di somministrazione, con l’eccezione della provincia di Bologna che potrà contare su due punti, a cui si deve aggiungere quello di riferimento per l’Ausl di Imola.

I centri vaccinali, che saranno definiti già nei prossimi giorni, dovranno essere posizionati al di fuori delle strutture ospedaliere, o comunque in aree dove non è previsto né in entrata né in uscita il passaggio degli utenti; sarà possibile anche attrezzare aree esterne, ad esempio con le tensostrutture fornite da Protezione civile ed esercito, ed eventualmente si potrà ricorrere a palasport o poli fieristici.

Le strutture dovranno essere facilmente raggiungibili e disporre di un ampio parcheggio, in ognuna deve essere garantita la presenza di un mezzo di emergenza e saranno tutte suddivise in più spazi, uno per ogni fase della vaccinazione: una prima zona di accoglienza, seguita da quella per lo svolgimento di tutta la fase di amministrazione (l’utente non impiegherà più di 5 minuti per queste prime operazioni), poi l’area di vaccinazione vera e propria (con un tempo previsto di 5 minuti) e infine quella per l’osservazione post-vaccinale, dove si sarà trattenuti per 10 minuti.

Complessivamente, per quel che riguarda la vaccinazione agli operatori sanitari, sono circa 300 le persone al momento previste per le operazioni di vaccinazione in tutta la regione tra medici, infermieri, operatori sociosanitari, amministrativi e volontari. Naturalmente sulla base di nuove esigenze il personale potrà essere incrementato.

Si lavorerà per team, ognuno composto da almeno un medico, che fungerà da referente, un minimo di cinque tra infermieri e assistenti sanitari e non meno di due operatori sociosanitari, a cui si dovranno poi aggiungere un amministrativo e un minimo di quattro volontari, ad esempio della Protezione civile, che si occuperanno di tutte le operazioni pre-seduta e della gestione dell’area di osservazione post-vaccinale.

Ogni centro di somministrazione potrà contare su più equipe mediche al lavoro, e alle Aziende sanitarie è lasciata anche la possibilità sia di modificare i rapporti numerici tra medici ed infermieri sia di prevedere gruppi di lavoro allargati; in caso di difficoltà a reperire volontari, le Aziende dovranno rivolgersi al proprio personale dipendente.

Ciascun team lavorerà per 6 giorni a settimana, e non più di 8 ore al giorno, con un minimo di 300 persone vaccinate ogni turno; in caso di necessità, sarà possibile strutturare i turni dei diversi team sette giorni su sette, anche nel pomeriggio.

Le vaccinazioni nelle strutture per anziani
Per quanto riguarda invece le vaccinazioni agli ospiti delle strutture per anziani, che sono 1.976 in regione, saranno effettuate a domicilio nelle residenze: per quelle di grandi dimensioni si muoverà un team medico, mentre per quelle più piccole il modello organizzativo di riferimento sarà quello delle Usca.

Ogni team dovrebbe operare in modo tale che ciascuno operatore vaccini almeno tre persone all’ora nelle strutture con un massimo di 50 ospiti, mentre per quelle più grandi la tempistica può aumentare ad almeno 4 vaccinazioni ogni ora, considerando nei tempi anche le operazioni di spostamento e quelle di presa in carico e preparazione delle dosi.

3,7 milioni di euro per la Colonia di Castel Raniero: diventerà centro universitario

Via libera dal Governo per il recupero e la salvaguardia del complesso faentino

Castelraniero FotoCon una dotazione di 3,7 milioni di euro la Colonia di Castel Raniero a Faenza è al centro di un progetto per il recupero e salvaguardia sia del complesso architettonico, già ospizio montano Vittorio Emanuele III, sia del Parco, per farne un Centro Studi Universitario interdisciplinare sui temi del recupero del patrimonio culturale e antropologico, del paesaggio italiano, dell’archeologia, dell’architettura, dei sistemi di comunicazione per la conoscenza del patrimonio culturale nazionale, oltre alla documentazione storica riguardante la Prima Guerra Mondiale, in collegamento con il territorio e il centro abitato e dotato di spazi per l’ospitalità ed eventi.

Si tratta di uno dei 10 nuovi progetti da 25milioni di euro di investimenti complessivi del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” varato dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, che ha ricevuto oggi (17 dicembre) il parere favorevole della conferenza unificata Stato-Regioni dopo il passaggio in Consiglio Superiore dei beni Culturali.

Entusiasta il sindaco di Faenza, Massimo Isola: «Un grazie di cuore a tutti quelli che hanno contribuito a realizzare questo sogno, dal Presidente a Manuela Rontini, da Stefano Collina a tutti gli amministratori e alle associazioni che in questi anni si sono impegnati per prendersi cura di questo straordinario luogo magico per noi faentini. Da domani ci metteremo per sfruttare la meglio questa grande occasione e per dare un futuro a quello spazio. Grazie a chi in questi anni ha dedicato tempo ed energia alla Colonia e a chi ha lavorato affinché riuscissimo a raggiungere questo importante risultato».

A Ravenna contagi in calo. Ma altri 10 morti. 2 persone in più in terapia intensiva

 

Dopo il triste primato di ieri, la provincia di Ravenna nel bollettino Covid di oggi, 17 dicembre, è tra le ultime in regione come numero di contagi. Sono 88 i nuovi contagiati, di cui 60 sintomatici. Su 1.752 tamponi.  Ma la Regione comunica per la provincia altri 10 decessi. Crescono anche i ricoveri in terapia intensiva.

Il bollettino regionale del 17 dicembre

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 150.460 casi di positività, 1.667 in più  (di cui 822 asintomatici) rispetto a ieri, su un totale di 14.297 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’11,7%.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 62.577 (-268 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 59.570 (-290), il 95,2% del totale dei casi attivi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.857 in più rispetto a ieri e così raggiungono quota 81.008.

Purtroppo, si registrano 78 nuovi decessi: 25 in provincia di Rimini (di cui 17 donne di 100, 98, 95, 94, 93, 92, 91, due di 90, una di 89, due di 88, una di 87, 86, 84, 80, 71 e 8 uomini di 99, 93, 92, due di 90, uno di 88, 72 e 65 anni), 21 a Bologna (di cui 11 uomini di 95, 94, 89, 88, due di 86, uno di 85, 80, 79, 75, e 69 anni e 10 donne di 96, 91, 89, due di 88, una di 86, 85, 83, 80 e 78 anni), 10 a Ravenna (di cui 7 donne di 93, 92, 89, 81, 78, 74 e 69 anni e 3 uomini di 93, 90 e 78 anni), 7 a Reggio Emilia (di cui 4 uomini di 89, 88, 69 e 68 anni e  3 donne di 92, 87 e 80 anni), 6 a Modena (di cui 4 donne di 92, 88, 85 e 54 anni e 2 uomini di 95 e 94 anni), 4 a Ferrara (di cui 2 donne di 88 e 80 anni e due uomini di 89 e 73 anni), 2 a Parma (uomini di 84 e 83 anni) e 1 a Piacenza (donna di 83 anni) e 1 a Forlì-Cesena (donna di 74 anni). Un altro decesso riguarda una persona non residente in Emilia-Romagna.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.875.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 206 (-6 rispetto a ieri), 2.801 quelli negli altri reparti Covid (+28). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 15 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 18 a Parma (invariato), 23 a Reggio Emilia (invariato), 35 a Modena (-4), 55 a Bologna (-2), 5 a Imola (invariato), 15 a Ferrara (invariato), 16 a Ravenna (+2), 5 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 18 a Rimini (-1 rispetto a ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 14.067 a Piacenza (+96 rispetto a ieri, di cui 56 sintomatici), 12.018 a Parma (+111, di cui 65 sintomatici), 21.051 a Reggio Emilia (+255, di cui 104 sintomatici), 27.541 a Modena (+257, di cui 160 sintomatici), 29.672 a Bologna (+404, di cui 199 sintomatici), 4.751 a Imola (+131, di cui 38 sintomatici), 7.638 a Ferrara (+58, di cui 14 sintomatici), 10.764 a Ravenna (+88, di cui 60 sintomatici), 5.290 a Forlì (+55, di cui 36 sintomatici), 4.923 a Cesena (+44, di cui 32 sintomatici) e 12.745 a Rimini (+168, di cui 81 sintomatici)./G.Ma

La cena della carità arriva a domicilio: pizza (e panettone) a casa di 300 bisognosi

Squadre di ragazzi coordinati da Caritas e Pastorale in partenza da piazza Zaccagnini grazie alla collaborazione dei pizzaioli ravennati

Pizza AsportoUn’edizione del tutto particolare della cena della carità, la tradizionale iniziativa di Avvento curata dalla Pastorale Giovanile e Vocazionale e dalla Caritas diocesana, è in programma venerdì 18 dicembre. Per le note norme anti-contagio quest’anno non sarà possibile fare la tradizionale cena con i poveri a Santa Teresa. Perciò Pvg e Caritas hanno pensato a una forma nuova con l’obiettivo di sempre: «essere accanto a chi è in difficoltà e portar loro l’annuncio del Natale».

Si chiamerà “Pizza? Gusto carità” e vedrà coinvolti i giovani delle parrocchie e di associazioni e movimenti in tutto il territorio diocesano, da Portomaggiore a Cervia, passando per Argenta e ovviamente Ravenna (l’iniziativa si svolge in collaborazione con i quattro Comuni coinvolti e il Consorzio dei pizzaioli ravennati).

L’appuntamento per Ravenna sarà alle 18.45 in piazza Zaccagnini a fianco della chiesa di San Paolo che farà da base operativa per una grande distribuzione a domicilio di pizze preparate da varie pizzerie aderenti al Consorzio dei pizzaioli ravennati. I ragazzi formeranno squadre che andranno a prendere le pizze e le porteranno a 300 persone in difficoltà individuate dalla Caritas assieme a una bibita, un panettone, alcuni dolci e un biglietto di auguri firmato dall’arcivescovo di Ravenna-Cervia, mons Lorenzo Ghizzoni

«Sappiamo che questo virus tocca anche i rapporti personali – osserva il direttore della Caritas diocesana don Alain Gonzalez Valdès – e questa serata ha l’obiettivo di creare condivisione con le persone aiutate dalla Caritas, nel rispetto delle norme e con l’obiettivo di coinvolgere la città e, anche, creare opportunità di lavoro in questo momento di crisi economica».

«L’obiettivo è anche offrire ai giovani un’occasione di servizio in preparazione al Natale – aggiunge don Matteo Papetti, direttore della Pastorale Giovanile e Vocazionale –. Accettare quindi la sfida di questo tempo che amplifica i bisogni ma vincola nelle modalità d’aiuto. L’idea è anche dare ai ragazzi l’occasione di uscire per mettersi a servizio e andare fino alla porta di casa di chi è nel bisogno».

Quattro cuccioli di cane abbandonati “salvati” dai vigili sul ciglio della strada

Indagini della polizia locale per capire chi li possa aver lasciati al freddo e senza cibo

cuccioli casola valsenioAlcuni passanti li hanno sentiti guaire e li hanno visti tra i rovi, quattro cuccioli di cane, al limite del ciglio della strada, in via Breta, alle porte di Casola Valsenio.

L’episodio si è verificato nella mattinata di oggi, 17 dicembre.

È stato quindi allertato il comando della polizia locale dell’Unione della Romagna faentina che ha inviato sul posto una pattuglia.

Gli agenti, assieme all’assessore comunale Flavio Sartoni hanno individuato e recuperato gli animali, non senza difficoltà, visto che i quattro cuccioli, spaventatissimi, non ne volevano sapere di essere avvicinati.

Al caldo sono stati rifocillati e poi accompagnati al canile comunale dove sono stati sottoposti a una visita del veterinario e presi in custodia prima di poter essere adottati.

Già nell’immediato diversi residenti si sono detti disponibili a prendersi cura dei cuccioli. Nel frattempo sono partite le indagini da parte della polizia locale dell’Unione per capire se dietro l’episodio ci sia qualcuno che potrebbe averli irresponsabilmente abbandonati al freddo e senza cibo.

Trasporto pubblico, 70 bus in più in Romagna: «Pronti per riapertura delle scuole»

L’assessore regionale Corsini: «Nei prossimi giorni definiremo il dettaglio per province». Chiesti controlli anti-assembramenti alle fermate

Bus Scuola Ravenna
Ressa sugli autobus a Ravenna in questi giorni di ripresa della scuola, in una foto postata sui social

«Mi chiedete se il 7 gennaio saremo pronti a far tornare i nostri ragazzi e le nostre ragazze a scuola? La risposta è sì, l’Emilia-Romagna ce la farà».

Così, l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini questa mattina in commissione assembleare ha rassicurato sulla riorganizzazione dei trasporti in vista della ripartenza della didattica in presenza per il 75% delle studentesse e degli studenti delle scuole superiori, come previsto dal Dpcm dello scorso 3 dicembre, mantenendo il 50% di riempimento massimo sui bus.

«In questi giorni nei tavoli provinciali coordinati dai prefetti, cui il dpcm affida l’organizzazione della riprogrammazione, è in corso un lavoro molto impegnativo di confronto e monitoraggio delle diverse necessità dei territori – sottolinea Corsini -. Un lavoro complesso di mediazione tra le esigenze della scuola e dei trasporti, che la Regione aveva già avviato in 9 tavoli provinciali lo scorso settembre e che ora sta dando i suoi frutti. Ho tutte le ragioni per credere che nei prossimi giorni saremo in grado di definire nel dettaglio tutti i piani provinciali per presentare la programmazione regionale al ministero entro Natale».

La ridefinizione del servizio in linea generale prevede, dal fronte scolastico, la flessibilizzazione di due ore degli orari di ingresso e di uscita – laddove possibile e necessario – mentre, per quanto riguarda il trasporto pubblico, un ulteriore potenziamento di mezzi e chilometri.

Orientativamente si tratta di circa 200 autobus in più rispetto ai 350 già aggiunti alla flotta tradizionale lo scorso settembre, che saranno distribuiti in base alle necessità dei singoli territori.

«I numeri definitivi sulla distribuzione dei nuovi mezzi nei singoli bacini li avremo al termine dei tavoli di monitoraggio – prosegue Corsini -, in linea di massima ogni territorio ha esigenze diverse che vanno dai circa 70 autobus in più per la Romagna, ai 30 per il bacino bolognese, ma ci sono anche territori in cui non serviranno altri mezzi ma solo chilometri aggiuntivi per i bus già esistenti. Diverso ancora è il caso di Forlì-Cesena che non avrà bisogno di differenziare gli orari ingresso e di uscita da scuola, ma sarà sufficiente l’implementazione dei trasporti».

«La copertura economica c’è – conclude l’assessore -, perché il Governo ha stanziato 20 milioni di euro sul 2021 per i servizi integrativi dell’Emilia-Romagna, risorse importanti che abbiamo in programma di investire integralmente, da qui alla fine di maggio, per garantire al meglio il ritorno a scuola in sicurezza dei nostri ragazzi. Poi sarà la prova sul campo a dirci se ce l’abbiamo fatta, ma tutti i presupposti ci sono».

Infine, la richiesta della Regione ai prefetti di potenziare i controlli sugli autobus e soprattutto alle fermate urbane più affollate, dove il rischio di assembramenti è maggiore e i ragazzi tendono ad abbassare le mascherine.

Medicina generale, trovati i sostituti dei due medici in pensione di Marina e Punta

Nominati la dottoressa Sara Stradaioli e il dottor Corrado Somarelli

Medico AuslDopo diverse richieste (e anche una raccolta firme) nei mesi scorsi, l’Ausl comunica di aver nominato due nuovi medici di medicina generale per le sedi di Marina di Ravenna (piazza dei Marinai d’Italia) e Punta Marina (via della Fontana 4).

Si tratta della dottoressa Sara Stradaioli e del dottor Corrado Somarelli, che prendono il posto di Sergio e Silvano Orioli, che andando in pensione avevano lasciato parzialmente scoperti i territori di Punta Marina, Lido Adriano e Marina di Ravenna.

«In applicazione alle indicazioni normative – si legge in una nota dell’Ausl –, gli assistiti dei due medici che andranno in pensione saranno affidati ai due nuovi professionisti. Resta ferma la facoltà degli assistiti, di poter esprimere eventuali e diverse scelte, utilizzando gli appositi sportelli o il Fascicolo Sanitario Elettronico».

Agata e Davide, ravennati in lizza in Istria per la Capitale della cultura 2025

Direttori artistici della compagnia ErosAntEros, sono autori del progetto per un Centro teatrale internazionale a Pirano

ErosAntEros Davide Sacco Agata Tomsic
ErosAntEros, Davide Sacco e Agata Tomsic (foto Ales Rosa)

A suo tempo, hanno partecipato fra innumerevoli soggetti dello spettacolo in Romagna alla candidatura di Ravenna a capitale europea della cultura 2019, ora sono in prima fila con un loro, importante, progetto teatrale per una nuova sfida, questa volta in Slovenia, nazione selezionata per esprimere una delle capitali culturali del continente nel 2025.

Si tratta di Agata Tomšič e Davide Sacco, direttori artistici della compagnia teatrale ravennate ErosAntEros e di “Polis Teatro Festival” a Ravenna, da un anno coinvolti nella candidatura di “Piran-Pirano 4 Istria” a Capitale Europea della Cultura 2025 con un progetto che prevede la creazione di un Centro Internazionale Istriano delle Arti Performative Contemporanee con la loro direzione artistica.

Si tratta della candidatura congiunta dei quattro comuni della costa slovena – Pirano, Isola, Capodistria e Ancarano –, ora in finale. Un percorso condiviso e partecipato, che coinvolge inoltre 10 città dell’Istria croata, Muggia, Trieste e la Regione Veneto, per un totale di 57 progetti con 512 partner internazionali distribuiti in 41 Paesi. Il titolo del dossier di candidatura di Piran2025 è Onda del cambiamento pensando a un rinnovamento generale del pianeta ma anche della cultura e delle arti, che sia di buon auspicio per una nuova ondata di artisti.
La città slovena che si aggiudicherà il titolo di Capitale Europea della Cultura 2025 verrà resa nota domani, venerdì 18 dicembre.

ErosAntEros sono una parte portante del progetto: a loro è stata affidata l’ideazione, lo sviluppo e la direzione dell’IICPAC – Istrian International Contemporary Performing Arts Centre, all’interno del quale sono riusciti a coinvolgere alcune tra le più importanti istituzioni teatrali d’Europa, nonché gli artisti e maestri che più hanno segnato il loro percorso.

Manifesto Pirano CEC 2025Tra i 29 partner, troviamo, solo per citarne alcuni: Schaubühne (DE), Théâtre National de Strasbourg (FR), Théâtre National Wallonie-Bruxelles (BE), Théâtre National du Luxembourg (LU), Trafó – House of Contemporary Arts (HU), Hrvatsko narodno kazalište (HR), Bitef Festival (RS), MESS International Theatre Festival (BA); artisti di fama internazionale come Thomas Ostermeier, Milo Rau, Ivica Buljan, Fabrice Murgia, l’Odin Teatret, ma anche artisti italiani come la Socìetas Raffaello Sanzio, il Teatro delle Albe, Virgilio Sieni, il Festival di Santarcangelo e il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

Il Centro Internazionale Istriano per le Arti Performative Contemporanee – situato nell’ex magazzino del sale Monfort a Pirano (Slovenia) – produrrà e programmerà spettacoli multidisciplinari, multilingue e multiculturali, laboratori, masterclass e progetti partecipativi; coniugherà sviluppo (del pubblico e del territorio), formazione (di professionisti e spettatori), produzione e programmazione (di artisti internazionali e locali) realizzando progetti fortemente orientati verso l’Europa.

In particolare, tra il 2023 e il 2025 l’IICPAC produrrà tre grandi spettacoli partecipativi di ErosAntEros in tre diversi siti del patrimonio industriale della costa slovena: due classici teatrali che saranno riscritti attingendo alla storia locale e alle storie personali dei suoi cittadini e una terza grande opera collettiva, risultato dell’incontro di queste storie con il lavoro di cinque drammaturghi di diverse nazionalità. Un processo partecipativo della durata di un anno per ciascuna performance che, come Agata Tomšič e Davide Sacco confidano, darà alle persone la possibilità di entrare in contatto tra loro e con i traumi della propria storia, attraverso l’esercizio collettivo della creazione artistica.

«Si tratta di un progetto ampio e complesso, in cui abbiamo investito molte energie in questo 2020 di spettacoli saltati e posticipati, dimostrando finalmente quali sono le nostre vere potenzialità di direttori artistici avendo il giusto supporto e sostegno, come ancora non abbiamo avuto occasione di fare in Italia – affermano Agata e Davide–. Qualunque sarà l’esito abbiamo imparato molto da questa esperienza e rafforzato notevolmente i nostri rapporti internazionali. Siamo pertanto grati per la fiducia a Piran2025 e continuiamo a incrociare le dita per la sua vittoria».

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