giovedì
21 Agosto 2025

Ludopatia: cresce il numero di chi chiede aiuto allo sportello dei servizi sociali

Lo sportello Esc promosso dai Comuni di Ravenna, Cervia e Russi è attivo da 5 anni e ha accolto 175 persone, più della metà solo nel 2024

Lo sportello promosso dal Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi Esc per aiutare le persone ad affrontare il gioco d’azzardo compulsivo compie cinque anni. Dall’apertura vi si sono rivolte 175 persone, di cui 91 nel 2024. Si tratta di giocatori patologici e loro familiari, che hanno potuto contare su una serie di servizi gratuiti (colloqui con operatore sociale, psicologa e avvocato) e su una totale riservatezza. Si tratta di un progetto gestito in collaborazione con il Servizio dipendenze patologiche dell’Ausl della Romagna sede di Ravenna e realizzato dalla cooperativa sociale Villaggio Globale.

Quasi tutte le persone hanno fatto accesso per più volte, con circa 400 sedute psicologiche, 100 consulenze legali, 200 incontri con l’operatore sociale per la prima accoglienza e il monitoraggio. Si tratta in maggioranza di uomini, di età, estrazione sociale e livello di istruzione eterogenei, ma sono molte anche le donne. Numerosi i familiari di giocatori compulsivi che hanno chiesto aiuto. Nelle situazioni più complesse, soprattutto in presenza di particolare fragilità o dipendenze multiple, lo sportello, dopo una prima fase di sostegno, ha accompagnato le persone ad una presa in carico da parte del Servizio dipendenze patologiche.

Oltre all’accoglienza, all’ascolto e all’orientamento, i percorsi di tipo psicologico e psicoterapeutico di una psicologa e le consulenze di un’avvocata, c’è l’attività di prevenzione per diffondere informazioni qualificate rispetto ai rischi concreti dell’azzardo, al modo di riconoscere chi è affetto da dipendenza, alle possibilità e modalità di aiuto concreto.

Sono stati realizzati per questo incontri nelle scuole, spesso con la presenza di componenti di Giocatori anonimi, un’associazione di volontariato composta da ex giocatori in astinenza che cura gruppi di auto aiuto, coinvolgendo circa 80 classi per un totale di circa 1700 ragazzi e ragazze.

Ogni anno sono stati realizzato incontri nei centri sociali per anziani, con testimonianze, spettacoli a tema, seminari e distribuendo materiale informativo.

Negli ultimi tre anni lo sportello ha portato anche a Ravenna la Run to win, una camminata e una corsa non competitiva per informare la cittadinanza sul fenomeno dell’azzardo, la sua diffusione e i rischi connessi. Ogni anno hanno partecipato tra le 500 e le 600 persone.

È stata diffusa una maggiore consapevolezza sull’azzardo e i suoi rischi correlati attraverso una presenza costante sui social network e nella stampa locale, con spettacoli teatrali in collaborazione con i Comuni, le scuole, il Servizio dipendenze patologiche, Ravenna Teatro, Anime Specchianti, compagnia teatrale che ha realizzato lo spettacolo “Partita aperta” che tutt’ora viene rappresentato nei teatri dell’Emilia-Romagna e non solo.

«Sono numeri significativi – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali, Gianandrea Baroncini – che dimostrano come il problema sia presente anche nella nostra comunità. L’obiettivo è di sostenere i giocatori problematici e patologici nel loro desiderio e bisogno di cambiamento, per migliorare la qualità della loro vita e dei loro familiari. Il gioco compulsivo, infatti, spesso produce effetti che coinvolgo e mettono in crisi la sfera economica, quella affettiva e anche lavorativa. Riuscire a reagire significa potersi dare una nuova prospettiva di vita. Tante sono le persone che riescono a farlo e in questo percorso l’aiuto di esperti è decisivo. Fondamentale è l’attività preventiva che portiamo avanti per la costruzione di una maggiore consapevolezza dei rischi del gioco d’azzardo. Inoltre, come amministrazione, da tempo siamo intervenuti con azioni forti sul regolamento per la limitazione delle sale gioco, in particolare lontano da luoghi sensibili, ad esempio, scuole, centri di aggregazione, cinema».

I contatti dello sportello Esc:

Telefono: 342-7454232
Mail: sportelloesc@comune.ra.it
Sito: www.sportelloesc.ra.it
Facebook: ESC sportello per giocatori patologici e familiari Ravenna Cervia e Russi

Lafert chiude lo stabilimento dove lavorano 60 persone per produrre motori elettrici

Dal 31 marzo 2025 si abbassano le serrande. L’azienda veneta controllata dalla giapponese Sumitomo punta il dito contro la concorrenza cinese e concentrerà la produzione nella sede di San Donà di Piave per ridurre i costi fissi

LafertDopo quasi 30 anni chiude lo stabilimento di Fusignano della Lafert dove lavorano 60 dipendenti nella progettazione e produzione di motori elettrici per macchinari. La cessazione dell’attività è prevista per il 31 marzo 2025. La ditta veneta, da 60 anni leader in Europa e parte del colosso giapponese Sumitomo Heavy Industries, concentrerà la produzione nella sede di San Donà di Piave «per un aggiustamento delle economie di scala e dei costi fissi», come si legge in una nota diffusa dall’azienda. La comunicazione della decisione è stata data oggi, 13 gennaio, alle organizzazioni sindacali per discutere di tutte le soluzioni a tutela dei lavoratori.

La chiusura definitiva arriva dopo quasi due anni di ricorso alla cassa integrazione ordinaria, con un’incidenza di circa 6 giornate al mese, per gestire la carenza di volumi e il rallentamento della produzione. «La decisione è stata presa a seguito delle difficoltà che, da tempo, condizionano l’andamento dello stabilimento di Fusignano, uno dei quattro italiani del gruppo, specializzato nella produzione e vendita di motori asincroni monofase e trifase a bassa personalizzazione, esposti a una forte concorrenza».

La fascia di prodotto realizzata a Fusignano è fortemente colpita dalla concorrenza di prezzo dei produttori esteri, Cina tra tutti: «Hanno modificato la loro logistica grazie ad un hub in territorio europeo che consente loro di abbattere i tempi di consegna – spiega l’ingegngere Cesare Savini, amministratore delegato di Lafert -. Un insieme di fattori che negli ultimi due anni ci ha portati a ricorrere alla cassa integrazione, con la speranza di una ripresa, ma non arrivano dal mercato segnali di una possibile inversione di tendenza, pertanto ci vediamo costretti a prendere questa decisione dolorosa. A tutti i lavoratori e le lavoratrici va la mia solidarietà e quella del gruppo che manifesta la piena disponibilità a dialogare con le parti sociali al fine di favorire la rioccupazione del personale presso altre aziende della zona, con tutti gli strumenti a nostra disposizione».

Lo stabilimento di Fusignano, un tempo noto come Icme, è stato incorporato per fusione a inizio 2023 all’interno della Lafert. Quest’ultima opera con sei stabilimenti produttivi e commerciali, di cui quattro in Italia, uno in Slovenia e uno in Cina, e sei filiali commerciali nel mondo. Il fatturato Lafert nel 2023 è pari a 225 milioni di euro.

I sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil ritengono inaccettabile che, a due anni dall’incorporazione, un’azienda solida come la Lafert decida di scaricare i risultati negativi su lavoratrici e lavoratori e di conseguenza sul territorio e sulla comunità di Fusignano: «Negli ultimi incontri con i sindacati, i vertici aziendali non avevano comunicato alcuna ipotesi di chiusura dello stabilimento. Anzi avevano sempre rassicurato sul fatto di impegnarsi per recuperare competitività e produttività per il sito produttivo. Difenderemo i posti di lavoro, nella speranza di far ritornare l’azienda sui suoi passi. Ci sono 60 famiglie coinvolte e la situazione è ancora più drammatica se pensiamo che in più casi ci sono marito e moglie entrambi dipendenti dell’azienda».

Per il 15 gennaio è in programma un’assemblea sindacale che coinvolgerà tutte le lavoratrici e i lavoratori e i rappresentanti sindacali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil.

Selvaggia Lucarelli racconta l’omicidio Ballestri del 2016 in un podcast di 4 ore

Il dermatologo Matteo Cagnoni uccise la moglie Giulia Ballestri che voleva divorziare dopo undici anni di matrimonio

Cagnoni
Matteo Cagnoni con Giulia Ballestri

Sono passati poco più di otto anni dall’omicidio della 39enne Giulia Ballestri, ammazzata a Ravenna il 16 settembre 2016 dal marito Matteo Cagnoni (condannato all’ergastolo), e ora il violento femminicidio diventa un podcast realizzato da Chora Media con Selvaggia Lucarelli, giornalista che spesso ha trattato il tema della violenza di genere.

In tutto quattro ore di ascolto suddivise in cinque puntate disponibili dal 10 gennaio in anteprima solo per i clienti Tim. Dal 24 gennaio si potrà ascoltare su tutte le piattaforme gratuite.

Il podcast si intitola “Narciso” che al tempo stesso è un richiamo alla personalità del dermatologo oggi 57enne ma è anche un riferimento a un dettaglio della cronaca degli eventi: l’aggressione ai danni della donna cominciò nella villa disabitata della famiglia Cagnoni in via Padre Genocchi mentre i coniugi si trovavano di fronte a un dipinto di Nicola Samorì, intitolato proprio “Narciso”. Mostrare i quadri alla compagna per una futura vendita fu la scusa usata da Cagnoni per attirarla nel luogo dove poi fu uccisa e il cadavere abbandonato in cantina.

Lucarelli aveva trattato le vicende processuali del caso Cagnoni-Ballestri già su Il Fatto Quotidiano ne 2018 parlando di «triste show in cui va in scena l’ultimo atto di un narcisista patologico, pronto a infangare la memoria della moglie barbaramente uccisa pur di salvare la reputazione». Secondo l’opinionista, più che un processo, quello era una sorta di «trattato psicologico sulla personalità di certi uomini e dei moventi futili, rabbiosi e narcisistici che ci sono dietro agli assassinii di tante donne».

Ricostruzione post alluvione, il nuovo commissario in Regione: «Inizia fase nuova»

Curcio: «Vogliamo fare il punto della situazione. Parte della mia struttura sarà fissa in Emilia-Romagna»

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Inizia oggi (13 gennaio) la “fase due” della ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna. L’occasione è il primo incontro, in Regione a Bologna, tra il presidente Michele de Pascale e il neo commissario alla ricostruzione appena nominato dal Governo, Fabrizio Curcio. Prima un faccia a faccia tra i due, alla presenza anche della sottosegretaria con delega alla Protezione Civile, Manuela Rontini, poi il primo tavolo di confronto con tutte le istituzioni coinvolte: prefetti, sindaci e amministratori dei Comuni colpiti, presidenti di Provincia, il comando regionale dei Vigili del Fuoco, i Consorzi di Bonifica.

Tanti gli argomenti all’ordine del giorno: dalle procedure di indennizzo ai privati al tema della mancanza di personale, soprattutto nei comuni più piccoli, fino all’esigenza di snellire e velocizzare da subito le procedure a livello normativo e temporale. E ancora una verifica significativa sulle opere pubbliche realizzate, con un’attenzione particolare a quelle finanziate con risorse del Pnrr e la definizione delle opere non ancora finanziate e un confronto costruttivo sul futuro dei piani speciali. Infine, l’annuncio che parte della struttura commissariale avrà degli uffici sul territorio.

«Oggi inizia una fase nuova – ha sottolineato De Pascale-: da parte mia non vedrete mai la necessità di sottolineare se il rapporto con il commissario sia cambiato, ma invece la voglia e l’ossessione di lavorare e dare risposte concrete ai cittadini».

«Ci siamo incontrati e confrontati per condividere una serie di priorità – ha detto Curcio -. In questo territorio abbiamo vissuto insieme momenti difficili, emergenziali, ma ci siamo sempre confrontati: tutta la rete dell’Emilia-Romagna è di vero prestigio a livello nazionale e per me è un onore ricoprire questo ruolo in un territorio che è motore del Paese. Non dobbiamo fermare i processi in corso, perché sarebbe un errore – ha proseguito il neocommissario -, ma vogliamo fare il punto della situazione per proseguire con ancora maggiore efficacia da parte di tutti i soggetti coinvolti.  Voglio ringraziare il generale Figliuolo per il lavoro svolto e ribadire come sia importante partire dal territorio, dal suo ascolto: e proprio per questo una parte della struttura commissariale sarà fissa qui in Emilia-Romagna (probabilmente a Bologna, ndr)».

A partire dalle prossime settimane, verranno programmati incontri e riunioni insieme al commissario nei diversi territori per analizzare l’efficacia dell’organizzazione e degli interventi.

Colpita dal treno al passaggio a livello: anziana al Bufalini

La donna stava cercando di attraversare nonostante le sbarre abbassate

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Tragedia sfiorata alle porte di Faenza nella tarda mattinata di oggi, 13 gennaio. Un’anziana, infatti, è stata colpita da un treno al passaggio a livello di via Ravegnana, alle porte della città. Stando alle prime informazioni raccolte, la donna avrebbe tentato di attraversare nonostante le sbarre abbassate. Colpita probabilmente solo di striscio, l’anziana è stata soccorso dal 118 e trasportata d’urgenza con il codice di massima gravità al Bufalini di Cesena.

Disagi per la circolazione stradale e quella ferroviaria. Sul posto per tentare di ricostruire la dinamica dell’incidente gli agenti della polizia ferroviaria.

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Un tuffo negli anni ’80 tra strumenti musicali vintage, retrogaming e vinili

Fino al 22 marzo la Biblioteca Comunale ospiterà jam session, dj set laboratori e sessioni di gioco per la mostra “Beat and Play”

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Un percorso interattivo tra strumenti musicali, sonorizzazioni dal vivo, dj set, talk, incontri letterari e laboratori: la biblioteca comunale di Russi ospita dal 25 gennaio “Beat&Play,  una mostra pop da “toccare, suonare e giocare” per tornare bambini e, al tempo stesso, diventare via via un poco più grandi, scoprendo il nostro passato musicale. Alla parte espositiva/musicake si affiancherà anche un disco-market dedicato al vinile e un corner per appassionati di videogiochi d’epoca e tanto altro.

Il cuore pulsante della mostra è racchiuso nell’esposizione degli strumenti elettronici vintage, tutti usciti sul mercato dalla metà degli anni ’70 alla fine degli anni ’80. Si tratta principalmente di tastiere, o in gergo più tecnico little keys, a metà strada tra i giocattoli e gli strumenti musicali professionali, realizzate da case italiane (Bontempi, Farfisa, Antonelli) e giapponesi (Casio, Yamaha) e tutte appartenenti alla collezione privata del russiano Davide Santandrea.

Già dall’inaugurazione, in programma alle 16 di sabato 25 gennaio, si aprirà il Mercatino vinili vintage in collaborazione con 12 Pollici Social Club e l’angolo retrogaming anni ’80, dove ci si potrà sfidare alle consolle, ma anche scoprire aneddoti e curiosità sul mondo dei videogiochi con gli esperti Rob Retrogame e Matteo Turchi. Dalle 16.30 prenderà il via il laboratorio gratuito per bambini e ragazzi dedicato al disegno vintage-pop con Tabita Frulli di WonderLab (prenotazione obbligatoria via Whatsapp al 370 3281117). Dalle 17.30 alle 20 dj set con solo vinile con dj Marco Petrini e aperitivo.

La mostra sarà visitabile negli orari di apertura della Biblioteca Comunale (dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14.30 alle 18.30) fino al 22 marzo, con tre gli eventi collaterali dalle 16 alle 20: oltre all’inaugurazione di sabato 25, si prosegue sabato 8 febbraio con il talk-café “Generazioni a confronto, analogici vs digitali” di Pesate in brodo, 12 Pollici Aps e Cocci Rotti (ore 16.15). Alle 17 il laboratorio di tecniche di produzione musicale per ragazzi di Gianluca Lo Presti (LotoStudio 2.0). A seguire live set electro/ambient by Nevica e Blossom Bisquits.

Sabato 22 febbraio aprirà un angolo fotografico vintage per bambini, ragazzi e adulti bambini con mini jam session (i partecipanti sono invitati a portare il proprio strumento). Dalle 16.30 alle 18.30 giochi di ruolo e di società mentre, alle 17, il giornalista musicale e scrittore Stefano Solventi presenta il libro “Lo sguardo di Vic. Il mondo prima e dopo il walkman”. A seguire il live set electro/ambient di Buyo e Blossom Bisquits

Infine, sabato 22 marzo si chiuderà con un laboratorio musicale per bambini (ore 16) con Scuola Musica Contarini di Russi, con il live podcast “La macchina del tempo” (ore 17) e il brindisi di chiusura accompagnato dal dj set di 12 Pollici Social Club.

In 600 a correre per Traversara: raccolti 4.500 euro per la popolazione alluvionata

Alle vendite dei pacchi gara si sommano le numerose donazioni spontanee. Grande soddisfazione da parte degli organizzatori

Partenza Traversara

Si è tenuta la scorsa domenica, 12 gennaio, la sedicesima edizione dell’Ultramaratona della Pace sul Lamone di Traversara. Quest’anno, tutti i ricavati andranno in favore delle persone colpite dall’alluvione: ai 1.300 euro di spesa per il pacco gara si sommano i 3.200 euro di donazioni spontanee, che permetteranno di donare alla comunità di Traversara un totale di 4.500 euro.

Alla partenza, alle 9 del mattino davanti al centro civico Oreste Leonardi, il sindaco Matteo Giacomoni ha portato il saluto dell’Amministrazione e della comunità ad atleti e organizzatori: «Lo sport unisce persone, culture e popoli di tutto il mondo e ci insegna che è possibile farlo. Oggi questi atleti ci aiutano anche a mantenere viva l’attenzione sui nostri territori feriti, destinando il ricavato della manifestazione alle nostre comunità colpite dalle alluvioni. Una bella mattinata di sport, incontri, sfide e voglia di futuro».

Anche Enrico Vedilei di Krakatoa Sport (tra gli enti organizzatori della gara) esprime la sua soddisfazione per i risultati raggiunti: «A colpo d’occhio – sottolinea Vedilei – è stato stupendo vedere Traversara invasa dai podisti, oltre 600 tra competitivi e non competitivi, più i tanti accompagnatori: un momento di gioia e di speranza per tutta la comunità. Dei 270 partenti alla gara competitiva sono arrivati in 226: sapevamo che alcuni atleti erano presenti soltanto per dare il loro contributo e di questo li ringraziamo.»

I risultati:
In campo maschile ha vinto per la quarta volta Matteo Lucchese di Rocca San Casciano, seguito dal predappiese Lorenzo Lotti e dal riminese Luca Benassi. In campo femminile si è imposta per la terza volta consecutiva la riminese Federica Moroni, seguita dall’alfonsinese Giorgia Bonci e da Alessandra Benaglia di Monte San Pietro.

Da Masterchef al palcoscenico: Niccolò Califano e Matteo Cavezzali arrivano al Rasi

Dalla collaborazione tra i due ravennati nasce Mangiare tutto! un racconto ironico e scanzonato sull’ossessione “tutta italiana” per la cucina

Niccolo Califano MANGIARE TUTTO

La Stagione dei Teatri di Ravenna, organizzata da Ravenna Teatro, si prepara per l’evento speciale di sabato 18 gennaio (ore 21), con la messa in scena al Teatro Rasi di Mangiare tutto!, lo spettacolo di Niccolò Califano scritto insieme a Matteo Cavezzali.

Califano, medico, cuoco e attore, nato in Germania ma naturalizzato ravennate, è noto per la sua partecipazione al programma Sky “Masterchef”. Da questa collaborazione con lo scrittore ravennate Cavezzali nasce uno spettacolo ironico e scanzonato sulla passione/patologia che colpisce ogni italiano: la mania per la cucina. Dalle liti per la miglior ricetta, alle battaglie per la “vera” tradizione, dalla gara a chi ha avuto la nonna come cuoca migliore, dalle abbuffate per Natale e per i matrimoni, fino alla nuova passione per la cucina etnica e giapponese. Con un solo imperativo “mangiare tutto!”

Domitilla Dardi a Faenza per inaugurare l’anno accademico dell’Isia

L’esperta terrà una “lectio magistralis” sulla storia del design

Domitilla Dardi

Un appuntamento con la storica del design Domitilla Dardi per inaugurare l’anno accademico dell’Isia (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Faenza: l’esperta terrà una lectio magistralis dal titolo Tecnica mista. Dialogo aperto tra tecnologie e discipline nel design negli spazi di Palazzo Mazzolani (Corso Giuseppe Mazzini 93) giovedì 16 gennaio alle 17.

Introdurranno la serata Emanuela Fiori e Maria Concetta Cossa (presidente e direttrice dell’istitituto), Manuela Rontini, sottosegretaria alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, e il sindaco di Faenza Massimo Isola, Sindaco di Faenza. Sarà presente anche Costantino D’Orazio, storico dell’arte e direttore regionale Musei Emilia Romagna e Musei Nazionali di Bologna.

Domitilla Dardi è storica e curatrice indipendente di design. Dal 2019 è co-fondatrice e curatrice della fiera del design d’autore Edit Napoli. È stata curatrice per il design del museo Maxxi di Roma dal 2007 al 2023 e nel biennio 2016-2017 ha curato la sezione Object di Miart, Fiera internazionale di arte contemporanea a Milano. Docente nei corsi triennali e nei Master allo IED di Roma fin dal 2007, ha insegnato dal 2003 al 2007 alla Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, oltre ad essere stata visiting professor in diverse istituzioni, tra cui l’Universidad de Navarra a Pamplona, l’Accademia Abadir a Catania e il MADE Program di Siracusa.

Addio a Oliviero Toscani: nel 2019 la mostra al Mar che ripercorreva la sua carriera

Il ricordo del Presidente della Regione De Pascale in un post su Facebook: «Oggi ci lascia un maestro dell’immagine che ha saputo scuotere le coscienze con la forza delle sue idee e la potenza della sua arte»

Oliviero Toscani
È scomparso questa mattina Oliviero Toscani. Il celebre fotografo si è spento all’età di 82 anni nell’ospedale di Cecina, in provincia di Livorno, dove era ricoverato da giorni a causa dell’amiloidosi, malattia rara che gli era stata diagnosticata due anni fa.

La fotografia di Toscani, irriverente e controversa, ha assottigliato le distanze tra il mondo redazionale e quello pubblicitario, attingendo spesso dalle problematiche sociali più attuali per realizzare di campagne pubblicitarie originali e riconoscibili. Nel 2019 il Mar aveva ospitato la retrospettiva “Più di 50 anni di magnifici fallimenti”, una raccolta di oltre 150 scatti iconici per ripercorrere la sua carriera. In mostra alcuni dei lavori più famosi come il Bacio tra prete e suora del 1991, i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007 e decine di altri.

Esprime il suo cordoglio sui social anche il Presidente della Regione Michele de Pascale, a corredo di una foto che lo ritrae accanto al fotografo: «Oggi ci lascia Oliviero Toscani, un maestro dell’immagine che ha saputo scuotere le coscienze con la forza delle sue idee e la potenza della sua arte. Ci ha insegnato che la fotografia non è solo uno scatto, ma un riflesso della nostra umanità.

Il suo sguardo non catturava solo volti, ma storie, sogni e battaglie. Grazie, Oliviero. Questa foto è stata scattata nell’aprile del 2019 in occasione dell’inaugurazione della sua mostra al MAR di Ravenna».

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Persone comuni e storie straordinarie al Binario: al via la stagione teatrale

Partirà dal 18 gennaio la dodicesima rassegna di prosa “Sipario 13” con Denis Campitelli e «Zitti tutti», il testo del poeta santarcangiolese Raffaello Baldini

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Tutto è pronto per la dodicesima edizione di «Sipario 13», la rassegna di prosa che animerà il palco del suggestivo Teatro Binario di Cotignola dal 18 gennaio all’8 aprile. Sei spettacoli per raccontare le storie di persone comuni che hanno fatto cose straordinarie, messi in scena da grandi interpreti (tra attesi ritorni e nuove proposte), in un cartellone che unisce leggerezza e profondità per un’offerta culturale plurale e inclusiva.

Il primo appuntamento in programma sabato 18 gennaio (ore 21), vede protagonista il dialetto romagnolo che diventa veicolo di un racconto potente e sincero. Denis Campitelli porterà in scena «Zitti tutti», il testo teatrale scritto nel 1993 dal poeta santarcangiolese Raffaello Baldini. Sul palco, pochi elementi e «lui»: un uomo ordinario vinto dal tormento e dalla nevrosi, che passa in rassegna la sua vita attraverso una cascata di parole implacabili e comiche, dolci e dolenti.

Sabato 1 febbraio, sempre alle 21, Alessandro Albertin darà vita a «Perlasca. Il coraggio di dire no», il racconto affascinante, travolgente e commovente di un commerciante proveniente dal Veneto che, nell’inverno del 1944-1945 a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ebrei ungheresi spacciandosi per Console spagnolo. Una storia straordinaria che gli valse il titolo di «Giusto tra le nazioni». Si prosegue sabato 8, allo stesso orario con «Aspettiamo senza avere paura, domani», una narrazione cucita da canzoni cantate, che attinge dall’immaginario di Lucio Dalla,  messa in scena dal trio Scena Verticale (Sasà Calabrese, Dario De Luca, Daniele Moraca). Domenica 9 marzo (alle 17.30) Rossana Mola e Federica Fabiani che porteranno in scena «Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce» la storia tratta dal romanzo di Seneghini delle amiche che all’inizio degli anni Trenta, col Fascismo al potere, diedero vita al Gruppo femminile calciatrici milanese, la prima squadra di calcio femminile in Italia. Venerdì 21 marzo, alle 21, Gaia De Laurentis e Stefano Artissunch porteranno al Teatro Binario la storia di Giulia: travolta dalla separazione dal marito e logorata dalla solitudine, pensa di farla finita. Ma questo è solo l’innesco di una parabola comica e grottesca. Chiuderà la rassegna «Ma che razza di Otello?», martedì 8 aprile (ore 21). Marina Massironi presenterà un’inaspettata rilettura dell’opera verdiana, delle regole del melodramma e dei temi cari alla tragedia shakespeariana: la gelosia, il razzismo, il plagio, la calunnia. Una fosca vicenda rivista, tra forti passioni e sottile umorismo, da un inedito punto di vista al femminile.

La rassegna è organizzata dall’associazione Cambio Binario con il patrocinio e il contributo della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Cotignola. «Abbiamo ora un pubblico che si fida e si affida – spiega la direttrice artistica Nicoletta Ancherani – e ci aiuta a crescere e a rinnovare costantemente l’interesse. Il luogo stesso, intimo e raccolto, crea un’alchimia particolare alla quale non si può mentire». L’ingresso intero agli spettacoli è di 18 euro (con riduzione a 16 per under 26 e over 65). Martedì 8 aprile, il biglietto intero costerà 20 euro e il ridotto 18 euro.

Un gruppo di auto aiuto per elaborare il lutto e scoprire la “bellezza collaterale”

Al via dal 16 gennaio al progetto dell’associazione “Le emozioni di Giacomo”. Un incontro gratuito ogni due settimane per un massimo di 12 partecipanti

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«Quando parlo di lutto non parlo di lutto inteso solamente come morte […], mi riferisco anche ad altri tipi di lutto: rottura di matrimonio, rottura con un amico, un problema sul lavoro molto grave. È un dolore non solo fisico ma anche soprattuto emotivo, che ci avvolge da testa ai piedi, dal quale è molto difficile uscire se non si ha la capacità di fare un grande lavoro su sé stessi» queste le parole di Monica Pezzi, presidente dell’associazione lughese “Le emozioni di Giacomo aps”, durante il primo incontro di “Il viaggio di chi resta”, il progetto di auto mutuo aiuto per affrontare il lutto e riscoprire la “bellezza collaterale” nei momenti di dolore.

Dopo il primo appuntamento di giugno, nel contesto di una ricorrenza annuale dell’associazione, grazie al patrocinio del Comune di Lugo partirà da giovedì 16 gennaio un corso gratuito (per un massimo di 12 partecipanti) sul tema. Gli incontri si terranno ogni due settimane, dalle 21 alle 23, alla sala Sala Civica di Lugo Nord (via Piratello 68). «Sarà un percorso esperienziale e di condivisione per tutti coloro che sceglieranno di unirsi ai nostri incontri. L’esperienza luttuosa diventa punto di connessione e cardine sul quale ruotano le molteplici sfaccettature della perdita definitiva di una persona cara – annotano dall’associazione -. Percorrerle assieme ci fa sentire meno soli, ci sostiene quando pensiamo di non essere in grado di gestire quel dolore immenso che si presenta. Non esiste possibilità di ritorno, ma esiste la possibilità di ricominciare a guardare la vita attraverso gli occhi della bellezza collaterale, sentire una nuova nostalgia che è fatta di gratitudine e che ci fa sentire meno impotenti di fronte alla perdita irreversibile di chi amiamo». È possibile iscriversi o richiedere ulteriori informazioni al numero 331 6180176 o scrivendo a leemozionidigiacomo@gmail.com.

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