domenica
17 Agosto 2025

Il consiglio comunale vuole una spiaggia libera attrezzata per chi ha disabilità

Approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna la giunta ad attrezzare un tratto di arenile con passerelle, piattaforme, gazebo e sedie sul modello della Spiaggia dei Valori di Punta Marina

Il consiglio comunale di Cervia ha approvato il 19 dicembre un ordine del giorno presentato da Samanta Farabegoli della lista Missiroli Sindaco che impegna la giunta ad attrezzare un tratto di spiaggia libera con servizi e dotazioni per garantire la balneazione a persone con disabilità dall’estate 2025. La proposta è quella di un progetto di semplice realizzazione e a costo contenuto con passerelle e piattaforme, gazebo, bagno accessibile, sedie da spiaggia con operatore. Attualmente la spiaggia libera di Cervia non consente l’accesso a bagnanti in carrozzina.

Il modello di riferimento potrebbe essere “La Spiaggia dei Valori” realizzata a Punta Marina dall’associazione Insieme a Te con cui avviare rapporti di collaborazione per ridurre la mancanza di strutture ricettive accessibili.

La proposta invita anche il Comune a tenere conto dei criteri di accessibilità per la riqualificazione delle colonie marine e degli stabilimenti balneari in disuso – inserita nel programma di mandato del sindaco – avviando una progettualità più strutturata, a lungo termine.

L’associazione Insieme a Te, ricordata nell’ordine del giorno, dal 2018 allestisce una struttura temporanea estiva sul litorale di Punta Marina Terme per permettere la fruizione della spiaggia e la balneazione a tutti, anche a persone con gravi disabilità e ai loro accompagnatori, nel 2023 l’associazione si è aggiudicata, tramite bando pubblico del Comune di Ravenna, la concessione demaniale ventennale della medesima area, per la realizzazione di uno spazio polivalente.

Dal 2012 esiste la Bandiera Lilla, conferita ai Comuni “che si distinguono per il loro impegno concreto nell’offrire un’esperienza di viaggio inclusiva e senza barriere”, che si impegnano “per un’accoglienza inclusiva e sostenibile, premiando le realtà che riducono le barriere architettoniche, offrono servizi dedicati, promuovono il turismo responsabile, valorizzando l’accessibilità come uno dei punti di forza del territorio”. Ad oggi nessuna città costiera della Regione Emilia-Romagna ha ottenuto il riconoscimento. La richiesta al sindaco è di valutare di aderire al progetto Bandiera Lilla per ottenerne il riconoscimento ed entrare in un circuito di eccellenza turistica.

Gli auguri del vescovo per Natale: «Non dimentichiamo mai la speranza»

Lorenzo Ghizzoni rivolge un messaggio positivo alla comunità. Il 24 dicembre Messa in Cattedrale alle 22, il 25 dicembre alle 10 la Messa in carcere

24.12 2023 Ravenna; Duomo Messa Solenne Dell’arcivescovo Ghizzoni Notte Di Natale

L’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, ha scelto anche per il 2024 – come da tradizione inaugurata il primo anno del suo episcopato a Ravenna nel 2012 – di celebrare la prima Messa del giorno di Natale con i carcerati di via Port’Aurea. Il 24 dicembre alle 12, invece, l’arcivescovo sarà a tavola con le persone più sole e fragili, al pranzo di Natale organizzato dalla Caritas diocesana a Santa Teresa.

Confermati poi gli orari delle Messe della Notte della vigilia e di Natale. Ghizzoni presiederà la Messa della Notte il 24 dicembre alle 22 in Cattedrale. Il 25, oltre alla Messa celebrata nella casa circondariale alle 10, presiederà alle 18 nella Concattedrale di Cervia. Nel giorno di Natale, in Duomo le Messe seguono l’orario festivo e saranno celebrate alle 9, alle 11 e alle 18.30.

È in programma il 29 dicembre l’apertura ufficiale del Giubileo 2025 in diocesi. Una celebrazione particolare che partirà da San Giovanni Evangelista alle 16.30 e prevede la processione con una riproduzione della croce di Agnello in mosaico (realizzata dal laboratorio di Annafietta) fino al Battistero Neoniano e poi la Messa, che sarà presieduta dall’arcivescovo in Cattedrale.

La funzione si aprirà con il suono della campana di Bonifacio VIII. Datata 1300, l’anno del primo Giubileo della storia, venne donata dal pontefice all’ospizio di Primaro, un luogo di ospitalità per i pellegrini ed è arrivata fino a noi conservata al Museo arcivescovile. La processione e la Messa per l’apertura dell’Anno santo si svolgeranno anche al mattino a Cervia, con partenza alle 9.45 dalla parrocchia della Malva e arrivo nella Concattedrale.

Il 31 dicembre, infine, dopo la tradizionale Marcia della Pace che partirà alle 15 dalla chiesa di San Biagio, monsignor Ghizzoni presiederà alle 18.30 in Cattedrale la Messa di Ringraziamento con canto del Te Deum.

A pochi giorni dal Natale, Ghizzoni ha rivolto i suoi augurai alla città con una lettera aperta che riportiamo di seguito:

“Noi speravamo…” dicono i due discepoli di Emmaus a Gesù apparso dopo la sua risurrezione e da loro non riconosciuto, se non allo spezzare del Pane.

Quante volte anche noi in qualche momento abbiamo detto o pensato “speravo… avevamo sperato che…”, ma da quella malattia non c’è stata guarigione, quel tentativo non è riuscito, quel posto di lavoro non è arrivato, quel matrimonio alla fine è fallito, quella guerra non si è interrotta e le morti continuano. Quante piccole o grandi speranze sono andate deluse! Eppure, anche nella nostra “epoca delle passioni tristi” moltissimi continuano a sperare che qualcosa avverrà, che qualche personaggio ci aiuterà o che una azione comune ci porterà a migliorare la nostra vita e a conquistare qualche spazio di bene, di giustizia, di onestà, di generosità. Gli esempi non mancano. Per esempio, da noi, nella lotta contro la sciagura dell’alluvione c’è stata tanta solidarietà, tanti hanno faticato gratuitamente per aiutare chi era oppresso e colpito.  Però è vero che le speranze umane sono troppo spesso sottoposte anche al tradimento di chi commette ingiustizie o prevaricazioni e fa trionfare il suo egoismo. Tante volte il clima delle nostre comunità o degli ambienti di vita genera in noi un umore pesante e si perde fiducia negli altri o anche in noi stessi, ci si sente impotenti. Si perde speranza.

La Speranza cristiana, che noi torniamo ad annunciare ancora una volta in questo Giubileo 2025, ha però un altro contenuto e un’altra forza. Noi speriamo, crediamo e annunciamo che Gesù, il Cristo, il Signore risorto ci darà tutto quello che desideriamo in profondità: una vita senza fine, una vita piena, una vita colma di gioia, di pace, di luce, di amore vero, autentico, indistruttibile. Noi annunciamo una Speranza eterna, ma che inizia qui nella nostra storia, se ci apriamo nella fede a Colui che si è fatto uomo per noi, che ha assunto tutte le condizioni e i limiti della nostra natura, per riscattarci dalle nostre paure, dalle nostre piccolezze, dalla nostra tristezza. Lui nato a Nazaret, un villaggio sperduto del nord di Israele, è colui che ci ha portato tutto ciò che è necessario alla nostra natura umana debole e ferita, per risanarci e tornare a crescere in umanità, come Dio ci aveva pensati fina dall’inizio del mondo. Grazie a Lui possiamo raggiungere un obiettivo impossibile umanamente, quello di unirci per amore e con amore alla sua natura divina.

Lui si è fatto come noi, per farci come lui, figli nel Figlio. Il mistero del Natale ci apre a questa che è la grande verità che sta sotto e dentro tutte le nostre aspirazioni, le nostre lotte, i nostri propositi, sotto a ogni ricerca umana della felicità. Lui è l’unica risposta, quella che apre il nostro cuore e la nostra vita interiore al Dio Padre di tutti, ma apre anche le nostre relazioni coi vicini e coi lontani, a un modo nuovo di trattarci. Con Lui è apparso in tutto il suo splendore il grande dono della fraternità, dono e compito di ogni cristiano, ma desiderio spesso inconscio di ogni uomo e donna sulla terra. Il Signore Gesù, nostro fratello universale ci modella in questo cammino, se lo seguiamo e ci lasciamo amare come vuole lui, sulla via della croce, della pazienza, della umiltà, del dono sincero di sé a ogni fratello o sorella, ma via anche della gioia, della gloria, della vita piena ed eterna.

Buon Natale nella fede e nella speranza

Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo

In provincia 24 persone possono tenere l’arma in tasca per difesa personale

Il prefetto è incaricato di valutare se esiste il «dimostrato bisogno» richiesto dalla legge: si considerano minacce subite e pericoli, non ci sono mestieri cui spetta di diritto. Nel 2024 emessi 42 divieti di detenzione armi per vari motivi

Armi002La prefettura è competente per il rilascio di porto d’armi per difesa personale o per l’attività di guardia giurata. Il primo caso è quello di persone che possono circolare armate in ragione di quello che la legge definisce “dimostrato bisogno”. Sempre stando alla legge, che risale a un secolo fa, il prefetto ha facoltà di concedere licenza “di portare rivoltelle o pistole di qualunque misura o bastoni animati la cui lama non abbia una lunghezza inferiore a centimetri 65”. Nel 2024 in provincia queste autorizzazioni sono 24, erano 48 nel 2023 e 69 nel 2022. E ovviamente si tratta di pistole.

La legge consente di portare come arma di difesa personale anche il cosiddetto “bastone animato”, un bastone da passeggio che nasconde al suo interno una lama di spada, solitamente uno stocco, che una volta sguainata, può essere usata per la difesa personale contro eventuali aggressori.

«Non è una questione di categorie professionali più o meno a rischio – spiega il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa –. Non basta essere gioielliere per avere diritto al porto d’armi per difesa. Va dimostrata la necessità del singolo soggetto ogni anno e i nostri uffici conducono un’istruttoria accurata sui precedenti della persona». Se ci sono state minacce gravi in passato, se ci sono stati frequenti casi di aggressioni o rapine.

Un esempio viene dal presidente dell’associazione di tiro a segno di Ravenna, Ivo Angelini: «Ho le chiavi del poligono di via Trieste e c’è stato un periodo in cui suonava spesso l’allarme di notte e intervenivo per il controllo. Abbiamo un’armeria interna e per protezione mi venne riconosciuto il porto d’armi. Poco dopo però ho rinunciato, la pistola è pesante da portare e preferisco che siano le forze dell’ordine a ispezionare in caso di allarmi».

Le licenze per guardia giurata, da rinnovare ogni due anni, sono invece 274 in vigore, rilasciate dalla prefettura.

Alla prefettura spetta anche l’emissione dei divieti di detenzione: 59 nel 2022, 51 nel 2023 e 42 nel 2024 con 41 procedimenti in corso di istruttoria. Le cause le spiega ancora De Rosa: «Accertamenti di mala custodia, litigi in famiglia, querele. Le forze dell’ordine procedono con il ritiro cautelativo e poi la prefettura fa il divieto».

«Cuccioli abbandonati davanti al canile, ma la videosorveglianza non funziona»

Un consigliere comunale di opposizione segnala il ripetersi di episodi di abbandoni senza che si possa individuare i responsabili perché le telecamere non focalizzano le targhe dei veicoli

Foto 2Negli ultimi mesi si sono verificati diversi episodi di abbandono di cuccioli nelle immediate vicinanze dell’ingresso del canile comunale di Ravenna, ma le due telecamere di videosorveglianza non riescono a focalizzare la targa dei veicolo usati da chi abbandona gli animali. La segnalazione viene da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lista per Ravenna.

L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa: «Si è verificato l’abbandono di tre cuccioli – riassume il decano dell’opposizione –, episodio di cui sono stati testimoni alcuni volontari del canile che si erano recati lì per svolgere la loro attività. Non si è però in grado di sapere se sarà individuata la persona responsabile».

Ancisi sottolinea la frequenza e la sfrontatezza degli episodi: «Come se gli autori fossero ben sicuri di non essere identificati dalle telecamere. Questa situazione non può durare, non solo perché l’abbandono di animali domestici è un reato, punito con l’arresto fino ad un anno e con l’ammenda da mille a diecimila euro, ma soprattutto perché in tal modo si compromette seriamente la possibilità di ospitare altri animali nel canile comunale».

Il consigliere comunale ha presentato un’interrogazione e chiede che l’amministrazione comunale renda funzionale, in tempi brevi, il sistema di telecontrollo al fine di potere riconoscere il numero di targa dei veicoli e identificare i responsabili così come avviene per l’abbandono scorretto dei rifiuti».

Dal 7 gennaio 2025 cambiano gli orari di quattro treni sulla linea Faenza-Ravenna

Due collegamenti saranno anticipati e due saranno posticipati. E dal 9 dicembre sulla tratta Ravenna-Bologna ci sono due collegamenti diretti in più

Ravenna 7La Regione Emilia-Romagna modifica gli orari dei treni sulla tratta Faenza-Ravenna per andare incontro alle esigenze manifestate dai pendolari.

Dall’entrata in vigore del nuovo orario invernale, il 16 dicembre 2024, l’assessorato regionale a Mobilità e Trasporti ha avviato un confronto tecnico con Trenitalia Tper e Rfi. Dal 7 gennaio 2025 ci saranno modeste variazioni di orario per alcune corse a seguito dell’introduzione della nuova coppia di treni regionali veloci messi a disposizione per migliorare i collegamenti tra Bologna e la Romagna ed entrati in circolazione dal 9 dicembre.

Queste le modifiche che dal 7 gennaio 2025 agli orari dei treni sulla linea Faenza-Ravenna:

  • il treno 17584 sarà anticipato e arriverà a Ravenna 5 minuti prima, alle 7.16, e a Faenza 6 minuti prima, alle 7.49;
  • anticipato anche il treno 17589 che arriverà a Faenza 8 minuti prima, alle 8.01, e sempre 8 minuti prima a Ravenna, 8.33;
  • posticipato il treni 17586, con arrivo a Ravenna alle 7.43, 8 minuti dopo, e a Faenza alle 8.21, 14 minuti dopo;
  • posticipato il 17583 che arriverà a Castel Bolognese due minuti dopo, alle 7.52, e a Faenza sempre due minuti dopo, alle 8.36.

Il potenziamento della linea Ravenna-Bologna

Una nuova corsa in partenza da Ravenna alle 7.06 con arrivo a Bologna alle 8.05. Ora sono tre i collegamenti diretti in partenza da Ravenna, effettuati con un treno elettrico, in particolare un convoglio monopiano, di Trenitalia Tper.

Col nuovo orario invernale ha preso il via anche un nuovo collegamento veloce fra Bologna e Ravenna, con partenza alle 5.50 e arrivo alle 6.50. Con l’istituzione di questa corsa è stato anticipato l’avvio del servizio rapido e sono stati portati a tre i collegamenti veloci mattutini in partenza tra le 5.50 e le 8.05.

La Regione aumenta le risorse per garantire le borse di studio a tutti gli idonei

Lo stanziamento passa da 150 a 160 milioni di euro: la platea dei beneficiari per l’anno accademico 2024-25 sale a 29mila studenti (aumento del 5 percento) e anche le somme crescono del 5 percento

UNIVERSITALa Regione Emilia-Romagna porta da 150 a 160 milioni di euro la disponibilità per garantire le borse di studio a tutti i 29mila universitari idonei per l’anno accademico 2024-25. Aumentano il numero di beneficiari (+5 percento) e l’importo unitario delle borse di studio (+5 percento). I beneficiari riceveranno le borse di studio da Ergo, l’azienda regionale per il diritto agli studi superiori. Già erogata la prima rata a oltre 4mila matricole.

Degli oltre 160 milioni – compresa la spesa per i servizi -, 34,6 milioni di euro sono risorse regionali, di cui 12 milioni del Fondo sociale europeo plus e 3,5 milioni di euro del Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità; 27,5 milioni di tassa regionale per il diritto allo studio; 66,2 milioni del Fondo integrativo statale; 31,5 milioni di risorse Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e un milione dalle Università emiliano-romagnole.

L’importo unitario della borsa di studio raggiunge 7.015,97 euro per i fuori sede, 4.100,05 euro per i pendolari e 2.827,64 euro per gli studenti in sede. Ulteriori incrementi del valore della borsa sono destinati a coloro che si trovano in maggiori difficoltà economiche (sono 12.589, pari a circa il 43% degli studenti assegnatari) e alle studentesse iscritte alle lauree Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Per queste ultime la maggiorazione dell’importo della borsa è del 20%, e ne beneficeranno in Emilia-Romagna 3.345 studentesse.

Il Rapporto 2023 dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) evidenzia che l’Emilia-Romagna è la prima regione nel rapporto fra ingressi e uscite di immatricolazioni nelle diverse Università, che è al 4,3, seguita dal Lazio (3,1), Lombardia (2,2) e Toscana (1,75). Ciò significa che per ogni studente residente in Emilia-Romagna che va a studiare fuori regione, vi sono 4,3 studenti di altre regioni che vengono a studiare.

Ladri nei capanni del mercatino: rubati 200 euro e accessori di abbigliamento

Ignoti in azione nella notte tra il 19 e il 20 dicembre, scassinate le finestre delle strutture in legno

WhatsApp Image 2024 12 09 At 13.51.43 1Furto notturno ai capanni del Natale di Ravenna, le casette in legno del mercatino delle feste in piazza del Popolo. Il mattino del 20 dicembre alcuni commercianti si sono accorti della spiacevole visita ricevuta la notte precedente. I ladri hanno scassinato le finestre di due strutture sotto le finestre della prefettura e hanno portato via circa 200 euro in monete da un rivenditore di prodotti tipici siciliani e sciarpe, guanti e berrette da un altro commerciante. Il tentativo di entrare in un terzo capanno non è andato a buon fine. La notizia è riportata dai quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna. Era già successo l’anno scorso. Dal punto vendita di un ristoratore vennero sottratti quasi mille euro.

In armeria: 9 clienti su 10 sono uomini, le donne scelgono lo spray al peperoncino

La titolare dello storico negozio Dradi che nacque un secolo fa come emporio: «Il mercato è diviso a metà tra nuovo e usato, aumenta la tecnologia». Per pistole e fucili ad aria compressa non servono autorizzazioni se hanno potenza limitata

Fucile

Nel mercato delle armi non c’è crisi se lo si guarda dall’osservatorio della storica armeria Dradi di Alfonsine. «In generale sono in calo i cacciatori che sono la maggior parte dei nostri clienti – dice Angela Vistoli, titolare insieme al marito – ma non vediamo diminuire chi si rivolge al nostro negozio. Però per avere una clientela così affezionata abbiamo lavorato tanto».

L’attività in via Reale vende armi nuove e usate, munizioni, abbigliamento e accessori da caccia e da tiro sportivo e si occupa della manutenzione. «Oggi il mercato è diviso più o meno a metà tra nuovo e usato. L’usato è una scelta economica, ma a volte una scelta dettata dalla passione. I cosiddetti fucili ex ordinanza, cioè appartenuti a eserciti, esistono per forza solo usati».

Negli ultimi anni anche il settore armi è stato cambiato dalla tecnologia. «Pistole e fucili sono sempre quelli, ma c’è un avanzamento tecnologico molto evoluto soprattutto nei visori notturni e nei sistemi di puntamento. Le case produttrici offrono una gamma sempre più vasta». Il cambiamento più significativo nella dotazione standard del cacciatore invece riguarda la composizione delle cartucce: «Ormai si sta consolidando la tendenza all’uso dell’acciaio invece del piombo, soprattutto nelle zone protette, per una direttiva europea che considera il piombo più tossico nell’ambiente».

Difficile tracciare un profilo del cliente tipo per Vistoli. La varietà è ampia come età, come professioni svolte, come residenza: «Ci sono diversi giovani e abbiamo acquirenti che si spostano da fuori regione». Questo accade anche perché la vendita online non è consentita nelle modalità “stile Amazon”: «Abbiamo un sito che fa da vetrina, ma non si possono concludere compravendite online. Chi è interessato ci deve chiamare e vanno eseguite tutte le procedure richieste».

Però c’è un dato ben marcato per fotografare i clienti: «80-90 percento sono uomini. C’è qualche donna appassionata di caccia, infatti abbiamo anche l’abbigliamento femminile. Sono poche e per questo cercano di fare gruppo per uscire insieme».

I prodotti che hanno un pubblico in maggioranza femminile sono i sistemi di difesa personale come le cosiddette bombolette o pistole al peperoncino: «L’unico requisito per l’acquisto è la maggiore età. Ne vendiamo molti, soprattutto a donne che lo tengono nella borsetta per sentirsi più sicure».

Sono armi di libera vendita anche quelle ad aria compressa se depotenziate (sotto i 7,5 joule di potenza). Si usano piombini o sferette di acciaio e, salvo casi particolari, non sono definite armi letali. «Ovviamente se si viene colpiti da distanza ridotta sono comunque pericolose, per questo vanno usate con la stessa cautela di altre armi. L’unico uso consentito è per divertimento in spazi aperti a debita distanza da altre persone o abitazioni: un giardino ampio o un campo sono gli spazi più idonei per queste armi».

Più di un secolo fa emporio e taverna

L’armeria Dradi di Alfonsine esiste dal secondo dopoguerra. La prima attività commerciale aprì alla fine dell’Ottocento con i bisnonni dell’attuale proprietario: all’epoca era un emporio che offriva di tutto, dai maccheroni alla polvere da sparo, come era consuetudine per i tempi. Accanto al negozio c’era una taverna.

Con il passare del tempo l’emporio è diventato un negozio per articolo di caccia e pesca, e l’osteria è diventata un bar secondo la concezione attuale. Nel 1998 una ristrutturazione complessiva ha portato alla chiusura del bar e all’ampliamento del negozio che contemporaneamente ha scelto di non trattare più il settore pesca per concentrarsi sull’attività venatoria. «Molti però lo considerano ancora un luogo di ritrovo per fermarsi a fare due chiacchiere e questo ci fa piacere», dice la titolare.

Violenza sessuale su una ventenne alla fermata del bus, arrestato 56enne

L’episodio è avvenuto l’estate scorsa, l’arresto a distanza di mesi: l’uomo ha iniziato una conversazione con la giovane e poi l’ha palpeggiata

Pexels Mart Production 7252760Un uomo di 56 anni è stato arrestato dalla polizia a Ravenna perché ritenuto l’autore di un’aggressione a sfondo sessuale ai danni di una ventenne. L’episodio risale all’estate scorsa, l’arresto è avvenuto ieri, 19 dicembre, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato rintracciato mentre giocava nella sala slot di un bar della città. Le volanti della questura lo hanno individuato nell’ambito dei controlli nei luoghi di maggior aggregazione di persone nel periodo natalizio.

Le indagini svolte dalla squadra mobile hanno ricostruito l’episodio. La giovane, alla fermata di un autobus in città, è stata avvicinata dall’uomo che dapprima ha cercato di guadagnare la sua fiducia con una breve conversazione per poi palpeggiarla contro la sua volontà.

A seguito degli accertamenti dopo l’arresto, è emerso che l’arrestato, irregolare nel territorio dello Stato, era già destinatario di un provvedimento di espulsione; pertanto, oltre all’esecuzione della misura cautelare, è stato deferito per l’inadempimento dell’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale.

L’Enpa propone che il Comune conceda sconti sui rifiuti a chi adotta cani dal canile

La struttura di Ravenna è in condizioni critiche di capienza e l’associazione animalista suggerisce un’iniziativa

Cane CanileSconti sulla tassa rifiuti per chi adotta un cane dal canile. È la proposta avanzata dalla sezione di Ravenna dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa).

«A nostro parere si renderebbe opportuno avviare una campagna per incentivare le adozioni dei cani ospiti del canile, offrendo, agli eventuali adottanti, la possibilità di accogliere nella propria famiglia una bestiola e contestualmente usufruire della riduzione del 50 percento della bolletta Tari. Qualora fossero adottati due cani, si potrebbe applicare la totale esenzione della Tari. Alcune amministrazioni comunali hanno già adottato delle iniziative analoghe».

Oltre a offrire ai cani la possibilità di entrare a far parte di una nuova famiglia, il Comune vedrebbe ridurre le spese per il mantenimento a vita degli animali. «Ovviamente i cani ceduti in adozione dovranno essere sottoposti a periodici controlli onde verificare le condizioni di custodia degli stessi ed in particolare che non siano stati adottati con finalità speculative».

Enpa segnala che da qualche tempo anche nel nostro territorio si sta acuendo il fenomeno degli abbandoni e delle rinunce di proprietà di cani: «L’attenzione vogliamo rivolgerla sulle condizioni di capienza del canile comunale. Ci troviamo infatti ad un livello di guardia allarmante circa la possibilità di far fronte alle situazioni particolari o inaspettate».

Nuova viabilità in corso Europa, piazza Lanzoni, via Zuccolo e via Case Nuove

Modifiche di alcuni sensi di marcia e istituiti divieti di sosta per favorire la convivenza tra auto, pedoni e ciclisti in un quartiere colpito dalle alluvioni

MappaCambia la viabilità di alcune strade nel quartiere Borgo a Faenza. Lo scopo è avere una maggiore sicurezza stradale e migliorare la fluidità della circolazione e favorire una migliore convivenza tra pedoni, ciclisti e automobilisti in una zona particolarmente trafficata. Le modifiche riguardano corso Europa, piazza Lanzoni, via Zuccolo e via Case Nuove. In particolare, sono state introdotte nuove segnaletiche, modificati alcuni sensi di marcia e istituiti divieti di sosta.

Ecco le nuove modifiche alla viabilità del quartiere Borgo a Faenza

Nel tratto di corso Europa tra piazza Lanzoni e il ponte delle Grazie (esclusivamente all’altezza dal negozio di tabacchi fino al Ponte delle Grazie), viene istituito il senso unico di marcia con direzione Forlì–Bologna. Su entrambi i lati del corso sono stati realizzati sette stalli per la sosta. Alle intersezioni di corso Europa con le sue traverse di piazza LanzoniPonte delle Grazie e via Torretta ora è possibile attraversare anche in sella alle biciclette, infatti, gli attraversamenti sono stati trasformati in ciclo pedonali (la segnaletica orizzontale è stata aggiornata con le tipiche strisce ciclo-pedonali discontinue).

Nel tratto di corso Europa, tra via Zuccolo e le intersezioni con piazza Lanzoni, sul lato Firenze della carreggiata (lato gelateria), è stato istituito il divieto di sosta 0-24. Sul lato Ravenna della carreggiata, tra il civico 10 di corso Europa e la prima intersezione con piazza Lanzoni (angolo tabacchino), viene istituito il divieto di sosta 0-24.

Nella parte di piazza Lanzoni lato Ravenna (tra il ponte della Grazie e il ponte della Memoria), viene istituito il senso unico di marcia in senso orario. Contrariamente al passato i veicoli da corso Europa potranno percorrere il lato di piazza Lanzoni tra il fiume e l’area verde (dove si trova il chiosco alimentare) con possibilità di dirigersi verso via Case Nuove o reimmettersi in corso Europa (lato negozio di tabacchi).

Sul lato Bologna di piazza Lanzoni (tra il fiume e il chiosco alimentare) viene realizzato un tratto di pista ciclopedonale a doppio senso di marcia per collegare la pista che proviene dal Ponte della Memoria a quella del Ponte delle Grazie; la pista ciclopedonale sarà individuata da cordoli in gomma come quelli già presenti sul Ponte delle Grazie. Limitrofi alla pista ciclopedonale sono stati individuati ‘posti sosta’ in linea (l’isola ecologica di base di Hera è stata spostata). Nel ‘sotto viale’ (zona edicola), dal Ponte delle Grazie fino alla ‘contro-strada’ di corso Europa (lato Firenze), è stato istituito un percorso ciclopedonale, così come nel tratto fra la nuova uscita su corso Europa (angolo negozio tabacchi) da piazza Lanzoni e il Ponte delle Grazie (lato Ravenna).

In via Case Nuove, tra il civico 4 e l’intersezione con piazza Lanzoni, sul lato Bologna della carreggiata, viene istituito il divieto di sosta 0-24.

Infine, via Zuccolo è a senso unico, con direzione di marcia da corso Europa verso via Case Nuove.

«Con queste modifiche – sottolinea il vicesindaco Andrea Fabbri – vogliamo restituire ai cittadini un’area che le alluvioni hanno messo a dura prova. Si tratta di un primo passo fondamentale per riqualificare piazza Lanzoni, creando uno spazio più vivibile e accogliente. Nei primi mesi del 2025, infatti, partiranno i lavori per trasformare le due zone verdi così che possano diventare luoghi accoglienti e di socialità da frequentare».

Pallavicini22 ospita la mostra personale di Dragoni, inaugurazione il 21 dicembre

Esposizione curata da Veronica Lanconelli, scatti realizzati tra Ravenna e Punta Marina tra 2021 e 2024

A DRAGONI 10Lo spazio espositivo Pallavicini22 Art Gallery a Ravenna, in viale Giorgio Pallavicini 22, inaugura “Un altro sempre”, una mostra personale della fotografa Alessandra Dragoni a cura di Veronica Lanconelli e con testo critico di quest’ultima a catalogo. La vernice è alle 18.30 del 21 dicembre, la mostra rimarrà allestita fino al 12 gennaio 2025 e sarà aperta al pubblico dal 2 gennaio, dal martedì al sabato feriali dalle 17 alle 19 o anche su appuntamento all’indirizzo mail: pallavicini22.ravenna@gmail.com. Finissage domenica 12 gennaio dalle 17 alle 19. Ingresso libero.

Le fotografie in mostra, come tutte quelle che ha scattato Dragoni da sempre, hanno un denominatore comune: la forma autobiografica. Sono autobiografiche non nel senso più letterale del termine, perché in fin dei conti in questa selezione non c’è la sua casa, né lei, né la sua famiglia né gli amici (che tuttavia ricorrono frequentemente nelle scatole del suo archivio). C’è un’unità di luogo (da Ravenna a Punta Marina, i posti che abita) e di tempo (sono state scattate tutte tra il 2021 e il 2024), ma soprattutto c’è uno stesso sguardo, uno stesso modo di vedere. Ha a che fare con una determinata distanza dai soggetti (c’è un rapporto fra profondità di campo e profondità di sentimenti?), con una predilezione per scene sospese e persone che lo sono altrettanto.

La mostra è inserita nel progetto di Carp Aps “Con altri occhi. Appunti di fotografia contemporanea” a cura di Luca Piovaccari e Roberto Pagnani.

Nata a Ravenna, dopo studi umanistici (Ravenna, Venezia), Alessandra Dragoni si sposta ad Amsterdam dove lavora negli archivi della Abc press e studia fotografia al De Moor, Stichting for education of film and photography. Successivamente segue uno stage all’agenzia Magnum di Parigi, prima di stabilirsi a Milano dove collabora per un decennio con le principali case editrici come fotografa e photoeditor. Tornata a Ravenna frequenta il corso di fotografia dell’Accademia di Belle Arti, condotto da Guido Guidi. Pubblica libri e conduce laboratori di fotografia per ragazzi.

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