venerdì
15 Agosto 2025

Europa Verde contro l’esercitazione Eni: «Ci sono problemi di sicurezza più urgenti»

I portavoce del partito ambientalista interpellano il prefetto: «Perché ritiene più importante occuparsi di sicurezza come ordine pubblico invece che di sicurezza come tutela della popolazione?»

Apertura Esercitazione Eni Fumogeni Marina Ravenna

Europa Verde ha criticato l’esercitazione tenutasi la settimana scorsa nello stabilimento Eni di Ravenna, coordinata dalla prefettura, durante la quale è stata simulata una manifestazione di protesta ambientalista. «Non ci è dato sapere in base a quale normativa è stata fatta questa prova; ci chiediamo invece perché piuttosto non sia stata fatta una simulazione di emergenza da incidente rilevante?», affermano i portavoce di Europa Verde Ravenna, Fausto Bordini e Graziella Bacchilega. «Nel territorio della provincia di Ravenna ci sono venti stabilimenti a rischio di incidente rilevante che hanno un Piano di emergenza esterna, redatto per prevenire gli incidenti connessi a determinate sostanze pericolose e per ridurre e mitigare le conseguenze di tali incidenti sulla salute umana e sull’ambiente. Perché il prefetto ritiene più urgente occuparsi di sicurezza come ordine pubblico invece che di sicurezza come tutela della popolazione?».

Proseguono Bordini e Bacchilega: «È quasi offensivo per i cittadini di Ravenna e dell’Emilia-Romagna dare enfasi a questa simulata operazione di polizia, con l’intervento di forze speciali sul campo. Sono queste le emergenze nel nostro territorio? Sul fronte della sicurezza dagli incidenti, l’ultima esercitazione che ha coinvolto Eni risale al 2018 ed è stata un’esercitazione sulla carta, cioè solo per simulare la tempestività delle comunicazioni fra azienda e istituzioni. Mentre sul fronte dell’aggiornamento dei Piani di emergenza esterna siamo in ritardo, non viene fatta alcuna esercitazione e non vengono date adeguate informazioni per preparare i cittadini a eventuali eventi climatici estremi ormai all’ordine del giorno».

«Europa Verde impegnerà i propri rappresentanti nelle istituzioni nazionali a chiedere chiarimenti su questo episodio», concludono i due portavoce. «Noi abbiamo il massimo rispetto per le istituzioni; non ci sembra che lo stesso rispetto sia stato mostrato nei confronti dei cittadini».

Controlli su 11 imprese: 5 lavoratori in nero e 90mila euro di sanzioni

Edilizia, agricoltura e assistenza anziani sono i settori di riferimento delle aziende coinvolte nell’ispezione che ha portato alla sospensione dei tre attività

Immagine2Il nucleo Ispettorato del lavoro (Nil) dei carabinieri di Venezia ha svolto controlli su 11 imprese della provincia di Ravenna nei settori di edilizia, agricoltura e strutture residenziali per anziani, individuate a seguito di attività informativa, e ha riscontrato irregolarità in 6 delle aziende controllate (2 a Ravenna, una a Cervia, Castel Bolognese, Bagnacavallo e Alfonsine di cui l’Arma non ha rilasciato riferimenti per i nomi). Sono stati individuati 5 lavoratori in nero e sono state sospese tre attività. Complessivamente sono state disposte sanzioni per 90mila euro. L’attività ispettiva, di natura ordinaria e tecnica svolta con l’ausilio dei reparti locali, è stata finalizzata alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

A Ravenna:

  • per una residenza sanitaria assistenziale, i carabinieri ritengono che ci fosse una lavoratrice in nero priva del permesso di soggiorno, l’omessa formazione dei lavoratori, l’omessa nomina del medico competente e l’omessa verifica periodica dell’impianto elettrico; contestata una sanzione da 20mila euro;
  • in un cantiere edile un lavoratore in nero e l’omessa elaborazione del piano operativo di sicurezza, con la conseguente adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale; sanzioni per 16mila euro.

A Cervia:

  • controlli in un cantiere edile: omessa elaborazione del piano operativo di sicurezza e mancato rispetto degli obblighi dell’impresa affidataria, con la conseguente adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale; sanzioni per circa 15mila euro.

A Castel Bolognese:

  • in un cantiere edile accertata la presenza di 2 lavoratori in nero, di cui uno privo del permesso di soggiorno; sospensione dell’attività e sanzioni per 17mila euro.

A Bagnacavallo:

  • in un’azienda agricola accertata la somministrazione illecita di manodopera di 4 lavoratori, sanzioni per cinquemila euro.

A Alfonsine:

  • in un cantiere edile accertata la presenza di un lavoratore in nero privo del permesso di soggiorno e la mancanza di ponteggio idoneo ad eliminare i pericoli di caduta, con la conseguente adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e sanzioni per 17mila euro.

Oltre 2mila persone nel weekend al Museo Byron. E venerdì apre anche il ristorante

A Palazzo Guiccioli dal 3 dicembre aprirà ufficialmente la biglietteria

29 11 2024 Ravenna Inaugurazione Palazzo Guiccioli Museo Byron E Museo Risorgimento Patuelli . Alfieri De Pascale

Oltre duemila persone hanno visitato il Museo Byron e del Risorgimento dall’inaugurazione ufficiale di venerdì mattina alla chiusura della doppia giornata di sabato e domenica, in cui le porte di Palazzo Guiccioli, in centro a Ravenna, sono state aperte gratuitamente ai visitatori anche dall’estero, ad iniziare da Svizzera e Germania, oltre che da varie di città italiane, da Salerno a Pisa, da Roma a Milano, e naturalmente da tutta la Romagna.

A questo link i dettagli e una panoramica sul nuovo complesso museale aperto dalla fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna.

«Come Presidente della Fondazione Cassa – dichiara Ernesto Giuseppe Alfieri – vorrei ringraziare innanzi tutto l’intera città di Ravenna, dalle autorità ai cittadini, ma anche i turisti e visitatori arrivati da tante città anche lontane che hanno reso davvero indimenticabili queste prime giornate di apertura del museo. È stato un momento bellissimo e storico del quale sono orgoglioso e riconoscente».

Domattina, martedì 3 dicembre, aprirà invece ufficialmente la biglietteria (i musei sono aperti dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18), con ingresso a dieci euro e un’ampia scontistica che riguarda numerose categorie: residenti nel Comune di Ravenna, over 65, insegnanti e soci della Byron Society 8 euro; dagli 11 ai 26 anni 5 euro; scolaresche 3 euro; l’ingresso è inoltre gratis per persone con ridotte capacità psicomotorie o accompagnatore, bambini da 0 a 11 anni accompagnati, insegnanti con scolaresca, giornalisti e guide turistiche munite di tesserino, over 80 e studenti universitari muniti di tesserino. L’ingresso è possibile anche con amici a quattro zampe con il trasportino o per assistenza. I gruppi di almeno 10 persone pagano il prezzo scontato di 7,50 euro.

Venerdì 6 dicembre apre la Taverna Byron, il ristorante realizzato nei sotterranei del palazzo, dove il poeta inglese nascondeva armi e munizioni da lui stesso comprate per i Carbonari romagnoli.

Dopo 70 anni chiude l’edicola di fronte alla basilica di San Francesco

I titolari hanno raggiunto l’età per la pensione e non hanno trovato nuovi acquirenti nonostante gli affari funzionassero ancora bene per la posizione

EdicolaDopo 70 anni chiude l’edicola all’angolo tra piazza Caduti e via Corrado Ricci a Ravenna. Il 30 novembre è stato l’ultimo giorno di apertura e ora il chiosco verrà smantellato. La notizia è riportata dal quotidiano Corriere Romagna.

Avviata dalla famiglia Casadio, dal 2003 è passata ai coniugi Cristina e Giuseppe Suprani. I due hanno raggiunto l’età della pensione e hanno provato a vendere l’attività – che continuava a dare risultati soddisfacenti vista la posizione molto favorevole – ma nessuno si è fatto avanti.

Una bambina di 9 anni di Voltana ha vinto lo Zecchino d’Oro

Anna Sole Dalmonte trionfa con la canzone “Diventare un albero”

Anna Sole

“Diventare un albero”, un brano pop stile Coldplay – citiamo un’agenzia dell’Ansa – cantato da Anna Sole Dalmonte, 9 anni, di Voltana, ha vinto la 67esima edizione dello Zecchino d’oro, trasmessa in diretta su Rai 1 dall’Antoniano di Bologna e condotta dal direttore artistico Carlo Conti.

Il brano – che vede tra gli autori del testo Luca Argentero, con Rebecca Pecoriello e Nicola Marotta, musica di Pecoriello, Marotta e Stefano Francioni – racconta l’importanza del vivere le diverse fasi della crescita ed è stato scelto, tra i 14 finalisti, da una giuria di bambini e da quella dei “grandi”, rappresentata in finale da Caterina Balivo, Elisabetta Ferracini, Bianca Guaccero e dai conduttori delle due semifinali, Carolina Benvenga e Lorenzo Baglioni.

Il Ravenna torna alla vittoria e resta nel terzetto di testa del campionato

Serie D: giallorossi corsari a Fiorenzuola. Domenica prossima si torna al Benelli contro il Cittadella Vis Modena

Fiorenzuola Ravenna
Foto dal gruppo Facebook Lineagiallorossa

Dopo il pareggio con la capolista Tau, il Ravenna Fc torna alla vittoria espugnando (2-1 con gol di Lo Bosco e Mandorlini) il campo del Fiorenzuola e tiene il ritmo delle squadre di testa. Vincono infatti sia lo stesso Tau Altopascio (2-1 al Sasso Marconi) che il Forlì secondo in classifica (addirittura 6-1 contro il Piacenza). Il Ravenna resta in terza posizione a -3 dalla vetta (e a -1 dal Forlì), a pari merito con il Lentigione, vittorioso a sua volta in casa del Progresso.

Per il Ravenna si tratta della sesta vittoria nelle ultime sette partite di campionato.

Domenica prossima (8 dicembre) turno sulla carta favorevole ai giallorossi che ospiteranno al Benelli il Cittadella Vis Modena, fermo a metà classifica, mentre il Forlì farà visita all’ambiziosa Pistoiese, quinta. Derby toscano per la capolista Tau, sul campo del Tuttocuoio, settimo.

8 milioni di fondi a sostengo dell’alta formazione per Conservatorio e Accademia

Il vicesindaco Sbaraglia: «Un nuovo passo in avanti nell’offerta formativa della nostra città»

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Via libera dal Ministero dell’Università e della Ricerca per il sostegno agli Istituti dell’Alta formazione, artistica, musicale e coreutica, che prevede anche finanziamenti per il Conservatorio e l’Accademia di Belle arti della città.

Alla scuola di musica Giuseppe Verdi saranno destinati circa 5 milioni di euro, grazie ai quali sarà realizzato un auditorium nel parco dell’ex caserma Dante Alighieri, che ospiterà una sala concerti con postazioni a capienza variabile, due sale prove e una caffetteria. Quasi 3 milioni invece andranno all’accademia d’arte, per un intervento di riqualificazione energetica e miglioramento sismico nello stabile di via delle Industrie.

«Continua l’investimento sull’alta formazione artistico musicale – commenta il vicesindaco Fabio Sbaraglia -. Dopo l’inaugurazione, solo pochi anni fa, della nuova sede di piazza Kennedy, grazie a questo bando, si amplia ulteriormente la disponibilità e la qualità degli spazi a disposizione delle due istituzioni. Un ulteriore passo avanti nella qualificazione di un’offerta formativa che sarà sempre più strategica per una città che da sempre riconosce nei linguaggi artistici uno dei propri tratti identitari».

Soddisfazione è stata espressa anche da parte della direttrice dell’Accademia di Belle Arti Paola Babini e dalla direttrice del Conservatorio Verdi Anna Maria Storace che commentano:

«Un traguardo straordinario e importante per tutto il sistema dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e coreutica, e soprattutto per l’Accademia di Belle arti e il Conservatorio di Ravenna».

Un monumento dedicato ai donatori di sangue al centro della rotonda Ucraina

Un messaggio di solidarietà voluto da Avis e Advs per i cittadini ravennati e per i turisti diretti al mare

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Un “Monumento al donatore di sangue” per omaggiare la città di Ravenna e tutti i cittadini che compiono questo importante gesto di altruismo. L’opera, voluta da Advs Fidas Ravenna, dai donatori di sangue dell’ospedale, e da Avis Comunale Ravenna, è stata installata al centro della rotonda Ucraina, all’incrocio tra Viale Europa e Via Don Carlo Sala, per dare un messaggio di grande solidarietà ai ravennati e ai tanti turisti che percorrono la strasa verso il mare.

La cerimonia di inaugurazione si è tenuta nella mattinata di oggi (domenica 1 dicembre) alla presenza del Presidente di Advs Fidas Monica Dragoni, del Presidente di Avis Ravenna Leonardo Orlando, dell’Assessore al Verde del Comune di Ravenna Igor Gallonetto, del Vice Presidente Regionale Fidas Advs Raffaello Rossi e del Vice Presidente Regionale e Delegato Nazionale Avis Renzo Angeli.

«Questo monumento vuole rappresentare la donazione di sangue e plasma come gesto di vita – commenta Dragoni – ricordando a tutti i cittadini l’importanza di recarsi presso i centri di raccolta dell’Ospedale di Ravenna e di Avis in Via Tommaso Gulli, per iniziare, continuare o riprendere a donare».

Il monumento è stato ideato dal professore Ferrino Fanti ed elaborato dal dottore Paolo Vernocchi, il mosaico è stato realizzato dalla dottoressa Shani Militello, mentre la messa in opera a cura delle Officine Venturi.

Caridi: «Nella mia pasticceria l’innovazione parte dal rispetto della tradizione»

L’imprenditore calabrese premiato dal Gambero Rosso per il suo locale a Faenza: «La creatività è importante, ma non farò mai un tiramisù alla fragola…»

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Nel suo concetto di pasticceria, l’innovazione parte sempre dal rispetto della tradizione. Il suo dolce preferito è la “foresta nera” e giura che dal suo laboratorio non uscirà mai una stramberia come un “tiramisù alla fragola”: Sebastiano Caridi è uno dei più importanti pasticceri sul panorama nazionale, vincitore dell’edizione 2014-2015 del talent di Rai2 “Il più grande pasticcere” e premiato quest’anno nella 14esima edizione della guida “Pasticceri & Pasticcerie” del Gambero Rosso con “due torte” e un punteggio di 88/100 per il suo locale a Faenza, con una menzione speciale per la pasticceria salata. Nato a Reggio Calabria nel 1988, muove i primi passi nel mondo della pasticceria nel laboratorio del padre. Lascia la sua regione a 19 anni per formarsi prima nell’Accademia lombarda di Iginio Massari e poi a Faenza, dove impara l’arte del cioccolato sotto la guida del maestro Stefano Laghi. Qui deciderà poi di mettere radici, tanto da sentirsi per sua stessa ammissione (e nella speranza di non far arrabbiare i compaesani) «ormai più romagnolo che calabrese». Sempre a Faenza Caridi inaugura il suo primo punto vendita (in corso Aurelio Saffi48), insieme al socio Giorgio Gonelli, e presto se ne aggiungono altri due, a Bologna e a Imola, dove dallo scorso ottobre ha dato nuova vita allo storico bar Bacchilega.

Sono solo due le pasticcerie in Italia (l’altra è quella di Dalmasso di Avigliana) premiate dalla guida nell’ambito della pasticceria salata. Cosa significa questo riconoscimento?
«Ricevere premi è sempre bello, perché ti dà la conferma di essere sulla strada giusta. Il Gambero Rosso è una vera istituzione sul panorama nazionale e un risultato come questo è una bella emozione, soprattutto in un settore come quello della pasticceria salata su cui stiamo puntando tantissimo… anche se devo ammettere che ancora fatico a realizzare, preso dalla volata verso il Natale…».

Come mai questa predilizione per la pasticceria salata?
«Perchè credo sia un settore troppo poco considerato. Un tempo c’era tanta richiesta, poi è stato quasi dimenticato. La mia idea di pasticceria è quella “di un’originalità che torna alle origini” e mi piace trasformare i classici della bakery – dalla pizza alle focacce passando per i mignon salati – in chiave moderna, piccola e sfiziosa, perfetta per aperitivi, ricorrenze, catering e coffee break. Sono tra i pochi in Italia a tenere corsi sull’argomento, e noto con piacere che la richiesta da parte dei colleghi sta crescendo, ridando il giusto valore a questo ramo».

Quindi tra tradizione e innovazione chi ha la meglio?
«La pasticceria è creatività: il segreto sta nel riuscire ad innovare rispettando la tradizione. La pasticceria tradizionale cammina benissimo da sé, ma nulla ci vieta di giocare con spezie e consistenze per ottenere qualcosa di più contemporaneo. È importante però non snaturare mai la base alla ricerca di qualcosa di nuovo e quasi mai necessario. Un tiramisù alla fragola, per esempio, non lo farò mai nemmeno sotto tortura».

E tra pasticceria italiana e francese?
«Su questo sono molto nazionalista, credo che gli ingredienti italiani non abbiano rivali. Dalla frutta secca agli agrumi del sud, passando per le farine, abbiamo prodotti che tutto il mondo ci invidia. Della pasticceria francese apprezzo lo spirito di condivisione, lo scambio di tecniche e ricette che mi rappresenta più del sentimento di chiusura e rivalità del nostro Paese. Sui banconi delle mie pasticcerie i croissant troveranno sempre posto a anco ai cornetti, ma io spingerò sempre per i secondi»

Per quello che riguarda la pasticceria vegana invece? Può portare nuovi spunti nel settore?
«Non ho capito, hai detto qualcosa? (ride, ndr). In caso di intolleranza però cerco sempre di venire incontro alla clientela preparando qualcosa di buono».

In che modo la vittoria a “Il più grande pasticcere” ha influito sulla sua carriera?
«È stata una grande rampa di lancio per farmi notare, ma a volte penso di non averla sfruttata al meglio. È stato facile far vedere a tutta Italia che qualcosa di buono so farlo anche io, ma mi reputo più bravo a farlo piuttosto che a vendermi. Va bene così, quello che ho oggi l’ho creato da solo e non attraverso un talent. Spesso la televisione alimenta grandi fuochi di paglia che si spengono in fretta: nel mio caso forse la fiammata è stata più bassa, ma la luce più duratura. Il vero successo del brand sta arrivando adesso con la terza apertura, grazie a un lavoro di crescita costante e alla ricerca della qualità senza compromessi».

Chi sono oggi i suoi punti di riferimento nel settore?
«Sebastiano Caridi. Scherzo, ovviamente, ma ho una mia identità e sono consapevole che qualcosa di buono lo sto facendo. Ci sono però professionisti che stimo tantissimo, come pasticceri e come imprenditori, in primis i miei maestri: da mio padre, a Eliseo Tonti, da Stefano Laghi a Iginio Massari»

Com’è stato il periodo di formazione con Massari?
«Impegnativo. Con un maestro così o diventi qualcuno o vieni totalmente neutralizzato. Ero molto giovane quando ci siamo incontrati e ho avuto modo di conoscere la persona al di là del personaggio televisivo. È come se non si fermasse mai: per lui la qualità e la ricerca sono un aspetto imprescindibile della pasticceria, e cerca di migliorarsi ogni giorno nonostante la fama. Dopo tanti anni siamo ancora in contatto. È venuto, a sorpresa, anche alla conferenza stampa organizzata per l’apertura dell’ultimo punto vendita a Imola. Essere al suo fianco non più da allievo ma da collega è stato un bellissimo regalo».

Quali sono le sfide più grandi di un pasticcere contemporaneo?
«Saper gestire la propria azienda, sia a livello imprenditoriale che nel rispetto dei propri dipendenti. Io sono “figlio d’arte” e ho vissuto i traumi del vecchio mondo della pasticceria. Anche se si tratta di un lavoro duro, che richiede tanti sacrifici, sono io a farli e non lascio che ricadano sui miei ragazzi. Purtroppo però non è così per tutti: giro spesso per l’Italia e cerco di farmi “antibiotico” per quelle infezioni aziendali che credono ancora nel concetto del “io ti do un lavoro, quindi tu dovrai fare di tutto per me”. Un’idea obsoleta e sbagliata, che non trova riscontro nel mondo di oggi. Il segreto è sapersi organizzare e preferire la qualità alla quantità nella produzione».

Sono previste nuove aperture dopo il successo di Imola?
«No, rischierei un infarto! Per il momento ci siamo fermati, anche perché la priorità è dare il massimo in quello che già abbiamo, lanciando la nuova pasticceria e mantenendo un alto standard nelle altre».

Dal 3 all’11 dicembre nuovi test It-Alert in Regione: le simulazioni in provincia

Messaggi di allerta sui cellulari per mettersi al sicuro da incidenti industriali e dal collasso di grandi dighe: le in programma prove che coinvolgeranno 43 comuni e circa 516mila cittadini emiliano-romagnoli

IT Alert

L’Emilia-Romagna sarà nuovamente coinvolta, dal 3 all’11 dicembre, da una serie di test IT-Alert, il sistema di allarme pubblico nazionale che simula situazioni di grave rischio per la popolazione. Sono 43 i comuni coinvolti in Regione e in tutto si svolgeranno quattro esercitazioni su aziende potenzialmente pericolose e cinque test sulle dighe, tramite l’invio di messaggi ai cittadini presenti o in transito nelle aree interessate, secondo le linee guida del Dipartimento nazionale di Protezione civile in caso di calamità o disastro.

Sono due le date che toccheranno Ravenna: martedì 3 dicembre sarà simulato un grave incidente nelle imprese Yara Italia spa, mentre mercoledì 11 dicembre l’esercitazione prevederà un’emergenza alla diga di Ridracoli. 

Queste esercitazioni mirano a testare e migliorare i sistemi di allarme pubblico, assicurando che le procedure operative siano efficaci in situazioni reali di emergenza.
Potenzialmente saranno coinvolti in tutta la Regione 515.461 cittadini che, trovandosi nelle aree interessate, riceveranno un messaggio di test sui propri cellulari accesi e connessi; 43 i comuni esposti virtualmente al pericolo e circa 250 i volontari di Protezione civile che garantiranno presidio e coordinamento durante le prove.

Finisce fuori strada con l’auto, muore un uomo di 58 anni

È successo in collina alle porte di Casola Valsenio

Ambulanza

Un uomo di 58 anni è morto in un incidente avvenuto in una stretta strada di collina di Casola Valsenio, via Torre, nella serata di sabato 30 novembre.

Stando alle prime informazioni raccolte, l’uomo ha perso il controllo della Volkswagen Golf che stava guidando, finendo fuori strada.

I soccorritori del 118 al loro arrivo non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Impegnati per i rilievi, e per tentare di ricostruire la dinamica dell’accaduto, gli agenti della polizia locale dell’Unione della Romagna Faentina.

 

Tragedia ieri sera attorno alle 19 in via Torre, la strada in collina poco fuori dal centro abitato di Casola Valsenio. La vittima è il 58enne Giordano Baldassarri, noto come Rambo. Ha perso il controllo dell’auto finendo nel fossato a lato della strada. Non si esclude che l’incidente possa essere stato provocato da un malore.

Aggiornamento 01/12/24:

Secondo quanto riportato dai quotidiani locali in edicola oggi (domenica 1 dicembre) la vittima è Giordano Baldassarri, residente a Casola Valsenio e conosciuto in paese come “Rambo”. Un tempo dipendente della cooperativa Montana Valle del Senio, sembra che al momento dell’incidente fosse di ritorno da una battuta di caccia al cinghiale.

Sfida di alta classifica al Pala De André: la Consar Ravenna ospita Cuneo

Le due squadre sono appaiate al terzo posto del campionato di A2

RAVENNA 17/10/2024.. VOLLEY PALLAVOLO. Consar Ravenna Gruppo Consoli Sferc Brescia 1 3.

Inizia contro Cuneo l’intenso mese di dicembre della Consar Ravenna che, come del resto tutte le altre squadre del campionato di A2 di volley, scenderà in campo sei volte. Per Goi e compagni quattro di queste saranno al Pala De Andrè, una buona occasione per alimentare ulteriormente una già buona classifica, potendo contare sulla spinta del proprio pubblico.

Domenica 1 dicembre (fischio d’inizio degli arbitri Stefano Nava di Monza e Maurina Sessolo di Fontanelle di Treviso alle 18, diretta streaming su Volleyballworld.tv e differita sul canale 78 di TeleRomagna martedì alle 15) arriva la Ma Acqua San Bernardo Cuneo che con la Consar condivide una quasi totale rivoluzione d’organico estiva e il piazzamento in classifica, nel gruppone delle formazioni al terzo posto a quota 17 in una classifica che vede sette squadre in tre punti.

Entrambe le squadre arrivano a questa sfida con voglia di rivalsa e di tornare al successo. Goi e compagni hanno perso le ultime due partite, la Ma Acqua San Bernardo ha lasciato strada domenica scorsa alla Tinet Prata, ora nuova capolista, nel match in cui per la prima volta in questa stagione non ha preso punti.

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