lunedì
25 Agosto 2025

Un finto cantiere in piazza mette in scena le disparità tra uomini e donne

Due giorni di performance a cura di Linea Rosa e del gruppo artistico Spazio A

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2024, Linea Rosa ha scelto di porre l’accento su una forma di violenza spesso sottovalutata: «la difficoltà di conciliare vita professionale e familiare, un ostacolo che può trasformarsi in una vera e propria trappola per le donne che vivono situazioni di abuso». Un tema cruciale che richiede un’attenzione particolare – si legge in una nota dell’associazione – e soluzioni concrete per garantire alle donne la loro indipendenza e libertà di scelta.

Se ne è parlato questa mattina, durante la cerimonia di inaugurazione della mostra urbana “Lavori in corso, un cantiere verso la libertà” e di presentazione del libro “Conciliazione tempi di cura e lavoro: nuove strategie territoriali”, realizzato nell’ambito dell’omonimo progetto, promosso dal centro antiviolenza con la partecipazione dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.

«L’idea nasce dall’osservazione quotidiana delle difficoltà che le donne vittime di violenza incontrano nel reinserimento lavorativo – spiega la vicepresidente di Linea Rosa Monica Vodarich -. Attraverso il nostro sportello di accompagnamento al lavoro, abbiamo potuto constatare come spesso le aziende del territorio non dispongano di strumenti efficaci per la conciliazione. Per questo abbiamo realizzato un libro che raccoglie riflessioni e indicazioni utili sulle pratiche conciliatorie, che distribuiremo alle aziende del territorio. L’obiettivo è stimolare una riflessione concreta su un tema che è cruciale non solo per il futuro e la salute delle donne, ma per l’intera comunità».

Nell’ambito del progetto, è stata realizzata un’azione di “guerrilla urbana”, volta ad attirare l’attenzione sulle quotidiane difficoltà vissute dalle donne sia in ambito familiare sia in quello lavorativo. Situazioni tali da rendere la gestione dei tempi di cura complessa e talvolta davvero molto frustrante. “Lavori in corso, un cantiere verso la libertà” è la performance realizzata con la collaborazione di Spazio A, gruppo spontaneo di artisti ravennati, che si propone l’obiettivo di creare un “cortocircuito”, guidando la città in un percorso esperenziale e immersivo, impedendo il passaggio a chiunque vorrà attraversare Piazza del Popolo per le intere giornate del 25 e 26 novembre. «Una vera azione dimostrativa possibile grazie alla partecipazione di quasi 50 tra volontari e volontarie divenuti performer per la causa. Attraverso il filtro della performing art, il cantiere diventa metafora di un sistema basato sulla disparità di genere e, dunque, del cammino fatto di ostacoli e deviazioni che affrontano quotidianamente le donne», spiega Camilla Berardi di Spazio A.

«Questa città dimostra ancora una volta come per affrontare il tema della violenza di genere si possano utilizzare linguaggi diversi e innovativi. I dati ci mostrano una realtà allarmante: le donne dedicano mediamente 5 ore al giorno alla cura della famiglia e della casa, contro appena un’ora degli uomini. È una disparità inaccettabile che può trasformarsi in una forma subdola di violenza economica e psicologica – afferma l’assessora Federica Moschini, che aggiunge: «La violenza sulle donne ha tante sfaccettature, può manifestarsi in molti modi, dalla violenza fisica a quella psicologica, da quella economica allo stalking. Solo cogliendo i segnali già al loro nascere le donne potranno con maggiore facilità trovare strade di uscita dalla violenza».

«Negli ultimi anni è cresciuto il numero di donne lavoratrici e di famiglie con entrambi i partner occupati, rendendo la conciliazione famiglia-lavoro fondamentale per tutti, ma particolarmente per le donne vittime di violenza, spesso sole nella cura dei figli. Le politiche di conciliazione, pur rappresentando un’innovazione sociale, non sempre garantiscono supporto adeguato, specie per chi affronta percorsi di uscita dalla violenza, e l’azione di questi giorni ha proprio questo significato», spiega la presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara, che conclude: «L’equilibrio tra vita e lavoro è fondamentale nei percorsi di uscita dalla violenza, dove l’autonomia economica e l’autodeterminazione professionale sono tappe cruciali per le donne. E vogliamo ribadirlo con forza: uscire dalla violenza si può, sempre».

Un (altro) parco alluvionato da rigenerare a Faenza tra giochi, sport e relax

Lavori in via Lesi con un investimento complessivo che supera i 100mila euro

Lavori PAzzurro

Dopo gli eventi alluvionali di maggio 2023, molte aree verdi e parchi pubblici di Faenza sono stati invasi da acqua e fango, elementi che hanno danneggiato la gran parte delle attrezzature esistenti. Per questo motivo l’amministrazione, dopo aver indirizzato finanziamenti arrivati dalla Struttura commissariale per il ripristino delle aree verdi, ora ha messo a punto una serie di interventi per ripristinare o introdurre nuove attrezzature ludiche e ginniche così da riportare quei luoghi ad essere nuovamente spazi ospitali e attrattivi per la collettività.

Dopo un primo intervento al Parco Cola, di via Calamelli, dove, attraverso una donazione di oltre 52mila euro, disposta dal Club Rotary di Faenza, sono stati posizionate sei strutture ludiche, è la volta di nuove installazioni e della rigenerazione di una seconda area verde della città, il Parco Azzurro di via Lesi, zona devastata durante l’alluvione del 16 e 17 maggio 2023. Qui, mentre con un’azione sinergica, tra pubblico e privato, è partito un percorso per il recupero della struttura che ospita realtà legate al Terzo settore usate quale centro diurno per persone con disabilità, nell’ampia area verde, attraverso un finanziamento arrivato dalla Struttura Commissariale e da donazioni specifiche per le alluvioni per un totale di circa 50mila euro, si sta intervenendo per la riqualificazione del campetto da basket che diventerà fruibile anche per la pallavolo. Una parte dell’intervento, già svolto, ha interessato il completo riassetto del fondo del parco dove si erano depositate tonnellate di fango che aveva devastato anche le sedute e le attrezzature ludiche. Una parte dei lavori è già stata effettuata con la risistemazione del fondo, la piantumazione del prato, la creazione di nuovi “stradelli” e la realizzazione di un piccolo terrapieno lungo il campetto che potrà servire da seduta per assistere alle partite. Nel dettaglio, nel Parco Azzurro ora verranno montate nuove attrezzature ludiche e per l’attività fisica: tre giochi a molla, una casetta in legno, due pannelli per attività dedicate ai più piccoli, una torre con scivoli e un’altalena. Sul fronte delle attrezzature legate alle attività sportive verranno inoltre installate una panca per gli addominali, due macchinine combinate per l’allenamento di gambe e torace e una “workout” per esercizi vari. Queste attrezzature vengono finanziati con il contributo di 52mila euro messe a disposizione dal Fondo unico Giustizia attraverso il Progetto Sicurezza Urbana della Polizia Locale.

«La nostra idea – sottolinea il sindaco Massimo Isola – è di riqualificare il Parco Azzurro, che è stato duramente colpito dalle alluvioni dello scorso anno, puntando alla sua completa rigenerazione. Il progetto prevede la realizzazione di un campo sportivo polivalente, adatto sia per il basket che per la pallavolo, che diventerà un luogo di ritrovo per molti ragazzi durante le loro ore di libertà. Inoltre, saranno installate attrezzature ludiche e per attività fisiche, per rendere quest’area verde particolarmente attrezzata. Inoltre, grazie all’accordo con l’azienda Tampieri, che ringraziamo, recupereremo anche i locali, importanti per la nostra comunità, destinati alla cura delle persone con disabilità. Allo stesso tempo, desideriamo che il Parco Azzurro venga restituito alla città, ai giovani e alle famiglie, affinché diventi un luogo in cui tutti possano trovare qualcosa di interessante: un’area giochi per i bambini, un percorso fitness per gli sportivi e spazi dove rilassarsi in compagnia».

Poche emozioni al Benelli: 0-0 e Ravenna scavalcato dal Forlì

Tanto equilibrio nel girone D dal campionato di D con cinque squadre in testa nel giro di 4 punti

Curva Ravenna
La curva del Ravenna all’ingresso in campo contro il Tau

Poche emozioni e uno 0-0 che alla fine sembra soddisfare entrambe le squadre, al Benelli, al termine del big match di serie D tra Ravenna e la capolista Tau Altopascio. Restano 3 così le lunghezze di vantaggio a favore dei toscani, che fino a poche settimane fa potevano vantarne addirittura 11 sui giallorossi.

Si ferma così dopo cinque vittorie consecutive la striscia vincente del Ravenna di Marchionni in campionato, che si accontenta di uno 0-0 al termine di una partita giocata forse con un po’ troppa paura. Parte meglio la capolista, che mette in vetrina un centravanti di gran lusso per la categoria, Matteo Motti, in grado di far reparto da solo. Con il passare dei minuti i toscani imbastiscono una partita prettamente difensiva ma il Ravenna non sembra voler rischiare troppo, senza mai andare davvero completamente all’assalto della porta del Tau: una sconfitta oggi avrebbe significato infatti vanificare il recupero (quasi) completato in queste settimane.

Ora la classifica del girone D è cortissima, con cinque squadre in testa nel giro di soli 4 punti: dietro al Tau (29 punti) ora sale al secondo posto il Forlì (27 punti), davanti a Ravenna e Lentigione (26); quinta l’Imolese a quota 25. Come noto, a ottenere la promozione in serie C sarà solo la prima classificata.

Domenica prossima il Ravenna fa visita al Fiorenzuola, quartultimo; la capolista Tau ospita l’insidioso Sasso Marconi e il Forlì riceve il Piacenza.

Alluvionati in piazza per chiedere la messa in sicurezza del territorio – FOTO

I comitati chiedono alle istituzioni progetti e programmi chiari

I comitati degli alluvionati romagnoli sono scesi in piazza oggi (24 novembre) a Ravenna per chiedere risposte concrete e interventi urgenti per la messa in sicurezza del territorio.

Gli alluvionati hanno chiesto «un tavolo unico, con progetti e programmi chiari, un cronoprogramma preciso e un impegno esplicito a risolvere i problemi di sicurezza idraulica e di gestione del territorio».

Nella galleria fotografica alcuni scatti di Massimo Argnani dalla manifestazione, non particolarmente partecipata: «Ma in città, dove non è mai arrivata acqua, non tutti hanno capito la gravità della situazione e che nessuno può dirsi davvero al sicuro», dicono i partecipanti.

Ugo Dighero e Daniele Ronco aprono a Cervia il cartellone del comico

Con uno spettacolo che vuole anche far riflettere sulla sostenibilità ambientale

UnPianetaCiVuole

Saranno Ugo Dighero e Daniele Ronco, con lo spettacolo Un pianeta ci vuole… c’è nessuno? a inaugurare, martedì 26 novembre alle ore 21, il cartellone di teatro comico del Comunale “Walter Chiari” di Cervia. Lo spettacolo è diretto da Luigi Saravo.

La “rivoluzione green” trae linfa dalla consapevolezza di quanto le azioni del singolo abbiano una ricaduta sul sistema globale. L’uomo invece è portato a demandare la soluzione dei problemi ambientali alla politica, alla scienza, alla tecnologia.
Un muratore, Pino, interpretato dal poliedrico Ugo Dighero, si ritrova catapultato in un “non luogo in un non tempo”, costretto a interrogarsi sulle proprie scelte individuali. A metterlo in crisi è Kesedaran, interpretato da Daniele Ronco, un misterioso personaggio che viene dal futuro per portare consapevolezza. Sarà pronto Pino a questo confronto, a trasformare la consapevolezza in azioni concrete, ad accettare che il fantomatico “sistema corrotto” di cui si parla secondo cui siamo noi stessi e non qualcosa che sta sopra di noi su cui non abbiamo alcun potere?

Biglietti: prevendite e prenotazioni telefoniche (tel. 0544 975166) da lunedì 25 novembre dalle ore 10 alle ore 13 presso gli uffici del Teatro Comunale con ingresso dal Viale della Stazione.

Prevendita on line a questo link.

Info: 0544 975166.

Pancho Pardi parla del “Parlamento contro la Costituzione” a Faenza e Ravenna

Il 25 e il 26 novembre due appuntamenti con uno degli animatori della stagione dei Girotondi

Pancho Pardi

Francesco “Pancho” Pardi torna in Romagna, a Faenza e a Ravenna, per presentare il suo ultimo libro Il Parlamento contro la Costituzione. Come viene sfigurata la Carta.

Professore universitario e attivista politico, tra le altre cose animatore della stagione dei Girotondi, Pardi è stato anche senatore nella XVI legislatura e membro della I Commissione Affari costituzionali.

Nel corso dei due incontri ripercorrerà la storia del “riformismo” costituzionale, fino ai tentativi di questi mesi, dall’Autonomia differenziata al Premierato.

L’appuntamento è per il 25 novembre dalle 20.30 al Museo del Risorgimento di Faenza (con Andrea Piazza) e il giorno successivo, martedì 26, alla libreria Feltrinelli di Ravenna, dalle 17.30 (coordina Stefano Kegljevic, mentre Loretta Masotti e Maria Paola Patuelli saranno in dialogo con l’autore).

Gli incontri sono promossi dai comitati in Difesa della Costituzione, con la collaborazione de La Via Maestra. È possibile seguire in streaming sul canale Youtube di @ravennaperlacostituzione.

Alluvioni, un “Diario della ricostruzione” sul sito del Comune di Faenza

Una pagina dedicata interamente agli aggiornamenti sullo stato di avanzamento dei lavori

Salvataggio Gommone Faenza Allagata Alluvione 2024

Il Comune di Faenza, con l’obiettivo di garantire la massima trasparenza e coinvolgimento della cittadinanza, ha lanciato il progetto il “Diario della Ricostruzione”. Questa nuova sezione del sito istituzionale (consultabile al link https://www.comune.faenza.ra.it/novita/notizie/farefaenza-diario-della-ricostruzione-novembre-2024) è dedicata interamente agli aggiornamenti sullo stato di avanzamento dei lavori di ricostruzione post alluvione.

Obiettivo del Diario è di aggiornare costantemente la popolazione sulle azioni che stanno cercando di disegnare il nuovo futuro della città, affinché rimanga memoria di questa fase storica complessa, ma fondamentale per la comunità.

La realizzazione di questo progetto è frutto della collaborazione tra l’amministrazione comunale, i Servizi e Settori coinvolti nella gestione dell’emergenza e nella ricostruzione «che lavorano senza sosta da maggio 2023 per garantire il ripristino delle funzionalità della città e nelle pratiche dei ristori», si legge in una nota del Comune.

«Mesi fa – sottolinea il sindaco Massimo Isola – abbiamo iniziato a lavorare all’idea di creare uno spazio unico dove raccogliere tutte le informazioni legate all’alluvione e alla ricostruzione. Questo desiderio è nato dal confronto con i comitati cittadini alluvionati e con i cittadini stessi. Sentivamo la necessità di rafforzare l’informazione su questo tema, nonostante i tanti canali già attivi. Il “Diario della Ricostruzione” è uno strumento che permette di avere un quadro aggiornato sulle riunioni con i Comitati, ordinanze, progetti speciali, cantieri e su altri aspetti legati all’alluvione e alla ricostruzione. È uno spazio dove le informazioni sono verificate e presentate in modo chiaro e accessibile a tutti. Siamo consapevoli che in situazioni di emergenza come questa è fondamentale garantire una comunicazione trasparente e affidabile. Con questo nuovo strumento vogliamo quindi fornire ai cittadini tutti gli elementi necessari per seguire l’andamento dei lavori di ricostruzione e partecipare attivamente a questa fase così importante per la nostra città».

Lavori per la tangenziale di Ravenna: Adriatica chiusa due notti in direzione Cesena

 

Nell’ambito dei lavori di ampliamento della cosiddetta “Tangenziale di Ravenna”, Anas ha chiuso nei giorni scorsi lungo l’Adriatica la carreggiata in direzione Cesena tra il km 148,250 ed il km 149,120, istituendo il doppio senso di circolazione in carreggiata opposta.

Programmate inoltre chiusure temporanee notturne: nelle serate di lunedì 25 e martedì 26 novembre, dalle 21 alle 6, sarà interdetta la circolazione in direzione Cesena.

Big match al Benelli: botteghini aperti dalle 13. Attese oltre 3mila persone

Ancora aperte le prevendite on line per Ravenna-Tau Altopascio, seconda contro prima in classifica del girone D

Ravenna Forli
La curva Mero in occasione di Ravenna-Forlì

Apriranno alle 13 di oggi (24 novembre) i botteghini dello stadio Benelli per il big-match del girone D del campionato di calcio di serie D tra Ravenna, seconda in classifica, e la capolista Tau Altopascio, con soli 3 punti di vantaggio sui giallorossi. Il calcio d’inizio è fissato alle 14.30. La società invita i tifosi ad arrivare allo stadio già muniti di biglietto (le prevendite sono ancora attive su Vivaticket a questo link) o comunque di arrivare per tempo ai botteghini. Sono attese oltre 3mila persone, con l’obiettivo di superare quota 4mila come in occasione del derby serale contro il Forlì.

I prezzi vanno dai 10 euro della curva ai 34 della tribuna centrale (16 in parterre), con forti riduzioni per bambini e ragazzi.

Ecco il Museo Byron e del Risorgimento a Palazzo Guiccioli – FOTO

Il 29 novembre l’apertura in via Cavour del complesso della Fondazione Cassa di Risparmio, su due piani e 24 sale da 2.220 metri quadri

Il 29 novembre la storia di Lord Byron, poeta-simbolo del Romanticismo, riparte da Ravenna, con l’inaugurazione del Museo Byron e del Risorgimento a Palazzo Guiccioli, in via Cavour.

Per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna (che ha acquistato l’immobile dal Comune di Ravenna ormai oltre dieci anni fa per 7 milioni di euro), l’imponente dimora storica diventa un complesso museale in cui, su due piani e attraverso 2.220 metri quadri e ventiquattro sale, si riannodano i fili del lungo soggiorno di Byron in città – la passione amorosa per la contessa Teresa Guiccioli, che guidò l’esule inglese a Ravenna, e la passione civile germogliata all’incontro con la Carboneria, primo passo sulla strada che avrebbe portato il libertino a votarsi alla causa della libertà dei popoli e unirsi agli indipendentisti greci. Grazie a una titanica opera di restauro, tornano a vivere le stanze dove Byron amò e scrisse (qui compose, fra gli altri, il Don Juan), mentre l’experience interattiva e intermediale firmata da Studio Azzurro trasporta i visitatori nell’Ottocento ravennate, specchio di slanci poetici e patriottici che percorsero tutta l’Europa.

Accanto ai memorabilia sentimentali di Teresa, edizioni pregiate e cimeli risorgimentali (inclusi quelli provenienti dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia e dalla Fondazione Bettino Craxi), Palazzo Guiccioli ospita anche il Museo delle Bambole – Collezione Graziella Gardini Pasini.

Il Palazzo è inoltre diventato sede italiana della Byron Society. I suoi rappresentanti saranno presenti all’inaugurazione del solo Museo Byron al mondo, a cui prenderanno parte il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri e il Presidente della Cassa di Ravenna Antonio Patuelli, primo ideatore del Museo accanto allo stesso Alfieri e a Lanfranco Gualtieri, allora presidente della Fondazione.

«Romana, bizantina, ostrogota, dantesca… dei molti volti di Ravenna, forse la Ravenna ottocentesca è quello che fino a oggi ha trovato meno spazio nella biografia della Città – nota Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e della Italian Byron Society –. Con l’inaugurazione del complesso museale di Palazzo Guiccioli offriamo ai visitatori la possibilità di “camminare” attraverso quel secolo, sulle tracce di Lord Byron, di Teresa Gamba Guiccioli e degli uomini e delle donne che sognarono e fecero l’Italia unita. È un motivo di grande orgoglio per la nostra Fondazione, che già da molti anni è in prima linea nel conservare e promuovere l’identità dantesca di Ravenna e ora restituisce alla città le sue memorie ottocentesche, byroniane e risorgimentali.»

«L’amore per Teresa portò Byron a trasformarsi e, senza diventare un santo, cambiò vita: andava a cavalcare nella foresta pinetale a Ravenna e qui incontrava i Carbonari che lo salutavano in dialetto ma dicevano di essere “americani” – spiega il Presidente della Cassa di Ravenna Antonio Patuelli –. Non lo erano ovviamente, ma lui, incuriosito da questa stranezza, approfondì la conoscenza fino ad aiutare quel movimento che fu la prima semina del Risorgimento dopo il Congresso di Vienna, per quel raccolto che si sarebbe realizzato poi con Mazzini, Garibaldi e Cavour. In Palazzo Guiccioli si coniugano un’esigenza e un sogno: l’esigenza era quella del Comune, che aveva ereditato il Palazzo, di destinarlo a un uso adeguato; il sogno era quello nostro di vederlo dedicato al suo più illustre abitante. La sua realizzazione non sarebbe stata possibile se a Ravenna non ci fosse una banca, partecipata dalla Fondazione che consente interventi sociali e culturali di grandissimo profilo, oltre ai tanti altri per il territorio. Un intervento per una città internazionale per vocazione, capitale imperiale romana, poi del Regno di Teodorico, poi di Bisanzio in Italia ed infine dell’Esarcato. Una città aperta naturalmente al mondo come lo sono oggi la sua cultura, la sua storia e la sua vita di cui Byron fa parte a pieno titolo».

Dimora nobiliare fra le più imponenti ed eleganti della città, Palazzo Guiccioli fu eretto a fine Seicento per l’ascesa al patriziato della famiglia Osio; all’alba dell’Ottocento fu acquisito da Alessandro Guiccioli. Byron vi soggiornò fra il 1819 e il 1821 – aveva seguito a Ravenna l’amata Teresa Gamba, moglie del Conte Alessandro (di quarant’anni più anziano); durante la sua permanenza giunse in visita anche Percy Shelley. Attraverso secoli di alterne fortune, tra inquilini e visitatori si contarono anche il patriota Luigi Carlo Farini, la nipote di Napoleone, una principessa di Valacchia, Oscar Wilde e, nel 1943, il Comando tedesco.

Il complesso e delicato recupero è stato realizzato da Aurea Progetti di Ravenna, con il Laboratorio del restauro di Ravenna per le superfici lapidee e sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ravenna. Fra i magnifici apparati decorativi riportati alla luce e testimoni del mutare del gusto e degli stili, ci sono anche gli affreschi che Byron commissionò per lo studiolo dove scrisse capolavori. Il progetto museo grafico è stato invece curato da Donatino Domini e Claudia Giuliani, mentre è Alberta Fabbri ad assumere il ruolo di direttrice del complesso di Palazzo Guiccioli. Se a proteggere le collezioni del Museo Byron e del Risorgimento sono le vetrine ad alta tecnologia di Goppion, storica azienda italiana le cui creazioni salvaguardano anche la Gioconda al Louvre, il percorso narrativo intermediale di Studio Azzurro restituisce voce agli oggetti esposti, in un “museo narrativo” dove il vero protagonista è il visitatore che attiva il racconto per suoni, video, voci, animazioni.

A Ravenna i due volti di Byron – il grande amante e l’amico dei patrioti, il libertino e l’idealista – si incontrano. Di sala in sala, i visitatori seguono il Lord nel suo volontario esilio attraverso l’Europa fino a Venezia, scena del fatale incontro con Teresa, e poi nei felici anni a Ravenna dove entrò in contatto con la Carboneria e si votò alla causa della libertà dei popoli, fino al tragico epilogo in Grecia nel 1824 e alla Byromania, ovvero il perdurare del mito fino ai nostri giorni. Cuore del Museo sono i cimeli d’amore raccolti e custoditi da Teresa: i riccioli di capelli, un frammento di pelle dopo una nuotata sotto il sole estivo, il cestino delle lettere, foglie e felci dal parco di Newstead Abbey, dove il Lord visse e nei cui pressi fu sepolto.

Se la residenza a Palazzo Guiccioli segna un punto di svolta nella coscienza civile di Byron, oggi i visitatori sono invitati a fare a loro volta esperienza degli ideali che conquistarono il poeta inglese, immergendosi, grazie al Museo del Risorgimento, in un’epoca che ha visto la nascita della nazione italiana. Intrecciando storia nazionale e storia locale, il percorso si apre con l’età napoleonica e prosegue fino all’Unità, per terminare con una sezione dedicata al mito di Giuseppe Garibaldi e della moglie Anita, che spirò proprio in queste terre durante la “trafila” garibaldina. Gli oggetti esposti – più di 450 tra dipinti, sculture, fotografie, armi e divise, medaglie, senza contare carteggi, editti, manifesti… – sono quelli delle collezioni risorgimentali di proprietà del Comune di Ravenna, comprensive della Collezione Guerrini e provenienti dalla Biblioteca Classense, e delle raccolte su Garibaldi delle Fondazione Spadolini Nuova Antologia e dalla Fondazione Bettino Craxi, concesse in deposito alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.

Palazzo Guiccioli include anche il Museo delle Bambole – Collezione Graziella Gardini Pasini, un’occasione di rileggere un secolo e mezzo di storia attraverso la lente dell’infanzia e dei suoi giochi, dal primo Ottocento fino agli anni Cinquanta del Novecento. In parte ereditata da Graziella Gardini Pasini (per anni presidente dell’Accademia di Belle Arti) e in parte arricchita grazie a donazioni, ricerche, viaggi e acquisti, la collezione è collocata nella più recente ala del palazzo, quella che nell’Ottocento non era ancora edificata e si affaccia su via Morigia. La “famiglia” di bambole conta più di duemila esemplari, nei materiali più svariati – porcellana, stoffa, celluloide, panno, cartapesta… – e di note firme; non mancano guardaroba, arredi, accessori, sezioni dedicate alla scuola e ai corredi dei neonati e una ricca biblioteca.

Biglietto unico musei: intero 10 euro, ridotto 8 euro, ridotto giovani (fino a 26 anni) 5 euro, ragazzi (fino a 11 anni) omaggio.

Prevendite: biglietteria Palazzo Guiccioli, online www.palazzoguiccioli.it e circuito vivaticket.

 Orari musei: dalle 10 alle 18. Giorno di chiusura: lunedì.

Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre ingresso gratuito (fino esaurimento posti disponibili): prenotazione obbligatoria sul sito www.palazzoguiccioli.it a partire dalle ore 10 di lunedì 25 novembre.

Nel complesso apriranno anche un bar, un ristorante e un’enoteca: dettagli a questo link.

Nuovo sbarco di migranti al porto di Ravenna: in arrivo una nave con 49 persone

Il 27 novembre è previsto l’approdo della Sea Watch 5

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Ravenna sarà nuovamente porto di sbarco, questa volta per la nave ong Sea Watch 5, con a bordo 49 persone migranti.

L’arrivo è previsto per il prossimo 27 novembre, alle 20.

Si tratta del 16esimo sbarco a Ravenna a partire dal 31 dicembre 2022. Saranno 1.562, dopo questo nuovo approdo, le persone arrivate al porto della città bizantina.

Aggiornamento 28 novembre:

Sarà la Ocean Viking, e non più la Sea Wacth 5, a sbarcare a Ravenna con a bordo 50 persone recuperate. Anche la data di sbarco è stata spostata mercoledì 27 a domenica 30 novembre.

In 700 con le “scarpe rosse” a Ravenna contro la violenza sulle donne

I dati del centro antiviolenza Linea Rosa: «Da gennaio accolte 410 donne, quasi 20 in più di tutto il 2023»

Il rosso delle scarpe ha colorato le strade della città. Questa mattina, sabato 23 novembre, a Ravenna 700 persone – secondo gli organizzatori del centro antiviolenza Linea Rosa – hanno percorso le vie del centro, portando un messaggio contro la violenza di genere, nell’ambito della camminata degli “Uomini in Scarpe Rosse”.

Dai giardini Speyer a Piazza del Popolo, il corteo ha attraversato il cuore della città, con soste in via Padre Genocchi e in via Mazzini 57 (davanti alla sede di Linea Rosa), dove letture simboliche a cura di Spazio A Teatro hanno invitato alla riflessione collettiva. In chiusura della camminata, l’assessora Federica Moschini ha ribadito «l’importanza di segnali come questi per superare la cultura del patriarcato per un futuro più equo e dignitoso per tutte le donne».

In occasione della manifestazione, Linea Rosa ODV rende pubblici i dati relativi all’attività quotidiana del centro antiviolenza e i numeri sull’accoglienza dei primi dieci mesi del 2024. Da gennaio, sono state accolte 410 donne, un netto incremento rispetto alle 392 dell’intero 2023. La maggior parte delle donne che si rivolgono al centro ha un’età compresa tra i 30 e i 45 anni, e circa il 65-70% di loro è madre, in cerca di sicurezza non solo per sé, ma anche per i propri figli. Anche il dato relativo alle donne straniere conferma la tendenza degli ultimi anni: il 30% delle richieste proviene da persone di origine non italiana, segno che la violenza non conosce confini culturali o geografici.

Nello stesso periodo in esame, Linea Rosa ha ospitato 44 donne. Di queste, 21 hanno trovato rifugio nelle case protette, mentre altre 23 sono state accolte in strutture di emergenza. Con loro, anche 24 bambini hanno trovato un luogo sicuro dove ricominciare a sognare un futuro diverso. Ad oggi, tutte le cinque case rifugio sono al completo, un segnale che sottolinea l’urgenza di ampliare le risorse e il sostegno per chi fugge dalla violenza.

«La camminata di questa mattina – dichiara la presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara – ribadisce il sostegno dell’intera comunità alle donne, ma il vero cambiamento si costruisce giorno dopo giorno, attraverso l’educazione al rispetto, il superamento degli stereotipi e l’impegno a costruire relazioni basate sulla dignità e l’uguaglianza. A tutte le donne che hanno trovato la forza di chiedere aiuto, a chi sta ancora lottando, a chi sta ricostruendo la propria vita vorrei dire che Linea Rosa c’è! La presa in carico è completamente gratuita e soggetta ad anonimato. Rivolgersi a Linea Rosa non significa esporre denuncia ma intraprendere un percorso di autodeterminazione per uscire da una condizione di disagio e maltrattamenti».

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