mercoledì
27 Agosto 2025

Spaccio nel boschetto dell’ospedale: arrestato un 51enne

Le manette al termine di un inseguimento a piedi partito quando le forze dell’ordine hanno fermato l’auto di due clienti

Il territorio dove spacciava abitualmente era tra il pronto soccorso dell’ospedale e il Sert che segue i tossicodipendenti: lì si muoveva il 51enne tunisino arrestato per spaccio ieri, 13 marzo, dalle forze dell’ordine nel corso di un’operazione antidroga. Il blitz è scattato al termine di un appostamento: l’uomo era in compagnia di un gruppetto di altre persone nelle vicinanze di una baracca di lamiera nel boschetto adiacente al pronto soccorso ed è stato visto mentre concludeva una compravendita con due giovani scesi da una vettura in sosta nel parcheggio. Quando l’auto è partita è stata fermata dalle divise in servizio e gli occupanti sono stati trovati in possesso di marijuana appena comprata. A quel punto il gruppo del pusher si è dato alla fuga: l’operazione si è conclusa solo quando il 51enne è stato arrestato. L’uomo risulta avere dei precedenti specifici e un mese fa era stato arrestato per spaccio.

E tra i container in darsena arrivano anche tre grandi chef

Show cooking il 30 marzo, il 9 e il 27 aprile alla scuola di cucina dell’area Pop Up. Per partecipare si paga fino a 125 euro

La scuola di cucina Saperi e Sapori, che ha sede in darsena Pop up, a Ravenna, si prepara a stendere il tappeto rosso in occasione dell’arrivo di tre rinomati chef che nelle prossime settimane si esibiranno in altrettanti show cooking a base di pesce.

Aprirà il ciclo il giovane Gianluca Gorini, chef del ristorante marchigiano “Le giare”, giovedì 30 marzo (dalle 19.30 alle 22.30) che si esibirà preparando lumachine di mare “in porchetta”, patate all’olio Evo di Brisighella, riso, clorofilla di prezzemolo, canocchie e limone secco, rombo cotto nel Coccio, carciofo arrosto, capperi e tè verde.

Domenica 9 aprile (dalle 9.30 alle 13) sarà la volta di Valerio De Luca, chef del ristorante “Convivio” di Forlì che proporrà nelle sue preparazioni dal vivo quella sintesi creativa acquisita in un mutuo scambio con la cucina francese e quella del paese del Sol Levante. De Luca ha infatti maturato diverse esperienze lavorative portando il profumo della sua cucina anche in Giappone. Nel 1995 ha lavorato come chef di partita presso il rinomato Ristorante Relais Le Jardin dell’Hotel Lord Bairon (1 stella Michelin). Successivamente ha proseguito il suo viaggio in Toscana, prima a Firenze poi a Siena, prestando servizio al Relais La Certosa di Maggiano (Primo relais chateaux d’Italia) in qualità di secondo chef. A questa esperienza si è unita anche quella vissuta con lo chef Marcattilii del Ristorante San Domenico di Imola (2 stelle Michelin). Dopo una breve esperienza in Francia durata circa un anno al servizio del pluri stellato Cristian Morriset, è rientrato in Italia dove con la moglie Raffaella Ravaioli (che vanta un’esperienza di 13 anni maturata presso il San Domenico di Imola come Addetta alla Sala) decidono nel 2005 di aprire un ristorante: L’Osteria dei Conti. Il Ristorante sorge a Dovadola e successivamente viene trasferito a Castrocaro Terme. Dal 2012, infine, sono approdati a Forlì, in Viale Bologna 346, sotto il nome “Ristorante Convivio”.

L’ultimo dei tre appuntamenti, giovedì 27 aprile dalle 19.30 alle 22.30, sarà riservato alle due stelle Michelin del San Domenico Massimiliano Mascia, che a soli 30 anni di età rappresenta la nuova generazione del ristorante nonché un segno di continuità nell’innovare e nel rinnovarsi, conservando allo stesso tempo solide radici nella tradizione gastronomica italiana. Dal suo curriculum vanno citate in particolare le esperienze italiane al Ristorante Vissani e al Ristorante Romano di Viareggio, quella statunitense all’Osteria Fiamma di New York e quelle francesi prima alla Bastide Saint Antoine e infine a Parigi alla corte del pluristellato Alain Ducasse al Plaza Athenée.

Il costo per la partecipazione ai primi due incontri è di 85 euro; all’ultimo è di 125 euro.
I posti sono limitati; per prenotazioni Rosella Mengozzi 348 1539975; rosella.mengozzi@hotmail.it; Licia 393 5864414; l.altilia@libero.it.

E tra i container in darsena arrivano anche tre grandi chef

Show cooking il 30 marzo, il 9 e il 27 aprile alla scuola di cucina dell’area Pop Up. Per partecipare si paga fino a 125 euro

La scuola di cucina Saperi e Sapori, che ha sede in darsena Pop up, a Ravenna, si prepara a stendere il tappeto rosso in occasione dell’arrivo di tre rinomati chef che nelle prossime settimane si esibiranno in altrettanti show cooking a base di pesce.

Aprirà il ciclo il giovane Gianluca Gorini, chef del ristorante marchigiano “Le giare”, giovedì 30 marzo (dalle 19.30 alle 22.30) che si esibirà preparando lumachine di mare “in porchetta”, patate all’olio Evo di Brisighella, riso, clorofilla di prezzemolo, canocchie e limone secco, rombo cotto nel Coccio, carciofo arrosto, capperi e tè verde.

Domenica 9 aprile (dalle 9.30 alle 13) sarà la volta di Valerio De Luca, chef del ristorante “Convivio” di Forlì che proporrà nelle sue preparazioni dal vivo quella sintesi creativa acquisita in un mutuo scambio con la cucina francese e quella del paese del Sol Levante. De Luca ha infatti maturato diverse esperienze lavorative portando il profumo della sua cucina anche in Giappone. Nel 1995 ha lavorato come chef di partita presso il rinomato Ristorante Relais Le Jardin dell’Hotel Lord Bairon (1 stella Michelin). Successivamente ha proseguito il suo viaggio in Toscana, prima a Firenze poi a Siena, prestando servizio al Relais La Certosa di Maggiano (Primo relais chateaux d’Italia) in qualità di secondo chef. A questa esperienza si è unita anche quella vissuta con lo chef Marcattilii del Ristorante San Domenico di Imola (2 stelle Michelin). Dopo una breve esperienza in Francia durata circa un anno al servizio del pluri stellato Cristian Morriset, è rientrato in Italia dove con la moglie Raffaella Ravaioli (che vanta un’esperienza di 13 anni maturata presso il San Domenico di Imola come Addetta alla Sala) decidono nel 2005 di aprire un ristorante: L’Osteria dei Conti. Il Ristorante sorge a Dovadola e successivamente viene trasferito a Castrocaro Terme. Dal 2012, infine, sono approdati a Forlì, in Viale Bologna 346, sotto il nome “Ristorante Convivio”.

L’ultimo dei tre appuntamenti, giovedì 27 aprile dalle 19.30 alle 22.30, sarà riservato alle due stelle Michelin del San Domenico Massimiliano Mascia, che a soli 30 anni di età rappresenta la nuova generazione del ristorante nonché un segno di continuità nell’innovare e nel rinnovarsi, conservando allo stesso tempo solide radici nella tradizione gastronomica italiana. Dal suo curriculum vanno citate in particolare le esperienze italiane al Ristorante Vissani e al Ristorante Romano di Viareggio, quella statunitense all’Osteria Fiamma di New York e quelle francesi prima alla Bastide Saint Antoine e infine a Parigi alla corte del pluristellato Alain Ducasse al Plaza Athenée.

Il costo per la partecipazione ai primi due incontri è di 85 euro; all’ultimo è di 125 euro.
I posti sono limitati; per prenotazioni Rosella Mengozzi 348 1539975; rosella.mengozzi@hotmail.it; Licia 393 5864414; l.altilia@libero.it.

Dopo quello dell’Albergone, chiuso anche il piccolo ponte di Traversara

Due crepe nell’arcata centrale causate dall’aumento di traffico

È stato chiuso nel pomeriggio di lunedì il ponte di Traversara a causa di due crepe sull’arcata centrale del piccolo passaggio sul fiume Lamone, percorribile da una solo auto alla volta, solitamente utilizzato esclusivamente dai residenti ma recentemente più trafficato a causa della chiusura prolungata (vedi articoli correlati) del vicino ponte dell’Albergone.

Dopo la chiusura temporanea, sono in programma verifiche statiche per approfondire la reale entità del problema.

Incendio al camping Classe di Lido di Dante, devastato il ristorante

Nell’area dedicata ai naturisti. Vigili del fuoco domano le fiamme nella notte nel cuore della pineta. Si ipotizza la pista dolosa

Incendio nella notte al camping Classe, a Lido di Dante. Le fiamme, in particolare, hanno distrutto il ristorante, situato nel settore dedicato ai naturisti del campeggio, nel cuore della pineta.

Sul posto i vigili del fuoco sono riusciti a circoscrivere e a domare l’incendio, ma il locale è andato praticamente distrutto. Essendo il campeggio in questo periodo ancora chiuso, gli inquirenti stanno seguendo anche la pista dolosa.

Ex circoscrizioni: ecco i 200 consiglieri Tre i casi di eletti con zero voti

Ufficiale la composizione dei consigli territoriali del comune di Ravenna. Al Mare per la Lega c’è il deputato Pini

La commissione tecnica comunale ha proceduto allo spoglio delle schede e alla conseguente proclamazione dei duecento eletti nei dieci consigli territoriali, le ex circoscrizioni, del Comune di Ravenna (tutti i nomi nel pdf al link in fondo alla pagina). Come noto, i seggi erano stati ripartiti a monte sulla base delle percentuali di voti ottenuti in quel territorio da ogni singola lista presente alle elezioni amministrative del 2016 ed era quindi possibile solo esprimere una preferenza all’interno dei candidati. Questo meccanismo fa sì che in tre casi su duecento ci siano degli eletti che non hanno ricevuto nemmeno una preferenza.

Il meccanismo di ripartizione inoltre fa sì che tre consigli territoriali non hanno una maggioranza di centrosinistra in linea con quella al governo a Palazzo Merlato. Nel dettaglio sono quella del Centro Urbano (ex Prima circoscrizione), quella della Darsena e quella del Mare dove Pd e alleati non superano i 9 consiglieri, mentre in altre tre circoscrizioni la situazione è di assoluta parità: Ravenna Sud, l’ex seconda, Mezzano. In tutto il Pd ha eletto 78 consiglieri a cui si aggiungono i 3 di Insieme per Cambiare, i 12 del Pri, i 6 di Sinistra per Ravenna e i 2 di Ama Ravenna. L’opposizione invece avrà 31 consiglieri della Lega Nord, 24 sono quelli di CambieRà, i 10 de La Pigna, i 10 di Forza Italia (che nelle sue liste ha accolto anche tre esponenti del Popolo della Famiglia, i 13 di Lista per Ravenna, e gli 11 di Ravenna in Comune).

Nel consiglio territoriale del Mare, come prevedibile, è stato eletto anche Gianluca Pini, deputato della Lega Nord contro cui le altre forze di opposizione avevano presentato un ricorso paventando l’ipotesi di una sua ineleggibilità. Va ricordato che alla tornata elettoriale hanno partecipato 6.766 degli aventi diritto, pari al 4,904 per cento (nel 2013 avevano partecipato 8.176 elettori, pari al 5,888 per cento).

Registra le telefonate con minacce di morte e fa arrestare l’ex compagno

Il giorno dopo la festa della donna tre chiamate in rapida successione: l’uomo era già stato arrestato a febbraio

Mentre minacciava di morte l’ex compagna al telefono non sapeva che lei dall’altra parte stava registrando la sua voce: la polizia ha arrestato un uomo a Lugo in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare.

La vicenda è partita nel tardo pomeriggio del 9 marzo quando una donna terrorizzata ha chiamato il 113 riferendo di aver ricevuto in rapida successione tre telefonate da parte dell’ex compagno. I poliziotti del commissariato, dopo aver ascoltato le registrazioni, hanno provveduto al suo trasferimento in un luogo protetto. La vicenda era in parte già nota agli agenti poiché il molestatore era già destinatario di un provvedimento di ammonimento orale emesso dal questore di Ravenna lo scorso ottobre, per atteggiamenti molesti nei confronti della ex compagna. L’uomo, che nel frattempo non ha modificato la sua condotta, è stato arrestato a febbraio in flagranza di reato per atti persecutori nei confronti della donna e, contemporaneamente a suo carico è stato emesso un provvedimento del divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi dalla stessa frequentati. L’autorità giudiziaria informata degli ultimi fatti accaduti, all’indomani delle telefonate di minaccia, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del molestatore

Infermieri: assunzioni bloccate all’Ausl, i nuovi laureati trovano lavoro nel privato

Nel 2014 il 67,7 percento di chi usciva dal corso di Faenza aveva un impiego entro un anno, nel 2009 la percentuale era 97,6

Il 96,2 percento dei laureati usciti dalla facoltà di Infermieristica dell’Università di Bologna (sede di Ravenna) nel 2008 aveva un posto di lavoro a un anno di distanza dall’alloro accademico. Percentuale salita nel 2009 al 97,6 per cento. Lo stipendio era in media 1.480 euro (con pochissima differenza tra uomini e donne) e nella quasi totalità dei casi (95,2 percento) l’impiego era pubblico. Questa tendenza ha fatto sì che negli anni Infermieristica sia diventata un corso di laurea molto richiesto: negli anni pre crisi il test di ingresso era una formalità, i posti disponibili erano di più dei richiedenti, mentre negli ultimi anni le domande sono aumentate.

Ogni anno da Infermieristica, che ha sede a Faenza, escono tra i 120 e i 160 laureati che però oggi fanno molta più fatica a trovare un’occupazione. Nel 2011 l’Ausl – ricorda Paolo Palmarini, segretario provinciale della Uil-Fpl – ha bloccato le assunzioni e non è un caso se da allora la percentuale occupazionale è scesa costantemente: nel 2012 trovava lavoro l’86,1 percento dei laureati, l’anno dopo si era a quota 65,7. Nel 2014 un piccolo aumento (67,7). La tendenza ha conosciuto un’inversione nell’ultimo anno, con un tasso di occupazione di nuovo importante (96,7 per cento) dovuto anche ad un minor numero dei laureati (76 contro i 119 dell’anno precedente). Sono i privati, ora, ad assorbire la maggior parte del mercato del lavoro: il 50 percento finisce in cliniche e case di cura, il 7,1 percento in organizzazioni no profit e il 42,9 percento nel pubblico. È aumentato il divario di retribuzione tra maschi e femmine: in media 1.688 euro per gli uomini, 1.445 per le donne.

Infermieri: assunzioni bloccate all’Ausl, i nuovi laureati trovano lavoro nel privato

Nel 2014 il 67,7 percento di chi usciva dal corso di Faenza aveva un impiego entro un anno, nel 2009 la percentuale era 97,6

Il 96,2 percento dei laureati usciti dalla facoltà di Infermieristica dell’Università di Bologna (sede di Ravenna) nel 2008 aveva un posto di lavoro a un anno di distanza dall’alloro accademico. Percentuale salita nel 2009 al 97,6 per cento. Lo stipendio era in media 1.480 euro (con pochissima differenza tra uomini e donne) e nella quasi totalità dei casi (95,2 percento) l’impiego era pubblico. Questa tendenza ha fatto sì che negli anni Infermieristica sia diventata un corso di laurea molto richiesto: negli anni pre crisi il test di ingresso era una formalità, i posti disponibili erano di più dei richiedenti, mentre negli ultimi anni le domande sono aumentate.

Ogni anno da Infermieristica, che ha sede a Faenza, escono tra i 120 e i 160 laureati che però oggi fanno molta più fatica a trovare un’occupazione. Nel 2011 l’Ausl – ricorda Paolo Palmarini, segretario provinciale della Uil-Fpl – ha bloccato le assunzioni e non è un caso se da allora la percentuale occupazionale è scesa costantemente: nel 2012 trovava lavoro l’86,1 percento dei laureati, l’anno dopo si era a quota 65,7. Nel 2014 un piccolo aumento (67,7). La tendenza ha conosciuto un’inversione nell’ultimo anno, con un tasso di occupazione di nuovo importante (96,7 per cento) dovuto anche ad un minor numero dei laureati (76 contro i 119 dell’anno precedente). Sono i privati, ora, ad assorbire la maggior parte del mercato del lavoro: il 50 percento finisce in cliniche e case di cura, il 7,1 percento in organizzazioni no profit e il 42,9 percento nel pubblico. È aumentato il divario di retribuzione tra maschi e femmine: in media 1.688 euro per gli uomini, 1.445 per le donne.

Stefano Accorsi tra i mosaici, Gianni Morandi al mare: cartoline da Ravenna

L’attore posta su Facebook uno scatto da San Vitale, il cantante è a Marina di Ravenna, attendo a non finire in mare…

Prima Stefano Accorsi, poi Gianni Morandi. Nel giro di poche ore due celebrità nazionali inviano “cartoline” da Ravenna.

L’attore era in tournée in città con lo spettacolo teatrale “Giocando con l’Orlando” e ne ha approfittato per visitare Ravenna, rimanendo impressionato in particolare dai mosaici di San Vitale, fotografati e postati su Facebook con un commento di due sole parole: “Bellezze italiane”. A ringraziarlo anche l’assessore al Turismo del Comune, Giacomo Costantini: «perché – ha scritto sul social network – oltre alla sua ottima performance sul palco del Teatro Alighieri ha trovato tempo per godersi la nostra città prestandosi molto amichevolmente a foto, sorrisi e condividere i nostri tesori. Grande Stefano, torna presto!».

E un paio di giorni dopo ecco una delle celebri foto di Gianni Morandi, in visita a Marina di Ravenna. «È un po’ presto per buttarsi in mare…», scrive commentando la foto e ricevendo, come da prassi, migliaia di like in pochi minuti…

Tragedia Mecnavi, trent’anni dopo: «una ferita che non si rimarginerà mai»

A Ravenna ricordato l’anniversario dell’infortunio sul lavoro Il sindaco: «Anche oggi il primo pericolo è il ricatto silente»

Con la deposizione di due corone – una del Comune, l’altra dei sindacati Cgil, Cisl e Uil – sotto la lapide affissa alla parete lungo lo scalone del municipio che ricorda le 13 vittime della strage della Mecnavi, si è aperta questa mattina la cerimonia di commemorazione del 30esimo anniversario del tragico infortunio sul lavoro, accaduto nel 1987 a bordo della nave gasiera Elisabetta Montanari.

In piazza del Popolo, oltre al prefetto Francesco Russo, ai sindaci di Ravenna Michele de Pascale e di Bertinoro  Gabriele Antonio Fratto, ai vertici di Cgil, Cisl e Uil, erano presenti rappresentanti delle autorità, di tutte le forze dell’ordine, delle associazioni quotidianamente impegnate sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro, studenti e cittadini.

Il sindaco Michele de Pascale, dopo aver letto un brano dal libro “Nel buio di una nave”, di Rudy Ghedini, ha sottolineato: «Ravenna è una città che ha pagato un prezzo molto alto al lavoro. Gli insediamenti produttivi del nostro territorio, fra tutti il porto e il polo chimico, oltre ad aver garantito un’importante crescita economica, hanno purtroppo lasciato ferite profonde nelle vite delle famiglie ravennati. Questo percorso tanto doloroso che la nostra città ha dovuto attraversare, non è passato senza lasciare significati.  Commemorazioni come queste sono momenti in cui si riunisce la città intera e in cui si sviluppa e si nutre una consapevolezza diffusa, non solo rispetto al dovere di ricordo, ma anche come monito quotidiano per il presente e il futuro. Ravenna è una città che ogni anno coinvolge tutti gli istituti superiori in progetti legati alla sicurezza sul lavoro, perché pensiamo che la consapevolezza dei futuri lavoratori e lavoratrici debba nascere proprio nell’età in cui entrano nel mondo del lavoro. Sappiamo quanto è difficile oggi trovare un’occupazione, il rischio è che la precarizzazione e la crisi economica portino i nostri ragazzi ad accettare anche condizioni di sicurezza non ammissibili. Corriamo il pericolo così che, non solo si smetta di fare importanti passi avanti nell’ambito della sicurezza sul lavoro, ma che nel nostro territorio e nel nostro paese tornino a volare gli spettri di epoche che pensavamo di aver superato da tempo. Al giorno d’oggi non è più in nessun modo tollerabile morire di lavoro. Tutti noi dobbiamo impegnarci di più per promuovere, diffondere e potenziare la sicurezza attraverso una rigorosa azione di controllo e una continua attività di formazione, prevenzione e sensibilizzazione, senza mai abbassare la guardia perché una tragedia come quella della Mecnavi non si ripeta MAI PIÙ. Oggi ribadiamo con forza che la salute dei lavoratori viene prima di tutto e rinnoviamo il nostro impegno costante verso una cultura della sicurezza che metta sempre al centro la vita delle persone. Quest’anno per il trentennale della tragedia Mecnavi, anche grazie all’impegno importante di tutte le organizzazioni sindacali, sempre fortemente attive su questo tema, abbiamo messo in campo anche lo strumento molto potente della cultura, attraverso lo spettacolo del Teatro delle Albe, Il Volo, che inscena le storie vere di due tragedie sul lavoro avvenute a 40 anni di distanza». 

Dopo il sindaco de Pascale è intervenuto il primo cittadino di Bertinoro Gabriele Antonio Fratto: «La strage che si è verificata 30 anni fa – ha detto – ha colpito profondamente anche la comunità bertinorese che qui rappresento con orgoglio. Quel giorno infatti persero la vita 5 nostri concittadini: Alessandro, Marco, Domenico, Onofrio e Antonio. Il loro ricordo è vivo ancora oggi nella nostra memoria collettiva e individuale. Oggi siamo qui per onorare la storia e la vita delle 13 persone vittime dell’incendio che colpì la Mecnavi. Siamo qui, però, anche per prenderci un impegno, come politici ed amministratori. Un impegno concreto e importante: vigilare ed agire perché non si creino mai più le condizioni affinché si ripetano episodi drammaticamente simili. In un momento storico in cui il lavoro diventa sempre più una necessità ma anche un miraggio, rischiano di crearsi situazioni in cui, per disperazione, si accetta di lavorare in condizioni non verificate o di palese insicurezza. Ecco, noi dobbiamo impegnarci affinché condizioni come queste, o simili, non si verifichino mai più! E’ un impegno serio e fondamentale. Il modo migliore per ricordare le vittime è evitare che quello che è accaduto a loro accada ad altri: una comunità senza memoria è una comunità senza identità e una comunità senza identità è una comunità senza futuro».

Da ultimo ha preso la parola Costantino Ricci, segretario Cgil Ravenna, a nome delle tre confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil: «Sono trascorsi 30 anni dalla mattina in cui persero la vita 13 persone. Erano lavoratori inermi che stavano svolgendo il loro dovere. Quella tragedia rappresenta un ferita che non si è rimarginata e non si rimarginerà mai. Ricordare è importante ed è doveroso impegnarsi affinché il grido degli studenti di allora “Mai più” non debba ripetersi. È un impegno che tutti abbiamo assunto nei giorni successivi a quel 13 marzo. Sono passati 30 anni durante i quali sindacato, associazioni di impresa, istituzioni hanno operato definendo protocolli, sottoscrivendo accordi, lavorando per aggiungere un tassello nel puzzle che rappresenta la sicurezza sul lavoro. Il nostro impegno non si esaurirà mai e mai abbasseremo la guardia. La più grande sconfitta è quando un lavoratore si reca al mattino al lavoro per compiere il proprio dovere e non ritorna alla sera dai suoi cari. I fatti che portarono alla tragedia della Mecnavi rappresentano l’insieme di tutto ciò che non doveva essere: caporalato, lavoro nero, ricatto intimidatorio, distruzione del tessuto sindacale, appalti e subappalti al massimo ribasso e la violazione sistematica delle norme per la prevenzione degli infortuni. Tutti temi che sono di un’attualità disarmante e per arginare i quali mettiamo in campo uno sforzo quotidiano. Mercoledì si terrà la quarta assemblea generale dei delegati alla sicurezza ed è con soddisfazione che oggi sottoscriviamo il protocollo d’intesa per l’aggiornamento della sperimentazione del Sirs, un servizio di documentazione e informazione per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, frutto di un protocollo sottoscritto da Provincia, Ausl Romagna, Spsal Ravenna, Inail Ravenna e Cgil, Cisl e Uil. Altro strumento straordinario per la diffusione della sicurezza è la cultura. Con entusiasmo abbiamo, quindi, accolto la proposta di mettere in scena lo spettacolo “Il volo – La ballata dei picchettini”. La rappresentazione è per tutta la città, per i lavoratori di oggi e quelli di domani. Oltre 600 studenti assisteranno allo spettacolo. Cultura e scuola formano le coscienze dei giovani e devono essere protagonisti nel mettere a disposizione gli strumenti e le conoscenze per la formazione delle future generazioni».

Nell’ambito delle iniziative dedicate a questo trentesimo anniversario, questa mattina è stato appunto rappresentato, al teatro Alighieri per gli studenti, lo spettacolo del Teatro delle Albe “Il Volo – la ballata dei picchettini”, che mette in scena storie vere di morti sul lavoro (in replica stasera alle 21).

E mercoledì, 15 marzo, dalle 9 alle 12.30 nella sala D’Attorre di via Ponte Marino 2 si svolgerà la quarta assemblea provinciale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, aziendali, territoriali e di sito, sul tema “A 30 anni dalla tragedia Mecnavi: il lavoro in ambienti confinati”. Interverranno: Giampiero Lucchi, tecnico della prevenzione del Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Ausl della Romagna, su “Lavorazioni in ambienti confinati in ambito portuale”; Gianfranco Tripi, del comando provinciale Vigili del fuoco di Bologna, su “Interventi in emergenza negli ambienti confinati”; Italino Esci e Bartolomeo Libasci dell’Ispettorato territoriale del lavoro, su “Il DPR177/2011: la qualificazione delle imprese”; Cristina Mora e Lucia Botti del dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Bologna, su “Banca delle Soluzioni: eliminazione del rischio alla fonte”.

Le iniziative sono state promosse da Cgil, Cisl, Uil, Comuni di Ravenna e Bertinoro, Provincia, Regione, Ausl Romagna nell’ambito dei progetti “Piani per la salute provincia di Ravenna” e Ravenna Festival.

Tragedia Mecnavi, trent’anni dopo: «una ferita che non si rimarginerà mai»

A Ravenna ricordato l’anniversario dell’infortunio sul lavoro Il sindaco: «Anche oggi il primo pericolo è il ricatto silente»

Con la deposizione di due corone – una del Comune, l’altra dei sindacati Cgil, Cisl e Uil – sotto la lapide affissa alla parete lungo lo scalone del municipio che ricorda le 13 vittime della strage della Mecnavi, si è aperta questa mattina la cerimonia di commemorazione del 30esimo anniversario del tragico infortunio sul lavoro, accaduto nel 1987 a bordo della nave gasiera Elisabetta Montanari.

In piazza del Popolo, oltre al prefetto Francesco Russo, ai sindaci di Ravenna Michele de Pascale e di Bertinoro  Gabriele Antonio Fratto, ai vertici di Cgil, Cisl e Uil, erano presenti rappresentanti delle autorità, di tutte le forze dell’ordine, delle associazioni quotidianamente impegnate sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro, studenti e cittadini.

Il sindaco Michele de Pascale, dopo aver letto un brano dal libro “Nel buio di una nave”, di Rudy Ghedini, ha sottolineato: «Ravenna è una città che ha pagato un prezzo molto alto al lavoro. Gli insediamenti produttivi del nostro territorio, fra tutti il porto e il polo chimico, oltre ad aver garantito un’importante crescita economica, hanno purtroppo lasciato ferite profonde nelle vite delle famiglie ravennati. Questo percorso tanto doloroso che la nostra città ha dovuto attraversare, non è passato senza lasciare significati.  Commemorazioni come queste sono momenti in cui si riunisce la città intera e in cui si sviluppa e si nutre una consapevolezza diffusa, non solo rispetto al dovere di ricordo, ma anche come monito quotidiano per il presente e il futuro. Ravenna è una città che ogni anno coinvolge tutti gli istituti superiori in progetti legati alla sicurezza sul lavoro, perché pensiamo che la consapevolezza dei futuri lavoratori e lavoratrici debba nascere proprio nell’età in cui entrano nel mondo del lavoro. Sappiamo quanto è difficile oggi trovare un’occupazione, il rischio è che la precarizzazione e la crisi economica portino i nostri ragazzi ad accettare anche condizioni di sicurezza non ammissibili. Corriamo il pericolo così che, non solo si smetta di fare importanti passi avanti nell’ambito della sicurezza sul lavoro, ma che nel nostro territorio e nel nostro paese tornino a volare gli spettri di epoche che pensavamo di aver superato da tempo. Al giorno d’oggi non è più in nessun modo tollerabile morire di lavoro. Tutti noi dobbiamo impegnarci di più per promuovere, diffondere e potenziare la sicurezza attraverso una rigorosa azione di controllo e una continua attività di formazione, prevenzione e sensibilizzazione, senza mai abbassare la guardia perché una tragedia come quella della Mecnavi non si ripeta MAI PIÙ. Oggi ribadiamo con forza che la salute dei lavoratori viene prima di tutto e rinnoviamo il nostro impegno costante verso una cultura della sicurezza che metta sempre al centro la vita delle persone. Quest’anno per il trentennale della tragedia Mecnavi, anche grazie all’impegno importante di tutte le organizzazioni sindacali, sempre fortemente attive su questo tema, abbiamo messo in campo anche lo strumento molto potente della cultura, attraverso lo spettacolo del Teatro delle Albe, Il Volo, che inscena le storie vere di due tragedie sul lavoro avvenute a 40 anni di distanza». 

Dopo il sindaco de Pascale è intervenuto il primo cittadino di Bertinoro Gabriele Antonio Fratto: «La strage che si è verificata 30 anni fa – ha detto – ha colpito profondamente anche la comunità bertinorese che qui rappresento con orgoglio. Quel giorno infatti persero la vita 5 nostri concittadini: Alessandro, Marco, Domenico, Onofrio e Antonio. Il loro ricordo è vivo ancora oggi nella nostra memoria collettiva e individuale. Oggi siamo qui per onorare la storia e la vita delle 13 persone vittime dell’incendio che colpì la Mecnavi. Siamo qui, però, anche per prenderci un impegno, come politici ed amministratori. Un impegno concreto e importante: vigilare ed agire perché non si creino mai più le condizioni affinché si ripetano episodi drammaticamente simili. In un momento storico in cui il lavoro diventa sempre più una necessità ma anche un miraggio, rischiano di crearsi situazioni in cui, per disperazione, si accetta di lavorare in condizioni non verificate o di palese insicurezza. Ecco, noi dobbiamo impegnarci affinché condizioni come queste, o simili, non si verifichino mai più! E’ un impegno serio e fondamentale. Il modo migliore per ricordare le vittime è evitare che quello che è accaduto a loro accada ad altri: una comunità senza memoria è una comunità senza identità e una comunità senza identità è una comunità senza futuro».

Da ultimo ha preso la parola Costantino Ricci, segretario Cgil Ravenna, a nome delle tre confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil: «Sono trascorsi 30 anni dalla mattina in cui persero la vita 13 persone. Erano lavoratori inermi che stavano svolgendo il loro dovere. Quella tragedia rappresenta un ferita che non si è rimarginata e non si rimarginerà mai. Ricordare è importante ed è doveroso impegnarsi affinché il grido degli studenti di allora “Mai più” non debba ripetersi. È un impegno che tutti abbiamo assunto nei giorni successivi a quel 13 marzo. Sono passati 30 anni durante i quali sindacato, associazioni di impresa, istituzioni hanno operato definendo protocolli, sottoscrivendo accordi, lavorando per aggiungere un tassello nel puzzle che rappresenta la sicurezza sul lavoro. Il nostro impegno non si esaurirà mai e mai abbasseremo la guardia. La più grande sconfitta è quando un lavoratore si reca al mattino al lavoro per compiere il proprio dovere e non ritorna alla sera dai suoi cari. I fatti che portarono alla tragedia della Mecnavi rappresentano l’insieme di tutto ciò che non doveva essere: caporalato, lavoro nero, ricatto intimidatorio, distruzione del tessuto sindacale, appalti e subappalti al massimo ribasso e la violazione sistematica delle norme per la prevenzione degli infortuni. Tutti temi che sono di un’attualità disarmante e per arginare i quali mettiamo in campo uno sforzo quotidiano. Mercoledì si terrà la quarta assemblea generale dei delegati alla sicurezza ed è con soddisfazione che oggi sottoscriviamo il protocollo d’intesa per l’aggiornamento della sperimentazione del Sirs, un servizio di documentazione e informazione per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, frutto di un protocollo sottoscritto da Provincia, Ausl Romagna, Spsal Ravenna, Inail Ravenna e Cgil, Cisl e Uil. Altro strumento straordinario per la diffusione della sicurezza è la cultura. Con entusiasmo abbiamo, quindi, accolto la proposta di mettere in scena lo spettacolo “Il volo – La ballata dei picchettini”. La rappresentazione è per tutta la città, per i lavoratori di oggi e quelli di domani. Oltre 600 studenti assisteranno allo spettacolo. Cultura e scuola formano le coscienze dei giovani e devono essere protagonisti nel mettere a disposizione gli strumenti e le conoscenze per la formazione delle future generazioni».

Nell’ambito delle iniziative dedicate a questo trentesimo anniversario, questa mattina è stato appunto rappresentato, al teatro Alighieri per gli studenti, lo spettacolo del Teatro delle Albe “Il Volo – la ballata dei picchettini”, che mette in scena storie vere di morti sul lavoro (in replica stasera alle 21).

E mercoledì, 15 marzo, dalle 9 alle 12.30 nella sala D’Attorre di via Ponte Marino 2 si svolgerà la quarta assemblea provinciale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, aziendali, territoriali e di sito, sul tema “A 30 anni dalla tragedia Mecnavi: il lavoro in ambienti confinati”. Interverranno: Giampiero Lucchi, tecnico della prevenzione del Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Ausl della Romagna, su “Lavorazioni in ambienti confinati in ambito portuale”; Gianfranco Tripi, del comando provinciale Vigili del fuoco di Bologna, su “Interventi in emergenza negli ambienti confinati”; Italino Esci e Bartolomeo Libasci dell’Ispettorato territoriale del lavoro, su “Il DPR177/2011: la qualificazione delle imprese”; Cristina Mora e Lucia Botti del dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Bologna, su “Banca delle Soluzioni: eliminazione del rischio alla fonte”.

Le iniziative sono state promosse da Cgil, Cisl, Uil, Comuni di Ravenna e Bertinoro, Provincia, Regione, Ausl Romagna nell’ambito dei progetti “Piani per la salute provincia di Ravenna” e Ravenna Festival.

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