mercoledì
02 Luglio 2025

E l’Osservatorio della Regione registra 11 milioni di pernottamenti in più dell’Istat

L’assessore Corsini: «I dati ufficiali sono inattendibili e parziali»
Ecco i dettagli dei primi otto mesi, in crescita ma lontano dai record

Dopo alcuni anni di crisi, e in particolare di calo generalizzato del numero dei pernottamenti, il turismo nel comune di Ravenna riparte. Almeno stando ai dati Istat – elaborati sulla base di quelli forniti dalle strutture ricettive – dei primi otto mesi dell’anno, tradizionalmente già molto indicativi, essendo compresi i tre della stagione estiva.

Al 31 agosto i turisti arrivati sui lidi ravennati sono stati 315mila circa (l’1,7 percento in più rispetto allo stesso periodo del 2015) di cui 71mila stranieri, in crescita del 7,7 percento rispetto all’anno scorso. Nella città d’arte la crescita percentuale è stata più marcata (4,2) con oltre 166mila arrivi registrati. Che complessivamente sono quindi già quasi 500mila, con ancora quattro mesi di tempo per cercare di avvicinare se non migliorare – come stima il Comune – la migliore performance dell’ultimo decennio che resta quella del 2011 con oltre 578mila arrivi nel territorio comunale di Ravenna.

Passando al dato più significativo per l’economia del territorio, quella dei pernottamenti (in gergo definiti “presenze”), la crescita rispetto al 2015 è ancora più marcata in questi primi otto mesi dell’anno, grazie probabilmente anche a un’estate caratterizzata (tranne le primissime settimane) dal bel tempo. Sui lidi le presenze si riavvicinano così alla soglia dei 2 milioni (1.939.247 per la precisione, in crescita del 6,1 percento), tradizionalmente superata a fine agosto fino al 2014, mentre la città d’arte fa registrare comunque il miglior risultato (parziale) degli ultimi cinque anni con 325mila presenze, in crescita del 6,4 percento sul 2015. Complessivamente i pernottamenti sfiorano quindi i 2,3 milioni: resta ancora lontano il record del 2009, quando si superò per la prima e unica volta nella storia la soglia dei 3 milioni a fine anno.

Questi primi mesi del 2016 però hanno fatto registrare anche un record negativo, che si aggiorna ormai di anno in anno, quello relativo alla permanenza media dei turisti nelle strutture del comune di Ravenna: solo nel 2005 era di 5,3 giorni mentre l’anno scorso aveva fatto registrare il dato peggiore di sempre, ossia 4,6 giorni. Nei primi sette mesi (non è ancora disponibile il dato di agosto che dovrebbe aggiornare al rialzo la media) va ancora peggio, con la permanenza media che si ferma a 4 giorni (1,9 in città e 5,2 al mare). Altro dato che racconta un’epoca è quello relativo alle strutture ricettive del comune (nel 2015 i posti letto erano complessivamente circa 38mila) con il comparto alberghiero passato dal 41,5 percento del totale nel 2006 al 27,3 del 2015, quando in pratica 7 strutture su 10 utilizzate dal turista a Ravenna sono di tipo extraalberghiero e con il capoluogo che nel 2014 contava oltre 200 bed&breakfast, oltre due terzi di quelli presenti in tutta la provincia.

Per quanto riguarda la provenienza dei turisti, da gennaio a luglio i pernottamenti degli italiani sono stati quasi il triplo di quelli degli stranieri, tra cui a farla da padrone c’è la Germania (24,6 percento del totale dei turisti stranieri) davanti a Svizzera (e Liechtenstein) e Francia (complessivamente questi quattro paesi rappresentano circa il 50 percento del totale). Tra i turisti italiani, i residenti di Emilia-Romagna e Lombardia rappresentano insieme oltre il 60 percento dei pernottamenti. Seguono Piemonte, Veneto, Lazio e Toscana (complessivamente circa il 20 percento).

Allargando l’orizzonte sono 1.169.883 gli arrivi (stabili) e 5.489.271 i pernottamenti registrati a fine agosto in tutta la provincia (in crescita del 2,3 percento rispetto al 2015), con Ravenna e Cervia (stabile rispetto all’anno scorso, a quota 3 milioni) che, come noto, rappresentano tradizionalmente circa il 95 percento del totale. Gli ultimi due anni a fine anno le presenze si sono assestate attorno al deludente dato di 6,5 milioni, con il record che resta quello del 2009 con 7,2 milioni e la soglia dei 7 superata solo in altre tre occasioni nella storia (2011, 2007 e 1982).
Guardando ai dati regionali al momento la nostra provincia si conferma la seconda in regione, la quale chiude complessivamente il mese di agosto con oltre 30 milioni di presenze e  Rimini a spiccare  con oltre 13 milioni. L’unica provincia a vedere un arretramento (e anche pesante) dei pernottamenti è Ferrara, con poco più di 2 milioni di presenze, in calo del 16,5 percento.

Ma ai 30 milioni di pernottamenti in regione secondo i dati Istat di cui sopra – obbligatori per legge e frutto delle comunicazioni delle strutture ricettive – da quest’anno si affiancano anche quelli dell’Osservatorio sul Turismo Regionale di Unioncamere (elaborato da Trademark Italia) che ne stima addirittura 11 milioni in più. L’Osservatorio utilizza una metodologia che prevede oltre alla rivalutazione periodica delle statistiche ufficiali, anche la stima, in tempo reale, dell’andamento turistico elaborata attraverso le indicazioni «fornite – si legge nel sito internet – da un panel di oltre 3mila operatori di tutti i comparti dell’offerta turistica regionale insieme a vari riscontri indiretti, come i dati relativi alle uscite ai caselli autostradali, gli arrivi aeroportuali, i movimenti ferroviari, le vendite di prodotti alimentari e bevande per l’industria dell’ospitalità, i consumi di energia elettrica e acqua, fino alla raccolta di rifiuti solidi urbani».
Secondo i dati dell’Osservatorio – che non sono disponibili suddivisi per provincia ma solo per prodotto: costa, città d’arte, terme, Appennino – tra gennaio e agosto in regione si sono registrati 8.829.000 arrivi (con una crescita del +1,1 percento sullo stesso periodo del 2015) e 41.838.500 presenze (+1,5 percento). Una performance positiva su cui ha giocato un ruolo decisivo la Riviera Romagnola che ha chiuso i primi otto mesi dell’anno con un incremento sia di arrivi (5.449.000, +1 percento sullo stesso periodo del 2015) che di presenze (33.403.000, +1,1 percento).
«Siamo soddisfatti per questi dati» commenta l’assessore regionale al Turismo, il ravennate Andrea Corsini, che sottolinea come quelli Istat siano invece «inattendibili», «molto parziali» e «sottostimati» non tenendo in considerazione appartamenti e sharing, tipo la nuova moda di Airbnb.

E l’Osservatorio della Regione registra 11 milioni di pernottamenti in più dell’Istat

L’assessore Corsini: «I dati ufficiali sono inattendibili e parziali»
Ecco i dettagli dei primi otto mesi, in crescita ma lontano dai record

Dopo alcuni anni di crisi, e in particolare di calo generalizzato del numero dei pernottamenti, il turismo nel comune di Ravenna riparte. Almeno stando ai dati Istat – elaborati sulla base di quelli forniti dalle strutture ricettive – dei primi otto mesi dell’anno, tradizionalmente già molto indicativi, essendo compresi i tre della stagione estiva.

Al 31 agosto i turisti arrivati sui lidi ravennati sono stati 315mila circa (l’1,7 percento in più rispetto allo stesso periodo del 2015) di cui 71mila stranieri, in crescita del 7,7 percento rispetto all’anno scorso. Nella città d’arte la crescita percentuale è stata più marcata (4,2) con oltre 166mila arrivi registrati. Che complessivamente sono quindi già quasi 500mila, con ancora quattro mesi di tempo per cercare di avvicinare se non migliorare – come stima il Comune – la migliore performance dell’ultimo decennio che resta quella del 2011 con oltre 578mila arrivi nel territorio comunale di Ravenna.

Passando al dato più significativo per l’economia del territorio, quella dei pernottamenti (in gergo definiti “presenze”), la crescita rispetto al 2015 è ancora più marcata in questi primi otto mesi dell’anno, grazie probabilmente anche a un’estate caratterizzata (tranne le primissime settimane) dal bel tempo. Sui lidi le presenze si riavvicinano così alla soglia dei 2 milioni (1.939.247 per la precisione, in crescita del 6,1 percento), tradizionalmente superata a fine agosto fino al 2014, mentre la città d’arte fa registrare comunque il miglior risultato (parziale) degli ultimi cinque anni con 325mila presenze, in crescita del 6,4 percento sul 2015. Complessivamente i pernottamenti sfiorano quindi i 2,3 milioni: resta ancora lontano il record del 2009, quando si superò per la prima e unica volta nella storia la soglia dei 3 milioni a fine anno.

Questi primi mesi del 2016 però hanno fatto registrare anche un record negativo, che si aggiorna ormai di anno in anno, quello relativo alla permanenza media dei turisti nelle strutture del comune di Ravenna: solo nel 2005 era di 5,3 giorni mentre l’anno scorso aveva fatto registrare il dato peggiore di sempre, ossia 4,6 giorni. Nei primi sette mesi (non è ancora disponibile il dato di agosto che dovrebbe aggiornare al rialzo la media) va ancora peggio, con la permanenza media che si ferma a 4 giorni (1,9 in città e 5,2 al mare). Altro dato che racconta un’epoca è quello relativo alle strutture ricettive del comune (nel 2015 i posti letto erano complessivamente circa 38mila) con il comparto alberghiero passato dal 41,5 percento del totale nel 2006 al 27,3 del 2015, quando in pratica 7 strutture su 10 utilizzate dal turista a Ravenna sono di tipo extraalberghiero e con il capoluogo che nel 2014 contava oltre 200 bed&breakfast, oltre due terzi di quelli presenti in tutta la provincia.

Per quanto riguarda la provenienza dei turisti, da gennaio a luglio i pernottamenti degli italiani sono stati quasi il triplo di quelli degli stranieri, tra cui a farla da padrone c’è la Germania (24,6 percento del totale dei turisti stranieri) davanti a Svizzera (e Liechtenstein) e Francia (complessivamente questi quattro paesi rappresentano circa il 50 percento del totale). Tra i turisti italiani, i residenti di Emilia-Romagna e Lombardia rappresentano insieme oltre il 60 percento dei pernottamenti. Seguono Piemonte, Veneto, Lazio e Toscana (complessivamente circa il 20 percento).

Allargando l’orizzonte sono 1.169.883 gli arrivi (stabili) e 5.489.271 i pernottamenti registrati a fine agosto in tutta la provincia (in crescita del 2,3 percento rispetto al 2015), con Ravenna e Cervia (stabile rispetto all’anno scorso, a quota 3 milioni) che, come noto, rappresentano tradizionalmente circa il 95 percento del totale. Gli ultimi due anni a fine anno le presenze si sono assestate attorno al deludente dato di 6,5 milioni, con il record che resta quello del 2009 con 7,2 milioni e la soglia dei 7 superata solo in altre tre occasioni nella storia (2011, 2007 e 1982).
Guardando ai dati regionali al momento la nostra provincia si conferma la seconda in regione, la quale chiude complessivamente il mese di agosto con oltre 30 milioni di presenze e  Rimini a spiccare  con oltre 13 milioni. L’unica provincia a vedere un arretramento (e anche pesante) dei pernottamenti è Ferrara, con poco più di 2 milioni di presenze, in calo del 16,5 percento.

Ma ai 30 milioni di pernottamenti in regione secondo i dati Istat di cui sopra – obbligatori per legge e frutto delle comunicazioni delle strutture ricettive – da quest’anno si affiancano anche quelli dell’Osservatorio sul Turismo Regionale di Unioncamere (elaborato da Trademark Italia) che ne stima addirittura 11 milioni in più. L’Osservatorio utilizza una metodologia che prevede oltre alla rivalutazione periodica delle statistiche ufficiali, anche la stima, in tempo reale, dell’andamento turistico elaborata attraverso le indicazioni «fornite – si legge nel sito internet – da un panel di oltre 3mila operatori di tutti i comparti dell’offerta turistica regionale insieme a vari riscontri indiretti, come i dati relativi alle uscite ai caselli autostradali, gli arrivi aeroportuali, i movimenti ferroviari, le vendite di prodotti alimentari e bevande per l’industria dell’ospitalità, i consumi di energia elettrica e acqua, fino alla raccolta di rifiuti solidi urbani».
Secondo i dati dell’Osservatorio – che non sono disponibili suddivisi per provincia ma solo per prodotto: costa, città d’arte, terme, Appennino – tra gennaio e agosto in regione si sono registrati 8.829.000 arrivi (con una crescita del +1,1 percento sullo stesso periodo del 2015) e 41.838.500 presenze (+1,5 percento). Una performance positiva su cui ha giocato un ruolo decisivo la Riviera Romagnola che ha chiuso i primi otto mesi dell’anno con un incremento sia di arrivi (5.449.000, +1 percento sullo stesso periodo del 2015) che di presenze (33.403.000, +1,1 percento).
«Siamo soddisfatti per questi dati» commenta l’assessore regionale al Turismo, il ravennate Andrea Corsini, che sottolinea come quelli Istat siano invece «inattendibili», «molto parziali» e «sottostimati» non tenendo in considerazione appartamenti e sharing, tipo la nuova moda di Airbnb.

Ravenna ricorda i morti sul lavoro Il sindaco: «Non è più tollerabile» 

Cerimonia in municipio nella giornata nazionale dedicata alla memoria delle morti bianche

Nella giornata nazionale dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro, anche Ravenna ha ricordato i suoi caduti con diverse iniziative pubbliche organizzate dal Comune in collaborazione con l’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil). Dopo il corteo, la deposizione di una corona al monumento dei Caduti sul lavoro e la celebrazione della messa nella chiesa di San Giovanni Evangelista, nella sala del consiglio comunale si è svolta la cerimonia civile.

Il sindaco Michele de Pascale ha sottolineato come giornate come questa rappresentino un monito importante per l’intera comunità, perché al giorno d’oggi non è più in nessun modo tollerabile morire di lavoro: «Tutti noi dobbiamo impegnarci di più ogni giorno – ha detto il sindaco – per promuovere, diffondere e potenziare la sicurezza sul lavoro attraverso una rigorosa azione di controllo e una continua attività di formazione, prevenzione e sensibilizzazione, senza mai abbassare la guardia. Oggi ribadiamo con forza che la salute dei lavoratori viene prima di tutto e rinnoviamo il nostro impegno costante verso una cultura della sicurezza che metta sempre al centro la vita delle persone. In questo senso ho chiesto all’Ausl della Romagna di studiare, in collaborazione con la scuola di specializzazione di Medicina del Lavoro dell’Università di Bologna, un progetto dedicato al nostro territorio sulla sicurezza sul lavoro in ambito portuale e industriale».

È seguita la proiezione del video “Resti ancora in un abbraccio” realizzato dagli studenti del liceo classico Alighieri e vincitore del Premio Sicurezza 2016 sulla prevenzione degli incidenti sul lavoro promosso dall’Anmil nazionale.

Antonio Ricci, presidente territoriale Anmil nel corso del suo intervento ha illustrato tra l’altro i dati nazionali degli infortuni sul lavoro dei primi 8 mesi del 2016, sottolineando una crescita preoccupante: «Dopo i segnali negativi registrati nei mesi precedenti, anche nella rilevazione dei dati al 31 agosto risulta una preoccupante crescita degli infortuni sul lavoro. Nel periodo gennaio-agosto sono stati denunciati 416.740 infortuni, in crescita di circa 6.500 unità rispetto ai 410.427 dello stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento, pari a +1,6 percento, segnerebbe, se confermato dalle successive rilevazioni mensili dell’anno in corso, l’inversione di un andamento decrescente dal 2001, anno in cui si registrarono oltre un milione di infortuni sul lavoro».

Alfio Sarain, direttore Inail Ravenna è intervenuto delineando il cammino che attende l’Inail, approfondendo il nuovo Testo Unico della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con il quale si sono create le premesse per un forte cambiamento nei compiti dell’Istituto. Ha inoltre ribadito la ferma volontà dell’Inail di continuare nell’azione di sostegno alle imprese che investono in sicurezza, attraverso l’istituzione di bandi, finanziamenti e progetti dedicati e nell’azione di ricerca e diffusione delle buone prassi, come cultura della sicurezza, tramite l’indagine scientifica.

In chiusura Caterina Marchetti del Dipartimento Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro Cgil Ravenna a nome di Cgil, Cisl e Uil è intervenuta sul tema con un’ottica di genere, sottolineando come la sfida vera che coinvolge tutti, imprese, istituzioni, parti sociali, sia quella di consentire un’armonizzazione tra organizzazione/tempi di vita e lavoro, tenendo assieme il diritto alle pari opportunità e la salute sul luogo di lavoro.

Un cartellone unico per Alighieri e Rasi A Ravenna nasce la stagione dei teatri

Tredici titoli e 40 repliche. Marcella Nonni, direttrice di Ravenna Teatro: «L’importante novità abbatte i muri tra prosa e contemporaneo, in cui lo spettatore potrà scegliere tra varie forme di abbonamento»

Tredici titoli, quaranta repliche e svariate iniziative collaterali: così si presenta il cartellone che per la prima volta unisce le programmazioni dei due teatri ravennati, Alighieri e Rasi, in quella che è stata ribattezzata come “La stagione dei teatri”, presentata nella mattinata dell’8 ottobre all’Alighieri.

«Non si tratta di una rottura improvvisa della tradizionale separazione tra prosa e contemporaneo – si legge nel comunicato diffuso da Ravenna Teatro che cura le stagioni di Alighieri e Rasi –. Da anni propugnamo l’idea di un teatro libero da generi e distinzioni, un teatro affrancato dalle categoriche rigidità ottocentesche, che la stessa società del terzo millennio ha superato da tempo addivenendo a un mondo fluido, in cui il teatro, realtà mobile e porosa per eccellenza, non può che porsi senza steccati di sorta».
 Marcella Nonni, direttrice di Ravenna Teatro si dice orgogliosa di annunciare l’importante novità «che abbatte i muri tra prosa e contemporaneo, in cui lo spettatore potrà scegliere tra varie forme di abbonamento o costruire propri percorsi tra i numerosi e interessanti appuntamenti proposti».

Così la nota di Ravenna Teatro presenta la stagione (al link in fondo alla pagina il pdf con le schede di ogni spettacolo e le info per biglietti e abbonamenti): «Si parte con la prima volta a Ravenna della China National Peking Opera Company in Faust (Alighieri, 17-20 novembre), una ricerca attraverso il linguaggio dell’opera di Li Meini basata sul dramma Faust: prima parte di Johann Wolfgang Goethe. Da notare che le musiche originali sono state composte da Luigi Ceccarelli, musicista romagnolo che incontreremo ancora nel corso della stagione.
Come ad esempio in Lus, altra prima per Ravenna, concerto-spettacolo di Ermanna Montanari, Luigi Ceccarelli e Daniele Roccato sul testo di Nevio Spadoni e con la regia di Marco Martinelli, che arriva in città (Alighieri, 1-4 dicembre) dopo il grande successo settembrino di Roma e la trasferta, tra le altre, in Cina al Raw of China Shanghai International Arts Festival. Lo spettacolo sostituisce Maryam, previsto al Rasi dal 9 al 21 dicembre, rispettando i turni di abbonamento.
La verve comica di Emilio Solfrizzi farà poi da propulsore a Il borghese gentiluomo (Alighieri, 16-19 gennaio), una delle opere della maturità di Molière. Come l’Avaro o il Malato immaginario anche questo piccolo borghese è, nella cultura letteraria europea, un archetipo: è il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore, dell’ambizioso.
 Mad in Europe (Rasi, 20 gennaio), invece, di Angela Demattè, vincitore del Premio Scenario 2015, è uno spettacolo ironico che rappresenta, in maniera creativa e attuale, le contraddizioni di una donna contemporanea in conflitto con gli stereotipi di genere e con un passato soffocante.
La Fondazione Teatro Due, Teatro Stabile di Genova, porta quindi a Ravenna Ivanov (Alighieri, 28 e 29 gennaio), la prima delle grandi opere teatrali di Cechov, una vicenda dai toni tragici, beffardi e talvolta grotteschi, diretta e interpretata da Filippo Dini, in cui il protagonista si trova a fare i conti con il senso d’impotenza che fa di lui un uomo incapace d’affrontare qualsiasi crisi personale e sociale.
Il rodato sodale Spiro Scimone/Francesco Sframeli propone poi Amore (Rasi, 1 febbraio), ottavo lavoro della compagnia e nuova tappa di un percorso ai bordi dell’umanità, all’interno di
 non luoghi dove i personaggi non hanno nome, mentre Franco Branciaroli (insieme a Valentina Violo) sarà grande interprete e regista di un originale Macbeth di Shakespeare (Alighieri, 9-12 febbraio), la tragedia del male dell’uomo per antonomasia.
Realtà radicatissima sul territorio romagnolo, Accademia Perduta (con Società per Attori) porta all’Alighieri (21 e 22 febbraio) Mar del plata, di Claudio Fava e con Claudio Casadio, la vicenda drammatica dei giovani atleti del La Plata Rugby Club che nel 1978 saranno perseguitati e decimati dalla sanguinosa dittatura del generale Videla. Ancora Shakespeare con il Preamleto del Teatro di Roma (Alighieri, 7 e 8 marzo), in cui Michele Santeramo racconta cosa succede prima della morte di Re Amleto, analizzando in chiave contemporanea il concetto di potere.
Il loro Furioso Orlando si rivelò un paio d’anni fa un successo senza precedenti in tutta Italia, tanto che ora Stefano Accorsi e Marco Baliani riprendono in mano Ludovico Ariosto e ne sviscerano nuovamente la forza teatrale in Giocando con Orlando (Alighieri, 9-12 marzo), in cui raccontano le avventure, le magie e gli amori di quei personaggi a 500 anni dalla prima pubblicazione.
Il mese di marzo si chiude con il Teatro dell’Elfo, che per la prima volta si cimenta con Bertolt Brecht: Mr Puntila e il suo servo Matti (Alighieri, 23-26 marzo) è considerata la miglior commedia del drammaturgo tedesco e la regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia fa emergere, con esiti spesso esilaranti, le contraddizioni e le disuguaglianze sociali di un’epoca (quella di Karl Marx) che, pur con altri abiti e abitudini, somiglia nella sostanza alla nostra.
Si torna al teatro Rasi (il 12 aprile) per Abramo di Ermanno Bencivenga, portato in scena da Teatri di Bari/Kismet, in cui il filosofo e saggista s’interroga sul senso della fede e sull’idea che l’uomo ha del proprio dio, ma la chiusura de La stagione dei teatri è affidata a Roberto Latini e Fortebraccio Teatro con il pluripremiato (Ubu 2015 come Miglior progetto sonoro o musiche originali, tra gli altri) I giganti della montagna di Luigi Pirandello (26 e 27 aprile)».

Ecco la nuova scuola media Randi: un anno di lavori costati 3,3 milioni

Accoglie 400 alunni in via Marconi: intervento finanziato dal Comune, realizzato come ampliamento della omonima scuola elementare (primaria), alla quale si accede da via Marzabotto

Dopo un intervento durato unanno e costato 3,3 milioni di euro (finanziato dal Comune di Ravenna), ieri 8 ottobre è stata inaugurata la scuola media (secondaria di primo grado) Vincenzo Randi, con ingresso da via Marconi 15. La nuova scuola, che comprende cinque sezioni per un totale di circa 400 alunni, è stata realizzata come ampliamento della omonima scuola elementare (primaria), alla quale si accede invece da via Marzabotto; è indipendente dall’elementare, ma comunque collegata ad essa, condividendone alcuni servizi.

L’intervento è stato portato avanti nell’ambito della riorganizzazione della rete scolastica in istituti comprensivi che devono garantire continuità didattica dalla scuola dell’infanzia alla scuola media. Tale istituto comprende le scuole per l’infanzia di Classe e Giorgio Gaudenzi, le primarie Randi, Mesini di Borgo Montone e quella di Classe, la secondaria di primo grado Randi.

L’inaugurazione è stata l’occasione per ragazzi, famiglie, insegnanti e tutti coloro che vi lavorano, di salutarne ufficialmente l’apertura, insieme con l’amministrazione comunale. Oltre al sindaco Michele de Pascale, è intervenuto il dirigente dell’istituto comprensivo Randi Nevio Tampelli. Erano presenti gli assessori all’Istruzione Ouidad Bakkali e ai Lavori pubblici Roberto Fagnani.

Il primo cittadino ha dichiarato: «Istruzione e cultura sono le priorità sulle quali abbiamo scelto di investire, perché rappresentano sviluppo sociale, integrazione e crescita economica; investire sempre di più e sempre meglio in questi ambiti, significa compiere una scelta strategica per il futuro dei cittadini e per lo sviluppo della nostra città. I bambini rappresentano il nostro futuro, in questo senso la cura e il potenziamento degli edifici scolastici costituiscono un’assoluta priorità. Questa edificio antisismico, leggero ed ecosostenibile, realizzato secondo le più innovative tecniche di progettazione e costruzione, è stato fabbricato totalmente con risorse comunali attraverso un investimento di 3,3 milioni di euro. La realizzazione della scuola secondaria di primo grado “Randi”, della scuola dell’infanzia Buon Pastore, insieme all’ampliamento della scuola primaria e secondaria di primo grado “Ricci Muratori” e al primo stralcio del polo scolastico di Lido Adriano, si inserisce nell’’ottica più ampia della riorganizzazione della rete scolastica in istituti comprensivi, che garantiscono continuità didattica dalla scuola dell’infanzia alla scuola media, offrendo ai nostri piccoli cittadini un servizio sempre più qualificato sia dal punto di vista educativo che della fruibilità degli spazi».

Ecco la nuova scuola media Randi: un anno di lavori costati 3,3 milioni

Accoglie 400 alunni in via Marconi: intervento finanziato dal Comune, realizzato come ampliamento della omonima scuola elementare (primaria), alla quale si accede da via Marzabotto

Dopo un intervento durato unanno e costato 3,3 milioni di euro (finanziato dal Comune di Ravenna), ieri 8 ottobre è stata inaugurata la scuola media (secondaria di primo grado) Vincenzo Randi, con ingresso da via Marconi 15. La nuova scuola, che comprende cinque sezioni per un totale di circa 400 alunni, è stata realizzata come ampliamento della omonima scuola elementare (primaria), alla quale si accede invece da via Marzabotto; è indipendente dall’elementare, ma comunque collegata ad essa, condividendone alcuni servizi.

L’intervento è stato portato avanti nell’ambito della riorganizzazione della rete scolastica in istituti comprensivi che devono garantire continuità didattica dalla scuola dell’infanzia alla scuola media. Tale istituto comprende le scuole per l’infanzia di Classe e Giorgio Gaudenzi, le primarie Randi, Mesini di Borgo Montone e quella di Classe, la secondaria di primo grado Randi.

L’inaugurazione è stata l’occasione per ragazzi, famiglie, insegnanti e tutti coloro che vi lavorano, di salutarne ufficialmente l’apertura, insieme con l’amministrazione comunale. Oltre al sindaco Michele de Pascale, è intervenuto il dirigente dell’istituto comprensivo Randi Nevio Tampelli. Erano presenti gli assessori all’Istruzione Ouidad Bakkali e ai Lavori pubblici Roberto Fagnani.

Il primo cittadino ha dichiarato: «Istruzione e cultura sono le priorità sulle quali abbiamo scelto di investire, perché rappresentano sviluppo sociale, integrazione e crescita economica; investire sempre di più e sempre meglio in questi ambiti, significa compiere una scelta strategica per il futuro dei cittadini e per lo sviluppo della nostra città. I bambini rappresentano il nostro futuro, in questo senso la cura e il potenziamento degli edifici scolastici costituiscono un’assoluta priorità. Questa edificio antisismico, leggero ed ecosostenibile, realizzato secondo le più innovative tecniche di progettazione e costruzione, è stato fabbricato totalmente con risorse comunali attraverso un investimento di 3,3 milioni di euro. La realizzazione della scuola secondaria di primo grado “Randi”, della scuola dell’infanzia Buon Pastore, insieme all’ampliamento della scuola primaria e secondaria di primo grado “Ricci Muratori” e al primo stralcio del polo scolastico di Lido Adriano, si inserisce nell’’ottica più ampia della riorganizzazione della rete scolastica in istituti comprensivi, che garantiscono continuità didattica dalla scuola dell’infanzia alla scuola media, offrendo ai nostri piccoli cittadini un servizio sempre più qualificato sia dal punto di vista educativo che della fruibilità degli spazi».

La pioggia aspetta fino a tarda sera e la decima Notte d’Oro riempie il centro

Una galleria di foto della serata ravennate, dal concerto di Nada all’intervista a Dacia Maraini fino al silent party

Le previsioni meteo che parlavano di pioggia hanno tenuto in casa qualcuno ma il centro di Ravenna si presentava comunque pieno di gente ieri sera per la decima edizione della Notte d’Oro, la notte bianca che a queste latitudini si è scelto di ribattezzare con colori più preziosi. In effetti in tarda serata la città è stata colpita da un acquazzone ma non è stato subito fuggi fuggi: sono spuntati gli ombrelli e in molti sono rimasti per le strade. Del resto sui social network le pagine di promozione dell’evento avevano lanciato il messaggio già dal pomeriggio: portate gli ombrelli.

Particolarmente apprezzato, come si legge dalle pagine odierne de Il Resto del Carlino, il silent party a Palazzo Rasponi: una festa danzante ma silenziosa perché la musica alle orecchie dei partecipanti non arriva sparata a tutto volume dalle casse ma attraverso cuffie wireless che permetto a ognuno di regolare volume e genere musicale. La partecipazione è andata oltre le aspettative degli organizzatori che oltre alle 250 cuffie distribuite ai primi arrivati che hanno occupato il piano terra del palazzo, ne hanno assegnate altre trecento per chi ha ballato all’aperto nella porzione di piazza Kennedy riaperta al pubblico.

Nella gallery alcune immagini della festa (foto Zani)

«La Finanza ha acquisito documenti sul concorso per 5 assunzioni all’Acer»

La presidente dell’ente per le case popolari rende nota la circostanza della selezione 2012: «Operiamo con trasparenza»

La guardia di finanza di Ravenna ha acquisito atti e documenti relativi al concorso bandito nel 2012 da Acer, l’azienda pubblica che gestisce quasi cinquemila case popolari in provincia, per cinque assunzioni a tempo indeterminato. Lo rende noto la presidente dell’ente, Emanuela Giangrandi, nell’ambito della replica alle perplessità sollevate da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr, su quel concorso e su altri aspetti della gestione. «Rispettiamo le leggi operando con trasparenza e correttezza», è l’affermazione di Giangrandi che ha anticipato alla stampa un sunto (consultabile per esteso nel pdf al link in fondo alla pagina) di quanto illustrerà in aula per rispondere all’interrogazione presentata dal decano dell’opposizione. Ancisi fa riferimento a una lettera anonima (firmata solo “Dipendenti Acer”) recapitata nei giorni scorsi a più destinatari anche istituzionali: «Visti i contenuti falsi e diffamatori – dice la dirigente di Acer – desidero innanzitutto rendere noto che il 4 ottobre ho presentato alla procura della Repubblica querela per diffamazione aggravata».

Le domande di Ancisi, in sintesi, si concentravano sui bilanci degli ultimi tre anni, sui criteri di assunzione del personale e sul caso specifico di Mpr, una società di scopo creata da Acer per le manutenzioni e poi inglobata per fusione.

Innanzitutto Giangrandi si sofferma sulla natura di Acer: «Epe, ente pubblico economico secondo la legge regionale 24/2001: alla Provincia compete una quota pari al 20 percento del valore patrimoniale netto; la restante quota e conferita ai Comuni, in proporzione al numero degli abitanti. Acer non è assoggettata ad un controllo economico da parte degli enti territoriali o dallo Stato ed il suo bilancio non grava in alcun modo sul bilancio pubblico, tant’è che eventuali perdite devono essere ripianate internamente».

Per quanto riguarda le assunzioni, «Acer in quanto ente pubblico economico, come i datori di lavoro privati, può procedere ad “assunzione diretta di tutti i lavoratori per qualsiasi tipologia di rapporto di lavoro”. Nel 2012 è stata bandita una selezione pubblica per titoli ed esami per l’assunzione a tempo indeterminato di 5 unità di personale, area amministrativa gestionale, con livello di inquadramento B2, e le cinque assunzioni sono state effettuate in esito alla graduatoria. In relazione a questa procedura concorsuale, la guardia di finanza di Ravenna ha acquisito atti e documenti con la totale collaborazione di Acer».

A proposito dell’utilizzo delle risorse pubbliche, Giangrandi parte dalla premessa che «Acer ha sempre chiuso i propri bilanci in attivo: l’utile dell’esercizio 2015 è stato pari a 132mila euro. I canoni di locazione corrisposti dagli assegnatari degli alloggi sono elaborati con modalità oggettive, ed esclusivamente in applicazione delle normative vigenti e dei criteri individuati dai Comuni, senza alcun rapporto con la gestione aziendale di Acer. L’utilizzo delle risorse pubbliche derivanti dai canoni incassati dagli assegnatari viene annualmente rendicontato ad ogni singolo Comune».

Infine il caso Mpr: nel 2013 è stata approvata la fusione per incorporazione della società di scopo in Acer «garantendo la continuità di tutte le attività e di tutti i servizi prestati da Mpr – la gestione delle attività tecniche e manutentive relative al patrimonio Erp gestito in concessione dai Comuni – e ha comportato l’assunzione dei dipendenti della società incorporata ed il subentro in tutti i contratti e le obbligazioni, come da disciplina del codice civile».

«La Finanza ha acquisito documenti sul concorso per 5 assunzioni all’Acer»

La presidente dell’ente per le case popolari rende nota la circostanza della selezione 2012: «Operiamo con trasparenza»

La guardia di finanza di Ravenna ha acquisito atti e documenti relativi al concorso bandito nel 2012 da Acer, l’azienda pubblica che gestisce quasi cinquemila case popolari in provincia, per cinque assunzioni a tempo indeterminato. Lo rende noto la presidente dell’ente, Emanuela Giangrandi, nell’ambito della replica alle perplessità sollevate da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr, su quel concorso e su altri aspetti della gestione. «Rispettiamo le leggi operando con trasparenza e correttezza», è l’affermazione di Giangrandi che ha anticipato alla stampa un sunto (consultabile per esteso nel pdf al link in fondo alla pagina) di quanto illustrerà in aula per rispondere all’interrogazione presentata dal decano dell’opposizione. Ancisi fa riferimento a una lettera anonima (firmata solo “Dipendenti Acer”) recapitata nei giorni scorsi a più destinatari anche istituzionali: «Visti i contenuti falsi e diffamatori – dice la dirigente di Acer – desidero innanzitutto rendere noto che il 4 ottobre ho presentato alla procura della Repubblica querela per diffamazione aggravata».

Le domande di Ancisi, in sintesi, si concentravano sui bilanci degli ultimi tre anni, sui criteri di assunzione del personale e sul caso specifico di Mpr, una società di scopo creata da Acer per le manutenzioni e poi inglobata per fusione.

Innanzitutto Giangrandi si sofferma sulla natura di Acer: «Epe, ente pubblico economico secondo la legge regionale 24/2001: alla Provincia compete una quota pari al 20 percento del valore patrimoniale netto; la restante quota e conferita ai Comuni, in proporzione al numero degli abitanti. Acer non è assoggettata ad un controllo economico da parte degli enti territoriali o dallo Stato ed il suo bilancio non grava in alcun modo sul bilancio pubblico, tant’è che eventuali perdite devono essere ripianate internamente».

Per quanto riguarda le assunzioni, «Acer in quanto ente pubblico economico, come i datori di lavoro privati, può procedere ad “assunzione diretta di tutti i lavoratori per qualsiasi tipologia di rapporto di lavoro”. Nel 2012 è stata bandita una selezione pubblica per titoli ed esami per l’assunzione a tempo indeterminato di 5 unità di personale, area amministrativa gestionale, con livello di inquadramento B2, e le cinque assunzioni sono state effettuate in esito alla graduatoria. In relazione a questa procedura concorsuale, la guardia di finanza di Ravenna ha acquisito atti e documenti con la totale collaborazione di Acer».

A proposito dell’utilizzo delle risorse pubbliche, Giangrandi parte dalla premessa che «Acer ha sempre chiuso i propri bilanci in attivo: l’utile dell’esercizio 2015 è stato pari a 132mila euro. I canoni di locazione corrisposti dagli assegnatari degli alloggi sono elaborati con modalità oggettive, ed esclusivamente in applicazione delle normative vigenti e dei criteri individuati dai Comuni, senza alcun rapporto con la gestione aziendale di Acer. L’utilizzo delle risorse pubbliche derivanti dai canoni incassati dagli assegnatari viene annualmente rendicontato ad ogni singolo Comune».

Infine il caso Mpr: nel 2013 è stata approvata la fusione per incorporazione della società di scopo in Acer «garantendo la continuità di tutte le attività e di tutti i servizi prestati da Mpr – la gestione delle attività tecniche e manutentive relative al patrimonio Erp gestito in concessione dai Comuni – e ha comportato l’assunzione dei dipendenti della società incorporata ed il subentro in tutti i contratti e le obbligazioni, come da disciplina del codice civile».

Abbraccia tutti quelli che scendono dalle auto: non è affetto ma spaccio

Arrestati due ventenni incensurati: stavano fermi in strada e avevano collaudato la tecnica per le cessioni di cocaina

Stava fermo in piedi ai margini della strada con un amico, ogni tanto un’auto si fermava e scendeva qualcuno che lo abbracciava poi se ne andava e avanti così con tante altre vetture: non era un ragazzo con molti amici affettuosi ma uno spacciatore che vendeva una dose di cocaina ad ogni abbraccio. Nella sera di ieri, 7 ottobre, i carabinieri della stazione di Lido Adriano hanno arrestato due albanesi incensurati, 20 e 22 anni, per spaccio.

L’intervento dei militari è cominciato bloccando uno degli acquirenti. Che tentava di disfarsi di una dose di cocaina ma non poteva far altro che confermare di averla acquistata dal giovane albanese. Bloccati e perquisiti pertanto i due, venivano trovati in possesso di tredici dosi di cocaina nonché della cifra corrispondente a quanto appena sborsato dal cliente. Stamani davanti al giudice, che ha convalidato l’arresto, hanno richiesto i termini a difesa e a breve si presenteranno per una nuova udienza.  

Prende 700 euro dal prete per il funerale della figlia ma è una truffa: denunciato

I carabinieri hanno scoperto che il 35enne non aveva figli

Un uomo di 35 anni, originario di Palermo ma residente nel Torinese, è stato denunciato per truffa dai carabinieri di Ravenna perché si è fatto consegnare 700 euro da un anziano parroco della città raccontandogli di non avere i soldi per il funerale della figlia morta all’ospedale Gaslini di Genova mentre le indagini hanno accertato che non aveva figli.

Ancisi (Lpr) vuole aprire le scatole cinesi della società pubblica delle case popolari

Il consigliere comunale di opposizione riprende la lettera di denuncia di alcuni dipendenti di Acer e chiede i bilanci

L’azienda pubblica Acer che gestisce quasi cinquemila case popolari in provincia di Ravenna è al centro di una interrogazione presentata dal consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) per fare luce su alcuni aspetti come bilanci, assunzioni e fusioni partendo da una segnalazione recapitata a Palazzo Merlato a fine settembre e firmata “Dipendenti Acer” (il testo integrale dell’interrogazione di Ancisi è scaricabile dal link in fondo alla pagina).

Collegandosi ai contenuti di quella denuncia, il decano dell’opposizione è convinto che la questione più importante riguardi i bilanci di Mpr, la società di scopo creata da Acer per le manutenzioni degli stabili e già definita dallo stesso Ancisi nel 2013 «un carrozzone-bis inventato da Acer»: «Composta da Acer e dalle solite note cooperative di sinistra, è in piedi dal 2004, le hanno affidato tutte le manutenzioni senza la doverosa gara d’appalto, non si sa quanti dei nostri soldi ci abbiano buttato dentro». A gennaio 2013 Acer dispose la liquidazione per incorporazione della sua società e Ancisi all’epoca diceva: «Viene liquidata non si sa con quanti dei nostri soldi ai soci privati, gli unici che ci guadagnano sempre, e si vantano di “diminuire i costi aziendali ed amministrativi e semplificare il funzionamento interno”. Ma hanno pagato due inutili direttori, due inutili presidenti, due inutili consigli di amministrazione». Il consigliere di opposizione fa presente che dal bilancio 2013 di Acer si ricava solo che «le spese generali hanno subito un incremento di circa 440mila euro per effetto dei costi derivanti dalla fusione per incorporazione della società Mpr, a fronte dei quali solo in parte si registrano ricavi corrispondenti».

La lettera dei dipendenti, portata all’attenzione dell’opinione pubblica da Ancisi, punta l’attenzione anche su alcune assuzioni che sarebbero state fatte «a totale discrezionalità, anche se c’era una graduatoria in essere a seguito di un concorso». Una circostanza che avrebbe portato all’apertura di un fascicolo di indagine dopo la denuncia di una una concorsista in ottima posizione in graduatoria. Per questo la guardia di finanza avrebbe già fatto visita agli uffici di Acer.

«A prescindere dalla severa riprovazione politica sullo sciagurato meccanismo di scatole cinesi con cui la gestione delle case popolari pubbliche è stata per lungo tempo intricata con società quali Mpr e Luma, il problema di fondo, da sottoporre a stretta verifica di legittimità, è come sia stata possibile, ai sensi del codice civile che non pare ammetterla, la fusione per incorporazione di società di diritto privato in un ente pubblico qual è Acer, stante inoltre il quadro normativo europeo che disciplina le esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica».

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