martedì
01 Luglio 2025

Guardiola o Mourinho? Il giornalista Sky Paolo Condò presenta il suo libro in città

A Ravenna una serata sui “Duellanti” più famosi del calcio di oggi

Mourinho e Guardiola, due degli allenatori che più hanno lasciato il segno nel calcio contemporaneo, sono i protagonisti di Duellanti, ultimo libro del giornalista di Sky Paolo Condò (edito da Baldini Castoldi), al centro della serata di oggi della rassegna Back to Sporty.

Tra i due una sfida senza fine, un duello che ha raggiunto l’apice nell’aprile del 2011. In soli 18 giorni i due allenatori, all’epoca sulle panchine di Real Madrid e Barcellona, si incontrarono per ben 4 volte, amplificando la portata di questi confronti sportivi – già di per sé ricchi di implicazioni sociali, politiche e culturali – e trasformandoli in una vera e propria battaglia, anche e soprattutto psicologica.

Paolo Condò ripercorre questo capitolo di una sfida destinata a non finire, raccontandone i retroscena e tracciando i profili dei suoi protagonisti. Tanti gli spunti offerti da questo libro, di cui si potrà parlare con l’autore, ospite di Back to Sporty: l’appuntamento è per lunedì 3 ottobre alle ore 21 presso la Sala Buzzi in via Berlinguer. L’incontro sarà moderato da Stefano Bon e Carmelo Domini.

Info: store@sportyonline.it – tel 0544 461885.

Cambio al bancone: Ramiro, Belli e Cavour acquistati per 700mila euro

I tre storici bar passano a una società di Treviso: «A Ravenna si pagano anche 5 euro per un prosecco. Mi pare tanto, da noi sarà a 3»

In un colpo solo in meno di sei mesi la gestione di tre bar tra i più noti del centro storico di Ravenna passerà di mano finendo sotto un’unica proprietà: da settembre il Caffè Ramiro, dal 7 ottobre il bar Cavour (non il Caffè Corte Cavour come erroneamente scritto in precedenza) e da febbraio il bar Belli diventeranno locali della società Quintavalle di Treviso per un investimento complessivo da 700mila euro. Francesco Polo e Lodovico Miotto sono gli imprenditori che sbarcano in Romagna ma i nomi dei locali non cambieranno: «Sono delle istituzioni per i ravennati e dei punti di riferimento nei loro discorsi: “Ci troviamo da Ramiro” abbiamo capito che è una frase con un significato. Teniamo i nomi e sarà la clientela ad accorgersi della nuova gestione».

L’avventura ravennate è cominciata dal Ramiro: «Un’agenzia ha saputo che stavamo trattando e ci ha proposto anche gli altri locali – racconta Polo –. La società con cui arriviamo è nata cinque anni fa ma con altre società siamo nel settore da sempre, abbiamo già una decina di bar tra Treviso e Conegliano. Come andrà questo nuovo investimento è difficile dirlo adesso, lo scopriremo solo vivendo, come dice Battisti». Un altro avamposto a Ravenna potrebbe essere nell’ampliamento del centro commerciale Esp: trattative in corso partendo dai rapporti già esistenti con la società proprietaria di un centro in Veneto.

Ai due veneti non mancano le ambizioni: «L’obiettivo è migliorare i fatturati del 30 percento». Con quali strategie? Prima di tutto nuovi servizi e miglioramento di quelli esistenti: «Puntiamo molto sui tabacchi aumentando l’assortimento ma anche offrendo servizi che non garantiscono grandi entrate economiche ma portano più gente dentro al locale e qualcuno che consuma poi c’è sempre. Ad esempio da Ramiro ora abbiamo i biglietti dell’autobus e i pagamenti delle bollette. Le percentuali per noi sono ridicole, ogni mille euro incassati a noi ne restano venti ma le persone che entrano per quel motivo poi consumano».

Il rilancio passerà anche da una strategia più aggressiva per i prezzi di certi prodotti: «Dalle nostre parti in Veneto un bicchiere di prosecco di quello buono si paga due euro e cinquanta. A Ravenna in centro lo trovo a 4,50 o 5, mi sembra tanto. Noi faremo prosecco a tre e spritz a tre e cinquanta e daremo comunque qualche stuzzichino». Un’altra filosofia per l’aperitivo: «In Veneto non c’è l’abitudine dell’apericena che vediamo a Ravenna dove si pagano 7 euro per un bicchiere e poi c’è di tutto al buffet. Da noi magari si fanno due bevute con qualcosa da stuzzicare e poi si va a cena da un’altra parte». In tutto questo un ruolo importante l’avrà certamente la cantina vinicola di Miotto. Ma nel progetto imprenditoriale c’è grande peso anche per il personale: «Per ora abbiamo dieci dipendenti per i primi due bar. Noi saremo a Ravenna ogni tanto ma in nostro assenza sarà Valentina Cacace a occuparsi del coordinamento. Crediamo molto nell’approccio del personale, il sorriso e la cortesia fanno la differenza. Chi tornerebbe in un bar se la prima volta che entra trova una barista musona?».

Cambio al bancone: Ramiro, Belli e Cavour acquistati per 700mila euro

I tre storici bar passano a una società di Treviso: «A Ravenna si pagano anche 5 euro per un prosecco. Mi pare tanto, da noi sarà a 3»

In un colpo solo in meno di sei mesi la gestione di tre bar tra i più noti del centro storico di Ravenna passerà di mano finendo sotto un’unica proprietà: da settembre il Caffè Ramiro, dal 7 ottobre il bar Cavour (non il Caffè Corte Cavour come erroneamente scritto in precedenza) e da febbraio il bar Belli diventeranno locali della società Quintavalle di Treviso per un investimento complessivo da 700mila euro. Francesco Polo e Lodovico Miotto sono gli imprenditori che sbarcano in Romagna ma i nomi dei locali non cambieranno: «Sono delle istituzioni per i ravennati e dei punti di riferimento nei loro discorsi: “Ci troviamo da Ramiro” abbiamo capito che è una frase con un significato. Teniamo i nomi e sarà la clientela ad accorgersi della nuova gestione».

L’avventura ravennate è cominciata dal Ramiro: «Un’agenzia ha saputo che stavamo trattando e ci ha proposto anche gli altri locali – racconta Polo –. La società con cui arriviamo è nata cinque anni fa ma con altre società siamo nel settore da sempre, abbiamo già una decina di bar tra Treviso e Conegliano. Come andrà questo nuovo investimento è difficile dirlo adesso, lo scopriremo solo vivendo, come dice Battisti». Un altro avamposto a Ravenna potrebbe essere nell’ampliamento del centro commerciale Esp: trattative in corso partendo dai rapporti già esistenti con la società proprietaria di un centro in Veneto.

Ai due veneti non mancano le ambizioni: «L’obiettivo è migliorare i fatturati del 30 percento». Con quali strategie? Prima di tutto nuovi servizi e miglioramento di quelli esistenti: «Puntiamo molto sui tabacchi aumentando l’assortimento ma anche offrendo servizi che non garantiscono grandi entrate economiche ma portano più gente dentro al locale e qualcuno che consuma poi c’è sempre. Ad esempio da Ramiro ora abbiamo i biglietti dell’autobus e i pagamenti delle bollette. Le percentuali per noi sono ridicole, ogni mille euro incassati a noi ne restano venti ma le persone che entrano per quel motivo poi consumano».

Il rilancio passerà anche da una strategia più aggressiva per i prezzi di certi prodotti: «Dalle nostre parti in Veneto un bicchiere di prosecco di quello buono si paga due euro e cinquanta. A Ravenna in centro lo trovo a 4,50 o 5, mi sembra tanto. Noi faremo prosecco a tre e spritz a tre e cinquanta e daremo comunque qualche stuzzichino». Un’altra filosofia per l’aperitivo: «In Veneto non c’è l’abitudine dell’apericena che vediamo a Ravenna dove si pagano 7 euro per un bicchiere e poi c’è di tutto al buffet. Da noi magari si fanno due bevute con qualcosa da stuzzicare e poi si va a cena da un’altra parte». In tutto questo un ruolo importante l’avrà certamente la cantina vinicola di Miotto. Ma nel progetto imprenditoriale c’è grande peso anche per il personale: «Per ora abbiamo dieci dipendenti per i primi due bar. Noi saremo a Ravenna ogni tanto ma in nostro assenza sarà Valentina Cacace a occuparsi del coordinamento. Crediamo molto nell’approccio del personale, il sorriso e la cortesia fanno la differenza. Chi tornerebbe in un bar se la prima volta che entra trova una barista musona?».

Muore annegato durante un pomeriggio di pesca

Il corpo senza vita dell’ottantenne ritrovato nella notte dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Bologna

La moglie lo aveva accompagnato a pescare, sabato pomeriggio, a Budrio, nel ciglio del canale Emiliano Romagno, ma quando è tornata a riprenderlo non l’ha più trovato. La donna ha immediatamente lanciato l’allarme e sono iniziate le ricerche. Il fatto che le canne da pesca fossero rimaste sul ciglio del canale hanno subito fatto temere il peggio ai Carabinieri intervenuti. Sono scattate le ricerche e nella notte tra sabato e domenica i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Bologna, impegnati con gli uomini dell’Arma di Cotignola, hanno ritrovato il corpo privo di vita dell’ottantenne residente a Cotignola, morto per annegamento.

Domenica di porte aperte in moschea Marcia con il vescovo il 31 dicembre

Dalle 11 alle 18 del 2 ottobre i ravennati invitati a visitare la struttura di via Guido rossa. Martedì 4 incontro sul dialogo

Settimana edizione per l’iniziativa dedicata al dialogo interreligioso “insieme per la pace” da parte della Moschea di Ravenna ed è caratterizzata da una programmazione congiunta che ha coinvolto vari soggetti della società civile e di varie espressioni religiose. Il programma prende il via domenica 2 ottobre con un Open Day della Moschea As-Salâm di Ravenna dalle 11 alle 18. Martedì 4 ottobre, invece, alla Sala Silvio Buzzi (Ex Forum), Viale Berlinguer 11 Ravenna alle 20.30 e in occasione della «Giornata nazionale della pace, della fraternità e del Dialogo tra Culture e Religioni» avrà luogo un incontro intitolato : «Le religioni vettrici di cultura e di pace » con Michele Zanzucchi (Curatore del libro: “L’Islam spiegato a chi hanno paura dei musulmani”), Chiamaa Fatihi (Autrice del libro : “Non ci avrete mai”), modera Brahim Maraad (Giornalista dell’Espresso). Infine, il 31 dicembre, per la prima volta la Marcia della Pace organizzata ogni anno dall’Avivescovado coinvolgerà anche la Moschea As-Salam (La Pace) di Ravenna che sarà il punto di partenza, mentre l’arrivo sarà in Piazza Duomo. Dalla Moschea arrivano i ringraziamenti a Provincia e Comune per “la fiducia e il sostegno dato a questa iniziativa concedendo ormai da 7 anni il loro patrocino. Un caloroso Gazie spetta anche a tutti i soggetti che hanno partecipato nel programma : L’Arcivescovado, Il Movimento dei Focolari, la Caritas Diocesana di Ravenna e Cervia, L’Anpi e l’ Associazione Menocchio di Cervia, L’associazione islamica degli Imam e delle guide religiose, I Giovani musulmani d’Italia, Info Islam, Il progetto SPRAR e la Cooperativa sociale Persone in Movimento, Cittadini del Mondo e a tutti i relatori che ci onoreranno con la loro presenza e al nostro grafico Roberto Pasini”.

Rischio temporali fino alle 12 di domenica 2 ottobre

L’allerta meteo attiva dalle 20 del sabato per 16 ore

Dalle 20 di sabato 1 ottobre alle 12 di domenica 2 (16 ore) è attiva l’allerta numero 87 dell’Agenzia regionale di protezione civile, per temporali, che per quanto riguarda il territorio ravennate è di livello 1 – fase di attenzione.
Si raccomanda ai gestori di attività all’aperto di sistemare e fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento e della grandine o suscettibili d’essere danneggiati. Si raccomanda inoltre di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione.
Per eventuali aggiornamenti si possono consultare le “Allerte di protezione civile” al link http://bit.ly/1LBoAO0 e il sito del Comune www.comune.ra.it.

Nicola Grandi eletto segretario di Lista per Ravenna 

Ha ottenuto 95 voti, contro i 30 dell’altra candidata. Per la Lista l’introduzione di questo ruolo è un’assoluta novità

In una sala Buzzi gremita, venerdì 30 settembre l’assemblea di Lista per Ravenna presieduta da Alvaro Ancisi, ha eletto a scrutinio segreto, Nicola Grandi, già consigliere comunale, segretario della Lista, con 95 voti mentre l’altra candidata Liviana Malucelli, vicepresidente del consiglio territoriale di Castiglione di Ravenna, si è fermata a 30 voti. Gianfranco Spadoni, come presidente, e Alessandro Garofalo e Guglielmo Zainaghi, come scrutatori, hanno presieduto alle operazioni di voto. Ancisi si è astenuto dal voto Alvaro Ancisi.

La figura del segretario è stato istituita, con modifica statutaria, nell’assemblea del 2 agosto scorso. “Il segretario – spiegano da Lista per Ravenna – affiancherà, in autonomia, il presidente della Lista e capogruppo nell’amministrazione comunale Alvaro Ancisi, dirigendo e coordinando, in collegamento con l’operato del gruppo consiliare, le attività di organizzazione e di mobilitazione civica sul territorio, di rapporto diretto con i cittadini e di comunicazione sociale ed on line. A tale scopo, presiederà il Comitato operativo della Lista, che sarà composto dagli eletti o nominati dalla Lista negli organi o commissioni o consulte o gruppi di lavoro dell’amministrazione comunale, insieme a quanti assumeranno nel movimento ruoli di coordinamento od operativi o di supporto o di collaborazione. D’intesa col presidente nominerà alcune figure chiave della nuova organizzazione, quali il portavoce, il vice-presidente e il segretario amministrativo. In autonomia, procederà all’ulteriore strutturazione degli incarichi di lavoro.”

All’assemblea ha partecipato anche Massimiliano Alberghini, candidato sindaco del centrodestra sostenuto anche da Lista per Ravenna alle scorse amministrative.

CambieRà su Autorità Portuale «Clima torbido, omertà dei palazzi» 

Il gruppo consiliare: «Il sindaco non ha risposto alla nostra interrogazione e Ap ci nega gli atti richiesti»

Il gruppo consiliare CambieRà torna all’attacco sul tema dell’Autorità Portuale chiedendo chiarezza e parlando di un clima “plumbeo” e di una situazione non irregolare, ma “torbida”. In particolare si rivolge al sindaco Michele de Pascale che non ha ancora risposto all’interrogazione depositata dal gruppo stesso formulata un mese fa, un’interrogazione che chiedeva risposte, si legge, “ai dubbi sorti in merito alle manovre poco trasparenti del Contrammiraglio Meli in collaborazione col proprio Segretario Generale Margorani. Era l’1 settembre quando – sulla base di svariate segnalazioni da parte dei dipendenti di AP – abbiamo saputo che negli ultimi 15 giorni di mandato il Segretario Generale (prorogato poi per la terza volta in barba ai regolamenti), dopo 5 mesi e mezzo di silenzio assoluto, si è scatenato in elargizioni economiche sotto forma di “superminimi” e “premi di risultato” ad alcuni dipendenti senza alcun motivo apparente. Nulla di irregolare di fatto, ma tutto troppo torbido”. Le domande al sindaco, ricorda CambieRà riguardavano: “quali fossero gli effettivi lavori svolti dal Contrammiraglio Meli in questo mandato semestrale; se fosse al corrente di elargizioni economiche straordinarie ad alcuni dipendenti dell’AP a vario titolo, tra cui premi per fantomatici risultati; se ritenesse opportuno tutto questo sperpero di denaro (PUBBLICO) all’ultimo minuto, proprio in fase di scadenza di un periodo delicato come un commissariamento militare straordinario; se si ritenesse concorde alla proroga di un segretario generale – la terza tra l’altro – proposta l’ultimo giorno di mandato da un commissario uscente (che di fatto poi non uscì)”.

Il gruppo consiliare di opposizione riporta anche “la notizia che vedrebbe un dipendente di AP messo alla porta per aver perso le staffe proprio a causa del clima piuttosto teso che si è creato all’interno del palazzo. Dipendente scortato fuori dalle Forze dell’Ordine e sospeso dal proprio incarico con diffida al rientro in sede. Parrebbe infatti essere questo il motivo per cui l’ingresso dell’Autorità Portuale di recente fosse militarmente blindato e scortato, con la presenza di pattuglie di guardia” (sulla frequente presenza di forze dell’ordine in Ap era di recente intervenuto anche il parlamentare Andrea Maestri di Possibile). Inoltre, i tre consiglieri denunciano il fatto che l’Autorità portuale “nega l’accesso agli atti chiesti per poter vedere a quale titolo fossero stati elargiti i premi e soprattutto di quanto denaro pubblico si trattasse, perché, vogliamo ribadirlo, l’Autorità Portuale non è un ente comunale, ma muove denaro pubblico dei cittadini, i quali hanno il sacrosanto diritto di conoscere la destinazione dei propri contributi. Inutile, quindi, creare aree sui siti internet chiamate “Amministrazione Trasparente” se poi di trasparente non ci sono nemmeno i vetri delle finestre. Negazione assolutamente lecita, ne siamo consapevoli, ma grave, perché dimostra la totale indisponibilità al chiarimento delle domande poste, delineando un quadro offuscato, nebuloso e assolutamente negativo. Le domande sono tante, il clima è sempre più plumbeo, alcuni dipendenti (non i premiati ovviamente) sono in una condizione di stress allarmante e il tutto viene tenuto ben custodito all’interno delle mura di Palazzo nel silenzio e nell’omertà più totale”.

La dura nota si conclude parlando della mancata nomina del nuovo presidente e declassando “l’escavo dei fondali” a “leggenda metropolitana” o “sloga propagandistico”.  

CambieRà su Autorità Portuale «Clima torbido, omertà dei palazzi» 

Il gruppo consiliare: «Il sindaco non ha risposto alla nostra interrogazione e Ap ci nega gli atti richiesti»

Il gruppo consiliare CambieRà torna all’attacco sul tema dell’Autorità Portuale chiedendo chiarezza e parlando di un clima “plumbeo” e di una situazione non irregolare, ma “torbida”. In particolare si rivolge al sindaco Michele de Pascale che non ha ancora risposto all’interrogazione depositata dal gruppo stesso formulata un mese fa, un’interrogazione che chiedeva risposte, si legge, “ai dubbi sorti in merito alle manovre poco trasparenti del Contrammiraglio Meli in collaborazione col proprio Segretario Generale Margorani. Era l’1 settembre quando – sulla base di svariate segnalazioni da parte dei dipendenti di AP – abbiamo saputo che negli ultimi 15 giorni di mandato il Segretario Generale (prorogato poi per la terza volta in barba ai regolamenti), dopo 5 mesi e mezzo di silenzio assoluto, si è scatenato in elargizioni economiche sotto forma di “superminimi” e “premi di risultato” ad alcuni dipendenti senza alcun motivo apparente. Nulla di irregolare di fatto, ma tutto troppo torbido”. Le domande al sindaco, ricorda CambieRà riguardavano: “quali fossero gli effettivi lavori svolti dal Contrammiraglio Meli in questo mandato semestrale; se fosse al corrente di elargizioni economiche straordinarie ad alcuni dipendenti dell’AP a vario titolo, tra cui premi per fantomatici risultati; se ritenesse opportuno tutto questo sperpero di denaro (PUBBLICO) all’ultimo minuto, proprio in fase di scadenza di un periodo delicato come un commissariamento militare straordinario; se si ritenesse concorde alla proroga di un segretario generale – la terza tra l’altro – proposta l’ultimo giorno di mandato da un commissario uscente (che di fatto poi non uscì)”.

Il gruppo consiliare di opposizione riporta anche “la notizia che vedrebbe un dipendente di AP messo alla porta per aver perso le staffe proprio a causa del clima piuttosto teso che si è creato all’interno del palazzo. Dipendente scortato fuori dalle Forze dell’Ordine e sospeso dal proprio incarico con diffida al rientro in sede. Parrebbe infatti essere questo il motivo per cui l’ingresso dell’Autorità Portuale di recente fosse militarmente blindato e scortato, con la presenza di pattuglie di guardia” (sulla frequente presenza di forze dell’ordine in Ap era di recente intervenuto anche il parlamentare Andrea Maestri di Possibile). Inoltre, i tre consiglieri denunciano il fatto che l’Autorità portuale “nega l’accesso agli atti chiesti per poter vedere a quale titolo fossero stati elargiti i premi e soprattutto di quanto denaro pubblico si trattasse, perché, vogliamo ribadirlo, l’Autorità Portuale non è un ente comunale, ma muove denaro pubblico dei cittadini, i quali hanno il sacrosanto diritto di conoscere la destinazione dei propri contributi. Inutile, quindi, creare aree sui siti internet chiamate “Amministrazione Trasparente” se poi di trasparente non ci sono nemmeno i vetri delle finestre. Negazione assolutamente lecita, ne siamo consapevoli, ma grave, perché dimostra la totale indisponibilità al chiarimento delle domande poste, delineando un quadro offuscato, nebuloso e assolutamente negativo. Le domande sono tante, il clima è sempre più plumbeo, alcuni dipendenti (non i premiati ovviamente) sono in una condizione di stress allarmante e il tutto viene tenuto ben custodito all’interno delle mura di Palazzo nel silenzio e nell’omertà più totale”.

La dura nota si conclude parlando della mancata nomina del nuovo presidente e declassando “l’escavo dei fondali” a “leggenda metropolitana” o “sloga propagandistico”.  

In sala Cimitero Azzurro, primo film del ravennate Gerardo Lamattina 

Lunedì 3 ottobre un incontro con il regista e Tahar Lamri

Dall’1 ottobre è nei cinema Cimitero azzurro il primo lungometraggio di Gerardo Lamattina.

Primo appuntamento a Ravenna al cinema Jolly in via Renato Serra 33, sabato 1 ottobre alle ore 18 e 30, lunedi 3, martedi 4, e mercoledi 5 ottobre alle ore 21.00.

Chi è interessato e vuole saperne di più può partecipare all’incontro che ci sarà il 3 ottobre alle ore 18 e 30, al Caffè letterario di Ravenna in via Diaz 26.

Tahar Lamri incontra Gerardo Lamattina per parlare del film ma non solo. Ci sarà inoltre anche Matteo Ramon Arevalos autore di alcuni brani della colonna sonora del film che eseguirà dal vivo.

Tutte le informazioni sulla pagina ufficiale Facebook e sul sito www.cimiteroazzurro.it.

Nasce Confindustria Romagna: Ravenna e Rimini firmano la fusione

Paolo Maggioli presidente, Marco Chimenti direttore generale
Forlì-Cesena aveva annunciato ad aprile il no al progetto

Come annunciato ad aprile, nonostante la decisione di Forlì Cesena di non aderire al progetto (vedi correlato), Le Associazioni degli industriali di Rimini e di Ravenna sono andate avanti nella costituzione di Confidustria Romagna che prende ufficialmente vita l’1 ottobre: i presidenti delle due territoriali, Paolo Maggioli e Guido Ottolenghi, in virtù del mandato ricevuto dalle rispettive Assemblee nel giugno scorso, giovedì 29 settembre hanno infatti firmato davanti al notaio l’atto di fusione che ha dato vita al nuovo soggetto associativo, in anticipo di tre mesi rispetto al traguardo inizialmente fissato per l’1 gennaio 2017. “A due anni dalle assemblee generali che hanno approvato e dato inizio a questo cammino – affermano i due presidenti – siamo orgogliosi di essere tra i primi nel sistema confindustriale ad aver portato a compimento il percorso tracciato dalla riforma Pesenti”.

La nuova realtà, fanno sapere da Confindustria Romagna, rappresenta quasi un migliaio di imprese che danno lavoro a più di 35 mila persone, registrando un fatturato complessivo superiore ai 10 miliardi di euro. “Insieme lavoreremo per rappresentare al meglio questa inestimabile ricchezza, incrementando sempre di più l’integrazione, la condivisione di competenze e l’efficienza dei servizi – aggiungono Maggioli e Ottolenghi – La Romagna ha tutte le carte per diventare polo di riferimento al pari della Via Emilia, e questa associazione rappresenta un’opportunità irrinunciabile per permettere alle imprese romagnole di affrontare, con strumenti di rappresentanza adeguati ai tempi che viviamo, i profondi cambiamenti in atto”.

“La sintesi di tante eccellenze non può che portare un arricchimento della nostra rappresentanza – aggiunge il Direttore Generale di Confindustria Romagna, Marco Chimenti – l’obiettivo è sia di migliorare la relazione con gli associati e la capacità di rappresentanza dei loro interessi a livello locale, regionale e nazionale, sia di contenere i costi organizzativi aumentando l’efficacia e l’efficienza dei servizi”.

Il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli, convocherà a breve la prima assemblea della neonata associazione per eleggere i cinque vicepresidenti che lo affiancheranno nel Consiglio di presidenza e i 30 componenti del Consiglio generale transitorio.

A Franco Raffi, già direttore di Unindustria Rimini, verrà affidata la conduzione delle società di formazione e di servizi del sistema Confindustria Romagna.

Litiga in strada per futili motivi e mostra il pene per sfregio: 27enne denunciato

Tutto è cominciato quando il giovane è stato notato vicino a un gruppo di bambini: il padre di uno l’ha allontanato ed è nato il diverbio

Si è avvicinato a un cortile condominiale dove alcuni bambini stavano giocando in bicicletta e quando è stato invitato ad allontanarsi dal padre di uno dei piccoli ha ingaggiato un’animata discussione fino a mostrare i genitali come gesto di sfregio: un 27enne marocchino senza fissa dimora e un lungo elenco di precedenti è stato denunciato dai carabinieri per atti osceni. L’episodio è accaduto a Faenza nel pomeriggio di domenica 25 settembre.

Quando il padre gli ha chiesto cosa facesse vicino alla recinzione ha risposto che si stava raccomandando con i bambini di non toccare il cancello con la ruota delle biciclette. Il genitore lo ha invitato ad andarsene ed è nato il diverbio che ha richiamato anche l’attenzione di molti residenti che, sentendo gridare per strada, si sono affacciati alla finestra delle proprie abitazioni. I bambini sono stati fatti entrare in casa ed è stato a quel punto che la discussione è degenerata e il magrebino improvvisamente, per farsi beffa di chi aveva di fronte, si è abbassato i pantaloni mostrando le parti intime e poi si è allontanato. I militari lo hanno trovato dopo pochi minuti e lo hanno portato in caserma per accertamenti: un senzatetto senza documenti mai visto prima a Faenza.

Il gesto è avvenuto quando i bambini erano già rientrati, circostanza del tutto casuale che ha consentito al 27enne di evitare l’arresto per il reato di corruzione di minorenni. Sono stati i genitori, ascoltati in caserma, a specificare che i bambini non erano più all’esterno. Il 27enne è stato denunciato per atti osceni aggravati dalla vicinanza ad un luogo frequentato di minori, inoltre i carabinieri lo hanno segnalato all’autorità amministrativa per verificare la sua posizione rispetto alla norme sull’immigrazione.

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