domenica
29 Giugno 2025

Notte d’Oro: il Comune ha scelto Nada Ma Cambierà “vota” per i Planet Funk

I consiglieri del movimento hanno fatto un sondaggio per il concerto
«30mila euro di soldi pubblici: dovevano essere coinvolti i cittadini»

Sarà Nada, la storica cantante e cantautrice toscana, la protagonista del concertone in occasione della Notte d’oro, in programma l’8 ottobre in piazza del Popolo, a Ravenna.

L’Amministrazione comunale ha stanziato per questo spettacolo un budget fisso da 30mila euro (più Iva) che comprende la totalità delle spese sostenute dall’artista scelto e per la selezione il Comune ha indetto un Avviso di Manifestazione di interesse a cui hanno risposto varie agenzie di promoter, proponendo i prpri artisti come candidati all’evento principale della Notte d’oro.

Alla chiamata di quest’anno hanno risposto quattro agenzie per un totale di 7 artisti disponibili che erano, oltra alla selezionata Nada (che salirà sul palco con la band campana di rock alternativo A Toys Orchestra), James Senese e Napoli Centrale, Modena City Ramblers con Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar, Planet Funk, Orchestra Sinfonica Rossini-Tributo ai Queen, Marta sui Tubi e Cosmo.

La scelta è stata presa dagli uffici comunali e il metodo viene contestato dai tre consiglieri comunali del Movimento Civico Cambierà, Michela Guerra, Marco Maiolini e Samantha Tardi, che hanno chiesto spiegazioni all’assessore al Turismo Giacomo Costantini e alla dirigente di settore Maria Grazia Marini, firmataria della determina “incriminata”. «Esistono metodi per coinvolgere la cittadinanza pagante a costo zero – commentano i tre consiglieri in una nota congiunta –. Sarebbe stata, infatti, l’occasione perfetta per coinvolgere l’utente finale in quanto tutto ciò prevedeva valutazioni soggettive senza che fossero richieste particolari competenze tecniche».

«Non ritenendo la vicenda chiara e trasparente, e non condividendo per niente il metodo della presa di posizione completamente disinteressata nei confronti del gusto popolare», Cambierà ha indetto un sondaggio su Facebook, «coinvolgendo un campione di persone che in poche ore ha risposto – scrivono i consiglieri – facendo conoscere il proprio gusto personale, dando così un segnale forte all’amministrazione dimostrando come, con poco, si possa avere idea dei desideri di una parte di cittadinanza. Siamo consapevoli che la risposta di poco più di cento persone non rappresenti un target sufficiente per farne un dato statistico – anche se rimane un dato senz’altro più preciso rispetto alla volontà di 3 persone soltanto – ma vogliamo dimostrare che, non solo il coinvolgimento dei cittadini aiuta chi di dovere a scegliere realmente per il bene della città e del centro storico, il quale potrebbe lavorare di più laddove si presentasse uno show “sold out”, ma anche che questo atteggiamento di menefreghismo misto arroganza, li sta portando a un distaccamento preoccupante dalla realtà circostante».

Dai 137 commenti validi, tenuto conto anche delle eventuali risposte a multipla scelta, dal sondaggio di Cambierà è risultata la seguente classifica di gradimento: primi i Planet Funk con 52 voti, seconda l’Orchestra Rossini per il tributo Queen con 38 voti, terzi i Modena City Ramblers con 29 voti, quarto  James Senese con 19 voti, quinti i Marta sui Tubi con 12 voti, sesta Nada con 4 voti e ultimo Cosmo, senza neanche una preferenza.

«Nel nostro programma – concludono i consiglieri comunali – noi avevamo previsto l’inserimento graduale della democrazia partecipata: tramite l’utilizzo dei mezzi informatici già a disposizione del Comune, come social network e sito internet, sarebbe sufficiente avere voglia di inserire un’area dedicata all’opinione pubblica, per poter aprire un confronto su scelte come queste. Riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di esprimere la propria opinione sulla destinazione di 30.000 euro di denaro pubblico, tant’è che il nostro campione è stato chiaro: l’artista scelta per la notte d’oro risulta penultima con appena 4 preferenze».

Notte d’Oro: il Comune ha scelto Nada Ma Cambierà “vota” per i Planet Funk

I consiglieri del movimento hanno fatto un sondaggio per il concerto
«30mila euro di soldi pubblici: dovevano essere coinvolti i cittadini»

Sarà Nada, la storica cantante e cantautrice toscana, la protagonista del concertone in occasione della Notte d’oro, in programma l’8 ottobre in piazza del Popolo, a Ravenna.

L’Amministrazione comunale ha stanziato per questo spettacolo un budget fisso da 30mila euro (più Iva) che comprende la totalità delle spese sostenute dall’artista scelto e per la selezione il Comune ha indetto un Avviso di Manifestazione di interesse a cui hanno risposto varie agenzie di promoter, proponendo i prpri artisti come candidati all’evento principale della Notte d’oro.

Alla chiamata di quest’anno hanno risposto quattro agenzie per un totale di 7 artisti disponibili che erano, oltra alla selezionata Nada (che salirà sul palco con la band campana di rock alternativo A Toys Orchestra), James Senese e Napoli Centrale, Modena City Ramblers con Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar, Planet Funk, Orchestra Sinfonica Rossini-Tributo ai Queen, Marta sui Tubi e Cosmo.

La scelta è stata presa dagli uffici comunali e il metodo viene contestato dai tre consiglieri comunali del Movimento Civico Cambierà, Michela Guerra, Marco Maiolini e Samantha Tardi, che hanno chiesto spiegazioni all’assessore al Turismo Giacomo Costantini e alla dirigente di settore Maria Grazia Marini, firmataria della determina “incriminata”. «Esistono metodi per coinvolgere la cittadinanza pagante a costo zero – commentano i tre consiglieri in una nota congiunta –. Sarebbe stata, infatti, l’occasione perfetta per coinvolgere l’utente finale in quanto tutto ciò prevedeva valutazioni soggettive senza che fossero richieste particolari competenze tecniche».

«Non ritenendo la vicenda chiara e trasparente, e non condividendo per niente il metodo della presa di posizione completamente disinteressata nei confronti del gusto popolare», Cambierà ha indetto un sondaggio su Facebook, «coinvolgendo un campione di persone che in poche ore ha risposto – scrivono i consiglieri – facendo conoscere il proprio gusto personale, dando così un segnale forte all’amministrazione dimostrando come, con poco, si possa avere idea dei desideri di una parte di cittadinanza. Siamo consapevoli che la risposta di poco più di cento persone non rappresenti un target sufficiente per farne un dato statistico – anche se rimane un dato senz’altro più preciso rispetto alla volontà di 3 persone soltanto – ma vogliamo dimostrare che, non solo il coinvolgimento dei cittadini aiuta chi di dovere a scegliere realmente per il bene della città e del centro storico, il quale potrebbe lavorare di più laddove si presentasse uno show “sold out”, ma anche che questo atteggiamento di menefreghismo misto arroganza, li sta portando a un distaccamento preoccupante dalla realtà circostante».

Dai 137 commenti validi, tenuto conto anche delle eventuali risposte a multipla scelta, dal sondaggio di Cambierà è risultata la seguente classifica di gradimento: primi i Planet Funk con 52 voti, seconda l’Orchestra Rossini per il tributo Queen con 38 voti, terzi i Modena City Ramblers con 29 voti, quarto  James Senese con 19 voti, quinti i Marta sui Tubi con 12 voti, sesta Nada con 4 voti e ultimo Cosmo, senza neanche una preferenza.

«Nel nostro programma – concludono i consiglieri comunali – noi avevamo previsto l’inserimento graduale della democrazia partecipata: tramite l’utilizzo dei mezzi informatici già a disposizione del Comune, come social network e sito internet, sarebbe sufficiente avere voglia di inserire un’area dedicata all’opinione pubblica, per poter aprire un confronto su scelte come queste. Riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di esprimere la propria opinione sulla destinazione di 30.000 euro di denaro pubblico, tant’è che il nostro campione è stato chiaro: l’artista scelta per la notte d’oro risulta penultima con appena 4 preferenze».

Notte d’Oro: il Comune ha scelto Nada Ma Cambierà “vota” per i Planet Funk

I consiglieri del movimento hanno fatto un sondaggio per il concerto «30mila euro di soldi pubblici: dovevano essere coinvolti i cittadini»

Sarà Nada, la storica cantante e cantautrice toscana, la protagonista del concertone in occasione della Notte d’oro, in programma l’8 ottobre in piazza del Popolo, a Ravenna.

L’Amministrazione comunale ha stanziato per questo spettacolo un budget fisso da 30mila euro (più Iva) che comprende la totalità delle spese sostenute dall’artista scelto e per la selezione il Comune ha indetto un Avviso di Manifestazione di interesse a cui hanno risposto varie agenzie di promoter, proponendo i prpri artisti come candidati all’evento principale della Notte d’oro.

Alla chiamata di quest’anno hanno risposto quattro agenzie per un totale di 7 artisti disponibili che erano, oltra alla selezionata Nada (che salirà sul palco con la band campana di rock alternativo A Toys Orchestra), James Senese e Napoli Centrale, Modena City Ramblers con Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar, Planet Funk, Orchestra Sinfonica Rossini-Tributo ai Queen, Marta sui Tubi e Cosmo.

La scelta è stata presa dagli uffici comunali e il metodo viene contestato dai tre consiglieri comunali del Movimento Civico Cambierà, Michela Guerra, Marco Maiolini e Samantha Tardi, che hanno chiesto spiegazioni all’assessore al Turismo Giacomo Costantini e alla dirigente di settore Maria Grazia Marini, firmataria della determina “incriminata”. «Esistono metodi per coinvolgere la cittadinanza pagante a costo zero – commentano i tre consiglieri in una nota congiunta –. Sarebbe stata, infatti, l’occasione perfetta per coinvolgere l’utente finale in quanto tutto ciò prevedeva valutazioni soggettive senza che fossero richieste particolari competenze tecniche».

«Non ritenendo la vicenda chiara e trasparente, e non condividendo per niente il metodo della presa di posizione completamente disinteressata nei confronti del gusto popolare», Cambierà ha indetto un sondaggio su Facebook, «coinvolgendo un campione di persone che in poche ore ha risposto – scrivono i consiglieri – facendo conoscere il proprio gusto personale, dando così un segnale forte all’amministrazione dimostrando come, con poco, si possa avere idea dei desideri di una parte di cittadinanza. Siamo consapevoli che la risposta di poco più di cento persone non rappresenti un target sufficiente per farne un dato statistico – anche se rimane un dato senz’altro più preciso rispetto alla volontà di 3 persone soltanto – ma vogliamo dimostrare che, non solo il coinvolgimento dei cittadini aiuta chi di dovere a scegliere realmente per il bene della città e del centro storico, il quale potrebbe lavorare di più laddove si presentasse uno show “sold out”, ma anche che questo atteggiamento di menefreghismo misto arroganza, li sta portando a un distaccamento preoccupante dalla realtà circostante».

Dai 137 commenti validi, tenuto conto anche delle eventuali risposte a multipla scelta, dal sondaggio di Cambierà è risultata la seguente classifica di gradimento: primi i Planet Funk con 52 voti, seconda l’Orchestra Rossini per il tributo Queen con 38 voti, terzi i Modena City Ramblers con 29 voti, quarto  James Senese con 19 voti, quinti i Marta sui Tubi con 12 voti, sesta Nada con 4 voti e ultimo Cosmo, senza neanche una preferenza.

«Nel nostro programma – concludono i consiglieri comunali – noi avevamo previsto l’inserimento graduale della democrazia partecipata: tramite l’utilizzo dei mezzi informatici già a disposizione del Comune, come social network e sito internet, sarebbe sufficiente avere voglia di inserire un’area dedicata all’opinione pubblica, per poter aprire un confronto su scelte come queste. Riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di esprimere la propria opinione sulla destinazione di 30.000 euro di denaro pubblico, tant’è che il nostro campione è stato chiaro: l’artista scelta per la notte d’oro risulta penultima con appena 4 preferenze».

Dati ufficiali: dal 2014 furti nelle abitazioni in calo del 40%. «Merito dei controlli»

Le persone identificate sul territorio sono aumentate del 36 percento E con la geolocalizzazione la questura ha una mappa delle zone calde

In due anni i furti in abitazione in provincia di Ravenna sono diminuiti del 40 percento. È il dato diffuso dalla questura mettendo a confronto i primi otto mesi del 2014 con lo stesso periodo gennaio-agosto del 2015 e del 2016: si è partiti da 2.008 denunce per scendere a 1.731 fino a 1.211. Anche i colpi negli esercizi commerciali hanno seguito lo stesso trend di diminuzione: dalle 889 denunce del 2014 (sempre gennaio-agosto) alle 602 del 2016.

Insomma numeri che dipingono uno scenario in miglioramento sul fronte della lotta alla criminalità ma che potrebbero lasciare perplesso l’uomo della strada alle prese non con le statistiche delle forze dell’ordine ma con la percezione della quotidianità.

Il questore Rosario Eugenio Russo sa che i cittadini potrebbero restare increduli davanti alle cifre fornite: «I numeri dicono questo e noi ci teniamo che la gente li conosca. La percezione della sicurezza è una questione molto delicata e ci tengo a dire che non siamo di fronte a un calo delle denunce per mancanza di fiducia nel sistema. Questo tipo di reati tocca molto da vicino la persona e la denuncia viene fatta».

Secondo il questore, arrivato alla guida degli uffici di viale Berlinguer tre mesi fa, il miglioramento misurato oggi è nato a marzo del 2015: «Nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si decise di intervenire efficacemente cambiando in modo radicale l’approccio al problema e coinvolgendo tutte le forze di polizia nazionali e locali in un unico piano operativo per le città e la provincia. Si sono così istituiti i posti di blocco e controllo, tutt’ora in atto, svolti in prestabiliti luoghi e orari al fine di impedire la circolazione nelle aree più esposte a persone malintenzionate». Un nuovo approccio a sua volta misurato da una percentuale con segno positivo: «Le persone identificate sul territorio sono cresciute del 36 percento e i mezzi controllati sulle strade del 33 percento».

Insomma con il nuovo approccio adottato un anno e mezzo fa si è voluti andare oltre alla semplice repressione con indagini approfondite su ogni colpo, che comunque sono imprescindibili e continuano, puntando invece con più risorse sulla prevenzione sfruttando anche le nuove tecnologie come ad esempio la geolocalizzazione: «Ogni denuncia di furto viene inserita nella banca dati e collocata in un punto sulla mappa per avere un quadro delle zone più calde che attirano maggiormente i malviventi magari per la comodità dei collegamenti stradali che facilità la fuga». E quando una zona dello stradario si colora di rosso per un picco di furti, lì si concentrano i pattugliamenti e i posti di blocco perché a volte può bastare essere identificato in un controllo di routine su strada per disincentivare un aspirante ladro. Inutile tirare per la giacca i dirigenti della questura per sapere quali zone ingolosiscano di più i criminali: «Per usare una metafora possiamo dire che i giornali li leggono sia le galline che le faine – dice Scipione De Leonardis, dirigente della divisione Anticrimine – e non sarebbe utile fornire informazioni alla seconda categoria…».

La questura con questi dati prova anche a replicare indirettamente a quanto scrisse Il Sole 24 Ore a fine 2015 mettendo la provincia di Ravenna al decimo posto nazionale nella classica sulla qualità della vità con uno scivolone di dieci posti rispetto all’anno precedente quando era al vertice: «La base di rilevazione erano i dati del 2014, un anno orribile».

Bimba morta di meningite dopo essere stata dimessa: nessuno a processo

Tre medici erano accusati di omicidio colposo per il decesso della piccola Ester Villa. Ritenuta inammissibile l’opposizione della famiglia

Il tribunale di Ravenna ha disposto nei giorni scorsi l’archiviazione del procedimento relativo alla morte di Ester Villa, dichiarando inammisibile l’opposizione della famiglia alla seconda richiesta di archiviazione da parte della procura. Il procedimento penale vedeva tre medici (due dell’ospedale e la pediatra di base) sotto inchiesta per omicidio colposo. Una prima richiesta di opposizione da parte della famiglia era stata accolta nel novembre 2014, con il Gip che aveva disposto nuove indagini.

La piccola Ester morì a soli dieci mesi il 20 febbraio 2013 per una forma di meningite fulminante da pneumococco. Quattro giorni prima i genitori la portarono all’ospedale con la febbre a 40, dopo che la sera precedente era caduta, sbattendo la testa. Venne dimessa dopo pochi minuti. Ed è su quella prima visita in ospedale che si è concentrata la battaglia legale della famiglia, che termina ora con il giudice che ribadisce come i medici non potessero diagnosticare la meningite o altre patologie gravi in quell’occasione, ritenendo che la bambina fosse inizialmente semplicemente influenzata.

Avevamo raccontato la storia di Ester nell’articolo tra i correlati qui a fianco, nel marzo di un anno fa.

Importuna due ragazze, poi aggredisce i loro amici con una catena: arrestato

In manette un 23enne dopo una notte folle in centro a Ravenna

Un 23enne tunisino è stato arrestato dai carabinieri nella notte tra mercoledì e giovedì per violenza privata e lesioni aggravate.

Secondo le prime testimonianze, prima avrebbe tentato di importunare due studentesse, italiane, in via Diaz, poi ha minacciato (anche con una catena) un loro amico – un ragazzo africano – che era andato in aiuto alle due giovani, scortandole fino a casa.

L’amico delle due studentesse si è quindi chiuso in casa, chiamando a sua volta in suo aiuto alcuni connazionali. Ne è nato un animato diverbio tra via Diaz e i giardini Speyer, dove una pattuglia dei carabinieri, intorno alle 2, è stata attirata da urla e grida. All’arrivo dei militari, il 23enne stava sventolando in aria la catena, con cui poco prima aveva colpito uno dei due ragazzi giunti in soccorso dell’amico delle studentesse, procurandogli una vistosa ferita sul pollice della mano destra.

I carabinieri lo hanno disarmato e arrestato, scoprendo anche che si trova nel territorio italiano senza un regolare permesso di soggiorno.

Ristorante giapponese sanzionato dai Nas «Incidente burocratico risolto in 24 ore»

Irregolarità nelle comunicazioni alle autorità sulle procedure per la bonifica del pesce crudo. Verbale da tremila euro

L’ispezione igienico-sanitaria nelle cucine del ristorante giapponese Fuji è avvenuta l’8 settembre, non il 12 come erroneamente scritto in un primo momento sulla base delle informazioni diffuse dai carabinieri, e gli ispettori (carabinieri e Ausl) hanno rilevato la mancanza delle necessarie comunicazioni all’autorità competente a proposito della somministrazione di pesce crudo o poco cotto: le conseguenze sono state un verbale da tremila euro e il divieto di servire crudo il tonno e il salmone trovati in frigorifero. La titolare, una 27enne cinese, ha ripristinato le mancanze burocratiche nel corso della ventiquattro ore successive durante le quali ha fatto ricorso a materie prime in regola acquistate altrove riuscendo a non interrompere mai la disponibilità per la clientela e ottenendo poi il 10 settembre la rimozione delle limitazioni. È questa la sintesi di quanto accaduto al ristorante di via Trieste.

In buona sostanza, come ci spiegano dal dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl, mancava la documentazione che attestasse il trattamento richiesto dalle leggi sin dal 1992 (congelamento a venti gradi sottozero per almeno ventiquattro ore) per il pesce che viene servito crudo in tavola. Irregolarità burocratica ma anche sostanziale perché il trattamento serve per azzerare il rischio della presenza di larve nella carne potenzialmente cause di gastriti o allergie.

La notizia dei controlli e delle sanzioni con la sospensione al servizio del pesce crudo già presente in magazzino, pubblicata su queste pagine nel pomeriggio di ieri 13 settembre, aveva portato il ristorante a rilasciare un sintetico commento attraveso la sua pagina Facebook in cui si smentiva lo svolgimento dell’ispezione il 12 settembre perché lunedì è giorno di chiusura.

Sul caso è intervenuta anche Confesercenti, associazione di categoria a cui è affiliato il Fuji: «La contestazione del Nas dei carabinieri non sta a significare che all’interno dell’attività non si provvedesse alla bonifica del pesce contro i nematodi ma solo che mancava la comunicazione agli organi competenti. Sempre i Nas hanno riscontrato anche la mancanza delle procedure scritte per tale trattamento: tecnicamente le procedure venivano effettuate correttamente ma non vi era la parte cartacea obbligatoria e burocratica che riportava per iscritto come veniva effettuata tale bonifica». Confesercenti poi aggiunge altre due precisazioni: «Al ristorante Fuji solo a salmone, orata e branzino viene riservato il trattamento di bonifica perché sono gli unici prodotti che vengono acquistati freschi e trattati nelle proprie cucine, al contrario il tonno viene acquistato sempre già trattato». L’associazione di categoria infine sottolinea che il locale non è mai stato chiuso e nessun prodotto alimentare è stato sequestrato, circostanze mai menzionate su queste pagine.

Precipitano due coil al porto: «Tragedia sfiorata». Sindacati contro Marcegaglia

L’episodio è passato sotto silenzio: Cgil, Cisl e Uil denunciano
il comportamento dell’azienda sulle procedure di carico e scarico

Un «gravissimo» incidente tenuto sotto silenzio dall’azienda. La denuncia arriva dai segretari generali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di Ravenna e l’accusa è rivolta alla Marcegaglia. L’episodio risalirebbe a domenica, 11 settembre, quando al terminal Marcegaglia del porto di Ravenna sarebbero caduti due coil da 50 tonnellate da un’altezza di 10 metri durante le operazioni di scarico di una nave, svolte da lavori della stessa Marcegaglia. «La caduta miracolosamente non si è tradotta in tragedia umana», scrivono i sindacati, che aggiungono: «A quanto pare l’accaduto non ha trovato, a oggi, alcuna comunicazione ufficiale, nemmeno all’ufficio sicurezza dell’Autorità portuale, da parte dell’impresa, come invece espressamente
previsto dalla legislazione vigente. La notizia – continua la nota dei sindacati –, stranamente, non è ancora resa nota dall’azienda, non vorremmo trovarci in terra di nessuno  chee si cercasse in tutti i modi di sottacere la gravità dell’episodio».

Le sollecitazioni formali e ufficiali degli Rls (Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza) del porto di Ravenna, effettuate sulla base
dei protocolli sottoscritti (anche con la Confindustria ravennate), secondo i sindacati, «non hanno avuto esiti, né riscontri, neanche sul versante obbligatorio delle comunicazioni per avvenuto incidente».

Negli scorsi mesi, a più riprese, gli Rls avevano denunciato gravi inadempienze da parte di Marcegaglia relativamente «alla totale indisponibilità alla verifica delle procedure di carico e scarico delle navi».

«La materia – assicurano i sindacati – verrà discussa anche al tavolo della Prefettura nei prossimi giorni».

Precipitano due coil al porto: «Tragedia sfiorata». Sindacati contro Marcegaglia

L’episodio è passato sotto silenzio: Cgil, Cisl e Uil denunciano il comportamento dell’azienda sulle procedure di carico e scarico

Un «gravissimo» incidente tenuto sotto silenzio dall’azienda. La denuncia arriva dai segretari generali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di Ravenna e l’accusa è rivolta alla Marcegaglia. L’episodio risalirebbe a domenica, 11 settembre, quando al terminal Marcegaglia del porto di Ravenna sarebbero caduti due coil da 50 tonnellate da un’altezza di 10 metri durante le operazioni di scarico di una nave, svolte da lavori della stessa Marcegaglia. «La caduta miracolosamente non si è tradotta in tragedia umana», scrivono i sindacati, che aggiungono: «A quanto pare l’accaduto non ha trovato, a oggi, alcuna comunicazione ufficiale, nemmeno all’ufficio sicurezza dell’Autorità portuale, da parte dell’impresa, come invece espressamente
previsto dalla legislazione vigente. La notizia – continua la nota dei sindacati –, stranamente, non è ancora resa nota dall’azienda, non vorremmo trovarci in terra di nessuno  chee si cercasse in tutti i modi di sottacere la gravità dell’episodio».

Le sollecitazioni formali e ufficiali degli Rls (Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza) del porto di Ravenna, effettuate sulla base
dei protocolli sottoscritti (anche con la Confindustria ravennate), secondo i sindacati, «non hanno avuto esiti, né riscontri, neanche sul versante obbligatorio delle comunicazioni per avvenuto incidente».

Negli scorsi mesi, a più riprese, gli Rls avevano denunciato gravi inadempienze da parte di Marcegaglia relativamente «alla totale indisponibilità alla verifica delle procedure di carico e scarico delle navi».

«La materia – assicurano i sindacati – verrà discussa anche al tavolo della Prefettura nei prossimi giorni».

Dalle bombette pugliesi alle specialità del Perù: ecco la festa del cibo di strada

In Darsena a Ravenna da venerdì 16 a domenica 18 settembre

Tutto pronto in Darsena per “48122 Ravenna Street Festival”, la manifestazione organizzata da Evoluzione Darwin by SGP, in collaborazione con il Comune, e dedicata al cibo di strada. Da venerdì 16 a domenica 18 settembre, alla Darsena di Ravenna sarà possibile gustare le prelibatezze della tradizione gastronomica di strada italiana ed estera, preparate sul momento da coloratissimi camioncini, vere e proprie cucine itineranti, i cosiddetti food truck.

La manifestazione sarà per la prima volta ospitata a Ravenna e proporrà – assicurano gli organizzatori – prodotti «genuini, freschi, biologici e spesso a km 0, con un’attenzione particolare per la qualità e il territorio di provenienza». Oltre a classici dello street food come il lampredotto fiorentino, gli arrosticini abruzzesi, l’hamburger di chianina o le olive all’ascolana, si potranno assaggiare piatti tipici regionali meno diffusi come le bombette di Martina Franca o il panino con il polpo alla brace, e non mancheranno specialità più sfiziose come il fish burger o il cartoccio di zucchine e calamari fritti, preparati da un truck pluripremiato che utilizza pesce fresco pescato dalla barca di famiglia.

Ampia anche la scelta dedicata a vegetariani e vegani, con truck specializzati in piatti a base di verdura, o agli intolleranti, che potranno soddisfare le proprie esigenze. Il tour del gusto di questo festival varca poi anche i confini nazionali, approdando in Perù, con ceviche (a base di pesce), lomo saltado (piatto unico a base di carne di manzo, tagliata a striscioline e saltata in padella con cipolla e peperoni) e causa rellena, con patate e pollo. Per terminare il pasto nel migliore dei modi, cupcakes, bomboloni, cannoli e gelati. A completamento dell’offerta, truck dedicati spilleranno birre di varie tipologie, anche senza glutine.

Qui sotto tra gli allegati la lista in Pdf di tutti i truck presenti con le specialità in vendita durante la tre giorni di festival.

Dalle bombette pugliesi alle specialità del Perù: ecco la festa del cibo di strada

In Darsena a Ravenna da venerdì 16 a domenica 18 settembre

Tutto pronto in Darsena per “48122 Ravenna Street Festival”, la manifestazione organizzata da Evoluzione Darwin by SGP, in collaborazione con il Comune, e dedicata al cibo di strada. Da venerdì 16 a domenica 18 settembre, alla Darsena di Ravenna sarà possibile gustare le prelibatezze della tradizione gastronomica di strada italiana ed estera, preparate sul momento da coloratissimi camioncini, vere e proprie cucine itineranti, i cosiddetti food truck.

La manifestazione sarà per la prima volta ospitata a Ravenna e proporrà – assicurano gli organizzatori – prodotti «genuini, freschi, biologici e spesso a km 0, con un’attenzione particolare per la qualità e il territorio di provenienza». Oltre a classici dello street food come il lampredotto fiorentino, gli arrosticini abruzzesi, l’hamburger di chianina o le olive all’ascolana, si potranno assaggiare piatti tipici regionali meno diffusi come le bombette di Martina Franca o il panino con il polpo alla brace, e non mancheranno specialità più sfiziose come il fish burger o il cartoccio di zucchine e calamari fritti, preparati da un truck pluripremiato che utilizza pesce fresco pescato dalla barca di famiglia.

Ampia anche la scelta dedicata a vegetariani e vegani, con truck specializzati in piatti a base di verdura, o agli intolleranti, che potranno soddisfare le proprie esigenze. Il tour del gusto di questo festival varca poi anche i confini nazionali, approdando in Perù, con ceviche (a base di pesce), lomo saltado (piatto unico a base di carne di manzo, tagliata a striscioline e saltata in padella con cipolla e peperoni) e causa rellena, con patate e pollo. Per terminare il pasto nel migliore dei modi, cupcakes, bomboloni, cannoli e gelati. A completamento dell’offerta, truck dedicati spilleranno birre di varie tipologie, anche senza glutine.

Qui sotto tra gli allegati la lista in Pdf di tutti i truck presenti con le specialità in vendita durante la tre giorni di festival.

Il Mar riparte dalla Biennale del mosaico Grandi mostre invece in stand by

La priorità del 2017 sarà il rilancio in chiave internazionale della
manifestazione dedicata all’arte musiva. In arrivo un curatore a tempo

Nel 2002 divenne un’Istituzione del Comune e il Museo d’Arte della città di Ravenna (noto ai più semplicemente come Mar, in via di Roma), già sede della pinacoteca comunale, rilanciò l’attività espositiva seguendo la tendenza delle grandi mostre esplosa a fine anni novanta anche in Italia. Ora il Mar, chiuso un ciclo di circa 13 anni sotto la guida di Claudio Spadoni, prima come direttore artistico e poi come consulente esterno (vedi intervista tra gli articoli correlati), si trova di fronte a un’altra svolta della propria storia. Complice il cambio del governo della città, mentre nella vicina Forlì è stata già presentata come da tradizione quella del prossimo anno, a Ravenna una grande mostra come comunemente intesa non ci sarà: mancano ormai i tempi tecnici per realizzarla, non essendo peraltro ancora stato individuato un nuovo curatore artistico. In questi ultimi anni a finanziare la mostra è stata la Fondazione della Cassa di Risparmio (il Comune si faceva carico della struttura e dei costi fissi), con cui la nuova giunta avrà un confronto in ottobre, quando dovrebbe essere anche nominato il successore dell’attuale presidente della fondazione bancaria, Lanfranco Gualtieri.

Sulla base anche delle risorse disponibili verrà comunque allestito un calendario di attività espositiva, con il 2017 che sarà però caratterizzato in particolare dalla nuova edizione della Biennale del mosaico, che il sindaco dichiara di voler rilanciare in grande stile. La prossima sarà la quinta edizione e pare che nulla sarà come prima. «Rivoluzioneremo la Biennale che in questi anni ha goduto di risorse troppo scarse – assicura De Pascale –, investiremo significativamente su questo evento che rappresenta una delle vocazioni della nostra città (il paragone del sindaco è quello con Argillà, grande evento dedicato alla ceramica appena conclusasi a Faenza, ndr), lo faremo con un comitato scientifico di livello internazionale e il coinvolgimento forte dei mosaicisti, per una manifestazione dal richiamo internazionale. E il ruolo del Mar (che ospita come noto anche il Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico, ndr) diventerà ancora più forte e sarà fondamentale». Nelle intenzioni di De Pascale c’è quindi quella di programmare tre edizioni della Biennale di alto livello in questa sua legislatura (2017, 2019 e 2021, anno in cui Ravenna tornerà al voto), puntando magari su grandi mostre – che in campagna elettorale De Pascale aveva comunque promesso di implementare – negli anni restanti (il 2018 e il 2020), sulla base anche delle risorse disponibili, con la speranza di poterne avere di più a disposizione anche grazie alla nuova Fondazione che si dovrebbe occupare della gestione del patrimonio artistico e culturale di Ravenna (vedi articoli correlati).

Ma quindi – è la domanda che sorge spontanea – non ci sarà un vero e proprio successore di Spadoni? «In ottobre avremo le idee più chiare sul prossimo biennio, mi pare normale un momento di incertezza in questo periodo di passaggio di consegne – si giustifica il sindaco –. Nel mondo dell’arte credo comunque siano normali avvicendamenti nella curatela scientifica: sicuramente avremo un nuovo curatore, magari un incarico biennale o triennale per un’attività che non si deve misurare con il numero di ingressi, ma in grado di mettere in campo una programmazione di qualità a partire dal mosaico ma che valorizzi anche la pittura, la fotografia, le arti visive in generale».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi