domenica
29 Giugno 2025

Controlli anti caporalato in agricoltura: in 16 aziende trovati 7 lavoratori in nero

Due erano clandestini; altri nove quelli irregolari

Nei mesi di luglio e agosto, l’Arma dei Carabinieri, il Corpo Forestale dello Stato e la Direzione Territoriale del Lavoro di Ravenna hanno provveduto ad effettuare servizi mirati in aziende agricole della provincia contro il fenomeno del caporalato e del lavoro in nero nel campo dell’agricoltura.

Sono state controllate, complessivamente e a campione, 16 aziende agricole e verificata la posizione di 160 lavoratori, riscontrando 9 lavoratori irregolari e 7 in nero, di cui 2 clandestini. Sono state elevate, complessivamente sanzioni amministrative per l’importo di circa 15.000 euro ed è stata deferita una persona a piede libero.

Controlli anti caporalato in agricoltura: in 16 aziende trovati 7 lavoratori in nero

Due erano clandestini; altri nove quelli irregolari

Nei mesi di luglio e agosto, l’Arma dei Carabinieri, il Corpo Forestale dello Stato e la Direzione Territoriale del Lavoro di Ravenna hanno provveduto ad effettuare servizi mirati in aziende agricole della provincia contro il fenomeno del caporalato e del lavoro in nero nel campo dell’agricoltura.

Sono state controllate, complessivamente e a campione, 16 aziende agricole e verificata la posizione di 160 lavoratori, riscontrando 9 lavoratori irregolari e 7 in nero, di cui 2 clandestini. Sono state elevate, complessivamente sanzioni amministrative per l’importo di circa 15.000 euro ed è stata deferita una persona a piede libero.

Un concorso sul web per chi fa foto ai monumenti, anche ravennati

Domenica 11 è in programma una passeggiata a tema

In occasione del concorso fotografico “Wiki Love Monuments” domenica 11 settembre si terrà una “passeggiata fotografica” gratuita alla scoperta di alcune eccellenze monumentali della città. Accompagnati da una guida specializzata, l’instagrammer @laurinogram, sarà possibile visitare e conoscere la storia dei monumenti cittadini e fotografarli.

La passeggiata prenderà il via alle ore 14.15 dal museo Tamo (in via Nicolò Rondinelli, 2), e toccherà il Battistero Neoniano, la Domus dei Tappeti di Pietra, la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia.

La partecipazione al tour è gratuita previa prenotazione dei biglietti (posti limitati) sulla piattaforma eventbrite al seguente indirizzo: https://ravennawikilovemonuments2016.eventbrite.it

Le foto scattate potranno partecipare al concorso fotografico Wiki Loves Monuments, il più grande contest internazionale dedicato al patrimonio culturale e artistico mondiale che coinvolge oltre 40 Paesi in cinque continenti. Il contest è gratuito e aperto a tutti, foto amatori e professionisti di tutte le età. Per aderire all’iniziativa basta fotografare uno o più monumenti presenti nelle liste di Wikimedia. Le dieci foto migliori di ogni Paese saranno valutate da una giuria internazionale e potranno vincere uno dei premi in palio.

I luoghi, gli edifici e i monumenti della città di Ravenna candidati nella lista dei monumenti aderenti al concorso sono: Piazza del Popolo e Residenza Comunale, Teatro Rasi,Teatro Alighieri, Rocca Brancaleone, Porta Adriana,Porta Gaza, Porta Nuova, Porta Ravegnana o Portonaccio, Porta San Mamante, Porta Serrata, Porta Sisi, Colonna dei Francesi, Capanno Garibaldi, Zona Dantesca e Tomba di Dante, Basilica di San Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, Battistero Neoniano, Domus dei Tappeti di Pietra, TAMO – Tutta l’Avventura del Mosaico, Cripta Rasponi, Giardini pensili del Palazzo della Provincia, Battistero degli Ariani, Mausoleo di Teodorico, Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Palazzo di Teodorico (Chiesa di San Salvatore ad Chalchis), Pinacoteca e Collezioni Mosaici Moderni, Museo nazionale, Antico porto, Biblioteca Classense, Museo d’Arte della Città, monumento “Ardea Purpurea”, Monumento “La Gerusalemme Celeste”, “Invader. Spock”, monumento a Pier Paolo d’Attorre, monumento commemorativo della strage del Ponte degli Allocchi.

Accanto al tradizionale concorso di Wikimedia Italia, quest’anno è stato istituito il premio speciale “I Monumenti stellati dell’Emilia Romagna”, dedicato alle eccellenze culturali e artistiche regionali contrassegnate da asterisco nella Guida d’Italia, la mitica guida “Rossa” edita dal Touring e individuabili per quanto riguarda Ravenna sulla seguente mappa http://photo.aptservizi.com/mappe/wlm2016/ravenna. I primi tre classificati saranno premiati da una giuria di qualità.

Nessuno innaffia e il verde è già secco Il motivo? In darsena manca… l’acqua  

Triste destino per le installazioni sul Candiano inaugurate un anno fa
per la festa di Ravenna Capitale. Ora ci penseranno gli ortisti?

Il presupposto delle quattro installazioni di riuso temporaneo sulla banchina destra del Candiano era il riutilizzo di materiale di recupero legato alla tradizione produttiva e agricola del territorio ravennate. Ma un anno dopo l’inaugurazione delle opere, avvenuta a luglio 2015 in occasione della festa per Ravenna Capitale italiana della cultura, la tradizione agricola incassa un duro colpo d’immagine: la parte verde fatta di alberi e arbusti è ormai secca e stecchita. Facendo emergere che il coordinamento tra i soggetti coinvolti in prima battuta – Comune, Officina Meme e associazione Naviga in Darsena – non ha ottenuto risultati soddisfacenti. Ora, anche dopo aver sollevato il caso nella nostra rubrica “Bombolone” (vedi tra gli articoli correlati qui a fianco), le parti stanno cercando una soluzione.

Le installazioni progettate dallo studio Officina Meme sono state realizzate riutilizzando cassoni in legno forniti dall’associazione Naviga in Darsena che li aveva ottenuti per gentile concessione di un imprenditore ortofrutticolo. Quattro installazioni chiamate il Faro, la Duna, il Campo e l’Isola: solamente la prima (quella più vicina al ponte mobile) non presenta elementi di verde. «Il concept – si leggeva nel progetto – trasforma i cassoni in moduli costruttivi, la cui semplice rotazione nelle tre direzioni spaziali permette la costruzione modulare delle singole strutture, ciascuna poi caratterizata dall’inserimento di vegetazione, grafica o carpenteria metallica, in relazione alla funzione specifica. L’obiettivo è quello di rendere fruibile l’area della banchina fornendo i servizi necessari all’utilizzo dell’area come: la luce, la sosta e l’ombreggiamento e il gioco e la scoperta dello spazio».

Nascoste dentro ai cassoni sono state sistemate delle cisterne che riempite dovrebbero servire all’irrigazione delle parti verdi. Ma come riempire le cisterne? La prima necessità da soddisfare sarà portare l’acqua. Potrà sembrare paradossale, visto che si tratta di installazioni in banchina ma non si può certo pensare di utilizzare l’acqua della darsena che non è esattamente nota per le sue proprietà nutritive. In un primo tempo è stato possibile grazie alla disponibilità di un privato con una autobotte che ha collaborato al progetto ma l’operazione richiede una frequenza troppo elevata per essere gestibile con costi e modalità sopportabili.

Due mesi fa è stato siglato un patto di collaborazione tra Comune, Officina Meme e il gruppo di ortisti che curano gli orti della vicina via Pag nell’ambito del regolamento dei beni comuni che prevede la collaborazione fra amministrazione e cittadinanza per la gestione di alcuni spazi comuni. In questo caso agli ortisti è richiesto di passare due volte a settimana per ripulire le installazioni da eventuali rifiuti. Cosa che avviene. Ora si proverà a capire se agli ortisti potrà essere chiesto di innaffiare e curare il verde: solo in questo caso si andrà a rifare la piantumazione.

Nessuno innaffia e il verde è già secco Il motivo? In darsena manca… l’acqua  

Triste destino per le installazioni sul Candiano inaugurate un anno fa
per la festa di Ravenna Capitale. Ora ci penseranno gli ortisti?

Il presupposto delle quattro installazioni di riuso temporaneo sulla banchina destra del Candiano era il riutilizzo di materiale di recupero legato alla tradizione produttiva e agricola del territorio ravennate. Ma un anno dopo l’inaugurazione delle opere, avvenuta a luglio 2015 in occasione della festa per Ravenna Capitale italiana della cultura, la tradizione agricola incassa un duro colpo d’immagine: la parte verde fatta di alberi e arbusti è ormai secca e stecchita. Facendo emergere che il coordinamento tra i soggetti coinvolti in prima battuta – Comune, Officina Meme e associazione Naviga in Darsena – non ha ottenuto risultati soddisfacenti. Ora, anche dopo aver sollevato il caso nella nostra rubrica “Bombolone” (vedi tra gli articoli correlati qui a fianco), le parti stanno cercando una soluzione.

Le installazioni progettate dallo studio Officina Meme sono state realizzate riutilizzando cassoni in legno forniti dall’associazione Naviga in Darsena che li aveva ottenuti per gentile concessione di un imprenditore ortofrutticolo. Quattro installazioni chiamate il Faro, la Duna, il Campo e l’Isola: solamente la prima (quella più vicina al ponte mobile) non presenta elementi di verde. «Il concept – si leggeva nel progetto – trasforma i cassoni in moduli costruttivi, la cui semplice rotazione nelle tre direzioni spaziali permette la costruzione modulare delle singole strutture, ciascuna poi caratterizata dall’inserimento di vegetazione, grafica o carpenteria metallica, in relazione alla funzione specifica. L’obiettivo è quello di rendere fruibile l’area della banchina fornendo i servizi necessari all’utilizzo dell’area come: la luce, la sosta e l’ombreggiamento e il gioco e la scoperta dello spazio».

Nascoste dentro ai cassoni sono state sistemate delle cisterne che riempite dovrebbero servire all’irrigazione delle parti verdi. Ma come riempire le cisterne? La prima necessità da soddisfare sarà portare l’acqua. Potrà sembrare paradossale, visto che si tratta di installazioni in banchina ma non si può certo pensare di utilizzare l’acqua della darsena che non è esattamente nota per le sue proprietà nutritive. In un primo tempo è stato possibile grazie alla disponibilità di un privato con una autobotte che ha collaborato al progetto ma l’operazione richiede una frequenza troppo elevata per essere gestibile con costi e modalità sopportabili.

Due mesi fa è stato siglato un patto di collaborazione tra Comune, Officina Meme e il gruppo di ortisti che curano gli orti della vicina via Pag nell’ambito del regolamento dei beni comuni che prevede la collaborazione fra amministrazione e cittadinanza per la gestione di alcuni spazi comuni. In questo caso agli ortisti è richiesto di passare due volte a settimana per ripulire le installazioni da eventuali rifiuti. Cosa che avviene. Ora si proverà a capire se agli ortisti potrà essere chiesto di innaffiare e curare il verde: solo in questo caso si andrà a rifare la piantumazione.

Nessuno innaffia e il verde è già secco Il motivo? In darsena manca… l’acqua  

Triste destino per le installazioni sul Candiano inaugurate un anno fa per la festa di Ravenna Capitale. Ora ci penseranno gli ortisti?

Il presupposto delle quattro installazioni di riuso temporaneo sulla banchina destra del Candiano era il riutilizzo di materiale di recupero legato alla tradizione produttiva e agricola del territorio ravennate. Ma un anno dopo l’inaugurazione delle opere, avvenuta a luglio 2015 in occasione della festa per Ravenna Capitale italiana della cultura, la tradizione agricola incassa un duro colpo d’immagine: la parte verde fatta di alberi e arbusti è ormai secca e stecchita. Facendo emergere che il coordinamento tra i soggetti coinvolti in prima battuta – Comune, Officina Meme e associazione Naviga in Darsena – non ha ottenuto risultati soddisfacenti. Ora, anche dopo aver sollevato il caso nella nostra rubrica “Bombolone” (vedi tra gli articoli correlati qui a fianco), le parti stanno cercando una soluzione.

Le installazioni progettate dallo studio Officina Meme sono state realizzate riutilizzando cassoni in legno forniti dall’associazione Naviga in Darsena che li aveva ottenuti per gentile concessione di un imprenditore ortofrutticolo. Quattro installazioni chiamate il Faro, la Duna, il Campo e l’Isola: solamente la prima (quella più vicina al ponte mobile) non presenta elementi di verde. «Il concept – si leggeva nel progetto – trasforma i cassoni in moduli costruttivi, la cui semplice rotazione nelle tre direzioni spaziali permette la costruzione modulare delle singole strutture, ciascuna poi caratterizata dall’inserimento di vegetazione, grafica o carpenteria metallica, in relazione alla funzione specifica. L’obiettivo è quello di rendere fruibile l’area della banchina fornendo i servizi necessari all’utilizzo dell’area come: la luce, la sosta e l’ombreggiamento e il gioco e la scoperta dello spazio».

Nascoste dentro ai cassoni sono state sistemate delle cisterne che riempite dovrebbero servire all’irrigazione delle parti verdi. Ma come riempire le cisterne? La prima necessità da soddisfare sarà portare l’acqua. Potrà sembrare paradossale, visto che si tratta di installazioni in banchina ma non si può certo pensare di utilizzare l’acqua della darsena che non è esattamente nota per le sue proprietà nutritive. In un primo tempo è stato possibile grazie alla disponibilità di un privato con una autobotte che ha collaborato al progetto ma l’operazione richiede una frequenza troppo elevata per essere gestibile con costi e modalità sopportabili.

Due mesi fa è stato siglato un patto di collaborazione tra Comune, Officina Meme e il gruppo di ortisti che curano gli orti della vicina via Pag nell’ambito del regolamento dei beni comuni che prevede la collaborazione fra amministrazione e cittadinanza per la gestione di alcuni spazi comuni. In questo caso agli ortisti è richiesto di passare due volte a settimana per ripulire le installazioni da eventuali rifiuti. Cosa che avviene. Ora si proverà a capire se agli ortisti potrà essere chiesto di innaffiare e curare il verde: solo in questo caso si andrà a rifare la piantumazione.

«Pronto carabinieri, vedo ragazzi armati» Ma era solo una partita di paintball…

Nell’area abbandonata dell’Aquaria Park di Pinarella di Cervia

Nei giorni scorsi un uomo ha chiamato i carabinieri, spaventato, segnalando due ragazzini che correvano imbracciando dei fucili nei pressi dell’Aquaria Park, parco acquatico abbandonato di Pinarella.

La pattuglia dei carabinieri della stazione di Cervia intervenuta sul posto ha trovato due squadre di giovani armati di tutto punto, i cui corpi erano segnati da numerosi colpi di vernice fresca di tutti i colori. Si trattava di una partita di paintball, sport praticato anche a livello agonistico in tutto il mondo che consiste nel toccare la base avversaria oppure tentare di eliminare l’avversario colpendolo con delle palline di gelatina riempite – appunto – di vernice gialla, sparate mediante appositi strumenti ad aria compressa chiamati marker (marcatori), molto simili ad armi.

Anziano invalido consegna 1.600 euro a truffatore per un incidente inesistente

Il trucco dello specchietto utilizzato due volte in due giorni
nel Faentino: l’altra vittima è un 72enne che se l’è cavata con 55 euro

Il trucco è sempre lo stesso: i truffatori colpiscono la fiancata dell’automobile delle vittime con un sasso o un altro oggetto per simulare il rumore di un urto, poi la affiancono costringendola a fermarsi e una volta riusciti nell’intento mostrano all’ignaro automobilista lo specchietto retrovisore esterno della propria vettura, distrutto, chiedendo un risarcimento per un incidente che in realtà non c’è stato.

La truffa dello specchietto continua però purtroppo a funzionare anche dalle nostre parti, tanto che i carabinieri di Faenza hanno registrato due denunce nel giro di due giorni. Mercoledì a cadere vittima di un giovane truffatore a bordo di una Renault bianca è stato un 72enne a Borgo Rivola, che gli ha consegnato i 55 euro in contanti che aveva nel portafoglio. Molto più fruttuoso il bottino del giorno dopo, con protagonista sempre un uomo su una Renault bianca che ha preso di mira in questo caso un invalido civile di 66 anni di Brisighella. Il malvivente lo ha convinto ad andare a prelevare 600 euro in banca, facendoseli consegnare la mattina dopo, a un appuntamento che i due si erano dati vicino alla stazione di Brisighella. Non sazio, sfruttando le condizioni psico-fisiche dell’anziano, il truffatore ricevuti i 600 euro ha convinto la propria vittima ad andare a prelevarne altri mille, che poi si è fatto consegnare. La cassiera della banca, insospettitasi, ha chiamato i carabinieri, ma quando i militari sono giunti sul posto l’anziano aveva già consegnato al truffatore la bellezza di 1.600 euro in contanti.

Sono partite immediatamente le richerche, che però al momento non hanno dato esiti, anche perché non è stato possibile dalle descrizioni dei due anziani capire più nel dettaglio il modello dell’automobile sospetta.

Piazza Kennedy, cantiere infinito e il Fellini non riapre dopo le ferie

Il locale si arrende: «Apertura quotidiana impossibile, proveremo una sera a settimana fino alla Notte d’Oro poi decisione definitiva»

Oltre un anno di cantiere in piazza Kennedy per la trasformazione da parcheggio a zona pedonale ha sfiancato il Fellini Scalino 5: dopo le ferie di agosto i soci del noto e unico locale che affaccia sull’area hanno deciso di non fare più apertura quotidiana come avveniva da tredici anni perché manca la clientela sufficiente, poco invogliata a raggiungere il bar nascosto dietro le recinzioni dei lavori in corso. La data segnata sul calendario è l’8 ottobre: a Ravenna si terrà la decima edizione della Notte d’Oro e se fra un mese la piazza non sarà ancora riaperta i titolari, Erika Buratti e Giuseppe Pietropaolo, lasciano intendere che il Fellini chiuderà definitivamente. «Nel frattempo ci stiamo programmando per rimanere aperti una sera a settimana e ci mettiamo a disposizione per organizzare eventi e feste «a chiamata» in loco o servizi di catering».

L’annuncio di Buratti e Pietropaolo è contenuto in una lettera aperta inviata ai giornali con toni pacati ma tanta amarezza: «Quello che forse non è chiaro, è che dietro ad una saracinesca abbassata c’è il nostro lavoro, ci sono le nostre passioni e i sacrifici di una vita, ora compromessi per cause indipendenti dalla nostra volontà». Il sapore della beffa è dato dai ritardi con cui si stanno sviluppando i lavori: oggi il Comune ha fissato in ottobre la riapertura ma le previsioni all’inizio del cantiere erano per giugno. «Siamo consapevoli dei disagi che possono derivare dai rapporti tra Amministrazione e Soprintendenza, ma agli amministratori chiediamo di mettersi per un attimo nei nostri panni. Ma se la Soprintendenza in più di un’occasione ha sottolineato come il materiale ritrovato non fosse particolarmente rilevante ai fini archeologici, cosa si sta aspettando?».

Palazzo Merlato aveva messo in campo alcune misure di compensazione come lo sgravio di tributi locali – «L’averci sgravato della tassa sui rifiuti è stato un gesto apprezzabile, ma non sufficiente, in quanto di rifiuti, purtroppo, non se ne producono più» – ma ora serve altro: «In attesa di una risposta, l’Amministrazione potrebbe pensare di coinvolgere le attività della piazza e limitrofe nelle iniziative pubbliche di intrattenimento ad esempio nelle prossime attività in Darsena o creare progetti ad hoc».

Sposi inglesi in festa a Ravenna: invitati anche un ex ministro e un prof di Oxford

Ospiti in arrivo pure da India e Malesia. Palazzo Rasponi scelto grazie
all’evento “Ravenna wedding”. Soddisfazione di Confindustria e Cna

I sontuosi saloni di palazzo Rasponi Palazzo Rasponi dalle Teste ospiteranno sabato prossimo alle 17 un evento di prestigio che corona il progetto “Ravenna wedding” promosso da Confindustria Ravenna. Una coppia di neosposi inglesi – la sposa è di origine ravennate – ha scelto dopo una visita alla fiera tenutasi a Palazzo Rasponi nell’ambito di Ravenna wedding, questa location per festeggiare il loro sì a Ravenna, insieme agli invitati, tra cui si annoverano un ex ministro dell’industria del governo scozzese, un docente emerito dell’università di Oxford, uno scrittore di libri per bambini e un poeta, oltre a molti altri ospiti stranieri provenienti da India e Malesia.

I coniugi sono due professionisti di nazionalità britannica: lo sposo lavora nelle Trade Union a Londra, la sposa è ricercatrice e docente a Oxford.

L’organizzazione dell’evento è a cura di alcune imprese ravennati che hanno aderito al progetto Ravenna wedding: Transfer Viaggi Erbacci, Abito Da Sposa Cristina Rocca, Bomboniere Salbaroli- Cartolibreria, Fotografo Studio Dimedia, Catering La Campaza- Excelsius Catering, Accomodation Reunion.

«Questo matrimonio – afferma Gilles Donzellini, presidente sezione Turismo di Confindustria Ravenna – ha un significato particolare per la comunità ravennate, non solo per le future opportunità che il mercato estero potrà generare, ma soprattutto perché ribadisce che Ravenna – se adeguatamente promossa – esercita un forte appeal come destinazione ambita degli stranieri. La nostra associazione ha sempre creduto in questo progetto e oggi esprimiamo grande soddisfazione per la riuscita di questa cerimonia, grazie alla risposta del territorio e delle eccellenti imprese che hanno accompagnato sin dal principio gli sposi nell’organizzazione dell’evento».

«La strada intrapresa è quella giusta – dichiara l’assessore al turismo Giacomo Costantini – e dimostra che aprire le nostre bellezze architettoniche ad iniziative in grado di attrarre turisti ed investimenti anche dall’estero è un’opportunità da sfruttare. Come per i matrimoni anche per il turismo congressuale si evidenzia un trend nella ricerca di location o di contesti in grado di arricchire l’esperienza dei partecipanti. In questo senso la nostra città d’arte ha molto da offrire».

«Come Cna – dichiara Mario Petrosino – crediamo fortemente in questo progetto. Parlando di matrimoni chiamiamo in causa gran parte del mondo della piccola e media impresa e dell’artigianato: dalla realizzazione di abiti da sposa sartoriali alle location di ristorazione e catering, dall’ospitalità alberghiera ed extraalberghiera alla fotografia e ai servizi di immagine alla persona, dall’organizzazione viaggi all’allestimento floreale, fino al noleggio dei trasporti. Per Cna questa è la logica giusta: centralità del territorio, collaborazione pubblico-privato e unione tra soggetti diversi che, insieme, possono creare un’offerta di rara bellezza e di grande qualità. Obiettivo che ogni impresa singolarmente non potrebbe perseguire».

Sposi inglesi in festa a Ravenna: invitati anche un ex ministro e un prof di Oxford

Ospiti in arrivo pure da India e Malesia. Palazzo Rasponi scelto grazie all’evento “Ravenna wedding”. Soddisfazione di Confindustria e Cna

I sontuosi saloni di palazzo Rasponi Palazzo Rasponi dalle Teste ospiteranno sabato prossimo alle 17 un evento di prestigio che corona il progetto “Ravenna wedding” promosso da Confindustria Ravenna. Una coppia di neosposi inglesi – la sposa è di origine ravennate – ha scelto dopo una visita alla fiera tenutasi a Palazzo Rasponi nell’ambito di Ravenna wedding, questa location per festeggiare il loro sì a Ravenna, insieme agli invitati, tra cui si annoverano un ex ministro dell’industria del governo scozzese, un docente emerito dell’università di Oxford, uno scrittore di libri per bambini e un poeta, oltre a molti altri ospiti stranieri provenienti da India e Malesia.

I coniugi sono due professionisti di nazionalità britannica: lo sposo lavora nelle Trade Union a Londra, la sposa è ricercatrice e docente a Oxford.

L’organizzazione dell’evento è a cura di alcune imprese ravennati che hanno aderito al progetto Ravenna wedding: Transfer Viaggi Erbacci, Abito Da Sposa Cristina Rocca, Bomboniere Salbaroli- Cartolibreria, Fotografo Studio Dimedia, Catering La Campaza- Excelsius Catering, Accomodation Reunion.

«Questo matrimonio – afferma Gilles Donzellini, presidente sezione Turismo di Confindustria Ravenna – ha un significato particolare per la comunità ravennate, non solo per le future opportunità che il mercato estero potrà generare, ma soprattutto perché ribadisce che Ravenna – se adeguatamente promossa – esercita un forte appeal come destinazione ambita degli stranieri. La nostra associazione ha sempre creduto in questo progetto e oggi esprimiamo grande soddisfazione per la riuscita di questa cerimonia, grazie alla risposta del territorio e delle eccellenti imprese che hanno accompagnato sin dal principio gli sposi nell’organizzazione dell’evento».

«La strada intrapresa è quella giusta – dichiara l’assessore al turismo Giacomo Costantini – e dimostra che aprire le nostre bellezze architettoniche ad iniziative in grado di attrarre turisti ed investimenti anche dall’estero è un’opportunità da sfruttare. Come per i matrimoni anche per il turismo congressuale si evidenzia un trend nella ricerca di location o di contesti in grado di arricchire l’esperienza dei partecipanti. In questo senso la nostra città d’arte ha molto da offrire».

«Come Cna – dichiara Mario Petrosino – crediamo fortemente in questo progetto. Parlando di matrimoni chiamiamo in causa gran parte del mondo della piccola e media impresa e dell’artigianato: dalla realizzazione di abiti da sposa sartoriali alle location di ristorazione e catering, dall’ospitalità alberghiera ed extraalberghiera alla fotografia e ai servizi di immagine alla persona, dall’organizzazione viaggi all’allestimento floreale, fino al noleggio dei trasporti. Per Cna questa è la logica giusta: centralità del territorio, collaborazione pubblico-privato e unione tra soggetti diversi che, insieme, possono creare un’offerta di rara bellezza e di grande qualità. Obiettivo che ogni impresa singolarmente non potrebbe perseguire».

Serata da record alla festa dell’Unità: oltre 6mila spettatori per Giacobazzi Più gente solo con Benigni 20 anni fa…

Oltre 6mila persone alla festa dell’Unità della provincia di Ravenna, giovedì 8 settembre, per assistere allo spettacolo del comico ravennate Giuseppe Giacobazzi. Una serata da record, con circa 6.200 presenti (e tanti che sui social network si lamentano per non essere riusciti a entrare) per uno dei pochi appuntamenti a pagamento del cartellone (era obbligatoria un’offerta al Pd di minimo 5 euro per accedere all’arena del palco centrale). Per risalire a un evento più partecipato alla festa dell’Unità, infatti – ci dicono dal Partito democratico –, bisogna tornare al 1995 con i circa 11mila presenti tra il pubblico per Roberto Benigni.

Lo stesso Giacobazzi, su Facebook, ha ringraziato Ravenna, definendola «casa mia» e postando le foto (che pubblichiamo anche qui) del pubblico della serata. Già due anni fa Giacobazzi fu protagonista di un pienone alla festa dell’Unità della propria città, ma allora gli spettatori furono circa 4.500.

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