giovedì
03 Luglio 2025

«Pronti a presentarci alle elezioni, contro l’egemonia del Pd a sinistra»

Il ritorno di Ravenna in Comune: «Ecco chi siamo e cosa vogliamo»

Manzoli Sutter
Manzoli e Sutter, protagonisti dei primi anni di vita di Ravenna in Comune

La lista civica di sinistra (alternativa al Pd) Ravenna in Comune, dopo il lusinghiero 6,5 percento dei voti portati a casa alle Amministrative del 2016, ha terminato la propria esperienza come gruppo in consiglio comunale nel 2021. Da allora, molti di coloro che vi avevano partecipato si sono in qualche modo chiamati fuori dal progetto, eppure il sito sotto quel nome ha continuato a produrre contenuti di forte critica al governo della città e ora vi si legge l’intenzione di riproporre nome e simbolo alle prossime amministrative. Tuttavia, in questi anni, non sono mai emersi in modo esplicito nomi e volti. Abbiamo chiesto delucidazioni.

Perché questa scelta? Chi lavora oggi al progetto di Ravenna in Comune?
«Il nostro progetto è entrato nel decimo anno di vita. Nel maggio 2015 un’altra lista civica, l’Altra Emilia-Romagna, che rappresentava nell’assemblea regionale la sinistra alternativa e antagonista al Pd, propose di dar vita a un’esperienza politica simile a livello comunale. L’idea trovò abbastanza consensi da andare avanti e da allora cammina sulle gambe di volontari. La nostra storia con tutti i nomi è scritta sul nostro sito, sia quella passata che quella attuale. I ruoli di rappresentanza nelle associazioni che coadiuvano RiC, Ravenna in Comune e L’Altra Ravenna, sono ufficialmente depositati presso gli uffici preposti. Eugenio Conti e Simonetta Scotti, rispettivamente presidente e segretaria dell’Associazione Ravenna in Comune, e Gabriele Abrotini, presidente dell’associazione L’Altra Ravenna, sono tra gli attivatori di questa nuova fase di vita della lista. Non sono stati designati invece i portavoce, così come altre figure, legate a fasi successive della campagna elettorale. Poiché la stessa esistenza di Ravenna in Comune è di ostacolo alla narrativa romanzesca di un ruolo guida del Pd a sinistra, è palese l’ostracismo nei nostri confronti da parte del centrosinistra. C’è chi tra noi ha subito conseguenze pesanti anche sotto il profilo lavorativo a causa dell’attività di volontariato per RiC. Dunque non c’è da stupirsi se sia frequente un’attività di collaborazione che non ambisce a ottenere per questo una visibilità sociale».

Ma in tutto quanti siete e come siete organizzati?
«Non siamo un partito politico e dunque nessuno ha in tasca una tessera con su scritto RiC. La collettività che segue in maniera continuativa il dibattito politico che si sviluppa sotto il nostro simbolo conta attualmente circa 2.500 persone. Fin dall’inizio abbiamo assunto tutte le decisioni di natura politica collegialmente, attraverso assemblee aperte a chi condivideva formalmente il nostro progetto. E sin dall’inizio l’attività è portata avanti dai gruppi attraverso cui si è strutturata l’organizzazione. Alcuni verranno riattivati successivamente».

Di chi è legalmente quel simbolo? Siete sicuri che altri non possano avanzare pretese?
«Idealmente il simbolo è di tutte e tutti coloro che si riconoscono nei nostri valori e, quindi, si sentono alternativi e incompatibili sia rispetto al centrodestra che al centrosinistra. Da un punto di vista pratico il simbolo è stato realizzato nel 2015 da una agenzia di creativi su commissione dell’associazione L’Altra Ravenna, che ne detiene i diritti. Questa associazione continua a supportare RiC così come aveva già fatto durante la campagna elettorale 2016. Naturalmente non è possibile alcun uso del simbolo che non sia coerente con il progetto di RiC».

In che rapporti siete con i vostri “compagni di strada” del 2016?
«Se per “compagni di strada” si intendono le persone che si riconoscono in RiC, abbiamo già risposto. Se invece si intendono le forze politiche che nel 2016 hanno sostenuto la lista, evitando di presentarsi autonomamente sulla scheda, a oggi il quadro è molto diverso. Molti partiti infatti sono scomparsi e invece sono attive altre forze della sinistra di alternativa che allora non esistevano. Ci sono poi partiti che hanno “saltato il fosso” diventando satelliti del Pd e altri che vi si oppongono. Dopo l’uscita dal Consiglio Comunale e dai Consigli Territoriali, RiC ha partecipato e partecipa a diversi progetti che riuniscono alcune di queste forze politiche. Ne citiamo giusto un paio per rendere l’idea. Contribuiamo al nodo ravennate della Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile e al Coordinamento per una Libera Informazione, così come alle iniziative che vengono promosse da questi ed altri».

E con Raffaella Sutter, che nel 2016 era la candidata sindaca della lista, e nel 2021 vi invitò a non presentare il simbolo, avete ancora rapporti?
«Con Raffaella RiC ha goduto del privilegio di poter contare su una persona di per sé notevole, con una vita professionale nell’Amministrazione che parlava da sola e che l’ha resa conosciuta e credibile sul territorio. È stata una candidata ideale, che ha avuto il coraggio di metterci la faccia. Aveva posto un vincolo temporale al suo impegno nel Consiglio Comunale e per quello le subentrò Massimo Manzoli. Indubbiamente merita un posto speciale tra chi ha collaborato con RiC come, va ribadito, lo stesso Massimo. Dopo l’uscita di RiC dal Consiglio Comunale vi sono state occasioni di  incontro, ma non legate all’attività politica. Ci auguriamo che il prossimo futuro ci regali nuovamente la possibilità di lavorare con lei».

Ma chi sarà il vostro nuovo candidato sindaco?
«Come avvenuto per le elezioni del 2016, la scelta della candidata o del candidato avverrà in modo trasparente attraverso momenti assembleari. Oggi siamo solo all’inizio del percorso da cui emergerà la candidatura più idonea».

A chi pensate di poter parlare ora che non raccoglierete più tutte le forze a sinistra del Pd? Penso per esempio all’allora Sinistra Italiana, oggi in Avs, che alle ultime europee ha raccolto ottimi risultati e che pare intenzionata ad allearsi al Pd…
«La situazione delle elezioni 2016 era già incompatibile con lo scenario delle elezioni 2021, figuriamoci con quelle del prossimo anno! Occorre comunque ricordare che RiC non è stato l’esito di un’alleanza tra forze politiche: l’unione di tutta la sinistra si realizzò solo per la generale contrarietà dei partiti che si autodefinivano di sinistra ad allearsi con il Pd. Principalmente per questo motivo sostennero la presentazione di una lista civica, ossia rappresentativa di persone prima che di partiti, che aveva tra i propri elementi fondativi l’alternatività e l’incompatibilità rispetto ad alleanze sia col centrodestra che con il centrosinistra. Anche oggi il dialogo è possibile e auspicabile perché non si ripeta la proliferazione di liste avvenuta nel 2021. Ma la discriminante resta la stessa. A nessuno salta in mente di proporre ai repubblicani un’alleanza con i monarchici! Lo stesso vale per noi nei confronti del Pd e della sua coalizione neoliberista. Il nostro progetto vuole parlare invece alle persone, indipendentemente dal loro vissuto partitico, potendo mettere sul piatto la coerenza, che abbiamo dimostrato in tutta la nostra storia, con la nostra proposta politica. Gli elementi qualificanti restano la tutela del territorio e dell’ambiente; la rappresentanza delle classi non privilegiate e dei movimenti; la realizzazione di una società incentrata sui servizi pubblici di qualità, dalla scuola alla sanità; la sicurezza e l’equità per chi lavora; la salvaguardia del nostro sistema produttivo; la promozione di una cultura non clientelare e di una democrazia partecipata e inclusiva. In estrema sintesi il nostro impegno resta quello di rendere partecipe di benessere e felicità quella gran parte della comunità ravennate che il Pd ha escluso. A chi lo condivide chiediamo di accompagnarci lungo la strada che ci porterà alle elezioni di primavera».

Giuseppe Quaranta presenta la sua “Sindrome”, tra degustazioni di vino

Pagine Calice
Un incontro eno-letterario da Radici

Nuovo appuntamento al ristorante Radici di via Mentana, in centro a Ravenna, con la rassegna di incontri eno-letterari “Pagine al calice”, a cura di Lisa Bentini e Paride Cellarosi.

L’appuntamento è per mercoledì 11 settembre dalle 19 con il medico psichiatra Giuseppe Quaranta, all’esordio come scrittore con il romanzo “La sindrome di Ræbenson” (ed. Blu Atlantide), finalista l’anno scorso del Premio Calvino.

Info e prenotazioni (obbligatorie) 353 4161639. Costo 20 euro, con degustazioni di vino.

Due fine settimana tra vini, cibo e tradizioni romagnole sulle colline di Oriolo

Visite sul carro trainato da un trattore, noleggio bici, punti di ristoro, degustazioni

Oriolo Di Sera 3Oriolo dei Fichi ospita per due fine settimana (21-22 e 28-29 settembre) il Trat-Tour Oriolo in vigna, appuntamento dedicato a vino, cibo e tradizioni della Romagna.

Punto di ritrovo sarà come sempre la Torre di Oriolo con il suo ampio parcheggio: da qui il sabato dalle ore 14 alle 19 e la domenica dalle ore 10 alle 19 si potrà partire a piedi, in bicicletta o a bordo di un trenino per andare a visitare sette cantine del territorio: Calonga, San Biagio Vecchio, La Sabbiona, Poderi del Nazareno, Leone Conti, Spinetta e Ancarani. Si potrà scegliere tra percorsi di varia lunghezza e facilità riportati su una cartina che verrà consegnata al momento della partenza insieme al calice per le degustazioni in cantina. I diversi itinerari passeranno su strade di campagna o all’interno di vigne cariche di grappoli maturi, consentendo una full immersion tra i colori e i profumi della vendemmia e portando i partecipanti a degustare il Centesimino di Oriolo, il Famoso, l’Albana, il Sangiovese e gli altri vini tipici di questo angolo di Romagna.

I trenini faranno la spola tra le cantine per tutta la durata dell’evento e faranno tappa anche alla Torre di Oriolo per il solo rientro a partire dalle ore 17. Il biglietto giornaliero del trenino (4 euro) deve essere prenotato online sul sito della Torre di Oriolo (www.torredioriolo.it) I biglietti sono disponibili in numero limitato e devono essere ritirati entro le ore 15 il sabato ed entro le ore 14 la domenica; eventuali biglietti prenotati ma non ritirati dopo questi orari saranno messi in vendita direttamente alla Torre.

Chi vorrà vivere un tour speciale tra le cantine con trasporto personalizzato potrà prenotare un posto riservato su un carro panoramico trainato da un trattore (solo maggiorenni) in partenza dalla Torre di Oriolo in tutte e quattro le giornate, vivendo così un’esperienza esclusiva della durata di quattro ore durante la quale avrà la possibilità di degustare i vini di diverse cantine. Di sabato il trattore sarà attivo il pomeriggio con partenze alle ore 14 e alle 14.30. Di domenica il trattore farà due partenze al mattino, alle ore 10 e alle 10.30, e due al pomeriggio, alle ore 14 e alle 14.30. I posti disponibili sono prenotabili fino a esaurimento sul sito della Torre di Oriolo (www.torredioriolo.it).

Alla Torre di Oriolo i partecipanti troveranno un punto ristoro attivo il sabato dalle ore 14.00 alle 21.30 e la domenica dalle ore 12 alle 21.30 con piatti tipici del territorio da gustare sul luogo o consumare durante il tragitto (non occorre prenotare). Sono disponibili anche altri punti ristoro presso l’agriturismo La Sabbiona (3358343313), Ca’ de Gatti (3392848391), Locanda della Fortuna (0546642318) e la Casetta Rio del Sol (3398088302) per cui è invece necessaria la prenotazione.

Chi desidera muoversi sulle due ruote ma non ha un mezzo proprio, grazie alla partnership con Deka Sport Passion, potrà noleggiare una bici muscolare o elettrica e ritirarla direttamente in loco, dove dovrà essere riconsegnata a fine percorso: info e prenotazioni sulle due ruote: tel. 054545411 o 3488112611 (Devis).

All’interno della Torre di Oriolo sarà visitabile la mostra “Rigeneration”, una collettiva di respiro internazionale ispirata al rispetto del pianeta e alla green economy.

Ferretti: «Investimenti massicci. A Ravenna già 12 stazioni di produzione operative»

Il Ceo Galassi al Cannes Yachting Festival. «Volevamo investire in Puglia, ma i tempi burocratici ci hanno spinto a restare vicini a casa…»

Ferretti Group

«Abbiamo investito come nessun altro nel settore. Abbiamo 66 modelli nel range e non c’è niente che galleggia che noi non abbiamo».

Lo ha detto Alberto Galassi, Ceo di Ferretti Group, nel corso della giornata inaugurale del Cannes Yachting Festival, ricordando come nei primi sei mesi dell’anno gli investimenti ammontino a 91 milioni.

«Il nostro ciclo di capex per il 2024 raggiunge il picco per poi calare e stabilizzarsi intorno al 4% del nostro fatturato – spiega il Ceo di Ferretti – però abbiamo fatto investimenti massicci. A Ravenna i nuovi cantieri hanno una superficie di 100mila metri quadri» con «già 12 stazioni di produzione operative».

«La nostra fortuna – aggiunge – è che noi siamo sull’Adriatico, mentre i tanti nostri concorrenti sono sul Tirreno», dove anche Ferretti ha provato a insediarsi ma «tutto ciò che è disponibile non era nell’area che ci interessava, tra Liguria e Toscana». Unico rammarico dell’avvocato Galassi è di «non essere riusciti a fare un investimento in Puglia, a Taranto, dove volevamo produrre carbonio e vetro resina. In quattro anni e con tre diversi governi non siamo riusciti nemmeno ad avere le bonifiche delle aree dove avremmo dovuto costruire. Ci sono dei tempi burocratici che a volte ti impediscono di investire, utilizzando anche risorse pubbliche importanti» anche grazie a contributi europei, ma «i tempi dell’industria non coincidono con i tempi dell’amministrazione. I cavilli amministrativi sono contrari all’industria. Quindi abbiamo deciso di farlo a nostre spese vicino a casa» nel cantiere di Ravenna «perché era fondamentale continuare a crescere e avevamo veramente necessità di avere più spazio».

Sono 25 i nuovi modelli che Ferretti Group produrrà dal 2024 al 2026, tra cui sei nuovi lanci nel prossimo anno. La punta di diamante, spiega il Ceo di Ferretti Group, è Custom Line Navetta 38, yacht su misura: «È un capolavoro di stile, eleganza, di design, di funzionalità, di tecnologia. È una nave straordinaria e ne abbiamo venduti 6 esemplari da maggio ad oggi». A bordo della barca presente a Cannes, anche capolavori dell’arte moderna tra cui opere di Mimmo Rotella, Mimmo Paldino e del fotografo Franco Vaccari. (fonte Ansa.it)

Ancarani (Fi): «Non è femminicidio, l’assessore Federica Moschini fa sciacallaggio»

Il consigliere comunale di opposizione critica le dichiarazioni di Moschini, titolare della delega alle Politiche di genere in giunta: «Propaganda fine a se stessa»

2«Le parole dell’assessore alle Politiche di genere, Federica Moschini, di fronte a un dramma umano e molto contemporaneo come quello della gestione della non autosufficienza e delle conseguenze che quella gestione può avere sui cari dell’interessato o dell’interessata del momento, sono sciacallaggio». Il consigliere comunale di Forza Italia, Alberto Ancarani, boccia le dichiarazioni dell’amministratrice pubblica a proposito del delitto di Piera Ebe Martini, 77enne malata di Alzheimer uccisa dal marito 78enne Enzo Giardi che la accudiva da anni. Moschini ha affermato che l’episodio va considerato un femminicidio.

«Non è stato un femminicidio, se non perché è stata uccisa una donna – dice il forzista –. L’attuale assessore è schiavo (Ancarani nel suo comunicato, come da prassi consolidata, sceglie di non declinare al femminile l’incarico pubblico rivestito da Moschini, ndr) della propaganda di alcune associazioni che usano la materia delle politiche di genere non per risolvere i problemi di genere ma per tenere viva una propaganda fine a se stessa».

La lettura dei fatti, secondo il consigliere comunale di opposizione, è un’altra: «È stato un dramma dell’età anagrafica e di una solitudine percepita che poteva capitare serenamente a sessi invertiti. Negarlo e inventarsi teorie diverse per tenere in piedi un teorema è vergognoso e inaccettabile da parte di chi rappresenta la giunta e dunque la città».

Nasce la nuova società Arti Grafiche Romagnole per il rilancio dell’ex Farmografica

Il gruppo Focaccia in Regione per delineare il piano industriale dopo l’accordo con gli austriaci di MM Packaging

Tavolo MM

«Grande soddisfazione per l’avvio di un percorso di qualità. La firma il 5 settembre dell’accordo preliminare di vendita tra il gruppo Focaccia di Cervia e MM Packaging ha avviato formalmente la procedura di passaggio del ramo d’azienda. Ora parte una nuova fase operativa che porterà all’atto notarile entro il 30 settembre».

Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, al termine dell’incontro convocato in viale Aldo Moro, in cui Riccardo Focaccia di Focaccia Group ha ufficialmente delineato il piano industriale, dopo il passaggio relativo all’accordo già controfirmato con la società austriaca Mayer-Melnhof Packaging per un passaggio di proprietà della storica ex Farmografica cervese.
Focaccia ha, inoltre, comunicato la costituzione della nuova società Arti Grafiche Romagnole (AGR Srl) e il percorso che dovrà portare al rilancio del sito produttivo, salvaguardando tutti gli 87 posti di lavoro. In tale direzione sono già in programma incontri sindacali per arrivare alla definizione dell’accordo entro il 30 settembre.

Al Tavolo regionale di salvaguardia erano presenti oggi anche il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, il sindaco del Comune di Cervia, Mattia Missiroli, l’assessore comunale, Mirko Boschetti, i rappresentanti di MM Packaging, delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori.

«Ringrazio il dottor Focaccia per la disponibilità all’operazione, un passaggio non semplice ma che traccia la giusta strada per uscire da una crisi delicata legata all’alluvione – ha detto l’assessore Colla -. Ora si tratta di percorrerla e completarla tutti insieme. Ringrazio inoltre il Prefetto che ha tenuto alta l’attenzione sugli impatti sociali e le Organizzazioni sindacali e i lavoratori per la fermezza nel difendere i posti di lavoro con grande compostezza e una correttezza cristallina. Ci sono tutte le condizioni per portare a termine positivamente l’ottimo lavoro svolto fin qui».

Nelle prossime ore la Regione chiederà, su sollecitazione delle parti presenti al tavolo, un incontro al Ministero per le Imprese e il Made in Italy per definire il percorso di accompagnamento finanziario della nuova società. Dal canto suo la Regione è pronta a mettere in campo tutti gli strumenti utili per sostenere il nuovo investimento.

Come indicato nell’accordo preliminare, dalla MM Packaging, con la sola eccezione dell’Ad del sito di Cervia, passeranno alla nuova società tutti i lavoratori. I rapporti di lavoro del personale saranno automaticamente trasferiti e proseguiranno senza soluzione di continuità: i lavoratori conserveranno tutti i diritti, inclusa l’anzianità di servizio, e le somme accantonate a titolo di Tfr e per ogni istituto maturato non goduto verranno trasferiti alla società che acquisisce.

I “sapori d’Europa” tornano a Cervia: oltre cento ambulanti per tre giorni in piazza

Dal 13 al 15 settembre, organizza Fiva Confcommercio

Mercatino Europeo Cervia

Dal 13 al 15 settembre in piazza Andrea Costa, a Cervia, si svolge la XXI edizione del Mercato dei Sapori d’Europa, con stand e visitatori da ogni parte d’Europa e d’Italia.

Oltre 100 i commercianti ambulanti che proporranno le migliori produzioni tipiche agroalimentari e artigianali del continente e non solo. Si potranno degustare quindi i dolci made in Usa (muffin, pancakes e cheescake), le minicrepes olandesi, il pandolce dalla Repubblica Ceca, i churros spagnoli, la liquirizia, i classici wurstel tedeschi, gli arancini siciliani, la carne argentina alla griglia, la paella valenciana e catalana, le specialità gastronomiche dal Messico, le specialità alimentari tipiche toscane, umbre, piemontesi e pugliesi. E poi oggetti, ceramiche, piante, bijoux, accessori e abiti.

Il Mercato dei Sapori d’Europa è organizzato da Fiva Confcommercio. L’apertura degli stand avverrà venerdì 13 settembre alle ore 10.

Eventi collaterali. Sabato 14 settembre, alle ore 20 nell’area della Torre San Michele ci saranno passi di tango argentino in strada. Ingresso gratuito senza iscrizione.

In piazza Garibaldi è in programma la mostra di pittura di artisti romagnoli “Arte in Piazza” curata dall’Associazione Menocchio.

Ai Magazzini del Sale sono allestite la mostra di mosaico e di Lidia Mongiusti, la mostra di ceramiche di Nives Guazzarini la mostra di pittura di Pietro Bartolini, e la mostra fotografica di Paolo Cingolani.

La festa dell’Unità chiude con l’intervista al candidato sindaco del Pd Barattoni

Mercoledì 11 anche il consueto appuntamento con il Supertombolone al Pala De André

Barattoni Bonaccini
Barattoni, a sinistra, tra i volontari della festa dell’Unità insieme a Bonaccini

Ultime due serate alla festa dell’Unità di Ravenna, al Pala De André. Oggi, 10 settembre, appuntamento al palco centrale con i Moka Club, mentre allo spazio dibattiti dopo l’incontro delle 18.30 sul tema dell’agricoltura con l’assessore regionale Alessio Mammi, alle 20.45 si ricorda Matteotti a cent’anni dall’uccisione del politico socialista per mano dei fascisti. I viali della festa ospitano le marionette di All’InCirco.

Serata di chiusura domani, 11 settembre: in programma l’incontro con Alessandro Barattoni, segretario provinciale del Partito democratico e candidato sindaco alle elezioni amministrative di Ravenna del prossimo anno. A intervistarlo i caporedattori del Resto del Carlino e del Corriere di Romagna, Andrea Degidi e Carmelo Domini.

Sul palco centrale, alle 21, si esibisce Gloria Turrini, con un repertorio che spazia dal jazz al gospel e al funk.

I viali della festa ospitano dalle 20.30 l’appuntamento finale dei Burattini in festa, con quattro spettacoli proposti da altrettante compagnie: Jump_It – Comic Fire, Gloria Coppola – Non rompetemi le bolle, Giorgio Gabrielli – Baracabanda, I Burattini di Massimiliano Venturi – Sganapino contro il granchio blu.

Allo spazio Piano bar si esibisce il Trio italiano, mentre l’ultimo appuntamento con la tombola è alle 23.30 col Supertombolone.

Delitto Bertini, l’assessora: «Malata, ma non ha chiesto di morire. È femminicidio»

L’avvocata Moschini commenta la morte della 77enne affetta da una lunga malattia, uccisa dal marito 78enne che la accudiva da un decennio

6«Era malata, ma non ha chiesto di morire. Piera Ebe Bertini è vittima due volte: uccisa perché non soffrisse più, una modalità paternalistica di vedere i fatti e di raccontarli che assolve l’uccisore». Sono parole dell’avvocata Federica Moschini, assessora comunale a Ravenna con delega a Politiche e cultura di genere, a commento del delitto avvenuto ieri, 9 settembre, in una villetta di via Lolli. La donna 77enne, da tempo affetta da Alzheimer, è stata uccisa dal marito, il 78enne Enzo Giardi che la assisteva dall’inizio della malattia.

Moschini usa il suo profilo Facebook per esprimere le condoglianze alla famiglia della vittima e per riflettere sui contorni della vicenda, andando a chiamare in causa la cronaca dei fatti riportata da alcuni media locali: «Come si può scrivere “Non si conoscono ancora i motivi del gesto, non si esclude possano essere legati alle condizioni di salute della donna, da tempo malata”? Come se i motivi di salute o l’età della vittima potessero giustificare un gesto simile, un femminicidio. E sono anche stanca di leggere notizie riportate in questo modo, dove la vita, sopratutto quella di una donna anziana e magari malata, sembra valga meno di quella di un uomo stanco, poverino, di doverla assistere per anni, che deve essere giustificato e compreso. Nessuna di queste donne ha chiesto di morire, nessuna ha lasciato un biglietto di addio. E queste uccisioni finiscono per essere trattate con compassione. Basta».

La Casa delle donne, realtà ravennate che riunisce diverse associazioni attente al tema della parità di genere e al contrasto della violenza contro le donne, annuncia un flash mob in piazza del Popolo a Ravenna per le 18.30 di giovedì 12 settembre: «Contiamo un nuovo femminicidio. Il possesso di un’altra persona non si sostanzia solamente nell’impedirle la libertà di andarsene e perseguire una propria strada autonoma. Non è possesso solo quello del marito o fidanzato che uccide per non farsi lasciare. È possesso ogni volta che la volontà della singola persona viene piegata a quella di un altro, che ne decide e ne dispone. Che sia perché non capace di reggere all’abbandono, o al peso di cura, o all’idea che l’età e la malattia dell’altra causino troppa sofferenza. Le donne hanno il diritto come tutti di ammalarsi, invecchiare ed essere curate. Non può e non deve passare l’idea che l’amore uccide. L’amore cura, non uccide».

Al Rasi il Prologo della Stagione dei Teatri con una co-produzione americana

Dal 16 al 22 settembre andrà in scena Herewerethere, un’opera surreale tra nonsense e significato profondo. Mercoledì 18 l’incontro con gli attori e l’autore

Immagine di scena @Sara Colciago
Immagine di scena @Sara Colciago

In attesa dell’inaugurazione de La Stagione dei Teatri 2024-25, al via a novembre, torna l’appuntamento con il Prologo, con quattro spettacoli che si succederanno fino a fine ottobre.

Il primo, in programma dal 16 al 22 settembre al Teatro Rasi sarà Heretherewhere, una produzione firmata da Alessandro Renda, attore delle Albe/Ravenna Teatro, e da Mark Anderson e Isabelle Kralj. Lo spettacolo ha debuttato a maggio negli Stati Uniti: per le Albe si tratta della prima co-produzione con una compagnia americana, mentre per Theatre Gigante è la prima co-produzione con una compagnia europea.

Lo spettacolo vuole esplorare l’oscurità di un mondo caotico, caratterizzato da solitudini e dispersioni, smarrimento esistenziale e perdita di senso. Sulla scena tre figure clownesche, dalla memoria offuscata, senza un’idea chiara di futuro e intrappolate in un presente incerto, cercano una via d’uscita da una circostanza surreale: tutti e tre hanno ricevuto un enigmatico invito ad una festa di cui ignorano giorno, luogo e orario. Non conoscono il mittente o il motivo dell’invito. I tentativi assurdi di cercare risposte al mistero e allo stallo in cui si trovano oscillano tra dialoghi deliranti e monologhi poetici e di attualità su dilemmi legati all’assenza di sfumature, alla difficoltà di scegliere, al sentirsi scissi dal proprio ruolo sociale, al tentativo di condurre una vita in connessione con gli altri, nonostante tutto. La trama si muove sul margine tra nonsense e significato profondo, nello spettacolo emergono affondi nelle lingue di origine dei protagonisti (inglese, sloveno, italiano) intrecciati con immagini video realizzate nei tre paesi di appartenenza, che ci mostrano tre quotidianità, tre modi di sopravvivere, tre modi di esistere.

Lo spettacolo andrà in scena alle ore 21:00, tranne venerdì 20 e domenica 22, quando sarà alle 19:00, e mercoledì 18 (spettacolo alle 20:00 e a seguire un incontro libero con gli attori e l’autore del testo). I biglietti sono già in vendita sul sito Ravenna Teatro. 

La donna uccisa dal marito stava per entrare in una struttura: «Lui non ha retto»

La testimonianza della sorella dell’uomo. «La curava come fosse una bambina ed era convinto che nessuno l’avrebbe fatto meglio di lui»

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Piera Ebe Bertini, la 77enne uccisa dal marito ieri (9 settembre) nella loro abitazione di via Lolli, a Ravenna, soffriva da una decina d’anni di una malattia degenerativa che era giunta alla fase terminale. Oggi sarebbe dovuta entrare in una struttura di assistenza – rivela la sorella del marito, Enzo Giardi, al Resto del Carlino – «ma evidentemente lui non ha retto. La curava come fosse una bambina ed era convinto che nessuno l’avrebbe mai curata come faceva lui».

Lui, continua la sorella, intervistata anche dal Corriere Romagna, «l’adorava, era stata la donna della sua vita. È stato il gesto di un uomo disperato che viveva per lei. Non usciva più – è la dichiarazione riportata dal giornalista Lorenzo Priviato sul Carlino -, non veniva più alle cene. Cercavamo di aiutarlo, i figli erano sempre a disposizione, ma lui voleva fare tutto da solo. Le preparava i pasti, le tritava il cibo, la imboccava», a volte facendosi aiutare da delle badanti, «convinto però che nessuno sarebbe riuscito a curarla con la stessa attenzione e la stessa premura che aveva lui», ha dichiarato la sorella anche al Corriere.

La nuova stagione del Comunale di Russi, tra classico e contemporaneo

Organizza Ater Fondazione. Attesi tra gli altri Giuseppe Battiston e Silvio Orlando

Anna Della Rosa Accabadora
Anna Della Rosa in “Accabadora”

Il Teatro Comunale di Russi è sempre più un riferimento sul territorio grazie a una proposta mai banale che fa dialogare classico e contemporaneo e che, anche per il 2024-2025, presenta una stagione realizzata grazie alla collaborazione tra il Comune e Ater Fondazione.

Si comincia mercoledì 9 ottobre e si va avanti con 15 appuntamenti che spaziano dalla prosa alla musica, dalla danza ai nuovi linguaggi della drammaturgia proponendo molti tra i migliori titoli, volti e autori del panorama nazionale. Tra questi Giuseppe Battiston, Silvio Orlando, Mariangela Gualtieri, Paolo Nori, Maddalena Crippa.

Come da tradizione è la rassegna concertistica a inaugurare mercoledì 9 ottobre il cartellone 2024-2025 con The look of love, un omaggio a Bacharach, Piazzolla, Gualdi e Luttazzi firmato Toscanini Next, la talentuosa formazione orchestrale della Fondazione Arturo Toscanini che sarà sul palcoscenico del Comunale anche per il secondo appuntamento musicale, quello di mercoledì 23 ottobre dal titolo Film music, un viaggio tra le più belle colonne sonore scritte per il cinema. Il piano solo di Emanuele Ferrari chiude mercoledì 6 novembre le tre date con Musicainscena. Tra classico e jazz: Gershwin, un concerto originale tra parole e note dedicato ai Preludi dell’autore statunitense.

Giuseppe Battiston Credito Filippo Manzini
Giuseppe Battiston

Il primo titolo di prosa è in programma venerdì 15 novembre e ha per protagonista uno dei volti più noti del panorama cinematografico e teatrale italiano: Giuseppe Battiston porta in scena La valigia. In viaggio con Dovlatov, un’opera tratta dalla raccolta di racconti dell’autore russo che conduce in un viaggio profondo sul significato degli oggetti che portiamo con noi quando intraprendiamo un nuovo cammino, lasciando il passato alle spalle. Subito dopo Battiston, mercoledì 27 novembre, arriva a Russi un altro degli attori più amati e conosciuti dal pubblico italiano, per molti un interprete di culto: Silvio Orlando ne i Ciarlatani, l’esilarante commedia di Pablo Remón. È il rito sonoro di Mariangela Gualtieri lo spettacolo in cartellone venerdì 13 dicembre: con la guida di Cesare Ronconi la poetessa cesenate – tra le autrici più significative e potenti dei nostri anni – dà voce a Naturale sconosciuto, una partitura ritmica che ha come filo rosso la meraviglia legata alla percezione del mistero che sta dietro le cose. Il nuovo anno del Comunale comincia giovedì 23 gennaio con un’altra forma di racconto, quello dello scrittore Paolo Nori che con La libertà. Primo episodio, introduce un discorso sulla libertà attraverso due figure straordinarie della letteratura russa, Daniil Charms e Iosif Brodskij. Arturo Cirillo, qui anche in veste di regista, è l’interprete principale del Don Giovanni di Molière la pièce in scena mercoledì 12 febbraio, una versione costruita su forme e codici diversi, contaminazioni che sfiorano da un lato il teatro dell’assurdo e dall’altro un emisfero poetico. Da Molière a Čechov. Mercoledì 26 febbraio uno dei maestri del teatro tedesco ed europeo, Peter Stein, accompagna il pubblico alla riscoperta di un testo che per certi versi si ispira alla commedia francese: Crisi di nervi: tre atti unici di Anton Čechov che vede in scena, tra gli altri, Maddalena Crippa, Alessandro Averone e Gianluigi Fogacci.

Venerdì 14 marzo è protagonista la danza con un lavoro del coreografo napoletano Adriano Bolognino dal titolo White room, una stanza bianca dove rivive, ispirato dall’opera pittorica Il ritorno dal bosco di Giovanni Segantini, l’inverno emozionale di anime inquiete e in attesa. È Accabadora, tratto da uno dei più bei romanzi di Michela Murgia, il titolo in programma venerdì 4 aprile, la storia di Bonaria Urrai e di Maria, che all’età di sei anni le viene data a “fill’e anima”. Un monologo che ha per interprete un’intensa Anna Della Rosa, con la regia di Veronica Cruciani.

La stagione 2024-2025 del Teatro Comunale di Russi chiude martedì 15 aprile con il nuovo spettacolo Due, in cui Elena Bucci e Marco Sgrosso esplorano l’equilibrio e la complessità delle relazioni a due, focalizzandosi sul dialogo nel teatro, nel cinema e nella televisione. I due fondatori della compagnia sono anche gli ideatori del progetto Il circolo delle arti, due serate a teatro – il 29 e 30 ottobre – di video, racconti, musica dal vivo e storie a sorpresa (ingresso libero, posti limitati, prenotazione: tel. 393 9535376 o 0544 587641).

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