venerdì
27 Giugno 2025

Il ristoratore che vola in Estonia per giocare la Conference League

Aron Giacomoni dell’osteria Piazza Nova è un giocatore della sammarinese Virtus, impegnata contro i professionisti del Flora Tallinn nei preliminari della competizione Uefa

Virtus Tallinn
La formazione della Virtus scesa in campo contro il Flora Tallinn (Giacomoni è il capitano, secondo da sinistra in alto)

Un ristoratore di Bagnacavallo ai preliminari di Conference League. Capita grazie al campionato sammarinese, dove le squadre sono composte da giocatori dilettanti ma – come è giusto che sia – partecipano comunque alle competizioni europee della Uefa. E così può capitare che tra un turno e l’altro di lavoro a PiazzaNova, l’osteria di piazza Nuova, di cui è tra i titolari, Aron Giacomoni – calciatore dilettante con un passato anche tra i prof (e un campionato di serie D vinto con il Ravenna…) – si appresti a volare in Estonia, per affrontare con la sua Virtus Acquaviva la gara di ritorno del secondo turno preliminare di Conference League contro il Flora Tallinn. Sfida ancora apertissima, tra l’altro, dopo lo 0-0 dell’andata. «Loro sono già alla ventesima di campionato e hanno il privilegio di poter pensare solo al calcio – ci racconta Giacomoni, che all’andata era il capitano – noi invece abbiamo tutti un altro lavoro e riusciamo a dedicare agli allenamenti solo pochi giorni alla settimana. Diciamo che dal punto di vista atletico non c’è paragone, ma all’andata siamo riusciti a buttare il cuore oltre l’ostacolo e quasi quasi potevamo anche vincerla: ci proveremo anche al ritorno».

Aron Giacomoni Virtus Tallinn

Giacomoni – quasi 37enne – la scorsa stagione ha vinto il campionato con la Virtus (primo storico successo per la società sammarinese con sede nel castello di Acquaviva) guadagnandosi l’accesso addirittura alla prestigiosa Champions League, da cui la squadra neroverde è stata però nettamente eliminata al primo turno preliminare dalla FCSB, l’ex Steaua Bucarest. «Io non ero in lista perché in Romania non potevo proprio andare, con i turni al ristorante per me non è stato possibile stare in trasferta quattro giorni con i miei compagni. Per Tallinn invece la società è riuscita a organizzare un volo charter che ci permette di partire la mattina di lunedì e rientrare già il martedì notte dopo la partita, così sono riuscito a farmi coprire al lavoro».

In Champions, Giacomoni aveva però già giocato. «Con il Tre Penne, nel 2019, al mio primo campionato a San Marino. Abbiamo perso contro il Santa Coloma (squadra di Andorra, ndr)…». La decisione di giocare a San Marino arriva anche per la pandemia. «Il loro campionato non era stato inizialmente interrotto dal Covid e quindi ne ho approfittato per continuare a giocare, vicino a casa. In questo modo ho potuto portare avanti anche il mio lavoro nel mondo della ristorazione, prima come responsabile di sala e poi da titolare, investendo insieme ad altri due soci nel rilancio dell’osteria di Piazza Nuova. Dopo il calcio, la mia passione è sempre stata quelle del cibo e del vino».

Riqualifica del sottopasso di Corso Garibaldi: al via l’intervento da 72mila euro

Oltre alla pulizia e al restauro della struttura, verrà sostituita l’illuminazione e implementata la videosorveglianza

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Hanno preso il via i lavori per la riqualificazione del sottopasso di corso Garibaldi, uno dei punti più importanti per la mobilità sostenibile della città, che mette in collegamento il centro storico con la zona residenziale di via Ravegnana e via Filanda. L’intervento, dal valore di 72mila euro, dovrebbe concludersi entro venerdì 2 agosto.

La struttura passa sotto la linea ferroviaria della città ed è usata giornalmente da migliaia di utenti, che la percorrono a piedi e in bicicletta. Negli anni però il sottopassaggio è stato oggetto di numerosi atti di inciviltà e vandalismo, come scritte sui muri, danneggiamenti sulla pensilina in plexiglass e delle piastrelle che costituiscono il rivestimento dei muri e delle scale per l’accesso dei pedoni.

Per questo l’amministrazione comunale, ha avviato la riqualificazione del sottopasso per rendere quell’area maggiormente vivibile e più decorosa, nell’ambito del progetto di Smart Mobility Network, e attraverso il Servizio di manutenzione delle strade del Settore Lavori Pubblici dell’Unione della Romagna Faentina.

L’intervento prevede la pulizia con getto a pressione delle scritte impresse sui i muri con vernice spray e ritinteggiatura, la sostituzione e l’integrazione delle piastrelle mancanti che costituiscono il rivestimento dei muri e della scala utilizzata dai pedoni e la pulizia della copertura in plexiglass. L’illuminazione interna ed esterna sarà riqualificata grazie alla sostituzione dei corpi-luce. Anche sul fronte della sicurezza è prevista una manutenzione straordinaria: è stato aumentato un punto di videosorveglianza multi-sensore e tre punti luce esterni tutti sul lato di via Ravegnana. Infine, nei due lati del sottopasso verranno installati nuovi specchi convessi per migliorare la sicurezza degli utenti.

“Questo intervento -sottolinea il vicesindaco Andrea Fabbri- si inserisce all’interno del progetto di riqualificazione di alcuni punti nel centro storico e della zona della stazione ferroviaria. Il sottopasso di corso Garibaldi è un crocevia fondamentale per la mobilità cittadina e da tempo era sotto osservazione per essere oggetto di una importante riqualificazione che stiamo ultimando in questi giorni. Facendo appello al senso civico di tutti, ci piacerebbe che fossero gli stessi utenti e cittadini ad avere cura di quella zona di città, evitando di sporcare e degradare un bene comune così importante”.

Per agevolare il lavoro della ditta incaricata senza interrompere la viabilità, il sottopasso è aperto al traffico pedonale con le bici condotte a mano ed è vietato l’attraversamento in sella.

Coppia rapinata nella notte, arrestato un 21enne: li aveva minacciati con una lama

Il malvivente, già noto alle forze dell’ordine, ha sottratto alla vittima smarphone e occhiali da sole. Si cerca ancora il complice

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Un venticinquenne ravennate è stato rapinato all’uscita di uno stabilimento balneare a Marina di Ravenna, mentre si trovava in compagnia di un’amica. L’accaduto risale alla notte tra venerdì 26 e sabato 27 luglio, quando due giovani individui si sono avvicinati alla coppia di amici, con il pretesto di chiedere una sigaretta. Dopo aver bloccato la coppia, uno dei rapinatori ha puntato addosso al ragazzo una lama rudimentale, ricavata probabilmente da una lattina, mentre il complice mostrava un coltello vero e proprio tenuto nella cintola.

Il primo tentativo di rapina è stato nei confronti della ragazza, alla quale è stata sottratta la borsa per esaminarne il contenuto. Non trovando nessun oggetto di valore, i malviventi hanno deciso di sottrarre lo smartphone (un iPhone) al venticinquenne e un paio di occhiali da sole, prima di darsi alla fuga.

La tempestiva segnalazione al 112 da parte delle vittime e la descrizione dei rapinatori ha permesso ai carabinieri di identificare nella folla un soggetto in fuga, immediatamente riconosciuto dalla vittima come uno dei due rapinatori e conseguentemente arrestato.

Si tratta di un 21enne, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, trovato ancora in possesso del telefono cellulare rubato.  Il celere arrivo delle forze dell’ordine è stato reso possibile grazie all’intensificazione delle pattuglie sul litorale nei mesi estivi per contrastare la malamovida. Le indagini sono tuttora in corso per individuare il complice.

Al via un secondo bando per i veicoli danneggiati: stanziati sei milioni di euro

Si allarga la platea dei destinatari: ora si potrà fare richiesta anche per furgoni a uso privato, auto rovinate dalle frane, vendute a privati e il cui intestatario sia diverso purché dello stesso nucleo familiare

Emergenza alluvioni in Emilia-Romagna. Esondazione del fiume Montone ed allagamento del quartiere Romiti a Forlì

Il secondo bando regionale per la sostituzione dei veicoli alluvionati si aprirà il prossimo 18 settembre, mettendo a disposizione sei milioni di euro derivanti dalla raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”. Rispetto al bando precedente, si amplia la tipologia di veicoli per cui si può chiedere il contributo: alle auto, ciclomotori e motocicli si aggiungono infatti ora i furgoni a uso privato, le auto rovinate dalle frane, quelle vendute a privati nel periodo dal 1° maggio al 30 ottobre 2023. Non solo: risulteranno idonee agli incentivi anche le auto intestate a una persona diversa da quella che ha venduto o rottamato, purché appartenente allo stesso nucleo familiare.

Dei finanziamenti programmati, erano ancora disponibili 7 milioni di euro: un milione sarà utilizzato per consentire a chi ha presentato domanda con il primo bando di completare l’iter, gli altri sei verranno destinati ai nuovi casi individuati dalla Regione. Come nella precedente edizione del bando, saranno devoluti fino a 3mila5mila euro per la sostituzione dei veicoli a seconda della classe ambientale (più la classe è alta, più alto sarà il contributo), e fino a 700 euro per i ciclomotori e motocicli. Per la riparazione dei veicoli, invece, l’importo erogabile sarà fino a 2mila euro.

La richiesta di contributo deve essere presentata dal proprietario del veicolo danneggiato (o da un suo rappresentante) esclusivamente online, attraverso l’applicativo regionale predisposto per il bando a partire dalle ore 10.00 del 18 settembre 2024, fino al 31 dicembre 2024, salvo esaurimento delle risorse disponibili.

«Con le risorse avanzate abbiamo deciso di ampliare, con la condivisione unanime dei consiglieri regionali, la platea dei destinatari – spiega Irene Priolo, presidente facente funzioni con delega alla Protezione civile -. La Regione conferma ancora una volta la propria volontà nel sostenere le persone colpite dagli eventi di maggio 2023, in questo caso con la solidarietà di tanti donatori e donatrici, privati e imprese, che non ci stancheremo mai di ringraziare».

Le cooperative “Zerocento” e “Il Cerchio” si fondono per dare vita a “Zerocerchio”

La nuova realtà, con i suoi 1.200 soci e lavoratori e 40 milioni di euro di fatturato rappresenterà un punto di riferimento nel settore dei servizi educativi

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Dalla fusione tra le cooperative sociali Zerocento di Faenza e Il Cerchio di Ravenna, nasce “Zerocerchio”, che con i suoi 1.200 soci e lavoratori e 40 milioni di euro di fatturato rappresenterà una delle prime realtà nel settore dei servizi educativi e per l’infanzia in Emilia-Romagna.

Il progetto è stato votato dalle basi sociali nei giorni scorsi, nel corso delle assemblee straordinarie. Tre le sedi operative dell’azienda, una a Ravenna (la direzione), una a Faenza (la presidenza), mentre la sede legale e operativa sarà a Lugo. È in fase di elaborazione anche una nuova immagine coordinata, che sarà presentata ufficialmente in autunno insieme all’assetto funzionale.

«L’obiettivo dell’operazione — spiegano i presidenti di Zerocento e Cerchio Stefano Damiani e Francesca Travaglini — è di rafforzare la presenza sul mercato, offrendo nuovi servizi e integrando quelli già esistenti, ottimizzando la gestione delle risorse umane con la possibilità di condividere esperienze e competenze. Ne conseguiranno numerosi vantaggi in termini di economie di scala, scambio di conoscenze, know-how, e miglioramento della struttura finanziaria. Tutte le persone attualmente presenti negli staff troveranno una loro collocazione nel nuovo organigramma e saranno garantite le condizioni contrattuali e i percorsi individuali in essere. Non ci sarà nessun esubero, quindi, ma anzi un potenziamento con l’attivazione di nuovi profili, come ufficio legale e ufficio tecnico progettazione e una migliore “specializzazione” del personale. Anche dopo la fusione continueremo a organizzare momenti di confronto e di formazione utili per favorire l’integrazione delle basi sociali e costruire una nuova identità che tenga conto della storia pregressa».

Il progetto di fusione è stato curato da Federcoop Romagna, la società di servizi di Legacoop. «Zerocento e Il Cerchio collaborano già da molti anni —spiega il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — e hanno una situazione economica e patrimoniale solida. La fusione rappresenta la naturale evoluzione di un percorso che viene da lontano. Per continuare a essere attrattivi occorre valorizzare il lavoro in cooperativa, anche dal punto di vista salariale, offrire possibilità di crescita professionale e continuare a garantire, e se possibile estendere le tutele dei soci».

Fermato un Ncc abusivo al Terminal Crociere di Porto Corsini

Per il ventenne, sprovvisto di licenza, multa e ritiro della carta di circolazione. Con l’intensificarsi dei flussi croceristici è aumentata la frequenza dei controlli

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Nel corso di alcuni accertamenti legati al contrasto dell’abusivismo tra i taxi, la polizia locale ha individuato e fermato nella mattinata di oggi (sabato 27 luglio) un guidatore abusivo intento a svolgere illegalmente l’attività di Ncc (noleggio con conducente).

L’uomo, un italiano di vent’anni, è stato individuato al Terminal Crociere di Porto Corsini, mentre accompagnava all’imbarco alcuni turisti inglesi provenienti da un hotel ravennate. Nello specifico, l’uomo stava guidando un’auto adibita a servizio di Ncc, senza essere in possesso della licenza necessaria. Al termine degli accertamenti, oltre alla multa, per il conducente è scattato il ritiro della carta di circolazione, ai fini della sospensione, per un periodo che andrà dai 2 agli 8 mesi.

Con l’intensificarsi dei flussi di croceristi per la stagione estiva, la polizia locale ha dichiarato di aver aumentato i controlli a tutela del mercato e della concorrenza.

Alla foce del Bevano il tradizionale concerto conclusivo del Festival Naturae

“Fiabe e canzoni in romagnolo” con Fabrizio Caveja, Fulesta e Cantautore Selvatico

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Si chiude nel pomeriggio di domani (domenica 28 luglio), la settimana clou dell’edizione 2024 del Festival Naturae. Come da tradizione, l’evento conclusivo è il concerto alla foce del Bevano: una location suggestiva da raggiungere in maniera “green” in attesa del concerto, previsto per le ore 18. I protagonisti della performance “Fiabe e canzoni in romagnolo” saranno Fabrizio Caveja, Fulesta e Cantautore Selvatico. 

Il luogo del concerto sarà raggiungibile a piedi con una passeggiata lungo la spiaggia (partenza alle ore 17) o attraverso la pineta di Via Bering, a Lido di Classe, con un percorso adatto alla camminata o alla bicicletta.

Marco Tosi Brandi: «Gli sport minori devono unire le forze e puntare all’eccellenza»

Il delegato provinciale del Coni e sarà a Parigi per il torneo di Pallamano: «Dobbiamo ringraziare i tanti volontari che si impegnano sul nostro territorio»

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«Sono alla mia quarta Olimpiade, ma non riesco a spiegare cosa si prova a prendere parte a questo evento, può capirlo solo chi ha vissuto la stessa emozione. Mi viene da dire che si tocca il cielo con un dito». Il 65enne Marco Tosi Brandi, delegato Coni della provincia di Ravenna, è stato convocato dalla federazione internazionale di pallamano per i Giochi di Parigi: sarà uno dei tre delegati tecnici (insieme a un collega dalla Serbia e uno dal Montenegro) che seguiranno gli aspetti organizzativi di tutto il torneo diviso tra Parigi (fino al 4 agosto per la fase a gironi) e Lille (per le sfide a eliminazione diretta dagli ottavi alla finale).

Quale saranno i suoi compiti in questa competizione?
«Dobbiamo controllare l’evento, raccordarci con gli arbitri, tenere i rapporti con i media. Ci sono 12 squadre maschili e 12 femminili, si giocano tre partite ogni giorno, la prima alle 9 e l’ultima alle 21. In poche parole, il mio è un ruolo di verifica per fare in modo che tutto vada secondo l’iter previsto».

L’Italia non è mai arrivata ai Giochi in questa disciplina. Come sta il movimento nel nostro Paese?
«Purtroppo in Italia si pensa solo a quello sport giocato con i piedi. Io ho la pallamano nel sangue, da giocatore ho fatto diversi campionati in serie A a Rimini e un Mondiale nel 1982 proprio in Francia. Da dirigente sono stato anche delegato in Champions League e ho trovato partite con 12-15mila spettatori, la finale delle Olimpiadi sarà in un impianto da 30mila posti. Quando ho l’occasione di prendere parte a questi eventi internazionali vivo una doppia sensazione: sono emozionato per il livello che ha la pallamano all’estero e mi dispiace che il mio Paese non riesca a fare qualcosa di simile».

Cosa le piace della pallamano?
«Io la chiamo l’atletica giocata: si corre, si salta e si lancia come nell’atletica, che è la disciplina per eccellenza delle Olimpiadi, e in più c’è la palla che è l’attrezzo educativo più efcace. Il calcio piace perché c’è il gol che è divertimento, nella pallamano ci sono partite anche con 20-30 gol».

La pallamano può essere anche uno sport con un valore inclusivo?
«È uno sport che non lascia indietro nessuno, tutti possono essere coinvolti. Per questo sta piacendo a molti insegnanti delle scuole. All’estero si fa nelle scuole primarie, da noi invece ancora poco. A Ravenna abbiamo iniziato qualche progetto e il prossimo anno avremo altre scuole. Dove è stato provato è piaciuto».

Oggi che figura è quella del delegato provinciale Coni?
«È totalmente diversa da come era in passato. Prima di tutto sono cambiate le disponibilità di risorse e oggi è un incarico senza alcuna retribuzione. Cinque anni fa c’è stata la divisione tra Coni e il nuovo organismo chiamato Sport e Salute. Il Coni oggi è una sorta di ministero senza portafoglio e i delegati provinciali cercano di aiutare le società tra regolamenti, progetti, iniziative. Cerchiamo di affiancarle nell’organizzazione degli eventi, nella presentazione delle domande per i contributi. In provincia di Ravenna ci sono quasi mille società sportive sparse su un territorio vastissimo, possiamo cercare di sviluppare le potenzialità».

Alle Olimpiadi ci saranno tre atleti ravennati, due dei quali probabilmente all’ultima presenza. È il numero più basso da Montreal ’76. Deve essere un segnale di allarme per il movimento sportivo locale?
«È sicuramente una riflessione che merita di essere approfondita. In Italia tendiamo a rifugiarci in fretta nella “lamentologia”: scarse risorse, impianti obsoleti… ma non può essere quella la risposta a tutto. Nel nostro territorio c’è tanta attività che sta su un livello del 6, ma poca che punta verso l’8 o il 9 per raggiungere l’eccellenza. Bisogna trovare iniziative efficaci che facilitino la collaborazione, anche fra sport diversi, per coinvolgere i giovani. Per esempio: ogni partita in casa sarebbe bello se ci fosse un certo numero di biglietti per i tesserati delle altre federazioni. Non fermiamoci al proprio orticello».

Le singole federazioni sanno cogliere le occasioni di promozione?
«Non sempre. Per esempio a fine giugno a Milano Marittima ci sono stati gli open di golf e l’organizzazione aveva riservato uno spazio enorme per gli sport del territorio. Ho segnalato la cosa a tutte le federazioni e mi aspettavo che tanti andassero sul posto con un gazebo per fare informazione. Invece in pochi l’hanno fatto. Capisco che fosse fine giugno e attorno alle società c’è poco personale, ma le occasioni da cogliere sono quelle. In ogni caso i tanti volontari di queste discipline meritano il nostro ringraziamento per il lavoro che fanno».

Se parliamo di impianti, invece, come vede i progetti in corso?
«Abbiamo un nascituro palazzetto di cui ormai è impossibile fare previsioni realistiche sull’apertura. C’è una nuova piscina in cantiere di cui si è detto molto e di cui non sono convinto che le società sportive siano tutte d’accordo. Mi fermo qui con i commenti».

La qualità degli atleti deriva anche dalla qualità degli allenatori. Com’è il loro livello di formazione?
«Abbiamo indetto tre seminari e purtroppo ho visto poca partecipazione, anche se il costo di iscrizione era basso. In Italia fatichiamo a capire che anche gli allenatori devono essere formati per allenare, pensiamo invece di saper fare tutto. A settembre riattiveremo il processo di formazione ma sono scettico».

Eseguito al Maria Cecilia il primo intervento di anuloplastica percutanea d’Italia

L’operazione, realizzata a cuore battente e senza incisioni, è stata perfezionata nell’ambito dello studio europeo multicentrico Amend, che coinvolgerà 20 pazienti a rischio nei prossimi tre anni

Un Momento Dell'intervento Di Anuloplastica Mitralica Percutanea Con Il Dott. Castriota

Alla clinica Maria Cecilia Hospital di Cotignola è stato eseguito il primo intervento in Italia (secondo in Europa) di anuloplastica percutanea della valvola mitrale. Si tratta di un intervento cardiochirurgico perfezionato nell’ambito dello studio europeo multicentrico Amend, che coinvolge diverse cliniche internazionali con l’obiettivo di valutare la sicurezza e la funzionalità di un innovativo device a forma di “D” che consente di eseguire operazioni a cuore battente e senza bisogno di incisioni ottenendo risultati simili agli interventi tradizionali per l’inserimento di dispositivi per la correzione del rigurgito mitralico, per cui si procede con una chirurgia a cuore aperto. 

Il paziente, un uomo di 81 anni con un alto rischio per la cardiochirurgia tradizionale, era affetto da una severa insufficienza funzionale della valvola mitrale. Per correggerla senza esporlo ai rischi della chirurgia, dopo un’attenta valutazione delle strutture anatomiche e dei diametri cardiaci mediante esami diagnostici di terzo livello (angio-TC sincronizzata, ecocardiogramma transesofageo), il paziente è stato arruolato per l’intervento di riparazione percutanea della valvola mitrale.

Interventi come questo sono una vera e propria innovazione nel campo della chirurgia mitralica ultra mininvasiva, eseguita tramite cateterismo trans-settale (ovvero attraverso puntura del setto interatriale e successivo avanzamento dalla vena femorale dei dispositivi necessari alla riparazione della valvola). Oltre alla diminuzione del rischio chirurgico, questa pratica porta anche a una significativa riduzione dei tempi di intervento.

«L’insufficienza mitralica può essere causata da una dilatazione dell’anello della valvola mitralica, che diventa incontinente, soprattutto in presenza di condizioni predisponenti come la fibrillazione atriale. La chirurgia tradizionale interviene introducendo un anello chirurgico che, posizionato sull’anello nativo, ne riduce le dimensioni correggendo così il rigurgito mitralico – spiega Fausto Castriota, dottore e coordinatore dell’U.O. di Emodinamica e Cardiologia Interventistica del MariaCecilia -. Tale intervento richiede, tuttavia, che il paziente sia sottoposto a circolazione extracorporea. L’équipe di Maria Cecilia Hospital con questo innovativo intervento ha mimato lo stesso gesto chirurgico ma per via percutanea, senza necessità di aprire il torace e senza ricorso alla circolazione extracorporea: il device è stato inserito con procedura transcatetere per via trans-settale e veicolato sino a raggiungere la cavità atriale sinistra dove, sotto guida fluoroscopica, ha raggiunto la sua configurazione definitiva ed è stato quindi posizionato, sotto guida ecocardiografica transesofagea, sull’anello anatomico danneggiato. Si è infine proceduto ad ancorare il dispositivo al tessuto miocardico in modo da ridurre significativamente le dimensioni antero-posteriori della valvola e migliorarne così il grado di insufficienza».

Il Team Di Maria Cecilia Hospital Che Ha Eseguito Il Primo Intervento Di Anuloplastica Mitralica Percutanea (2)

La buona riuscita della procedura richiede un’attenta valutazione delle caratteristiche anatomiche della valvola mitralica e del cuore, per accertarsi che siano compatibili con ognuno dei molteplici step procedurali da eseguire. In fase intraoperatoria sono indispensabili grande precisione e interazione sinergica tra tutti gli specialisti coinvolti.

Il team di cardiologi interventisti e cardiochirurghi dell’Unità di Cardiochirurgia Transcatetere dell’ospedale, guidato dottore  Fausto Castriota e dal professore Carlo Savini, ha affrontato un iter di training e di valutazione del paziente lungo e complesso, che ha coinvolto anche ecografisti e cardioanestesisti, per arrivare a essere il primo Centro a eseguire in Italia questo genere di procedura. Lo studio, avrà una durata complessiva di 3 anni e arruolerà a livello europeo 20 pazienti che saranno seguiti per un periodo di 12 mesi.

«Il potenziale di questa procedura è enorme – spiega Castriota – a partire dal ridotto impatto sul paziente, che dopo l’intervento è tornato nella sua camera, senza bisogno di terapia intensiva, e dopo soli 4 giorni è stato dimesso ed è tornato a casa. Questi risultati aprono a un orizzonte in cui il paziente con insufficienza mitralica potrà usufruire di numerosi approcci terapeutici ultra mininvasivi e a una personalizzazione estrema del trattamento». 

Proseguono le riprese della nuova serie tv: nuove location coinvolte oltre al centro

Dalla Libreria Scattisparsi alla tenuta “Tre pizzichi di Sale”, fino alla collaborazione con la squadra di baseball ravennate

Baseball
Luigi Tricarico, Andrea Butera e Gianfranco Boattini durante le riprese al Baseball Ravenna

Proseguono a ritmo serrato le riprese di “La leggenda del sandalo”: una serie tv in sette puntate, ambientate nel cuore di Ravenna, che raccontano di uno strano “viaggio nel tempo” di quattro adolescenti fino all’epoca di Galla Placidia.

Dopo le giornate iniziali, girate soprattutto negli interni del centro, nei giorni scorsi le riprese si sono spostate in città e fuori,  grazie alla collaborazione con diverse realtà che hanno ospitato la troupe.

Tra le location coinvolte, la suggestiva libreria Scattisparsi di Ravenna e i Chiostri francescani, il bar Vanity di Punta Marina, e la tenuta “Tre pizzichi di sale”. Fino ad arrivare al Ravenna Baseball, che ha accettato con entusiasmo di ospitare le riprese di uno degli episodi, originariamente scritto pensando ad una partita di calcio, trasformata poi in un match di baseball grazie alla disponibilità della società ravennate. L’episodio ha visto protagonisti due giovanissimi attori della serie, il ravennate Andrea Butera (già fra i protagonisti di due stagioni di “Summertime”), e Luigi Tricarico, oltre all’esperto forlivese Gianfranco Boattini

Le riprese termineranno ad agosto e la distribuzione in televisione è prevista in autunno.

«Ringraziamo molto tutti coloro che stanno collaborando, e che ci danno il senso di una città che ha aderito molto volentieri al nostro progetto – sottolinea Elisa Guzzo, ideatrice dell’intero film -. Del resto, uno degli obiettivi è proprio quello di far conoscere ancora di più le bellezze della nostra città, grazie alla storia che raccontiamo e alle immagini girate nei luoghi cittadini. Ringrazio in particolare Iryna Piven in collaborazione con Js Beauty Lab, Andrea Pezzi di Parrucchieri Stile Andrea e Giugliano Stefania di LG non solo parrucchieri, che ci seguono per trucco e parrucco».

Torna “Leggermente Salato”: tre appuntamenti nel cuore della salina

Incontri dedicati ad astronomia, letteratura e poesia in una cornice suggestiva

Salina Sotto Le Stelle

Tre appuntamenti al tramonto, tra cultura, enogastronomia e poesia nel cuore della Salina: torna a Cervia la rassegna “Leggermente Salato”.

Si parte mercoledì 31 luglio (ore 19.30) con una passeggiata al tramonto accompagnata dall’aperitivo della Locanda Acervum (luogo di ritrovo per l’escursione). Alle 20.30 seguirà la presentazione del libro “L’ananas no” di Cristiano Cavina, alla presenza dell’autore.

Mercoledì 7 agosto alle ore 19 è in programma un’escursione in Salina fino allo Stabilimento Salifero (a scelta tra barca e bicicletta) con a seguire aperitivo preparato dal Chiosco del Lago e lettura di poesie romagnole insieme a Annalisa Teodorani. Il ritrovo, questa volta è al Centro Visite Salina di Cervia.

Per l’ultimo appuntamento, lunedì 12 agosto, ci si ritrovarà alle ore 21 al Centro Visite per scoprire la “Salina sotto le stelle” insieme all’astrofisico Oriano Spazzoli. Immersi nella cornice suggestiva della salina, si osserverà il cielo da un punto di osservazione raggiungibile con barca elettrica. Per l’occasione sarò possibile acquistare a un prezzo speciale anche la visita “Aperitivo al tramonto” in partenza alle ore 19.15 alla Locanda Acervum.

Grillini lascia Italia Viva, passa al misto. Fdi: «Non c’è più riformismo cattolico»

Il capogruppo di Fratelli d’Italia commenta con preoccupazione i cambiamenti interni alla maggioranza

Il capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale a Faenza, Alessio Grillini, si è dimesso dal partito che fa parte della maggioranza e passerà al gruppo misto. Dopo ferragosto incontrerà il sindaco Massimo Isola per una verifica di maggioranza. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Stefano Bertozzi, si dice preoccupato perché «non c’è più spazio per il riformismo cattolico e liberale a Faenza».

La decisione di Grillini, come da lui stesso affermato, è motivata dalla deriva massimalista ed oltranzista di un partito di centro che a livello nazionale sta virando in maniera sempre più decisa verso un’alleanza organica con il Partito democratico. «Se lo schema dovesse ripetersi anche all’interno del governo manfredo, con l’ex consigliere di Italia Viva definitivamente fuori dalla maggioranza, la giunta Isola segnerebbero un ulteriore passo verso il radicalismo. Prima l’ingresso nel Pd dei consiglieri di Faenza Coraggiosa, domani l’uscita (?) del moderato Grillini, poi il sempiterno protagonismo antagonista-oltranzista-populista-pseudo ecologista del M5S».

Bertozzi ricorda che i prossimi mesi vedranno la maggioranza impegnata nell’attuazione del Pums, piano urbano della mobilità sostenibile, nella definizione del Pug, piano urbanistico generale, nel completamento dei tanti cantieri aperti, nella gestione di un bilancio che ha portato il prelievo fiscale al massimo consentito per l’ente e che ha invertito la rotta del debito in una totale assenza di contenuti. Spero solo che questo non dia ulteriore spazio alle frange più estreme, che non dia la stura a derive ideologiche che possano minare il nostro tessuto produttivo e indebolire ulteriormente la sicurezza della città, perché non ce n’è davvero bisogno».

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