Due assunzioni per le donne vittime di violenza grazie al progetto Cooking to start Seguici su Telegram e resta aggiornato Tre invece i tirocini prolungati. L’iniziativa dell’Unione della Romagna Faentina nasce per dare una formazione professionale nell’ambito della ristorazione alle ospiti delle case rifugio Si è concluso ieri (lunedì 16 dicembre) “Cooking to start” il progetto promosso dall’Unione della Romagna Faentina nato per favorire l’accesso al mondo del lavoro alle donne del territorio che vivono situazioni di fragilità. L’iniziativa, dedicata a 10 donne vittime di violenza o ospiti delle case rifugio, è stata finanziata dalla Regione per 40 mila euro (tetto massimo di incentivo previsto) a cui si sommano altri 10 mila euro a carico dell’Unione e della scuola di arti e mestieri Pescarini. Il cuore del progetto è stato il corso di cucina: 66 ore di formazione teorica e pratica, con una ventina di esercitazioni. Il corso si è tenuto sotto la guida di Giuseppe Goni, accompagnato dagli altri docenti della scuola alberghiera. Durante il corso, le allieve hanno potuto apprendere le nozioni base della cucina, partendo da semplici preparazioni, fino allo sviluppo di menù completi che rispettino non solo la tradizione, ma anche la stagionalità e i prodotti del territorio. Alle lezioni di cucina sono seguiti altri corsi fondamentali per svolgere la propria professione nel mondo della ristorazione, ovvero un corso da alimentarista (Haccp), un corso sulla sicurezza di secondo livello, una formazione sui diritti e i doveri dei lavoratori e una formazione dedicata alla conoscenza degli strumenti economico-finanziari di base e di gestione del risparmio. Infine, anche un corso tenuto da una psicologa del lavoro sulla gestione dei conflitti in ambito lavorativo, la comprensione dei ruoli e delle gerarchie nelle aziende e sulla comunicazione efficace. Questi moduli si sono svolti tra i locali della Scuola Pescarini e la cucina industriale di Castel Bolognese in uso alla Pro Loco. Al termine delle lezioni sono stati avviati sei tirocini (uno in più di quanto previsto) della durata di tre mesi presso alcune realtà del territorio tra Ravenna, Forlì e Faenza, tre dei quali sono stati prorogati di altri tre mesi e altri due si tradotti in assunzioni, superando le aspettative a monte del progetto. Il passaggio tra la fase finale del corso di formazione e il periodo di tirocinio è stato supportato dalla psicologa del lavoro e dalle tutor incaricate dall’istituto Pescarini. «Realizzare questi progetti significa fare qualcosa di concreto per aiutare le donne a inserirsi nel mondo del lavoro e per contribuire allo sviluppo economico territoriale – sottolinea Federica Malavolti, Sindaca di Riolo Terme e Assessora con delega alle Politiche di Genere e di Integrazione nell’Unione. – Un altro grande valore aggiunto di questo corso è stata la lotta ai pregiudizi e stereotipi sul ruolo delle donne, sia straniere che italiane, nel lavoro e nella società: con le collaborazioni attivate attraverso questo progetto diffondiamo la bellezza della diversità oltre le mura dell’aula». Durante l’intero svolgimento del progetto, l’Associazione SOS Donna si è occupata di gestire i rimborsi spese relative a trasporto e baby-sitting per le madri, nell’ottica di promuovere una maggiore attenzione alle esigenze di conciliazione tra vita e lavoro. All’evento conclusivo ospitato dall’istituto alberghiero di Riolo Terme hanno partecipato tutte le persone coinvolte al progetto, tra cui le allieve del corso che hanno ricevuto l’attestato di frequenza. Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Dieci filmati per formare i dipendenti comunali sulla violenza contro le donne A Brisighella un nuovo punto di ascolto per le donne vittime di violenza Revocate le ordinanze di evacuazione a Traversara Seguici su Telegram e resta aggiornato