sabato
13 Settembre 2025

Epatite C, la Regione rilancia la campagna di screening per chi ha tra 35 e 55 anni

È gratuita e basta un prelievo del sangue che si può prenotare senza prescrizione medica. Contro la malattia causata dal virus Hcv esiste una terapia antivirale efficace. In due anni in Emilia-Romagna testato il 37,2 percento del target di popolazione

Pexels Cristian Rojas 8460347La Regione Emilia-Romagna rilancia “C devi pensare”, la campagna regionale sullo screening gratuito dell’epatite C. Lo screening gratuito, con un prelievo del sangue, non necessita di prescrizione medica e oltre ai cittadini tra i 35 e i 55 anni iscritti all’anagrafe sanitaria, è rivolto alle persone seguite dai SerD e ai detenuti in carcere, in entrambi i casi indipendentemente dall’anno di nascita e dalla nazionalità. Da quando è stato introdotto nel 2022, al 30 giugno 2024, raddoppiate le adesioni: oltre mezzo milione di test effettuati (collocando la regione al primo posto in Italia per indice di copertura della popolazione generale destinataria, i nati tra il 1969 e il 1989) e 767 cittadini che hanno iniziato il trattamento terapeutico.

L’epatite C è una malattia causata dal virus Hcv che può rimanere latente anche per molto tempo, compromettendo lentamente il fegato: chi la sviluppa in forma cronica nella maggior parte dei casi non presenta alcun sintomo o solo sintomi generali, come depressione e stanchezza, ma l’infezione può evolvere in forme molto gravi e progressive, che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato.

Contro l’epatite C esiste un’efficace terapia antivirale, semplice da assumere, sicura ed estremamente efficace: circa il 95 percento delle persone trattate guarisce completamente eliminando l’infezione; attualmente, invece, non esiste un vaccino.

Tre le tipologie di destinatari dello screening, individuati dal ministero della Salute: ‘target 1’ cittadini nati tra il 1969 e il 1989 (quindi di età compresa tra i 35 e i 55 anni) iscritti all’anagrafe sanitaria (inclusi gli Stranieri temporaneamente presenti – STP); ‘target 2’ le persone seguite dai Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD) e ‘target 3’ i detenuti in carcere, in entrambi i casi indipendentemente da età e Paese di provenienza. Anche per il 2024 la Regione ha confermato la campagna di prevenzione secondaria, con l’obiettivo di intercettare la patologia in tempo e fornire le giuste terapie a tutti i casi positivi identificati.

Sono 1.364.341 i cittadini destinatari dello screening in Emilia-Romagna, nelle tre categorie previste: 1.330.562 nati tra il 1969 e il 1989, 24.678 seguiti dai SerD e 9.101 detenuti. Dal 2022, quando fu introdotto, al 30 giugno 2024, complessivamente 507.797 cittadini lo hanno effettuato, con una percentuale di copertura sulla popolazione target complessiva del 37,2% a livello regionale, in crescita rispetto a fine 2023, quando si assestava al 32%, e più che raddoppiata rispetto al 2022, quando era ferma al 17,9%. Di questi, per 1.032 (0,2% di quanti hanno effettuato lo screening) la positività è stata confermata dal successivo test: 967 persone sono state inviate ai centri di cura specialistici e 767 hanno iniziato il trattamento terapeutico.

Partecipare allo screening è facile. Per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989 è gratuito e non serve la prescrizione: ricevono l’invito tramite il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e un sms in cui viene descritta la modalità di accesso alla prestazione Hcv Reflex (con prelievo di sangue venoso). La prenotazione può essere effettuata attraverso Fse, sportello Cup, Cup Web e App Er Salute. É inoltre possibile aderire allo screening in occasione di altri esami ematici aggiungendo quello per la ricerca del virus dell’epatite C, senza dover necessariamente effettuare un prelievo dedicato: si può farne richiesta direttamente allo sportello del centro prelievi. Sul campione di sangue vengono in un primo momento ricercati anticorpi specifici contro il virus dell’epatite C e successivamente, in caso di positività a questo primo test, viene ricercata la presenza del materiale genetico del virus stesso. In caso di esito negativo si riceve il referto sul proprio Fascicolo sanitario elettronico; in caso di esito positivo, il cittadino viene preso in carico dal centro specialistico di riferimento individuato dall’Azienda sanitaria, che lo contatta e fissa la visita specialistica (sempre senza prescrizione, né pagamento di un ticket).

Per quanto concerne i SerD e gli istituti penitenziari, prosegue l’attività già in corso per la ricerca di HCV nei soggetti che sono seguiti dai Servizi o detenuti, a prescindere dall’età e dalla nazionalità, e viene naturalmente garantita la presa in carico specialistica in caso di esito positivo.

Carriole di fango contro le istituzioni: centinaia in piazza a Faenza per protesta

«Una vergogna l’allagamento da rigurgito di fogna. Servono interventi subito, abbiamo paura»

In centinaia nel tardo pomeriggio di domenica in piazza a Faenza per protestare contro la terza alluvione nel giro di sei mesi. Una manifestazione organizzata dai comitati degli alluvionati, di protesta contro le istituzioni (dal Comune allo Stato, dalla Regione all’Europa) per manifestare il malcontento «per una situazione ormai insopportabile», si legge in un post sui social degli organizzatori di quella che è stata ribattezzata la “protesta della carriole”, che denunciano «l’allagamento da rigurgito di fogna di Faenza, dal Borgo a Ponte Romano, da via Lapi all’orto Bertoni: una vergogna».

«Vogliamo testimoniare non solo l’ansia e la preoccupazione per i mesi che ci attendono in balia di piogge e meteo – si leggeva nella nota inviata per presentare la protesta – ma anche chiedere a gran voce interventi di messa in sicurezza del territorio e della città. Il Borgo è parte di Faenza, non è giusto lasciare la popolazione in balia degli eventi, ne va della vita e della sicurezza della popolazione. Non ci interessa sapere né il motivo né chi doveva fare o non fare e quando. Ci interessano i risultati».

«Quello che sappiamo è che il Borgo in 16 mesi ha subito 3 alluvioni, ad ogni pioggia di media intensità avvengono continui rigurgiti di fogna. È un fatto che le fogne siano sottodimensionate e otturate. È un fatto che siamo alla terza alluvione. È ora di dire basta e testimoniare il dissenso. Se i soldi si trovano per piste da cross, giardini di Natale, eventi culturali internazionali e non, si devono trovare anche per le opere di messa in sicurezza territoriale».

Polemiche per i fondi per la messa in sicurezza di Traversara, dirottati a Parma

La Pigna annuncia un esposto in procura. La Regione: «Percorso condiviso con il ministero»

Traversara Foto Robert Gavrelescu

Sta facendo discutere in queste ore post-nuova alluvione il finanziamento andato “perduto” per lavori sul fiume Lamone per la messa in sicurezza delle località di Mezzano, Villanova e Traversara, quest’ultima letteralmente spazzata via dal fiume giovedì scorso. Il riferimento è a una delibera di inizio 2023 – come denuncia il responsabile provinciale di Fratelli d’Italia, Alberto Ferrero, candidato alle prossime elezioni regionali – che ha ridotto le risorse per quel progetto da 1,2 milioni a circa 266mila euro.

«In sostanza – attacca Ferrero – ci si era resi conto che il fiume necessitasse di essere messo in sicurezza, tuttavia rispetto a quanto era previsto inizialmente si è avuta una riduzione dello stanziamento di quasi un milione di euro. Oggi a distanza di un anno e mezzo, sappiamo come sono andate le cose».

Sul caso è intervenuto anche il gruppo consiliare La Pigna, a Ravenna, che annuncia la presentazione di «un esposto circostanziato e dettagliato alla Procura della Repubblica riguardante la mancata realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza di Mezzano, Traversara e Villanova, che la Regione aveva definito come massimamente prioritario già nel 2011».

Non si è fatta attendere la risposta della stessa Regione Emilia-Romagna, che in una nota inviata alla stampa sottolinea come non abbia «mai pensato di definanziare gli interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza idraulica del fiume Lamone, previsti nel Piano degli interventi per la mitigazione del rischio».

«Con un percorso condiviso con il Ministero dell’Ambiente, si è dovuto procedere, in un primo tempo, a stornare momentaneamente parte delle risorse previste sul cantiere della Cassa del Baganza (Pr) che rischiava la chiusura per mancanza di liquidità, dovuta all’impennata dei costi dei materiali a seguito del conflitto bellico in Ucraina. Al progetto sul Lamone erano state comunque garantite le risorse per la progettazione degli interventi.  Poi, dopo pochi mesi con un atto successivo, il finanziamento è stato integralmente riproposto per la somma di 1,2 milioni di euro. I due atti sono consultabili online sul portale della Regione».

Alluvione: torna il “contributo di autonoma sistemazione”, fino a 900 euro al mese

Il neo commissario Priolo predisporrà entro 30 giorni un piano di interventi urgenti

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Un sopralluogo di Priolo nei territori alluvionati della provincia di Ravenna

Il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, ha firmato un’ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti conseguenti agli eccezionali eventi meteorologici in Emilia Romagna. Il provvedimento nomina Commissario delegato la vicepresidente facente funzioni di Presidente della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo che, per l’espletamento delle attività, “potrà avvalersi delle strutture e degli uffici regionali, provinciali e comunali, oltre che delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, nonché individuare soggetti attuatori che agiranno sulla base di specifiche direttive“.

Per fronteggiare l’emergenza il Commissario predisporrà entro 30 giorni un piano di interventi urgenti da sottoporre all’approvazione del Capo del Dipartimento della Protezione civile, contenente le misure e gli interventi urgenti per il soccorso e l’assistenza alla popolazione, la rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità, il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, l’attività di gestione dei rifiuti, macerie e materiale alluvionale.

Il Commissario delegato, anche avvalendosi dei soggetti attuatori, «è autorizzato inoltre ad assegnare ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte, o sia stata sgomberata, un contributo di autonoma sistemazione». In particolare, ai nuclei familiari composti da una sola unità sono assegnati 400 euro, a quelli di due unità 500 euro, a quelli di tre unità 700 euro, a quelli di quattro unità 800 euro, fino a un massimo di 900 euro mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità. È possibile inoltre erogare ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, per ogni componente della famiglia di età superiore ai 65 anni o disabile con invalidità non inferiore al 67%.

L’ordinanza prevede inoltre la possibilità di chiedere la sospensione delle rate dei mutui. Per l’espletamento degli interventi d’urgenza è a disposizione del Commissario delegato la somma di 20 milioni di euro deliberata dal Consiglio dei Ministri del 21 settembre. (fonte Ansa.it)

Tutto lo spettacolo dell’Ironman – FOTO – VIDEO

Cervia ha celebrato più di 5mila “finisher” provenienti da oltre 80 Paesi

Grande successo per la settima edizione dell’Ironman Italy a Cervia.

Il 27enne britannico Sam Dickinson, dopo aver conquistato il bronzo nella prova a squadre delle Olimpiadi di Parigi, si è imposto nel pomeriggio di domenica 22 settembre nella prova di Ironman 70.3, in cui a 1,9 km a nuoto ne seguono 90 in bici e 21,1 di corsa (113 km in tutto, pari a 70,3 miglia).

Sul medesimo percorso affrontato dai triatleti professionisti in gara nell’Ironman 70.3 Pro, nel pomeriggio si sono confrontati più di 3.000 altri atleti, che si aggiungono agli oltre 2.000 che nella giornata di sabato (e nelle prime ore di domenica) avevano completato il Full Ironman.

In tutto – tra gara Full, 70.3 e 5150 (la prova su distanza olimpica) – Cervia ha celebrato più di 5.000 finisher, con atleti e atlete da oltre 80 Paesi, in un evento senza paragoni.

La maggior parte dei triatleti giunti in Emilia-Romagna per le gare di questo weekend è arrivata dall’estero, e per quasi la metà di loro si è trattato del primo Ironman. Come da tradizione, i debuttanti – i “first timer” – hanno avuto l’onore e l’orgoglio di celebrare la loro prima volta suonando l’apposita campanella posta a poche decine di metri dal traguardo.

Per loro, così come per qualunque altro finisher, è poi arrivato un altro atteso momento: sentire, tra gli applausi e poco prima dell’arrivo, il proprio nome seguito dalle parole “You Are an Ironman”. Nel solito susseguirsi e avvicendarsi di storie emozionanti, non sono mancati abbracci, tributi e, tra le altre cose, diverse proposte di matrimonio, di cui i neo e le neo-Ironman sono stati, a seconda dei casi, sia promotori che destinatari: hanno comunque detto, tutti e tutte, sì.

Intanto, già si sono raccolte decine di iscrizioni per l’anno prossimo: l’appuntamento è per il 20 e il 21 settembre 2025.

Il Ravenna vince allo scadere e sale al terzo posto in classifica

Nel girone D del camionato di serie D. Ora il big-match con la Pistoiese

Ravenna Fc

Il Ravenna Fc supera il Tuttocuoio per 2-1, conquistando una preziosa vittoria casalinga. La squadra di casa ha mostrato una netta superiorità durante l’arco della partita, ma ha dovuto lottare fino all’ultimo per ottenere i tre punti contro un avversario coriaceo e ben organizzato in difesa.

Decisivi i gol di Nappello e Manuzzi dal dischetto.

Ora il Ravenna è al terzo posto nel girone D del campionato di serie D, a 6 punti, insieme a Imolese, Piacenza, Cittadella Vis Modena, a un punto dal Forlì e a 3 dalla capolista Tau Altopascio, a punteggio pieno.

Domenica prossima, 29 settembre, big-match in casa della Pistoiese.

TABELLINO

RAVENNA FC – TUTTOCUOIO 2-0
MARCATORI: 80’ Nappello rig., 85’ Salto, 90’ Manuzzi rig.

RAVENNA FC: Fresia, Venturini, Biagi (58’ Mandorlini), Lo Bosco (75’ Guida), Nappello (81’ Rossetti), Rrapaj, Manuzzi, Esposito, D’Orsi, Onofri, Milan. A disposizione: Galassi, Mauthe, Lordkipanidze, Crosariol, Agnelli, Fiori.Allenatore: Mauro Antonioli
TUTTOCUOIO: Caracani, Aka, Salto, Veron, Fino (81’ Salvatore9, Massaro (72’ Di Natale), Moras (68’ Benericetti), Lorenzini, Salsano (58’ Russo), Moretti (75’ Contipelli), Bardini. A disposizione: Dainelli, Beghetto, Ciotola, Centonze.Allenatore: Aldo FiricanoAmmoniti: Aka, Massaro, Moras, Veron.

Continuano i sopralluoghi della presidente Priolo nelle aree colpite dall’alluvione

Gli incontri con i sindaci di Bagnacavallo, Cotignola e Lugo: «Una giornata importante. Diremo a Figliuolo, commissario per la ricostruzione, quello che deve fare per mettere in sicurezza il territorio»

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Continuano anche nella giornata di oggi (domenica 22 settembre) i sopralluoghi della presidente della regione facente funzioni Irene Priolo, nominata anche commissaria all’emergenza.

La prima tappa, a Bagnacavallo dove, nella sede del Coc (centro operativo comunale) in Municipio, ha incontrato il sindaco, Matteo Giacomoni, i tecnici comunali e di protezione civile. Con lei anche la direttrice della Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, Rita Nicolini.

«Siamo venuti nelle realtà più colpite, il cratere di questo evento – afferma Priolo-. La zona di Traversara richiede tantissimi sforzi. Qui si sta andando avanti a pieno ritmo, ma già da questa notte abbiamo bisogno di dare un’accelerazione ai lavori di pulizia e stiamo chiedendo ai gestori dei rifiuti di fare uno sforzo per fare in modo che domani le attività siano già a un punto moto avanzato».

La presidente ha poi incontrato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, in Comune a Bagnacavallo, sceso oggi in Romagna con i volontari di protezione civile.

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Priolo si è quindi recata nel cantiere di Traversara sul Lamone, gestito dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, dove sono in corso i lavori di ripristino dell’argine e, in seguito, a Cotignola, per una visita è incentrata su un cantiere altrettanto importante, quello del Senio. «Una giornata importante. Abbiamo bisogno con i sindaci di delineare già quello che è il futuro. Oramai, dopo questi eventi, le istituzioni hanno un problema di credibilità: i cittadini hanno bisogno di vedere che cosa noi pensiamo per il loro futuro. Su questo ci concentreremo nelle prossime settimane. Siccome Figliuolo è il commissario per la ricostruzione, dovremo dire in questi territori che cosa deve fare». Ad accompagnare la presidente Priolo e la direttrice Nicolini, i sindaci di Lugo, Elena Zannoni, e di Cotignola, Federico Settembrini. La sera della tracimazione dell’argine, che ha causato l’allagamento del centro abitato di Cotignola, sono state evacuate 40 persone. Tuttora sono ancora una decina quelle che devono rientrare nelle loro case.

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Per quanto riguarda il ponte ferroviario di Boncellino, è stato ripulito negli scorsi giorni il ‘tappo’ di legname e vegetazione, ma  l’infrastruttura resta problematica, bassa e dalle pile molto grandi che non favoriscono il normale deflusso dell’acqua.

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L’ultima tappa a Lugo, dove le acque del Senio sono arrivate per propagazione. Al momento la situazione è migliorata: l’acqua è defluita, non ci sono persone fuori dalle proprie case l’ospedale, evacuato inizialmente in via precauzionale, ritornerà entro oggi in piena operatività.

Anche la strada provinciale Piratello riaprirà domani, seppure con un restringimento importante delle carreggiate. Permane qualche allagamento nei campi, e si registrano danni ingenti a realtà produttive molto importanti e ad abitazioni e scantinati.

Maltempo, calano ancora gli sfollati. Priolo nominata commissario dell’emergenza

Attivato un team di psicologici dell’emergenza a supporto delle popolazioni. Torna pienamente operativo l’ospedale di Lugo, la situazione più difficile resta quella della frazione di Traversara.

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Proseguono le attività a carico della Regione di assistenza e i lavori di messa in sicurezza dei territori colpiti dal ciclone Boris nei giorni scorsi. Questa mattina il capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabio Ciciliano, ha firmato un’ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti conseguenti agli eccezionali eventi meteorologici in Emilia-Romagna, nominando Commissario all’emergenza la presidente Irene Priolo.

«Vogliamo fare presto e bene nella gestione dei primi fondi stanziati dal Governo per l’emergenza e i primi interventi- afferma la presidente Priolo – così come facemmo per l’alluvione del maggio 2023. Nel frattempo, stiamo continuando tutte le attività di supporto alla popolazione e, fortunatamente, tante situazioni stanno già rientrando ma le nostre colonne mobili, quelle nazionali e delle altre regioni sono sul territorio, attive e operative”.

Nel frattempo, a Traversara è stata perimetrata una zona relativa ad alcune case danneggiate ed è stata installata una pompa ad alta capacità a ridosso del canale fosso Vecchio lungo la via Viazza Nuova, a monte della via Reale, tra Bagnacavallo e Glorie, e consentirà di far defluire all’interno del canale le acque che hanno invaso le campagne. Nella giornata di oggi (domenica 22 settembre) nella frazione sono presenti anche due unità mobili con medico, infermiere e psicologo. Sarà disponibile anche un medico igienista per la somministrazione del vaccino antitetanica.

Sin dall’inizio dell’emergenza è stato attivato un team regionale dell’emergenza psicologica, composto da una ventina di unità di professionisti. In totale sono 750 i volontari in azione oggi sul territorio, in particolare nei comuni di di Faenza, Cotignola, Bagnacavallo, Lugo e Brisighella. L’ospedale di Lugo oggi sarà pienamente operativo entro la giornata di oggi: da domani sarà ripristinato anche il pronto soccorso e tutte le restanti attività sanitarie. Continua a calare il numero degli evacuati assistiti dal sistema di Protezione civile che scendono complessivamente a 1.200.

Per tutta la giornata di lunedì 23 settembre resterà valida l’Allerta meteo arancione emanata dall’Agenzia regionale per criticità idraulica dovuta alle piene dei fiumi in pianura tra le province di Bologna, Ferrara e Ravenna a causa delle difficoltà di smaltimento delle acque esondate nei giorni scorsi. Allerta ‘gialla’ per criticità temporali su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. E’ previsto il transito di una perturbazione da ovest verso est che porterà condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali di forte intensità, più probabili e persistenti lungo il crinale appenninico centro-occidentale. Le piogge previste potrebbero inoltre produrre localizzati innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua su cui insistono criticità e fragilità arginali. La tendenza è all’attenuazione dei fenomeni nelle successive 48 ore.

Per seguire l’evoluzione del fenomeno il Cor, Centro operativo regionale sarà attivo 24 ore su 24, in stretto contatto con sindaci e prefetture. È possibile consultare l’allerta e gli scenari di riferimento sulla seguente piattaforma web.

Cgil al fianco della popolazione colpita dall’alluvione: «Ora servono risposte»

Al Governo la richiesta di aiuti immediati e una forte opposizione all’ipotesi di assicurazioni private obbligatorie

Cgil Logo

Le Camere del Lavoro Cgil di Ravenna e di Forli-Cesena esprimono la loro vicinanza alla popolazione colpita dai recenti fenomeni alluvionali.  «In questo momento è necessario evitare perdite di tempo nel definire i sostegni alla popolazione. Con l’apertura dello Stato di emergenza, chiediamo il ripristino e l’erogazione immediata dei contributi di sostegno e dei contributi per l’assistenza alloggiativa (Cis e i Cas) considerando che ci contano migliaia di persone colpite per cui un ristoro urgente diventa fondamentale. Non vorremmo rivedere gli errori di questo ultimo anno. Per questo, quando sentiamo da parte di esponenti del Governo innescare una polemica verso la Regione Emilia Romagna, per mancanze che sono della stessa struttura commissariale nazionale nominata dal Governo, diciamo che a questo teatrino non ci stiamo».

Secondo il sindacato, la Regione è stata infatti esautorata quando non è stato nominato Commissario il Presidente della Regione: «Una scelta oltretutto tardiva nei tempi che ha determinato la perdita di mesi preziosi, oltre che sbagliata determinando un modello di Commissario in smart working, con l’assenza di strutture nel territorio che potessero definire scelte e aiutare la popolazione» continuano dall’organizzazione sindacale.

Forte l’opposizione alla proposta del Governo di istituire u’assicurazione obbligatoria per le abitazioni private:

«Dopp aver promesso i rimborsi al 100% dal Governo, oggi ci sentiamo dire mentre stiamo ancora mettendo in sicurezza le persone, che la soluzione che si immagina è un’assicurazione privata obbligatoria per le abitazioni. Una scelta a cui ci opponiamo con forza, una scelta che è nei fatti l’ennesima privatizzazione di questo Governo, che arriva a privatizzare i risarcimenti dopo che non è stato in grado di mantenere le promesse. Una vergogna che serve solo a riempiere le tasche di banche e di assicurazioni, lasciando tutti gli oneri ai cittadini che già pagano le tasse, senza alcun ragionamento di progressività e di tutela verso i nuclei più fragili».

Alle operatrici e agli operatori del sistema pubblico di soccorso invece i sindacati esprimono un sentito ringraziamento, così come ai corpi statali intervenuti: «Vorremmo sottolineare che queste persone sono eroi tutto l’anno e che il miglior modo che avrebbe il Governo per ringraziarli, in qualità di datore di lavoro pubblico, è rinnovare i contratti nazionali del settore pubblico, erogando i giusti aumenti delle retribuzioni ferme in alcuni casi da anni».

L’appello ai candidati regionali: dalla sicurezza idrogeologica a porto e balneari

Agci, Confcooperative e Legacoop Romagna: «Il cambiamento climatico è una realtà e auspichiamo vivamente che il prossimo governo regionale assegni alla prevenzione degli eventi alluvionali priorità assoluta»

L'alluvione a Faenza il 3 maggio 2023, foto di Emilia Romagna Meteo

I vertici delle tre centrali cooperative della Romagna Agci, Confcooperative e Legacoop (1.000 imprese cooperative, 70 mila lavoratori, 500 mila soci, per 16 miliardi di euro di fatturato aggregato) rivolgono un appello ai candidati alle elezioni regionali riguardo alla delicata situazione idrogeologica della regione.

«Il nostro territorio è drammaticamente segnato dalla disastrosa alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna anche in questo settembre 2024. Un evento che ha devastato il nostro territorio nel maggio 2023. È urgentissimo il ripensamento del sistema di gestione dei flussi delle acque, così come non sono prorogabili, per nessuna ragione, la bonifica e la corretta manutenzione dei letti dei fiumi. – comunicano dalle associazioni.- Il cambiamento climatico è una realtà e auspichiamo vivamente che il prossimo governo regionale assegni alla prevenzione degli eventi alluvionali priorità assoluta. Così come pretendiamo un impegno deciso da parte del Governo nazionale».

L’attenzione è quindi sulle particolarità morfologiche del territorio, valutato nella sua interezza, con la richiesta dell’avvio di un percorso di riassetto istituzionale e dell’istituzione della Provincia unica della Romagna, che preveda il rafforzamento delle politiche unitarie, intersettoriali e sovra-territoriali, su temi come sicurezza idrogeologica, reti infrastrutturali, mobilità, agricoltura, sanità e turismo, riducendo il divario tecnologico e infrastrutturale dell’Appennino.

Anche il Porto è al centro della discussione delle cooperative: «Serve una decisa politica di potenziamento delle infrastrutture che collegano la Romagna con il resto del Paese, l’Asia e l’Europa. Pensiamo, per questo, ad un radicale potenziamento dei sistemi viario e ferroviario e di quello aeroportuale e fieristico, ribadendo la centralità del Porto di Ravenna e dei siti intermodali collegati, che possono divenire il centro dello sviluppo logistico della Regione, anche attraverso l’auspicata “Zona Logistica Semplificata”. Crediamo che gli interventi in grado di facilitare la movimentazione delle merci e delle persone possa rafforzare la competitività dell’economia del territorio».

In ultimo una battuta su welfare e stabilimenti balneari: «È necessaria la programmazione condivisa del sistema di welfare, anche attraverso la riaffermazione del patto pubblico-privato, il cui perno è rappresentato dall’integrazione socio-sanitaria. È necessario assicurare dignità al lavoro sociale, anche attraverso un preciso e puntuale riconoscimento degli aumenti. Inoltre, particolare attenzione va riservata alle cooperative che hanno come finalità l’inserimento lavorativo di persone fragili – continuano le cooperative.-  per quanto riguarda il mondo dei servizi balneari invece, dopo anni di rinvii e interpretazioni della direttiva europea Bolkestein, è sempre più nebuloso il futuro delle concessioni. Nonostante le ripetute richieste delle cooperative della balneazione e delle associazioni, le prossime gare per le concessioni sono alle porte e mancano ancora gli strumenti per tutelare, attraverso regole eque, le piccole imprese che, fino ad oggi, hanno garantito servizi di alta qualità a prezzi accessibili al nostro sistema turistico costiero. Al fine di tutelare le migliaia di imprese turistiche coinvolte, assicurando sostenibilità e continuità ai servizi, contiamo nella collaborazione istituzionale della Regione, in accordo con tutti gli enti locali interessati».

Incendio all’alba a Fusignano, distrutto un appartamento

All’origine del rogo di corso Emaldi sembra esserci un cortocircuito

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Le fiamme si sono alzate dall’edificio di corso Emaldi a Fusignano all’alba di ieri (sabato 21 settembre). Nell’appartamento a fuoco abitavano due inquilini, madre e figlio (trasportati in ospedale per accertamenti) e due gatti che hanno perso la vita nel rogo. Secondo quanto riportato dal quotidiano il Resto del Carlino in edicola oggi, l’allarme sarebbe scattato attorno alle 5, permettendo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Lugo e Ravenna.

Secondo le prime ricostruzioni, il fuoco avrebbe avuto origine in camera da letto, probabilmente a causa di un cortocircuito. La potenza di fumo e fiamme ha causato danni anche a due appartamenti vicini (uno dei quali dichiarato non agibile) e alla “Caffeteria Corso”, il bar a piano terra che ha riportato gravi danni sia agli arredi esterni che all’interno del locale.

Nonostante i danni ingenti agli edifici, non si registrano per ora gravi danni alle persone, anche grazie all’aiuto di un ragazzo che, trovandosi lungo corso per raggiungere ilmcentro Islamico della cittadina, ha notato le fiamme ed è entrato a svegliare gli inquilini, aiutandoli a uscire.

I nuovi uffici comunali senza collaudo alle prese con muffa, caldo e luci che cadono

Lavoratori e sindacati segnalano problemi nella palazzina di viale Berlinguer progettata nel 2004 ma aperta al pubblico solo nel 2022. Il verde attorno sembra incolto ma sono «sfalci selettivi»

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Ci sono voluti undici anni dalla progettazione all’apertura del cantiere e poi sette anni di lavori con una spesa di dodici milioni di euro per realizzare la palazzina per i nuovi uffici di viale Berlinguer. Ma a soli due anni dall’apertura al pubblico c’è già una lista di problemi e disagi per le quasi duecento persone che lavorano nei tre piani dell’edificio contraddistinto dal rivestimento esterno di vetro e listelli di faggio.

Tracce di umidità e presenza di muffe, assenza di tende parasole alle vetrate, zone con temperature di 28-29 gradi sia in estate che in inverno, distacchi improvvisi e crolli a terra di plafoniere e doghe dal soffitto, guasti all’impianto idraulico, erbacce alte e insetti nell’area verde circostante.

Il prossimo 23 settembre è in agenda una riunione del tavolo di confronto tra sindacati e Comune, quest’ultimo nella veste di datore di lavoro, per un aggiornamento sugli interventi di ripristino. Finora le squadre comunali di manutenzione sono intervenute tempestivamente – lo riconoscono i sindacati – con riparazioni tampone. Ma c’è la sensazione di essere di fronte a problematiche più strutturali di un edificio che non ha ancora avuto il collaudo finale.

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Le prime segnalazioni di problemi fatte dal personale risalgono all’estate 2023, cioè pochi mesi dopo l’inaugurazione. In sintesi: belle tutte quelle vetrate, per carità, ma forse qualche tenda aiuterebbe a rendere la permanenza più gradevole. A muoversi fu l’ufficio Economato acquistando forniture su misura. Ma era solo il principio.

Il coordinamento della rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) del Comune il 27 settembre del 2023 ha rivolto ai vertici dirigenziali e al capoarea delle Infrastrutture civili dell’amministrazione stessa una richiesta di sopralluogo a garanzia di sicurezza del luogo di lavoro: «A seguito della segnalazione del crollo del neon nell’ufficio del servizio elettorale e altri episodi di distacco di pannelli che hanno interessato nei giorni scorsi l’anagrafe, siamo a chiedere urgentemente un sopralluogo e una verifica puntuale degli uffici e delle postazioni al pubblico site nella palazzina di viale Berlinguer 30. Pur trattandosi di un edificio di nuova costruzione, è necessario che siano messe in atto tutte le verifiche al fine di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e negli spazi frequentati dai cittadini e delle cittadine».

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Un consigliere comunale di opposizione, Alvaro Ancisi (Lpr), venne a conoscenza della richiesta della Rsu e andò a visitare di persona gli spazi: «Al piano terra, in un locale dell’Ufficio elettorale, mentre fortunatamente non c’erano persone, erano piombate sul pavimento dal soffitto due plafoniere a led di 120×30 cm. C’erano le plafoniere ancora a terra e i fili con cui erano attaccate al soffitto. Non abbiamo ottenuto riscontri sul distacco di pannelli che hanno interessato l’anagrafe. Negli uffici del primo piano il controsoffitto, composto di pesanti doghe metalliche rettangolari, ha ceduto, facendone cadere una a terra, anch’essa senza colpire nessuno. Nello stesso piano ingenti volumi di acqua caduti dal controsoflitto, per un guasto all’impiantistico idraulico, hanno provocato danni agli uffici».

Nella seconda metà di agosto 2024, è spuntata la muffa su alcune superfici. Immediata la segnalazione delle rappresentanze sindacali che riconoscono la tempestività dell’intervento dei tecnici: nonostante il periodo di ferie e nonostante uno dei dirigenti competenti fosse fuori Italia, in quattro giorni è stata fatta la bonifica dell’area ammalorata e la tinteggiatura.

Ma restano due considerazioni. Come può un edificio progettato da un prestigioso studio di architettura tedesco e usato da meno di due anni presentare macchie di muffa come fosse la vecchia cantina di un casolare? E ancora: l’intervento di ripristino è da considerare una riparazione definitiva o il problema tornerà a presentarsi? Una problematica che pare costante, e lontana da una soluzione, è quella delle temperature anomale in alcuni uffici. Capita di trovarsi con 28-29 gradi sia in estate che in inverno, mentre contemporaneamente altre zone dell’edificio con esposizioni diverse hanno un clima meno tropicale. L’opinione dei sindacati è che debba trattarsi di un’errata predisposizione degli impianti di ricircolo dell’aria. Se cosi fosse potrebbe servire un intervento profondo per renderlo più efficiente.

Infine c’è lo spazio verde circostante. Citiamo un passaggio della descrizione dei progettisti: «Il tema principale di progetto è la creazione di un parco-giardino che risponda a diverse esigenze funzionali, con percorsi pedonali e vialetti, piccoli canali e giochi d’acqua, filari di alberi e superfici modellate coperte da vari tipi di essenze vegetali». Al momento di andare in stampa di parchi-giardini non se ne vedono: il cemento dei vialetti pedonali in alcuni punti si sgretola e gli unici giochi d’acqua visibili il 17 settembre, giornata di pioggia, erano quelli delle grondaie non sempre perfettamente incanalate. Il 16 settembre i giardinieri comunali hanno sfalciato quelle che ai più sembravano erbacce in abbandono. In realtà alcuni cartelli ai margini delle aiuole spiegano: si applica la metodologia degli sfalci selettivi sperimentali assecondando il prato naturale per vari scopi, dalla produzione di ossigeno al contrasto alle isole di calore passando per la biodiversità urbana.

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Il progetto:

Quando un cantiere pubblico si conclude e non si trova un politico disposto a tagliare il nastro per l’inaugurazione significa che le cose non sono andate alla grande. E stato così per i nuovi uffici del Comune di Ravenna e di Arpae in viale Berlinguer che accolgono lavoratori e cittadini da settembre 2022. Qualche numero rende bene l’idea del flop su cui nessun amministratore vuole mettere la faccia. I lavori sono durati quasi il triplo del tempo previsto quando è stata posata la prima pietra nel 2015, in totale sono passati diciotto anni dalla prima progettazione, i 32,4 milioni di euro di costo finale sono stati il 75 percento in più della stima iniziale. E quando furono inaugurati si dovevano ancora scoprire le difficoltà di gestione emerse appena due anni dopo.

La gara per la progettazione nel 2004 fu vinta dallo studio Behnisch Archi-tekten di Stoccarda con Politecnica Ingegneria di Modena. L’appalto fu affidato alla ditta Passarelli di Roma il 15 gennaio 2014. Completamento previsto nel corso del 2017. I lavori presero il via il 4 maggio 2015 per finire entro 900 giorni. Ma solamente il 4 luglio 2022 è cominciato il trasloco degli uffici comunali da altre sedi. L’ala di Arpae è stato completata più tardi.

Il costo dell’appalto è cresciuto attraverso sei varianti. Dopo la variante 4, datata 3 ottobre 2018, la spesa del Comune era di 9,4 milioni e quella di Arpae di 14,4. Le cifre finali sono salite a 12,7 per l’ente locale e a 19,7 per l’agenzia regionale. Il costo per metro quadrato si avvicina a tremila euro: «Importo di molto superiore a quello di mercato», disse il consigliere comunale di opposizione, Alvaro Ancisi, che si è occupato spesso di questo cantiere.

Il pagamento alla ditta costruttrice, secondo quanto stabilito nel bando di gara, avviene parzialmente con la permuta di alcuni immobili di proprietà pubblica. L’elenco è ancora di Ancisi: un edificio in via Sant’Agata; un’area a destinazione residenziale di 2.141 metri quadrati in via Fontana, in angolo con via Venosta; un’area di 2.580 mq, edificabile per 2.380, in via Severini, tra via Cilla e via Bovini: un’area di Ravenna Holding (società posseduta dal Comune di Ravenna per il 77.8 percento) da cui dovranno essere dismessi un impianto di sollevamento e una centralina Enel.

È significativa anche la vicenda degli arredi. Per gli spazi comunali (circa 200 postazioni operative) sono costati 450mila euro. Ancisi (Lpr) ha sottolineato come siano state necessarie anche realizzazioni su misura: «Design, materiali e finiture si possono dunque dire “firmati”, come oggetti da boutique, per via di un progetto architettonico dell’opera risalente a quasi vent’anni addietro. Due lotti della stessa fornitura di arredamento, disponibili a miglior prezzo in una convenzione attiva presso la centrale pubblica di acquisto dell’Emilia-Romagna, non sono stati utilizzati perché “comprendono articoli non rispondenti alle necessità dell’architettura dei locali da attrezzare e per i quali sono richieste anche realizzazioni su misura”».

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