giovedì
03 Luglio 2025

Calcio, il Ravenna Fc ora ha anche un nuovo logo

Il presidente Cipriani: «Simbolo di rinnovamento, un faro verso nuovi successi»

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Il Ravenna Football Club 1913 (dopo la nuova maglia) annuncia ufficialmente il restyling del proprio logo, «un rinnovato emblema che rappresenta il perfetto connubio tra la nostra storia e una visione più moderna e dinamica proiettata al futuro», si legge nella nota della società.

«Il restyling del logo – spiega il comunicato inviato alla stampa – parte dal cuore pulsante delle nostre radici, onorando i 111 anni di storia che hanno forgiato la nostra identità e il nostro spirito di squadra. Ogni elemento del nuovo design è stato accuratamente scelto per riflettere la nostra tradizione, con un tocco innovativo che lo rende moderno, contemporaneo e versatile. Vengono enfatizzati i colori che ci caratterizzano, il giallo ed il rosso, declinati nelle cromie che ricordano l’oro veneziano ed il porpora dell’Impero Romano. I Leoni, simbolo da sempre della città, sono stati rimodernati e rimangono protagonisti della nostra identità».

«Siamo entusiasti di presentare il restyling del logo del Ravenna Football Club 1913 – commenta il nuovo presidente, Ignazio Cipriani -, un cambiamento che non solo rispetta la nostra profonda eredità, ma segna anche l’inizio di una nuova era per il nostro club. Sentivamo la necessità di dare una svolta alla nostra comunicazione e alla visibilità della società, mantenendo ciò che di buono è stato fatto finora ma cambiando decisamente marcia verso un futuro che possa essere ricco di emozioni per la città di Ravenna. Questo nuovo logo è un simbolo di questo processo di rinnovamento, un faro che guiderà il nostro cammino verso nuove vittorie e nuovi successi. Vogliamo che i nostri tifosi, ovunque si trovino, possano sentirsi fieri di indossare i nostri colori e di mostrare con orgoglio il nostro nuovo emblema. I leoni devono tornare a ruggire».

Un furgone fa inversione a U, una moto si schianta sulla fiancata e lo fa ribaltare

Il guidatore del Fiorino è risultato negativo ai controlli per droghe e alcol. Il motociclista è in gravi condizioni all’ospedale di Cesena

Una manovra di inversione a U nei pressi di un incrocio sembra essere all’origine dell’incidente avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, 28 giugno, sulle strade della zona artigianale Bassette a Ravenna con un motociclista che ha riportato gravi ferite, soprattutto alle braccia, ma è rimasto cosciente ed è stato trasportato all’ospedale Bufalini di Cesena.

Secondo la ricostruzione della polizia locale, intervenuta sul posto per i rilievi, il Fiat Fiorino percorreva via Bassette in direzione cimitero e all’incrocio con via Di Vittorio ha fatto inversione di marcia. Il motociclo che lo seguiva con la stessa direzione di marcia ha colpito la fiancata laterale sinistra del furgone facendolo ribaltare sul lato opposto.

I test fatti sul posto al guidatore del Fiorino hanno dato esito negativo per alcol e droghe.

In centro vietato consumare alimenti o bevande in contenitori “atti a offendere”

Nuova ordinanza del Comune di Ravenna, in vigore fino al 31 ottobre

 

Bottiglie Vetro Birra

Sarà in vigore da lunedì 1 luglio a giovedì 31 ottobre l’ordinanza comunale che vieta il consumo di alimenti o bevande “in contenitori che possono costituire pericolo o minaccia per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana” nell’ambito del centro storico di Ravenna delimitato “da circonvallazione Fiume Montone Abbandonato, circonvallazione San Gaetanino, circonvallazione alla Rotonda dei Goti, via Darsena, circonvallazione Piazza D’Armi, circonvallazione Canale Molinetto, via Renato Serra, via Romolo Ricci, via Molino e circonvallazione al Molino”.

Il divieto vale nelle aree pubbliche o a uso pubblico, a eccezione degli spazi degli esercizi pubblici destinati alla somministrazione di alimenti o bevande e degli spazi per il consumo sul posto degli esercizi commerciali e delle attività artigianali del settore alimentare.

«Non interferisce quindi in alcun modo con l’ordinario svolgimento delle attività commerciali, artigianali e della somministrazione che si trovano nell’area interessata – sottolineano dal Comune -. Né preclude il consumo itinerante di qualsiasi tipo di bevanda o cibo, purché non forniti in contenitori atti a offendere».

L’ordinanza vieta inoltre l’abbandono di bottiglie di vetro, lattine o contenitori potenzialmente lesivi in genere.

Le violazioni comportano sanzioni da un minimo di 200 a un massimo di 500 euro.

Invade la corsia opposta, si schianta contro un’auto e scappa: multato “pirata”

Oltre 500 euro di multa e 13 punti decurtati sulla patente per un 52enne

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Scena da film mercoledì sera lungo la strada provinciale San Silvestro, alle porte di Faenza. Una utilitaria di colore bianco, verso le 22, mentre procedeva dal casello dell’A14 verso il centro, dopo aver percorso la rotatoria del centro logistico che si trova in via Zucchini, si è immessa sulla provinciale invadendo la corsia opposta. In quel frangente, dalla direzione contraria, stava viaggiando una Peugeot 206, condotta da un 26enne di Solarolo; i due mezzi si sono scontrati, impattando nelle rispettive fiancate.

Il conducente dell’auto che aveva invaso la corsia, in piena violazione del Codice della Strada, invece di fermarsi per accertarsi dello stato di salute dell’altro automobilista e dei danni provocati, ha tirato dritto, facendo perdere le sue tracce.

Scattato l’allarme, sul posto, per i rilievi di legge è intervenuta una pattuglia della polizia locale dell’Unione Romagna Faentina. Partite le indagini, grazie ad alcuni frammenti dell’auto “pirata” rimasti sull’asfalto e dopo aver analizzato le immagini dei varchi elettronici di lettura targhe e della videosorveglianza, il giorno dopo gli agenti sono riusciti a risalire al proprietario dell’auto pirata, una Ford Fiesta condotta da un 52enne faentino.

L’uomo è quindi stato convocato al comando della polizia locale dove, dopo una prima iniziale esitazione, scusandosi, ha ammesso di essere al volante della Ford e di aver provocato l’incidente.

Il 52enne è stato multato per la violazione al codice della strada per un importo pari a oltre 500 euro e la decurtazione di 13 punti sulla sua patente di guida.

Un portacandele progettato all’Isia di Faenza in finale al Premio Rometti

Si tratta del progetto di Federica Cinquepalmi, un “raccogli pensieri” in ceramica

 Lia Alteri

Il progetto Nero su bianco di Federica Cinquepalmi, studentessa del Biennio di Design del Prodotto e Progettazione con Materiali Ceramici e Innovativi di Isia Faenza, è tra i sei finalisti della dodicesima edizione del Premio Rometti, selezionati tra oltre 110 progetti da una giuria di esperti presieduta dal grande designer Ugo La Pietra.

I sei giovani creativi vivranno l’esperienza dello stage alla Rometti, dal 22 al 26 luglio, dove daranno forma concreta alle loro idee, fianco a fianco con le esperte maestranze della manifattura. In ottobre si terrà poi la cerimonia di premiazione con la votazione finale e per i primi tre classificati è previsto anche un premio in denaro.

Per tutti c’è inoltre la possibilità, più volte concretizzatasi nelle scorse edizioni, che il proprio progetto venga messo in produzione dalla manifattura, diventando così un importante trampolino di lancio nel mondo del lavoro, viste le collaborazioni costanti della manifattura con designer e aziende del calibro di Ugo La Pietra, Chantal Thomass, Roberto Capucci, Cucinelli, Kenzo, Roche Bobois.

Nero su bianco è un portacandele raccogli pensieri: prima di sedersi a tavola, ognuno dei presenti riceve un foglio di carta e una penna; questo è il momento di mettere nero su bianco ciò che passa per la testa. Una volta terminata la scrittura, i fogli saranno arrotolati con cura e inseriti nei buchi del porta candela, per offrire i pensieri al fuoco che li custodirà. La ceramica diventa quindi l’accompagnartice di questo momento conviviale, spirituale e al contempo ludico in cui provare ad aprirsi e a condividere. Il progetto nasce nell’ambito del Corso di Design dei Prodotti Ceramici II della Professoressa Sabrina Sguanci seguendo il tema “Ceramica Virtuosa. Oggetti catalizzatori di comportamenti benefici per la specie umana”.

Il Premio Rometti, concorso internazionale di design ceramico voluto dalla storica manifattura umbra, e riservato a studenti di Accademie di Arte e Design di tutto il mondo, mira a promuovere l’innovazione e l’originalità nel campo dell’arte ceramica, aprendo le porte della manifattura ai giovani, un po’ come accadeva già negli anni Venti e Trenta, quando le Ceramiche Rometti ospitarono ragazzi promettenti che poi divennero artisti del calibro di Corrado Cagli e Leoncillo Leonardi.

I sindacati protestano davanti a Legacoop per il contratto dei lavoratori agricoli

Cisl, Cgil e Uil chiedono un aumento di 210 euro. Proclamato lo sciopero

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La sede di Legacoop di Ravenna

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil daranno vita lunedì 1 luglio, dalle 10 alle 12, a un presidio a Ravenna di fronte alla sede di Legacoop Romagna in via Villa Glori, mentre una delegazione presiederà l’ingresso su via Faentina 106.

L’iniziativa è accompagnata dalla proclamazione di uno sciopero di categoria, per l’intera giornata di lavoro, a seguito della rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle cooperative e dei consorzi agricoli scaduto il 31 dicembre scorso. La vertenza riguarda in Romagna oltre 15.000 tra lavoratrici e lavoratori.

È previsto l’arrivo a Ravenna, per partecipare al presidio, anche di pullman di lavoratori dal territorio faentino; inoltre sono attese delegazioni da Parma, Reggio Emilia e Ferrara.

Le trattative si sono interrotte il 13 giugno scorso dopo cinque mesi dall’apertura del negoziato tra i tre sindacati di categoria e Agci, Agrital, Fedagripesca, Confcooperative e Legacoop-Agroalimentare.

«Lo stop – si legge in una nota dei sindacati – è stato determinato dalle risposte assolutamente insufficienti dalla parte datoriale, rappresentata da importanti aziende dell’Emilia Romagna, in particolare del territorio di Ravenna e Forlì-Cesena, come Magema, Apofruit, Orogel, Amadori, Agrintesa, Granfrutta Zani, Clai, Terremerse, Gruppo Cevico, Caviro, Cafar, Cooperativa agricola cesenate, Gruppo Martini, Copra Gruppo Eurovo».

I sindacati, «ribadendo la centralità dell’aumento economico in questo rinnovo», hanno evidenziato che la richiesta d’aumento di 210 euro, contenuta nella piattaforma sindacale, «ha l’obiettivo di salvaguardare la crescita dei salari per il prossimo quadriennio, recuperando anche la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni fortemente eroso dall’infiammata inflattiva degli ultimi anni».

«Le lavoratrici e i lavoratori del settore agricolo cooperativo – dichiarano i segretari generali territoriali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, Laura Mazzesi, Roberto Cangini e Alessandro Mazza – sono quelli che durante la pandemia venivano considerati fondamentali perché garantivano il cibo sulle tavole degli italiani. Ora hanno diritto, come successo nei rinnovi contrattuali degli altri settori agroindustriali, di vedere riconosciuta la loro dignità, l’impegno e il valore della loro professionalità, sempre più preziose per un settore che, soprattutto nell’ultimo anno, evidenzia una difficoltà nel reperire manodopera e una dispersione delle professionalità».

Divieto di sosta già da sabato sera, partenza della tappa alle 12.35: le info utili

Il percorso attraversa sei comuni: Cervia, Ravenna, Russi, Faenza, Brisighella, Riolo Terme. Strade chiuse dalle 8 alle 15

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Il percorso nel comune capoluogo, quello di Ravenna

Come ormai noto, la seconda tappa (da Cesenatico a Bologna) del Tour de France, in programma domenica 30 giugno, attraverserà anche il territorio della provincia di Ravenna. Sono previste chiusure differenziate delle strade interessate dal percorso di gara, indicativamente nell’arco di tempo compreso tra le ore 8 e le 15 circa.

Lungo l’intero percorso sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione forzata dalle 20 di sabato 29 giugno alle 16 di domenica 30.

Il passaggio dei corridori del più importante evento ciclistico internazionale, che per la prima volta si svolgerà in parte in Italia, potrà essere ammirato da appassionati e turisti ed è previsto a Ravenna intorno alle 13/13.30, ma l’intero percorso dovrà essere chiuso al transito già dalle prime ore della mattinata, per consentire il passaggio della carovana che precede la corsa e per la collocazione della segnaletica e dei necessari presidi di protezione e sicurezza, che dovranno poi essere rimossi successivamente al passaggio della corsa, prima di poter procedere con le riaperture delle strade.

Ci potranno pertanto essere delle ricadute sull’accessibilità dei luoghi e delle attività presenti lungo il percorso e nelle aree limitrofe.

La carovana dei corridori entrerà in provincia di Ravenna, proveniente da Cesenatico (dove la tappa partirà alle 12.35), attraverserà Cervia (dove è posizionato il km 0) e Milano Marittima per poi, attraverso la Sp 80 Nullo Baldini, immettersi sulla statale Adriatica in direzione nord, entrando a Ravenna da Classe fino a Ponte Nuovo, attraversare il centro e uscire da via Faentina in direzione di Fornace Zarattini. Verrà poi percorso un tratto della San Vitale e a San Michele la via Faentina (vecchia) per attraversare Godo e rientrare nella San Vitale in corrispondenza della rotonda di Taglio di Cortina e imboccare la provinciale Brisighellese Ravennate e attraversare l’abitato di Russi. La tappa proseguirà lungo la stessa strada fino a Faenza che verrà attraversata nel centro urbano (tra le 13.52 e le 14, secondo le previsioni) fino a uscire, sempre sulla Brisighellese Ravennate, in direzione di Errano. Si arriva quindi in collina, con le salite del Monticino e della Gallisterna, prima attraverso l’abitato di Brisighella e l’imbocco della provinciale 23 Monticino Limisano che verrà percorsa tutta fino a Riolo Terme, per poi immettersi sulla Casolana Riolese che verrà percorsa, in direzione monte, fino ad imboccare la provinciale 65 Toranello (via Gallisterna) che verrà percorsa interamente fino al confine con il comune di Imola, in provincia di Bologna (dove è invece previsto l’arrivo, in via Irnerio).

La carovana dei ciclisti viene preceduta dal transito di quella pubblicitaria e delle auto di assistenza alla corsa che transiteranno in anticipo rispetto ai corridori di circa due ore.

Per garantire la sicurezza dei partecipanti alla corsa e per predisporre i necessari dispositivi di sicurezza è prevista la chiusura al traffico di tutte le strade percorse dai ciclisti con un anticipo di circa tre ore rispetto alla tabella di gara, prevedendo in alcuni tratti, in particolare dentro i centri urbani, chiusure con un anticipo maggiore (rispetto alle tre ore) per consentire gli allestimenti e le protezioni.

Tutte le info utili si possono ottenere consultando siti internet e pagine social dei propri Comuni (sei quelli in provincia che verranno attraversati: Cervia, Ravenna, Russi, Faenza, Brisighella e Riolo Terme).

Porto di Ravenna protagonista a Shanghai: dal 2026 più traffico merci con la Cina

Conclusa la missione istituzionale della Regione. Corsini: «Grazie agli oltre 700 milioni di investimenti, ora abbiamo le carte in regola»

Porto Ravenna Cina

Il porto di Ravenna, protagonista alla fiera “Transport Logistic China 2024”, dal 2026 amplierà il traffico merci con la Cina. Saranno intensificati i collegamenti via nave e molti operatori cinesi sceglieranno lo scalo ravennate come approdo più conveniente grazie alle connessioni via ferrovia con il nord Europa.

È questo – in un’ottimistica sintesi della Regione – il risultato della missione istituzionale della stessa Regione guidata dall’assessore regionale a Infrastrutture, Commercio e Turismo, il ravennate Andrea Corsini, che ha avuto come focus la partecipazione a una delle più importanti fiere del comparto logistico del Paese del Sol levante, che si è svolta a Shanghai dal 25 al 27 giugno.

Corsini Cina

«Grazie agli importanti investimenti della Regione sul Porto di Ravenna, oltre 700 milioni di euro tra fondi Rfi, AdSP, Cipe, Bei e Pnrr – commenta Corsini -, ora abbiamo le carte in regola per accreditare il porto dell’Emilia-Romagna come hub strategico per lo sviluppo del traffico merci internazionale. Senza contare l’imminente realizzazione del nuovo terminal container che svilupperà nuove linee per il trasporto merci in grado di rafforzare ancora di più il posizionamento del porto. E l’interesse di tanti operatori cinesi a Shanghai, l’aumento dei collegamenti dal 2026, dimostrano che siamo sulla strada giusta».

«La nostra strategia sulla logistica via mare e ferro, più sostenibile e meno impattante per i territori, può consentirci uno sviluppo equilibrato – chiude l’assessore -. Adesso bisogna che il Governo acceleri con il via libera alla costituzione della Zona logistica semplificata per permettere all’Emilia-Romagna di continuare a essere locomotiva del Paese».

Ad accompagnare Corsini a Shanghai, l’assessora del Comune di Ravenna a Sviluppo economico, commercio, industria, porto, Annagiulia Randi, rappresentanti di Fondazione Itl (Istituto trasporti logistica) che promuove il sistema delle piattaforme intermodali dell’Emilia-Romagna a livello nazionale e internazionale, e alcuni membri del Cluster intermodale regionale Eric: Autorità portuale di Ravenna, Sapir Spa (Terminal Operator del porto di Ravenna), Tcr-Terminal container Ravenna e Dp Dinazzano-Po Spa, scalo ferroviario e piattaforma logistica.

Nell’ampio stand della Regione si sono svolti incontri B2B con una quindicina di importanti imprese della logistica e dei trasporti cinesi, oltre che con i rappresentanti della GdL “Logistica” (Gruppo Distribuzione & Logistica) della Camera di Commercio Italiana in Cina.

Regione Shanghai

Tra gli incontri dell’assessore Corsini, quelli con la Console generale d’Italia a Shanghai, Tiziana D’Angelo, la Console aggiunta, Alessandra Palumbo, responsabile per la parte commerciale; il direttore Ice di Shanghai, Augusto di Giacinto, la vicecommissaria per il commercio Ice, Cinzia Sarli, e con il vicedirettore Generale Shen Weihua della Commissione del Commercio di Shanghai.

Dal videomapping agli scatti dell’alluvione «La fotografia è una forma di terapia»

A tu per tu con Andrea Bernabini, in mostra a Palazzo San Giacomo. «Sono uno degli alluvionati, ho visto la depressione. Ma con il drone, dall’alto, tutto aveva una paradossale bellezza»

Andrea Bernabini, ravennate classe ‘61, è conosciuto da queste parti soprattutto per i videomapping Visioni di Eterno, realizzati dalla Neo Visual Project, che dal 2009 all’inverno 2022 hanno animato e valorizzato gli otto siti Unesco di Ravenna.

Nato come fotografo, Bernabini, durante l’alluvione del maggio 2023, ha iniziato a scattare e a documentare il disastro che aveva davanti. Ne è uscita una mostra fotografica, “Il segno dell’acqua”, che conta più di 60 immagini (tra cui una selezionata da un contest internazionale indetto da National Geographic) e video interviste, curata da Serena Simoni e visitabile dal prossimo 28 giugno (inaugurazione alle 18) fino al 16 settembre a Palazzo San Giacomo, a Russi (qui le info utili).

Andrea Bernabini Palazzo San Giacomo Russi
Andrea Bernabini durante l’allestimento della mostra

Durante l’alluvione hai iniziato a fare foto. Perché?
«Sì… Io sono uno degli alluvionati. Ho perso il mio studio, la casa l’ho salvata per miracolo. È stato un incubo. I giorni dopo sono andato in giro ad aiutare amici messi peggio di me. Stivali, badile e una camera. Ho cominciato a documentare tutto. Maggio, giugno e luglio 2023, otto o dieci ore al giorno. Poi sono entrato in una crisi tremenda. Vedere tutta quella devastazione, parlare con gli alluvionati, mi ha caricato emotivamente… Mi sono chiuso in casa».

Una specie di depressione?
«Direi più un sovraccarico di emozioni. Avevo visto il nostro territorio stravolgersi. La natura era come in metamorfosi, irriconoscibile. Dopo qualche tempo ho iniziato a uscire di nuovo. Un giorno ero sopra una casa, dall’alto, e ho visto un immenso cretto. Ho capito che avrei avuto bisogno del drone e ho cominciato a volare. È venuto fuori un mondo metafisico, tutto sembrava fermarsi in un istante senza tempo, gli spazi, le cose, dall’alto tutto aveva una paradossale bellezza. Questa ricerca mi ha aiutato a ritrovare un equilibrio…»

Hai cercato un conforto nell’estetica dell’immagine?
«Si. Ho fatto ritratti personali, ho intervistato questa gente disperata. Ho assistito alla depressione che è venuta dopo l’euforia iniziale, dopo i “Romagna mia”… È stata un’ubriacatura da eccesso di emozione, come è successo a me. Una sorta di esorcismo di questa tragedia. Solo dopo arriva la botta… In tutti questi luoghi sono tornato più e più volte. E ho visto gli alluvionati disperati, che guardavano quello che non c’era più. Alcuni non hanno davvero più nulla, sono fuori casa da più di un anno… Hanno dato solo alcune migliaia di euro di ristori. Ma cosa ci fai, quando non hai più la casa?»

La fotografia ti ha aiutato a sopportare tutto questo dolore?
«Io nasco fotografo e per me, fin dall’inizio, la fotografia è stata una forma di terapia. A 20 anni ho avuto un grosso incidente che mi ha distrutto le gambe. Sono stato 6 mesi in ospedale. Lì un mio carissimo amico, Daniele Casadio, mi portò una sportina di rullini. E così, dalla sedia a rotelle, ho cominciato a fotografare tutto quello che vedevo. Quando sono uscito ho fatto la mia prima mostra. La fotografia mi ha salvato la testa. A vent’anni, stare 6 mesi fermo in un ospedale, puoi immaginare… E anche stavolta ha avuto lo stesso effetto. Mi ha aiutato a superare il mio dolore e quello assorbito dagli altri. Questo lavoro va oltre l’aspetto documentaristico: la sua forte impronta artistica ha l’intento di porre l’attenzione sull’accaduto invitando il pubblico a porsi domande sul futuro del nostro territorio, in particolare sul rapporto con l’ecosistema da cui dipendiamo e soprattutto a non dimenticare».

Perché “Il segno dell’acqua”?
«La prima intervista che ho fatto è stata a una signora. Mi diceva: “Non mi è rimasto più nulla… l’unica cosa che ho, sono questi segni. I segni dell’acqua, che non se ne vanno”. È così, l’ho visto anche io: tu li lavi, ma tornano fuori. Ancora adesso, nei giardini, sulle foglie si vede il segno marrone di dove è arrivata l’acqua. Questa cosa mi ha colpito molto. Perché sono segni interiori, metafore del trauma che hanno subìto queste persone, che forse non se ne andrà più. Perché si parla spesso dei danni materiali, ma quasi mai dei danni psicologici dell’alluvione…»

Nel frattempo stai portando avanti altri progetti di videomapping…
«Sì, ne ho uno a Imola. Sarà tosta perché, come stiamo cercando di fare ultimamente, stiamo creando un’interazione fra i video e le performance dal vivo. Stavolta useremo la danza».

Il video mapping è un’arte innovativa, che richiede molte risorse, strettamente connessa a considerazioni turistiche…
«Anche.. Il video mapping è un’arte che ha molte forme di utilizzo. C’è chi fa solo effetti speciali, Io e Sara Caliumi della Neo Visual Project no. abbiamo un’impronta artistica molto forte. Ci piace raccontare storie. La tecnica del video mapping crea stupore. Il nostro cervello non è abituato a immagini così grandi, fa fatica a processarle. Pensa a un’immagine grande come San Vitale, come la Cattedrale di Ferrara, o come il Falcon Cap in Qatar… È la prima tecnologia di realtà aumentata che non ha bisogno di nessun accessorio. Sai, gli occhialini, i guanti… Il video mapping no. Non ha filtri, ti fa percepire nuove immagini senza bisogno di strumenti. Poi sì, le tecnologie costano. Un proiettore può arrivare anche a 50 mila euro, senza le ottiche».

Nel 2022, in piena crisi energetica, c’erano state polemiche politiche per i consumi della proiezione su San Francesco…
«Ti rispondo come risposi allora: un proiettore consuma come un ferro da stiro di una massaia. Neanche tre chilowatt. E una città d’arte come Ravenna non può rimanere mai al buio, deve risplendere sempre».

Hai citato il Qatar. Come ti sei trovato?
«È stato il primo mapping al mondo mai realizzato a 360 gradi così grande: l’edificio era alto 68 metri. I qatarini amano la falconeria, così hanno realizzato a Doha questo edificio che richiama il cappuccio che si mette sulla testa del falco. Il Falcon Cap, appunto, che ospita un museo multimediale. A livello culturale fanno quello che possono… Hanno tantissimi soldi che stanno spendendo molto bene. Ci sono strutture incredibili, teatri in marmo. Peccato che, anche per le condizione climatiche – la temperatura può raggiungere anche i 50 gradi – si vede poca gente in giro. Quindi qualche volta questi centri culturali sono un po’ vuoti, anche se bellissimi».

Negli ultimi anni stai collaborando molto con la giunta ferrarese leghista di Alan Fabbri. Hai notato differenze nel modo di concepire e gestire le politiche culturali, rispetto a Ravenna?
«Di Ravenna non posso assolutamente lamentarmi. Quando ho iniziato nel 2009, con Visioni di Eterno, Ravenna mi ha dato una grande possibilità credendo nel progetto di video mapping per la valorizzazione dei monumenti prima di tante altre città in Italia e in Europa. Poi le cose, naturalmente vanno avanti, siamo stati chiamati in Italia e all’estero. Ultimamente Ferrara mi ha fatto realizzare video mapping molto importanti sui suoi maggiori monumenti, come la Cattedrale e Palazzo dei Diamanti. Ci hanno accolto con entusiasmo e spirito di collaborazione, consapevoli che il video mapping non può che fare bene per il turismo».

L’Italian Bowl di football americano allo stadio Benelli di Ravenna

Sarà una festa dell’intero movimento, con street food e villaggio a tema

Parma Campioni 2023
Il Parma campione 2023 dopo la finale a Toledo

La finale del campionato italiano di football americano – il cosiddetto Italian Bowl, citando il celebre Super Bowl americano – si terrà sabato 29 giugno (dalle 21) allo stadio Benelli di Ravenna.

Per la seconda volta consecutiva, la finale di Prima Divisione dell’Italian Football League vedrà affrontarsi Parma Panthers e Guelfi Firenze, dopo la storica edizione giocata lo scorso anno a Toledo (Ohio) e vinta da Parma per 29 a 13.

Come da tradizione, l’Italian Bowl sarà anche una festa per tutto il movimento, in puro stile americano, con un villaggio installato all’interno dello stadio dove i tifosi potranno trovare i food truck del cibo di strada e gli stand dedicati al merchandising, oltre che ad una postazione per mettersi alla prova con il test del Vertical Jump, il salto verticale che rappresenta uno dei principali elementi di valutazione in tutte le Combine di selezione dei giocatori di football, professionistiche e non.

Annunciata anche la presenza allo stadio della «bandiera italiana più grande d’Italia», 1.600 metri quadrati di tessuto bianco-rosso-verde.

Biglietteria aperta direttamente al Benelli e sul portale Ticketone a questo link. La partita sarà inoltre trasmessa in Italia in diretta su Dazn e negli Stati Uniti sul canale tv via cavo Bcsn.

Il football americano sarà poi protagonista al Benelli anche il weekend successivo con le finali del campionato italiano a 9 giocatori (il 5 luglio dalle 21, in campo Catania contro Trento) e del campionato italiano Seconda Divisione, il cosiddetto Silver Bowl (il 6 luglio sempre dalle 21, in campo Ferrara contro Modena).

A completare il programma, da segnalare anche le finali del campionato italiano maschile di flag football (in estrema sintesi, la versione del football americano senza contatto fisico) in programma sabato 29 e domenica 30 giugno a Marina di Ravenna (via del Marchesato 4).

Una commessa da 400 milioni di euro per Rosetti Marino

L’azienda ravennate costruisce una piattaforma da installare al largo delle coste libiche

Foto di repertorio

La ravennate Rosetti Marino si è aggiudicata una nuova commessa per un valore superiore a 400 milioni di euro. Si tratta di una piattaforma di produzione gas da circa 6mila tonnellate che verrà installata al largo delle coste libiche.

Il progetto è stato assegnato dalla società Mellitah Oil & Gas BV – Libyan Branch (National Oil Corporation of Libya ed Eni North Africa) a Rosetti Marino in consorzio con Kerry Project Logistics e Gruppo Antonini.

Lo scopo del lavoro assegnato a Rosetti Marino (equivalente al 33 percento dell’intero progetto) comprende le attività di ingegneria, l’approvvigionamento dei materiali, i lavori di costruzione e il load out per la consegna del cosiddetto topside della piattaforma.

Le attività inizieranno immediatamente e si prevede che saranno completate nel secondo trimestre del 2027.

«Siamo molto soddisfatti – commenta l’Ad di Rosetti Marino, Oscar Guerra – per l’assegnazione di un progetto che riveste grande importanza per la sicurezza e per la sostenibilità economica dell’energia in entrambe i Paesi, oltre a segnare un significativo passo avanti nelle relazioni con i nostri vicini libici. Lavoreremo con grande determinazione per soddisfare tutte le aspettative di Mellitah Oil&Gas per questa commessa, che rafforza ulteriormente il nostro portafoglio ordini di medio periodo».

Una mostra a cielo aperto per riscoprire “Un secolo di ciclismo a Ravenna”

Le illustrazioni di Giuditta Matteucci in via Zirardini

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In attesa del Tour de France, venerdì 28 giugno alle 21.30 alla Open-air gallery di via Zirardini, inaugura la mostra “Un secolo di ciclismo a Ravenna”, un progetto ideato e realizzato dal Comitato Amici del Ciclismo Ravenna e in collaborazione con il Comune, per riscoprire e celebrare la storia del ciclismo ravennate dal 1892 ad oggi.

«Questa mostra – afferma Emiliano Galanti, presidente del Comitato – è il nostro regalo alla città in occasione dello storico passaggio della Grande Boucle il prossimo 30 giugno e dell’avvio dei lavori del Ravenna Bike Park all’ex Ippodromo Darsena. All’inaugurazione – prosegue Galanti – parteciperanno i ciclisti di ieri ma anche numerosi atleti e atlete ravennati che militano nelle categorie giovanili, per una serata che vuole essere un momento di festa e orgoglio ciclistico a cui sono invitati tutti gli appassionati».

“Un secolo di ciclismo a Ravenna” è una mostra open air, visitabile sui pannelli collocati in via Zirardini, in cui saranno esposte le riproduzioni delle maglie delle squadre che hanno fatto la storia del ciclismo a Ravenna, realizzate dalla illustratrice Giuditta Matteucci che ha ridato vita e colore a sbiadite immagini in bianco e nero.

A dare simbolicamente anima e corpo a tutti gli atleti che nell’ultimo secolo hanno fatto la storia del ciclismo in città ci sarà Guglielmo Malatesta, il primo ravennate a partecipare alle Olimpiadi. Grazie alla ricerca storica finalizzata alla realizzazione della mostra sono state riscoperte le sue gesta sportive e la sua tragica storia, che sarà raccontata in un pannello a lui dedicato.

Oltre all’esposizione in via Zirardini, grazie alla collaborazione con il Comitato Spasso in Ravenna, durante i primi giorni della mostra le riproduzioni delle maglie storiche saranno esposte anche in alcune vetrine del centro storico che aderiscono all’iniziativa e che hanno voluto anche loro celebrare il passaggio del Tour de France in città.

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