sabato
05 Luglio 2025

I 70 anni di “Romagna Mia”: «È nata da uno scarto, ma la gente l’ha scelta»

I ricordi della figlia di Secondo Casadei, protagonista il 27 giugno di una serata a Cervia: «Ora i giovanissimi sono affascinati dal Liscio, e abbiamo riscontri anche dall’estero»

Secondo Casadei E Il Suo Violino A Colori

Un successo nato «quasi per caso», da un brano destinato a restare nel cassetto. In 70 anni Romagna mia di Secondo Casadei si è trasformata nell’inno di un territorio, riuscendo al tempo stesso a fare il giro del mondo: dai cori durante l’alluvione alla traduzione in cinese e alle coreografie delle ballerine di Hula, ricordando anche Papa Wojtyla che intonava per le stanze del Vaticano la sua personale “Polonia Mia”. Il segreto del successo della canzone nasce proprio dalla capacità di identificazione da parte di tutti, romagnoli e non: a parlarcene sono Riccarda Casadei (figlia di Secondo e direttrice dell’etichetta Casadei Edizioni Musicali Sonora) e sua figlia Lisa Valletta Casadei. Per festeggiare i 70 anni del brano, Ravenna Festival organizza un appuntamento allo stadio dei Pini di Milano Marittima (il 27 giugno), che vedrà protagonista proprio Riccarda Casadei in un racconto su Romagna mia e sulla sua famiglia, accompagnato dall’esecuzione di alcuni pezzi dell’Orchestra Casadei in chiave blues con Vince Vallicelli e I Ruvidi.

Riccarda
Riccarda Casadei

Romagna Mia compie 70 anni: cosa rappresenta per la vostra famiglia questo traguardo?

«È un momento importante e molto emozionante. Romagna mia è una signora che i suoi 70 anni li porta molto bene: possiamo dire che è un po’ il nostro biglietto da visita, un inno che ci vede tutti riuniti. Vederla tornare alla ribalta l’anno scorso, proprio nei periodi bui dell’alluvione, ha toccato il cuore. Lo dobbiamo ai ragazzi del fango, spesso giovanissimi, che hanno “rispolverato” la canzone in modo spontaneo, infondendo coraggio e fratellanza anche a chi veniva da fuori regione. Una grande soddisfazione».

Vi sareste mai aspettati un successo simile?

«Assolutamente no, anzi, si può dire che sia nata per caso. Secondo incideva due volte l’anno un Lp da 12 brani e la scaletta di quella stagione prevedeva 11 canzoni e un assolo di sax. A causa di problemi vocali del sassofonista, però, fu costretto a ripiegare su un brano scartato. Tirò fuori dalla borsa lo spartito di Casetta mia, un bel valzer che si discostava dalle sonorità tipiche romagnole, prendendo un respiro più ampio. Fu il maestro Olivieri a suggerire la trasformazione di “Casetta” in “Romagna”, donando maggiore identità alla canzone. È stato un successo immediato. Da Radio Capodistria ai jukebox di tutta la Riviera, le persone l’hanno fatta immediatamente propria. Secondo non si spiegava il perché di tanto clamore, e anche per noi ci sono canzoni migliori nella sua discografia, ma Romagna Mia è stata scelta dalla gente. Anche chi non è romagnolo si identfica nel testo, pensando alla propria terra natia. Il cardinale ravennate Ersilio Tonini ci rivelò che addirittura Papa Giovanni Paolo II, dopo aver ascoltato la canzone nell’86, rimase tanto colpito da continuare a cantarla per giorni. Nella sua versione però, si trasformava in “Polonia Mia”».

Romagna mia infatti non è che un tassello in una produzione musicale vastissima: com’è nata la vocazione di Secondo da musicista e da compositore?

«È una passione che lo ha accompagnato fin dall’infanzia, ma la sua formazione è stata quasi da autodidatta. Nato in una famiglia di sarti a Sant’Angelo di Gatteo, mentre imparava a muovere l’ago teneva il tempo con i piedi. Si accorse della sua vocazione un vicino di casa, il liutaio Arturo Fracassi. Diceva di aver notato in lui “un orecchio speciale”. Il padre non voleva saperne, la madre invece fu la sua prima fan: lo portò a Cesena in calesse per le audizioni alla scuola di musica, ma era ormai troppo grande. La passione e la tenacia di Secondo intenerirono però i docenti, che decisero di dargli una possibilità. Faceva 15 chilometri in bicicletta, con la neve e con il sole, per partecipare alle lezioni. Poco dopo iniziò ad abbozzare serenate insieme ai fratelli. A 18 anni venne chiamato nell’orchestra Zaclèn, di Carlo Brighi, l’inventore del ballo in coppia romagnolo. Cento anni fa nasceva invece il suo primo brano originale, Cucù, ispirato ai cuculi sul Rubicone, e poi la sua orchestra, la prima che ha visto tra i partecipanti anche una cantante donna e un cantante nero, una vera rivoluzione per l’epoca. Nella sua carriera ha inciso 1.408 brani, lasciando anche una cartella di spunti e idee per composizioni future. Solo la guerra riuscì a fermarlo, per un breve periodo, e fu una gioia vedere come in un momento tanto difficile le persone che aveva fatto ballare e divertire con la sua musica gli si siano strette intorno per aiutarlo».

Orchestra Casadei 1947 Estate

Riccarda, c’è qualche aneddoto su di lui che le piacerebbe raccontare?

«Era un babbo dolce e pieno di accortezze, sempre sorridente. Quando ero piccola dicevo sempre che aveva solo un difetto: era innamorato perdutamente della musica. Si è sposato con mia mamma dopo 11 anni di fidanzamento, perché prima “non aveva tempo”. La prima notte di nozze la lasciò sola per andare a suonare e lei la mattina dopo lo ha aspettato col caffè fumante in mano. La musica era la sua ossessione, i nostri animali domestici si chiamavano Mambo, Rumba, Valzer, Caruso… A volte lo trovavamo a suonare brani di Frank Sinatra all’omonimo pesce rosso. Nelle favole che mi raccontava, Biancaneve era una cantante e i sette nani un’orchestra, il Gatto e la Volpe cantavano per osterie e la nonna di Cappuccetto Rosso gestiva una scuola di mazurka nel bosco. Riusciva a trasformare in musica anche i rumori casuali delle stoviglie quando si apparecchiava la tavola ed era sicuro che la nostra porta cigolasse in “mi bemolle”».

Casa Di Romagna Mia A Gatteo Mare (1)
La casa di “Romagna Mia” a Gatteo Mare

Come funziona la vostra etichetta? È dedicata al genere?

«Si tratta di una casa editrice musicale a sostegno della musica romagnola: originariamente stampavamo due volte l’anno dei fascicoli di spartiti, li inviavamo agli orchestrali di tutta Italia e ci sostentavamo attraverso i diritti d’autore. Oggi si stampa molto meno, la maggior parte della comunicazione è digitale e sempre più orchestre ricorrono all’utilizzo di basi musicali, così la nostra attività si concentra maggiormente sulla produzione di dischi, tra liscio e folklore».

Quest’anno Romagna Mia è salita anche sul palco dell’Ariston, uno dei più importanti d’Italia. Cos’ha significato per voi?

«È stata una grande sorpresa. L’abbiamo scoperto dall’annuncio radiofonico di Amadeus, pochissimi giorni prima della trasmissione. La Regione aveva incaricato Giordano Sangiorgi del Mei di formare un’orchestra di giovani (i Santa Balera, ndr) accompagnata dai ballerini, ma nessuno ci aveva avvisate. Pensiamo sia stata una bellissima occasione per coinvolgere e avvicinare sempre di più le nuove generazioni».

Secondo Casadei 1962 Con Mercedes E Roulotte

C’è interesse nei più giovani verso la tradizione musicale romagnola?

«Sì, soprattutto tra la cosiddetta “generazione Z”: se la generazione precedente vedeva il liscio come qualcosa di vecchio, relegato al mondo dei propri genitori, i giovanissimi approcciano alle tradizioni con curiosità e fascinazione, affacciandosi su un mondo lontano e tutto da scoprire. Da qualche tempo poi è stato avviato l’iter per far diventare il liscio patrimonio immateriale dell’Unesco, un altro passo che ne ha rimarcato la popolarità».

E all’estero invece ci sono stati riscontri?

«Possiamo dire che Romagna mia ha fatto davvero il giro del mondo: dall’omaggio dei Deep Purple e Gloria Gaynor durante i loro concerti, alla traduzione in cinese di Alessia Raisi, passando per i simpatici video che ci arrivano dalle Hawaii con ballerine in gonna di paglia e ghirlande di  ori che ballano sulle note del liscio romagnolo. A parte Romagna mia, il genere è particolarmente apprezzato nell’Europa dell’est: abbiamo ricevuto una videocassetta da Minsk con le registrazioni di una serata interamente dedicata a Secondo Casadei, dove i brani della nostra terra si accompagnavano alle danze tradizionali bielorusse».

Ravenna al quinto posto tra le migliori spiagge più economiche in Italia

Secondo un’indagine della piattaforma Omio che ha preso in considerazione recensioni, temperature e prezzi

Spiagge Ravenna

Le spiagge dei lidi ravennati sono al quinto posto in Italia nella classifica di quelle più economiche d’Europa stilata per il secondo anno consecutivo da Omio, piattaforma di prenotazione di treni, autobus, voli e traghetti.

La ricerca ha preso in analisi dati come le recensioni dei visitatori, le temperature estive e i prezzi di vendita e noleggio di beni da spiaggia come lettini, ombrelloni, gelati, acqua, birra e spritz.

Ravenna si piazza al 39esimo posto in Europa, quinto in Italia dopo Monterosso (Liguria), Isola d’Elba, Tropea e Rimini.

Secondo i risultati dell’analisi, le migliori spiagge europee sono invece Playa de las Canteras a Gran Canaria, la spiaggia di Cleopatra (Kleopatra Plaji) in Turchia, e Playa de la Concha a San Sebastián, in Spagna.

A questo link la classifica completa: https://www.omio.it/c/le-migliori-spiagge-in-europa/

Chiede a una giocatrice 15enne di prendere un aperitivo, squalificato un arbitro

È successo in una partita di pallavolo del campionato provinciale di Ravenna. L’uomo sospeso 4 mesi

Volley

Un arbitro di pallavolo è stato squalificato per quattro mesi per aver chiesto a una giocatrice 15enne di prendere un aperitivo insieme.

Lo riportano i quotidiani in edicola oggi (25 giugno). Lo ha deciso il tribunale federale della Fipav nazionale in seguito a un episodio accaduto alcuni mesi fa al termine di una partita del campionato provinciale Under 16 del comitato di Ravenna.

L’arbitro, bolognese, non avrebbe smentito, sostenendo però di aver chiesto di uscire alla ragazzina solo con l’obiettivo di discutere di «fasi di gioco».

La 15enne ha subito denunciato il fatto che, secondo il tribunale federale, rappresenta «un comportamento inappropriato e inopportuno nei confronti dell’atleta, violando i doveri connessi alla funzione svolta e i principi etici federali. Con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di poteri e violazione di doveri derivanti dall’esercizio delle sue funzioni e di aver agito per motivi futili e abietti». Per questo motivo il giudice sportivo ha optato per una sospensione dell’arbitro da ogni attività federale per quattro mesi.

Ordine pubblico: chiude il Caffè Casablanca. Il Comune ha revocato la licenza

Il provvedimento del Comune su proposta della prefettura

Cafe Casablanca

La polizia locale ha notificato nei giorni scorsi un’ordinanza di revoca dell’autorizzazione a somministrare alimenti e bevande – “per ragioni di salvaguardia dell’ordine pubblico e di altri interessi collettivi” – a carico del Caffè Casablanca di via Nullo Baldini (zona via De Gasperi). Bar che da oggi (24 giugno) dovrà conseguentemente cessare la propria attività.

Il provvedimento è stato adottato dallo Sportello Unico delle Attività Produttive ed Economiche del Comune di Ravenna su motivata proposta della Prefettura, «all’esito di un’istruttoria che ha visto coinvolte anche le Forze di Polizia», si legge in una nota inviata alla stampa.

Rinnovata Dermatologia, anche grazie ai genitori di un ragazzo morto per melanoma

Inaugurati i nuovi locali del reparto dell’ospedale di Ravenna

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Sono stati inaugurati oggi, lunedì 24 giugno, i nuovi locali del reparto di Dermatologia dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, diretto dalla dottoressa  Michela Tabanelli.

Gli spazi recentemente ristrutturati comprendono la nuova sala d’attesa, dotata di un sistema di gestione delle attese dei pazienti con monitor installati a muro e di arredi completamente rinnovati, un nuovo punto di accettazione, due nuovi ambulatori e una nuova sala riunioni a disposizione del personale medico e infermieristico.

Il progetto di miglioramento della dermatologia ravennate è nato nel 2023, nel contesto di un piano di umanizzazione del reparto, sostenuto dalla direzione generale e sanitaria del presidio ospedaliero di Ravenna, che ha consentito di utilizzare e ristrutturare i locali adiacenti a quelli già in uso,  che facevano parte dell’Unità Operativa di Terapia Antalgica.

Per il rinnovo degli ambienti è stato fondamentale il supporto dell’associazione di volontariato “Cuore e Territorio”, che ha lanciato all’inizio del 2023 una campagna di fundraising a favore della Dermatologia, a cui ha partecipato con un generoso contributo la società ravennate Fram turismo.

Si è quindi aggiunta la raccolta fondi, promossa dai genitori di Enrico Gobbi, un paziente prematuramente scomparso a seguito di un melanoma, per cui era stato curato e seguito dalla Dermatologia di Ravenna. Proprio alla memoria di Enrico Gobbi è stata dedicata la nuova sala d’attesa,  attraverso l’affissione di una targa che lo ricorda.

I Genitori Di Enrico Gobbi Con Michela Tabanelli

«Ci tengo a ringraziare la dottoressa Tabanelli per aver voluto dedicare questa nuova sala d’attesa a Enrico – ha dichiarato Francesca Minotti, mamma di Enrico Gobbi, durante l’inaugurazione -. Questo era il suo reparto, un posto dove si è sempre sentito accolto, proprio anche grazie alla dottoressa Tabanelli che è sempre stata presente nel suo percorso di cura, non solo in ospedale ma anche a casa, sabato e domenica compresi, senza limiti. Siamo quindi noi a ringraziare lei per aver pensato ad Enrico in occasione di questo momento speciale. Anche quest’anno organizzeremo un torneo di Beach tennis a Cervia in sua memoria e devolveremo il ricavato alla Dermatologia di Ravenna allo scopo di migliorarla sempre di più. Grazie di cuore».

Il Taglio Del Nastro

Le culture e la gastronomia internazionali si incontrano di nuovo a Bagnara

Dal 27 al 30 giugno torna il Popoli Pop Cult Festival

Popoli Pop Cult Festival

Si terrà da giovedì 27 a domenica 30 giugno la sedicesima edizione del Popoli Pop Cult Festival di Bagnara di Romagna, l’appuntamento con le culture e la gastronomia internazionali.

L’edizione 2024 ha scelto come protagonista l’area del sud-est asiatico, situata a sud della Cina e a nord dell’Australia, ricca di storia e tradizioni millenarie.

In piazza Marconi ogni serata ci saranno artisti diversi: inaugurerà il festival un concerto dei tamburi giapponesi “taiko” giovedì 27 alle 21; a seguire spettacolo dall’Indonesia (venerdì), Mohamed Careca e la sua band (sabato) e Mosaika Orchestra: musicisti dal mondo (domenica).

Nella corte interna della Rocca e per le vie del borgo ogni sera musica e spettacoli tra la sfilata dei costumi tradizionali delle Filippine, dell’Indonesia, della Thailandia e del Vietnam, busker, la musica e le percussioni arabe e mediterranee di Yassin El Mahi, la musica cubana del Pennabilli social club e il rapper afroitaliano Tommy Kuti.

Grande spazio come sempre riservato alla gastronomia internazionale, a partire dalle 18.30, con ben 23 stand di altrettanti Paesi. Nelle giornate di sabato e domenica, alcuni stand proporranno i loro piatti anche all’ora di pranzo.

Il premio Popoli, che dal 2016 viene attribuito a personalità che si siano distinte a livello nazionale e internazionale per aspetti umanitari e solidali, diplomatici, scientifici e divulgativi, ambientali e culturali in genere, sarà assegnato venerdì 28 giugno alle 21.

Tutte le sere il pubblico troverà diverse mostre: «Tropico d’oriente: arte e cultura dal sud-est asiatico», nella sala consiliare della Rocca; «Bambole dal mondo» in collaborazione con la scuola materna di San Giuseppe nella sala Sant’Apollinare che nella sua parte esterna sarà la sede dei laboratori per bambini «La danza del leone» e «Per un pugno di isole». Altre installazioni accompagneranno il festival: arte contemporanea nell’entrata del fossato, a cura di Alessandro Casadei; «Fata roba», un viaggio nell’alluvione in Romagna, in via Terraglio; «A zigzag fra le frontiere», nella biblioteca Il Torrioncello; «Un poster per la pace» nel loggiato del municipio e «Come un giglio fra i cardi» nella corte San Luigi.

Info www.popolipopcultfestival.com.

Tornano operativi gli autovelox abbattuti a Sant’Alberto e sulla San Vitale

Dopo l’effetto Fleximan, si torna alla normalità

Autovelox Sant Alberto Fleximan
L’autovelox abbattuto a Sant’Alberto

Il comando di polizia locale della Provincia di Ravenna informa che sono stati ripristinati i due autovelox abbattuti (si parlò di effetto Fleximan…) nei mesi scorsi a Sant’Alberto e sulla San Vitale.

Entrambi entreranno in funzione entro la settimana (quindi entro il 30 giugno). In particolare, i due velox si trovano sulla Sp 24, località Sant’Alberto, al km 11+925 e sulla provinciale 253 San Vitale al km 65+350.

Spiagge: il ruolo pubblico degli stabilimenti balneari privati

Dalla pulizia alla sicurezza: lo Stato ha delegato una serie di funzioni agli imprenditori. Una questione da tenere in considerazione da parte di chi vorrebbe assegnare le concessioni tramite gare indiscriminate

BagniniUna nuova credenza si sta diffondendo tra gli italiani: quest’anno tutti gli stabilimenti balneari sarebbero abusivi e perciò chiunque può stendere liberamente il proprio telo sulle aree in concessione, senza che nessuno abbia il diritto a mandarci via. In realtà le cose non stanno proprio così, e oltre a spiegare il perché, l’occasione è utile per riflettere sulle funzioni pubbliche che svolgono i gestori delle spiagge.

Innanzitutto occorre spiegare le ragioni di quanto sta accadendo. A novembre 2021 il Consiglio di Stato ha annullato la proroga delle concessioni balneari fino al 2033, perché era incompatibile col diritto europeo, e ha imposto che i titoli fossero riassegnati entro il 31 dicembre 2023 attraverso dei bandi pubblici. Con la legge sulla concorrenza del 2022, il governo Draghi ha recepito le disposizioni del Consiglio di Stato, ma ha anche previsto la possibilità di un anno in più – fino al 31 dicembre 2024 – per i Comuni che non avessero fatto in tempo a concludere le procedure selettive entro lo scorso anno.

Quasi tutti i comuni costieri si sono avvalsi della proroga tecnica al 2024, poiché il governo Meloni non ha mai approvato il decreto attuativo previsto da Draghi per stabilire dei criteri nazionali con cui fare le gare. Ma l’Autorità garante della concorrenza ha ritenuto illegittima la proroga tecnica e ha inviato molte diffide alle amministrazioni locali, tra cui quelle di Ravenna e Cervia. Nella mischia si è aggiunto Mare libero, un’associazione che si oppone alle proroghe delle concessioni balneari e chiede di aumentare le spiagge libere. In vari post sui social e comunicati stampa, Mare libero ha dichiarato che dall’1 gennaio tutti gli stabilimenti balneari sarebbero abusivi e che tutti i cittadini oggi potrebbero stendere il proprio telo ovunque in riva al mare. Molti media hanno dato ampio risalto a queste dichiarazioni, senza preoccuparsi di approfondirle.

Nelle scorse settimane sono state organizzate delle occupazioni simboliche nei più noti stabilimenti balneari, tra cui il Papeete di Milano Marittima. Alcuni attivisti sono stati denunciati dalle forze dell’ordine e il presidente di Mare Libero è stato diffidato dalle associazioni di categoria dell’Emilia-Romagna, che lo hanno accusato di invitare i cittadini ad assumere comportamenti contrari alla legge, nonché potenzialmente turbativi per l’ordine pubblico e dannosi per i concessionari.

Chi ha torto e chi ragione, lo decideranno i giudici. Al momento, secondo la legge approvata da Draghi, fino al 31 dicembre 2024 «l’occupazione dell’area demaniale da parte del concessionario uscente è comunque legittima» e sembra che il Consiglio di Stato la stia tollerando: nei contenziosi su cui si è già espresso (è accaduto ad Amalfi, Napoli e Moneglia), pur ribadendo la scadenza del 31 dicembre 2023, Palazzo Spada ha emesso una serie di ordinanze cautelari che confermano la legittimità dell’occupazione degli attuali gestori per la prossima estate, a tutela del “pubblico interesse”.

Ma perché si giustifica la privatizzazione delle spiagge con il “pubblico interesse”? In base alla legge italiana, i balneari pagano dei canoni molto calmierati e traggono un profitto sull’uso di un bene pubblico, ma in cambio devono sostenere i costi di alcuni servizi a beneficio della collettività, al posto dello Stato. Cioè prendersi cura delle spiagge e garantirvi la pulizia e la sicurezza, non per scelta bensì per obbligo.

Le cooperative dei bagnini di Ravenna e Cervia dichiarano un costo di 3,85 milioni di euro all’anno per il servizio salvamento

In Spagna il sistema funziona al contrario: i concessionari di spiaggia hanno dei canoni molto più elevati, ma la pulizia e i bagnini di salvataggio sono pagati dai Comuni. In Italia, invece, le tasse sui rifiuti per gli stabilimenti balneari sono spesso più alte dei canoni, poiché vengono calcolate su tutta la superficie dell’area in concessione e per tutto l’anno. Attraverso la Tari, i balneari sostengono le spese per la pulizia invernale dell’arenile, quando si accumula di tutto sulla spiaggia; mentre in estate si occupano direttamente della pulizia quotidiana della sabbia, rimuovendo i rifiuti abbandonati dai turisti. C’è poi il servizio di salvamento, che rappresenta un costo ingente: la Cooperativa degli stabilimenti balneari di Ravenna dichiara un costo di circa 2,5 milioni di euro all’anno, quella di Cervia 1,35 milioni. I bagnini in divisa rossa sono stipendiati dai balneari ma soccorrono chiunque si trovi in difficoltà, anche se frequenta la spiaggia libera.

Oltre a questi obblighi, ci sono altri costi facoltativi di cui i balneari si fanno carico a beneficio della collettività. Quello principale riguarda la duna di sabbia invernale, che oltre a proteggere gli stabilimenti dalle mareggiate, difende i centri abitati sulla costa. A Ravenna la duna ha un costo dichiarato di 700 mila euro, a Cervia di 350 mila euro.

Importanti sono anche le spese per rendere accessibile la spiaggia con i camminamenti e le sedie per i disabili.

In sostanza, il nostro Stato ha deciso di delegare una serie di funzioni pubbliche a degli imprenditori privati. Si tratta di una peculiarità tutta italiana, che la direttiva europea Bolkestein è andata a mettere in discussione. Se negli ultimi 15 anni i governi di tutti i colori hanno prorogato le concessioni, non è stato solo per tutelare i balneari, ma anche perché l’amministrazione pubblica non vuole o non è in grado di prendersi cura dei litorali. Pensiamo a cosa accadrebbe se uno stabilimento restasse chiuso per un’intera estate a causa di un ricorso tra due contendenti: chi pagherebbe il bagnino di salvataggio e la pulizia per quel tratto in concessione? La campagna “Salviamo le spiagge della Romagna”, lanciata la settimana scorsa da Legacoop, ha voluto sottolineare anche questo: senza gli attuali concessionari, rischia di venire meno l’intero sistema di gestione e cura della spiaggia. Ciò non significa che la situazione debba restare per sempre così, tantomeno senza mai passare dai bandi. Ma chi fa il tifo per le gare indiscriminate, dovrebbe porsi questo problema.

Pilates sul prato con gatti e tisane: torna l’iniziativa del gattile di Bizzuno

Appuntamento il 28 giugno nello spazio verde in via Buscaroli, il ricavato servirà per l’acquisto di latte e cibo per i cuccioli. Nel primo semestre del 2024 sono stati registrati quasi 500 ingressi all’infermeria

FB IMG 1718880547832All’infermeria felina del gattile di Bizzuno, frazione di Lugo, ritorna la serata di pilates con esercizi di tonificazione muscolare, circondati dai gatti ospiti della struttura. Appuntamento per il 28 giugno alle 20 nell’oasi verde adiacente l’infermeria in via Buscaroli. Ingresso 10 euro per la lezione di pilates e una tisana rinfrescante proposta dall’erboristeria Clorofilla, partner della serata. Il ricavato verrà destinato all’acquisto di latte in polvere e cibo dedicato ai cuccioli, visti i tanti ingressi di queste ultime settimane. I partecipanti dovranno venire muniti di tappetino. Durante la serata sarà anche possibile visitare l’infermeria e conoscere i gatti disponibili per l’adozione.

FB IMG 1718880544356Nei primi sei mesi del 2024, spiega Marianna Gianstefani, volontaria Enpa, sono stati registrati quasi 500 ingressi in infermeria, suddivisi tra gatti di colonia da sterilizzare, adulti in difficoltà e cuccioli orfani ritrovati sul territorio. «Le persone continuano a non sterilizzare i propri gatti di proprietà non preoccupandosi delle conseguenze dei loro comportamenti al di fuori delle loro case».

Oltre ai cuccioli da allattare ogni 2/3 ore per i quali la struttura necessita di balie, si registrano molti ingressi di gatti adulti anziani che presentano patologie renali, dentali, cecità, artrosi, infezioni delle vie urinarie. «Questi gatti non possono passare il loro tempo rinchiusi dentro gabbie e, con terapie adeguate, possono avere un proseguo di vita dignitoso; la serata di venerdì sarà una vetrina anche per loro, per trovare una famiglia che li ami».

Il grande golf internazionale a Cervia: 156 giocatori, in palio 3 milioni di dollari

Dal 27 al 30 giugno l’Adriatic Golf Club ospita la manifestazione più importante d’Italia che sarà in diretta su Sky e Rai. Ingresso gratuito con registrazione online. Si potrà giocare a golf nei bagni in spiaggia e prendere mini lezioni, spazi riservato ai bambini

GolfistaL’ultimo weekend di giugno per gli amanti dello sport a Cervia e Milano Marittima non ci sarà solo il passaggio del Tour de France domenica 30, ma a partire da giovedì 27 l’Adriatic Golf Club ospiterà l’81esima edizione dell’Open d’Italia di golf che torna in Emilia-Romagna dopo 31 anni (l’altra volta fu a Modena).

Si sfideranno sul campo di Milano Marittima, un’eccellenza tra gli impianti sportivi locali, grandi campioni provenienti da ogni parte del mondo. Partecipano 156 giocatori sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Il montepremi complessivo è di 3,25 milioni di dollari.

L’Open d’Italia è la più importante manifestazione internazionale organizzata dalla Federazione italiana golf. Si gioca dal 1925 e dal 1972 fa parte del circuito di golf europeo del Dp World Tour. Si tratta di un grande evento anche dal punto di vista turistico e promozionale, sia per il numero di ospiti che arriveranno in città sia per l’attenzione dei media. La massima competizione del golf tricolore, inoltre, verrà trasmessa in diretta su Sky Sport Golf, con l’ultimo round su Rai Sport e Rai Play.

L’ingresso per assistere all’evento è gratuito, previa registrazione su www.openditaliagolf.eu.

Adriatic Golf Club Panorama Mare 800x600Dalle 9 alle 19 i bambini, con il supporto di educatori qualificati Coni e di tecnici federali, possono svolgere discipline e attività ricreative, dinamiche e coinvolgenti come basket, ciclismo, tennis, motonautica, dama, rapatennis, pentathlon moderno, lotta e judo, bocce, pesca, calcio e vela.

All’ingresso del villaggio commerciale i maestri della Pgai saranno a disposizione per far provare il golf a tutti coloro che vorranno vivere l’emozione del primo swing. Per chi vorrà, registrandosi sul posto, anche una lezione di 15 minuti.

Si giocherà a golf anche sulla spiaggia. Sabato 22 e domenica 23 giugno sono in programma attività di promozione del golf in quattro bagni: Fantini Club, Papeete Beach, Cala Zingaro e Mima Beach 272. Mentre mercoledì 25 e giovedì 26, dalle 15 alle 20, il Fantini Club si trasformerà in un “green” sulla spiaggia, con prove di golf gratuite.

Per tutta la settimana, da lunedì 24 a domenica 30 giugno, via Jelenia Gora sarà chiusa al traffico delle auto. Per le auto il parcheggio riservato al pubblico è gratuito in via Stazzone, incrocio viale Jelenia Gora, a 350 metri dal Welcome Point. Dal parcheggio pubblico è previsto anche un servizio navetta gratuito, che accompagnerà gli spettatori fino al “Welcome Point” dell’evento. Orari di apertura: da giovedì 27 a domenica 30 giugno, dall 7 alle 19. Per moto e biciclette è disponibile un parcheggio gratuito a pochi metri dall’ingresso della manifestazione, in viale Jelenia Gora 6. L’ingresso per il pubblico si trova presso la Casa delle Farfalle.

Dal 27 al 30 giugno sarà disponibile un servizio navetta con due corse dalla stazione ferroviaria di Cervia all’Adriatic Golf Club e viceversa, con i seguenti orari: dalla stazione al club alle 8.30 e alle 10. Dal club alla stazione alle 15.50 e alle 17.50.

Ferito da una bottigliata, rifiuta le cure e aggredisce i carabinieri: arrestato

Un giovane aggredito in strada, per fermarlo è stato necessario l’uso del taser: tentava di scappare nonostante perdesse sangue perché irregolare con le norme di soggiorno. In tribunale ha patteggiato 10 mesi per resistenza a pubblico ufficiale

Carabinieri NotturnaUn 25enne originario del Gambia è stato ferito al collo con una bottiglia di vetro rotta su una panchina in zona stazione a Ravenna nella serata del 21 giugno e nonostante perdesse molto sangue ha rifiutato le cure del 118 – probabilmente perché spaventato dal non essere in regola con le norme di soggiorno – cercando di fuggire aggredendo anche i carabinieri che hanno dovuto usare il taser per arrestarlo. Il mattino seguente, in tribunale, il giovane ha patteggiato dieci mesi (pena sospesa) per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento. Per la ferita prognosi di venti giorni. L’aggressore non è stato ancora rintracciato dai carabinieri, ma pare che la vittima lo conoscesse. La vicenda che ha scosso il venerdì sera del quartiere del giardino Speyer è riportata dai quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna, in edicola oggi, 23 giugno.

L’episodio dell’aggressione si sarebbe verificato su una panchina, epilogo di una discussione di cui non si conoscono le circostanze. Il ferito perdeva molto sangue ma ha rifiutato le cure e il personale sanitario è stato così costretto a richiedere l’intervento dei carabinieri. Il 25enne si è allontanato fino a seminare il panico in una festa in zona darsena. Poi l’arresto.

Il popolo dei camminatori chiede al Comune di Ravenna più fontane pubbliche

L’associazione Trail Romagna lancia una raccolta firme per aumentare i punti dove dissetarsi per chi fa attività fisica all’aperto, soprattutto nei parchi

RAVENNA 17/06/2024. TRAIL ROMAGNA FONTANA PARCO DI TEODORICO

Arriva l’estate e il popolo del tempo libero all’aperto, in crescita esponenziale, lancia un appello per risolvere il problema della mancanza di fontane e zampilli di acqua pubblica lungo gli itinerari e nei parchi pubblici del Ravennate frequentati da camminatori, runners e ciclisti.

Durante la consegna dei pettorali dell’Urban Trail Ravenna Città d’acque (in programma il 7 luglio dai giardini pubblici) sarà possibile sottoscrivere una richiesta in tal senso alle autorità competenti.

«Comprendiamo che non sono mancati episodi di spreco, vandalismi, uso improprio delle fontanelle pubbliche – si legge in una nota di Trail Romagna, associazione di riferimento per il popolo dell’outdoor sul territorio – e sappiamo bene come in determinati periodi di siccità anche le fontane sono oggetto di ordinanza e possono subire limiti di erogazione. Ma se dobbiamo promuovere una cultura che valorizzi la fruizione sostenibile dei percorsi allora la risorsa idrica ci serve. Saremo al fianco dell’amministrazione anche per costruire una cultura del rispetto e del non spreco, comprendiamo la razionalizzazione dei punti di erogazione fatta negli anni passati, ma non permettiamo che per colpa di pochi poi non ci sia disponibilità per nessuno. Ecco perché cerchiamo un modo per costruire degli obiettivi mirati e strategici da condividere con l’amministrazione, partendo da una mappatura delle fontane del nostro territorio».

Dove sono le fontane pubbliche nel comune di Ravenna? Ecco la mappa

Tra le più frequentate la fontana lungo la ciclabile Ravenna-Punta Marina; quella nel retro della Basilica di Classe «pit stop obbligato per chiunque percorra la ciclovia Ravenna-Cervia»; quella all’inizio del sentiero Luigi Rava della pineta demaniale di Marina di Ravenna; la fontanella ad altezza di bambino del parco Teodorico; la fontana nell’aia del parco Primo Maggio e, tornando in città, l’elegante fonte nella centralissima Piazza del Popolo. Tra le esistenti «ce n’è una che potrebbe essere utilissima ai pellegrini del Cammino di Dante e di San Romualdo che passano, come molti concittadini, dalla Chiusa San Marco – sottolinea Trail Romagna -, peccato però che sia nascosta e al lato opposto della provinciale 68 senza attraversamento pedonale. Alcune esistenti sono spente, come la fontana dietro la chiesa di Porto Fuori e quella del parco pubblico di Punta Marina».

L’elenco delle fontane sparite nel comune di Ravenna

La fontanella dei giardini pubblici di Ravenna che era vicino alle scalette, la fontana all’interno dell’ippodromo, quella dello Stadio lato via Cassino, quella in via Cesari, la fontana di Piazza Baracca, quella all’ingresso della Pineta Ramazzotti a Lido di Dante, quella adiacente a Porta Serrata, la fontana all’inizio del Molinetto e probabilmente altre cadute nell’oblio.

La richiesta di fontane da installare a Ravenna

«È assodato che i parchi siano diventati, per fortuna, vere e proprie palestre a cielo aperto – concludono da Trail Romagna -. Per questo è necessario che siano dotati di servizi igienici e acqua potabile. Tra i nuovi parchi quello più frequentato da camminatori, podisti, scuole e anziani del vicino centro sociale, c’è il Parco Baronio dove gli attacchi sarebbero disponibili, ma di acqua nemmeno un goccio. Anche il nuovo parco marittimo dovrebbe avere un punto di rifornimento verso metà percorso».

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