sabato
08 Novembre 2025

Elezioni regionali, i risultati definitivi: De Pascale ha vinto con il 56,8 percento

Primo partito in regione il Pd con il 42,9. Fratelli d’Italia secondo, staccato di 19 punti

De Pascale Schlein Bonaccini

Michele De Pascale è il nuovo Presidente della Regione Emilia-Romagna. Al termine dello scrutinio il candidato sostenuto da Pd, Alleanza Verdi-Sinistra, Movimento 5 Stelle, Civici con De Pascale e Emilia-Romagna futura (Azione-Pri-Più Europa-Psi) ha raccolto il 56,77% dei voti (in provincia di Ravenna il 58,16) a fronte del 40,07% (in provincia 38,40) di Elena Ugolini, candidata di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e lista Elena Ugolini Presidente-Rete civica.

Federico Serra (Emilia-Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro) ha raccolto l’1,94% dei voti (in provincia il 2,34), Luca Teodori (Lealtà, coerenza, verità) l’1,22% (in provincia l’1,09).

Alle urne si è recato il 46,42% degli aventi diritto (in provincia di Ravenna la percentuale sale al 49,73.

Il dettaglio dei voti di lista: Partito democratico 42,94% (provinca 44,91), Alleanza Verdi-Sinistra 5,30% (prov. 3,78), Civici con De Pascale 3,84% (prov. 5,90), Movimento 5 Stelle 3,55% (prov. 3,44) e Emilia-Romagna futura (Azione-Pri-Più Europa-Psi) 1,72% (prov. 2,27), Fratelli d’Italia 23,74% (prov. 22,63), Forza Italia 5,62% (4,61), Lega 5,27% (prov. 4,18), Elena Ugolini Presidente-Rete civica 5,15% (prov. 6,12), Emilia per la pace, l’ambiente e il lavoro (Potere al popolo, Pci, Prc) 1,83% (prov. 2,18), Lealtà, coerenza, verità-Luca Teodori 1,03% (in provincia lista non presente).

I tre consiglieri eletti a Ravenna sono Proni e Bosi del Pd, Ferrero di Fdi

L’ex sindaca di Bagnacavallo fa il pieno di preferenze nel collegio: 8.852 voti, meglio di Rontini nel 2020. Non ce la fa Cameliani, ex assessore e ora presidente del consiglio comunale a Ravenna. Curiosità: nessun candidato con zero preferenze

Regionali 24 PreferenzeL’ex sindaca di Bagnacavallo, Eleonora Proni del Partito democratico, è stata la più votata tra i 40 candidati nel collegio di Ravenna alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna. La 54enne ha raccolto 8.852 preferenze: è stata indicata da circa un elettore su sei del Pd conquistando così un seggio nell’assemblea a Bologna. Nel 2020 la più votata in provincia fu la faentina Manuela Rontini (Pd) che prese circa 1.600 preferenze in meno.

Eleonora Proni«Voglio ringraziare davvero tutti voi per la fiducia che mi avete accordato scrivendo il mio nome sulla scheda – è il commento di Proni dalla sua pagina Facebook –. Un fiducia che ho intenzione di onorare per tutto il mandato. Grazie a tutti voi che avete votato, credendo nell’importanza di esercitare un diritto fondamentale; a tutti voi che mi avete supportato in questa campagna elettorale, con i volantinaggi, con gli incontri, con le parole, i passaggi in auto, i sorrisi e il sostegno; a tutti voi che siete venuti ad ascoltare i comizi, incontrarmi ai mercati, per strada; a tutti voi che avete creduto in una Emilia-Romagna libera di sognare, capace di fare».

Tra i 50 membri del consiglio regionale ci sarà anche Niccolò Bosi, collega di partito di Proni e attuale presidente del consiglio comunale a Faenza. Per Bosi le preferenze sono state 5.813.

Proni e Bosi hanno fatto meglio di un altro piddino, campione di preferenze nelle tornate elettorali nel comune di Ravenna: Massimo Cameliani, oggi presidente del consiglio comunale di Ravenna. Per l’ex assessore le preferenze sono 4.660.

Il terzo eletto dal collegio ravennate è del centrodestra: Alberto Ferrero, segretario provinciale di Fratelli d’Italia e capogruppo in consiglio comunale a Ravenna. Con 3.183 preferenze Ferrero ha preceduto il compagno di partito Stefano Bertozzi (2.666).

Gli altri cinque nomi che completano la top 10 provinciale vengono da Pd, Fdi, Futura e dalle liste civiche con il nome dei candidati presidenti De Pascale e Ugolini. In buona sostanza il duello fra coalizioni nella top ten finisce 7-3 per il centrosinistra.

Elezioni Regionali 012Alcune particolarità da segnalare tra gli altri 30 candidati (qui un pdf con tutta la graduatoria).

Prestazione notevole per la più giovane in corsa: la lughese Desy Maja, 21 anni appena compiuti, ha portato 571 voti nelle casse di Fratelli d’Italia.

La più votata della Lega è stata Roberta Bravi (402) che la scorsa primavera era stata indicata dal Terzo polo come candidata sindaca a Lugo prima che la coalizione facesse dietrofront.

La gara fra assessori se la aggiudica Igor Gallonetto (grillino in giunta a Ravenna) che incassa 331 voti e precede il collega di partito Massimo Bosi (in giunta a Faenza, 281) e Maria Pia Galletti (a Lugo per Avs, 171).

Non ci sono stati candidati con zero preferenze: la meno votata è Franca Mori, la candidata più anziana (quasi 70 anni) che correva per la lista comunista Pace Ambiente Lavoro e ha preso 24 voti.

De Pascale stravince anche nella “sua” Ravenna. I risultati del comune capoluogo

Il Pd primo partito per distacco ma con meno voti rispetto alle Europee. La Lega dal 2020 ha perso oltre 21mila elettori

Michele De Pascale Regione

A Ravenna, comune che ha amministrato per otto anni, Michele de Pascale arriva al 58,2 percento di preferenze (in linea con il dato provinciale) ottenendo un risultato ancora migliore (di poco più di 1 punto percentuale) di quello regionale. Trainato dal Pd, che nel comune di Ravenna ottiene il 44,3 percento a fronte di 22.774 voti, che sono però quasi 1.400 in meno di quelli ottenuti alle Europee di pochi mesi fa (con la percentuale che restò comunque sotto al 40). Alle Regionali del 2020 nel comune di Ravenna il Pd prese invece oltre 6mila voti in più.

Sul fronte opposto, Fratelli d’Italia rispetto alle regionali del 2020 ha guadagnato oltre 4mila voti (ma perdendone più di 5mila rispetto alle ultime Europee), diventando il secondo partito nel comune di Ravenna con il 21,8 percento delle preferenze (con oltre 11mila voti, circa la metà di quelli del Pd).

Impressionante il crollo della Lega nel giro di nemmeno cinque anni: il Carroccio nel comune capoluogo ha perso oltre 21mila elettori, passando dal 29,9 al 3,9 percento, e ottenendo anche 1.500 voti in meno rispetto alle ultime Europee.

Continuando nel confronto con le Europee di pochi mesi fa, il Movimento 5 Stelle passa da 5mila a 2mila voti (pari al 4 percento), così come quasi dimezza anche Alleanza Verdi Sinistra (da 3.900 circa a 2.109 voti, pari al 4,1 percento di queste Regionali).

Risultati Comune Ravenna

I risultati in provincia: De Pascale supera il 58 percento, il Pd sfiora il 45

Flop Avs, M5S, Futura e Lega. Bene le liste civiche. Secondo partito è Fratelli d’Italia con il 22,6 percento

De Pascale Schlein

Il risultato delle elezioni regionali in provincia di Ravenna (quando mancano una manciata di seggi da scrutinare) è ancora più schiacciante a favore di Michele de Pascale e del centrosinistra. Qui, infatti, il sindaco uscente di Ravenna ha guadagnato il 58,1 percento delle preferenze (quasi 1 punto e mezzo in più della media regionale), mentre la candidata del centrodestra Elena Ugolini si ferma al 38,4 (contro il 40,1 percento della media regionale).

Il candidato comunista Federico Serra in provincia arriva fino al 2,3 percento (in regione è fermo al 1,9) mentre il no vax Luca Teodori è all’1,1 percento, grossomodo come la media regionale.

Dando un’occhiata ai partiti, il Pd si mangia letteralmente i propri alleati, portando a casa in provincia di Ravenna il 44,9 percento delle preferenze. Performance peggiore della media regionale, in particolare per l’Alleanza Verdi Sinistra (3,8 percento contro il comunque deludente 5,3 regionale), mentre il Movimento 5 Stelle si ferma al 3,4 percento (in linea con l’avvilente dato dell’Emilia-Romagna). In provincia fa meglio che nel resto della regione invece la lista dei riformisti Futura, ma stiamo parlando di un 2,2 percento da dividere praticamente per i quattro simboli in bella vista sul logo (Azione, Pri, Psi e +Europa). Il vero vincitore della coalizione di centrosinistra, in provincia (Pd a parte), è così la lista dei Civici di De Pascale, che sfiora addirittura il 6 percento.

Per quanto riguarda il centrodestra, Fratelli d’Italia si conferma tranquillamente primo partito della coalizione (e secondo complessivo in provincia) con il 22,6 percento delle preferenze, solo leggermente sotto alla media regionale. Anche in questo caso ottima performance della lista civica della candidata presidente, oltre al 6 percento; Forza Italia si difende comunque con il 4,6 percento (1 punto in meno della media regionale) mentre la Lega è il fanalino di coda della coalizione, che in provincia non riesce ad andare oltre un desolante 4,2 percento (anche in questo caso 1 punto in meno della media dell’Emilia-Romagna), nonostante (qualcuno potrebbe dire “per colpa”…) le presenze nel Ravennate del ministro Salvini pochi giorni prima del voto.

Rigassificatore di Ravenna, Snam ha completato la piattaforma di ormeggio

La nave sarà in acque italiane entro fine anno. «Tassello fondamentale per la sicurezza energetica»

20240522 144209

Snam ha completato, nelle acque antistanti Ravenna, l’installazione della seconda e ultima porzione di piattaforma (deck) presso la quale si ormeggeranno la nave rigassificatrice Bw Singapore e le navi gasiere che si avvicenderanno per rifornirla di gas naturale liquefatto.

Vanno dunque completandosi sostanzialmente in linea coi tempi previsti i lavori infrastrutturali necessari ad accogliere nell’offshore ravennate la floating storage and regasification unit Bw Singapore, che entro la fine dell’anno sarà in acque italiane per poi entrare in esercizio entro la fine del primo trimestre del 2025.

Una volta operativa, metterà a disposizione del Paese una capacità aggiuntiva di rigassificazione pari a 5 miliardi di metri cubi all’anno, raggiungendo così la quota del 40% della domanda gas complessiva del Paese, in linea con gli obiettivi di diversificazione fissati due anni fa in occasione della crisi russo ucraina.

«Abbiamo tagliato un altro traguardo importante, un’operazione complessa che ci consentirà di rispettare i tempi fissati per questa infrastruttura, un tassello fondamentale per consolidare la sicurezza energetica del Paese e dell’Europa, anche a fronte della progressiva evoluzione dei flussi di gas», afferma l’Amministratore delegato di Snam, Stefano Venier.

«Il Gnl – aggiunge – copre ormai un quarto degli approvvigionamenti nazionali di gas, e con l’entrata in funzione della Bw Singapore arriveremo a disporre di volumi pari a quelli che l’Italia riceveva dalla Russia nel 2021, consentendo al sistema una ulteriore diversificazione». (Ansa.it)

Gruppo Nanou e Fanny & Alexander candidati al premio Ubu 2024

Per redrum e Trilogia della città di K. Nomination anche per le musiche dello spettacolo di ErosAntEros

WhatsApp Image 2024 11 18 At 20.17.20
Redrum di Gruppo Nanou – Foto Zani-Casadio

Nella serata di lunedì 18 novembre, in diretta su Radio Tre, sono stati annunciati i finalisti dei Premi Ubu per la stagione 2023/2024 e ci sono importanti candidature per tre compagnie ravennati.

A fare la parte del leone è Fanny & Alexander, il cui Trilogia della città di K., un progetto realizzato con Federica Fracassi, per la regia di Luigi De Angelis, è candidato come “miglior spettacolo”, “miglor regia” (De Angelis), “miglior attore” (Alessandro Berti), Scenografia (De Angelis) e Disegno Luci (De Angelis).

Candidatura pesante anche per Gruppo Nanou, che per redrum, di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci, è in lizza per il “Miglior spettacolo di danza.

Inoltre, il gruppo sloveno Laibach è candidato nella categoria “Miglior sonoro o musiche originali” per lo spettacolo Santa Giovanna dei macelli di ErosAntEros.

La premiazione dei vincitori si terrà lunedì 16 dicembre al teatro arena del Sole di Bologna

La scalata di De Pascale: consigliere comunale a 19 anni, presidente di Regione a 39

Primo incarico politico per il cervese, nipote di bagnini, una settimana prima dell’esame di maturità al liceo di Cesena, è stato il sindaco più giovane di Ravenna e ora il governatore più giovane dell’Emilia-Romagna. Sposato con la figlia di un ex presidente della Provincia. Ora lascerà il Comune a un reggente in giunta

Mdp1Il 39enne Michele de Pascale è il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna. L’elezione a Bologna arriva a vent’anni dal primo incarico in politica: nel 2004 fu eletto consigliere comunale nella sua Cervia.

Ottenne 87 preferenze nella lista dei Ds una settimana prima di iniziare l’esame di maturità al liceo scientifico “Righi” di Cesena da dove uscì con un 100/100 e dove era stato, manco a dirlo, rappresentante di istituto.

Poi fu assessore a 26 anni, ancora a Cervia. Segretario provinciale del Partito democratico a 28 anni. È stato il sindaco più giovane nella storia di Ravenna, eletto nel 2016 a 31 anni. Ora è il più giovane presidente nella storia della Regione Emilia-Romagna.

Un predestinato? Forse. Di sicuro un miracolato, nella vita, non in politica. Lo riconosce lui stesso. All’età di 25 anni un colpo di sonno al volante di notte gli costò quasi la vita: giorni in coma e postumi pesanti, come una leggera zoppia, aggiustati solo con diversi interventi chirurgici anche a distanza di tempo.

La candidatura alla presidenza della Regione l’ha voluta e ha lavorato per ottenere l’investitura del partito. Nel 2016, invece, non voleva fare il sindaco. Voleva una carriera politica, certo, magari passando sì dalla Regione, ma forse come consigliere. Però Mdp era il segretario Pd nel 2015 quando morì l’amico Enrico Liverani già nominato candidato sindaco. E per senso di responsabilità verso il partito scese in campo. Cinque anni dopo, a conclusione del primo mandato, in una intervista a Ravenna&Dintorni disse che il primo anno da sindaco fu difficile. Eufemismo politichese traducibile con “non ero preparato”. Comprensibile.

L’abilità di usare il politichese è una delle sue doti più spiccate. Non c’è un’intervista in cui esca male (forse anche per demeriti della stampa?). Se proprio se la vede brutta, butta la palla tribuna. Ma con stile e potresti non accorgertene. Ecco perché i suoi sostenitori usano la definizione di “politico di razza” per lui. Che poi è pure la stessa critica dei detrattori. Tutta questione di punti di vista.

La carta d’identità dice “nato a Cesena”, ma è solo un tratto distintivo di buona parte dei cervesi sotto ai 40 anni. Nella località costiera, addirittura, De Pascale è tuttora residente: emblematica la foto postata alle elezioni comunali di giugno 2024 dal seggio di Cervia mentre votava, presumiamo, per Mattia Missiroli.

Nipote di bagnini, si iscrisse a Medicina e poi lasciò per passare a Giurisprudenza senza essere ancora arrivato alla laurea. Nel cv ufficiale sul sito del Comune compare una sola esperienza lavorativa extra politica: impiegato commerciale per la ditta Faenza Costruzioni nel biennio 2011-2013 in cui fu assessore a Cervia.

Dal 2013 al 2019 il suo datore di lavoro, sulla carta, è stato il Partito democratico provinciale di Ravenna che lo assunse nel momento in cui divenne segretario. A ottobre 2019 diventò un dipendente della Sercoop, società strettamente legata al Pd per cui segue in particolare gli aspetti amministrativi e contabili delle Case del Popolo (a fine 2019 Sercoop confluì in Federcoop). Ma andò in aspettativa non retribuita per seguire l’attività politica. Nel 2023 il suo reddito dichiarato è stato di 153mila euro lordi.

Tifoso juventino, si dice sia un discreto bomber a Fifa con la Playstation. Appassionato di Aretha Franklin e Grey’s Anatomy. È sposato con Laura Casadio, figlia di Claudio che fu sindaco di Faenza dal 2000 al 2010 e poi presidente della Provincia. La coppia ha due figli. Ma la famiglia e la vita privata raramente sono comparsi nel De Pascale pubblico: in questo è sempre stato molto parco.

Oltre a quella da sindaco, negli ultimi anni ha indossato diverse giacche. Le più prestigiose: presidente della Provincia e dell’Unione delle Province italiane, consigliere per la gestione separata di Cassa depositi e prestiti.

Ora toglierà la fascia tricolore da sindaco. Aveva preannunciato che l’avrebbe fatto in ogni caso a prescindere dall’esito delle urne «perché non vorrei mai che i cittadini di Ravenna pensassero che fare il loro sindaco possa essere considerato un ripiego». Tra la carica di sindaco e qualunque incarico in Regione (presidente, assessore, consigliere) esiste quella che la legge sugli enti locali definisce incompatibilità. Cioè un sindaco può candidarsi e può essere eletto, ma a quel punto deve optare per una delle due poltrone. Una volta insediato a Bologna, De Pascale avrà poco meno di un mese per comunicare al consiglio comunale di Ravenna la sua volontà di passare in Regione e dovrà indicare un membro della giunta che prenderà le funzioni di sindaco (non è obbligatorio che sia il vicesindaco e quasi certamente non lo sarà perché toccherà a un esponente del Pd). Il consiglio comunale voterà se accogliere la decadenza di De Pascale o decidere per lo scioglimento degli organi locali. Vista l’ampia maggioranza, verrà accolta la decadenza e fino alle elezioni, nella prima data utile del 2025, ci sarà una giunta con pieni poteri e resterà insediato anche il consiglio comunale. Le dimissioni anticipate avrebbero comportato lo scioglimento di tutti gli organi locali (compreso il consiglio comunale) e l’intervento di un commissario prefettizio.

Ugolini fa i complimenti a De Pascale: «Vittoria schiacciante»

La candidata del centrodestra chiede al vincitore di collaborare per recuperare il partito degli astenuti

Il voto di Elena Ugolini alle RegionaliLa candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Elena Ugolini, ha riconosciuto la vittoria dello sfidante Michele de Pascale del centrosinistra in una telefonata di congratulazioni di cui ha parlato al suo arrivo nel suo comitato elettorale a palazzo Isolani, nel centro di Bologna. «Gli ho fatto i complimenti, perché la sua è una vittoria decisa, schiacciante e guiderà per i prossimi 5 anni la nostra regione come presidente».

Ugolini ha rivolto anche una richiesta al vincitore: «Ho chiesto collaborazione e di lavorare per riconquistare il più grande partito che c’è in questa regione, che è quello di chi ha deciso di non andare a votare, perché il 53,6% dei nostri cittadini hanno pensato di non poter esprimere il voto».

De Pascale è il nuovo presidente della Regione: «Ora basta speculazioni politiche»

Il sindaco uscente di Ravenna ringrazia l’Emilia-Romagna e lancia subito un appello alla premier Meloni

De Pascale Vittoria

Il sindaco uscente di Ravenna, Michele de Pascale, è il nuovo Presidente della Regione Emilia-Romagna. Lo spoglio è ancora in corso ma è troppa la distanza tra il candidato del centrosinistra e la principale rivale Elena Ugolini, del centrodestra (la seconda proiezione vede il primo al 55,7 percento e la seconda al 41,1). E così arrivano già i primi messaggi istituzionali di complimenti a De Pascale, che sui social posta una sua foto sorridente e un «Grazie Emilia-Romagna».

Al comitato elettorale, De Pascale è arrivato (tra gli applausi) accompagnato da Elly Schlein, dal sindaco di Bologna Matteo Lepore e dal suo predecessore Stefano Bonaccini: «Orgoglio molto forte per la nostra regione – dichiara -. La nostra è stata una campagna elettorale onesta e mai arrogante. Il dato dell’affluenza preoccupa e ci rifletteremo. Grazie a Schlein e Bonaccini, è stato un onore immenso avere il loro sostegno. Abbiamo voluto parlare ai cittadini».

«C’è una cosa assolutamente importante e che rivolgo alla premier Meloni direttamente – sono ancora le parole di De Pascale -: noi qui siamo stati profondamente feriti nell’ultimo anno e mezzo dagli eventi alluvionali, ci sono state speculazioni politiche, scontri, il dato è drammatico, le persone hanno paura, le imprese si chiedono cosa devono fare. Ora deve finire la speculazione politica e iniziare una nuova collaborazione istituzionale per l’Emilia Romagna» – ha detto, aggiungendo: «Spero nei prossimi giorni di incontrare la premier e segnare un cambio di passo, siamo tutti disponibili a un cambio di passo è la prima cosa da fare».

Ugolini batte De Pascale tra gli alluvionati di Traversara, affluenza al 62,1

La frazione nel comune di Bagnacavallo è stata travolta dalla piena del Lamone due mesi prima del voto

Sopralluogo Giacomoni De Pascale TraversaraNel seggio elettorale di Traversara, la piccola frazione del comune di Bagnacavallo in provincia di Ravenna travolta dall’alluvione due mesi fa, la candidata del centrodestra Elena Ugolini alla presidenza dell’Emilia-Romagna ha battuto il candidato di centrosinistra Michele de Pascale, sindaco e presidente uscente della Provincia di Ravenna.

Affluenza sopra la media regionale (46,4) e provinciale (49,7): 62,1 percento con 471 votanti. Ugolini ha preso il 57,4 e De Pascale il 39,5. Tra le liste di partito è il Pd il più votato con il 47,1; a seguire Fratelli d’Italia con 21,2.

Rontini (De Pascale): «Affluenza, c’è da lavorare. Forbice ampia, avevamo riscontri»

Le prime parole della coordinatrice della campagna del candidato del centrosinistra

Manuela Rontini

«Un dato che non ci lascia soddisfatti ma temevamo anche peggio», lo ha dichiarato Manuela Rontini, consigliera regionale uscente del Pd e coordinatrice della campagna di Michele de Pascale, commentando il risultato dell’affluenza, ampiamente sotto il 50 percento. «Ci sarà del lavoro da fare per riavvicinare elettori al voto».

«D’altra parte – continua Rontini – i primi exit poll, se saranno confermati, ci regalano una forbice ampia, il che spiega forse anche una affluenza che non ha raggiunto il 50%. De Pascale fin dal primo giorno, col sostegno di un campo larghissimo, ha costruito una proposta capace di tenere insieme tutti, dal M5S ai riformisti. Un progetto concreto che guarda e parla ai territori. Per la vittoria aspettiamo di vedere confermati exit pool e instant pool. Avevamo buoni riscontri nelle ultime settimane, sia dai grandi centri che da quelli piccoli. Sui territori alluvionati ripetiamo: speriamo che da domani, archiviate le elezioni, si possano impostare le azioni che servono per i rimborsi e la messa in sicurezza del territorio. Ora quando piove le famiglie non dormono».

Elezioni regionali, flop affluenza: in provincia di Ravenna al voto 1 elettore su 2

Il dato complessivo è di poco sopra al 46 percento

Elezioni Regionali 010

Al termine del secondo giorno di voto, si sono chiuse alle 15 di oggi (lunedì 18 novembre) le urne per le elezioni regionali. In Emilia-Romagna ha votato il 46,4% degli aventi diritto, in calo di oltre 20 punti percentuali rispetto al 2020. Un flop che migliora però il risultato del 2014, quando Stefano Bonaccini venne eletto per la prima volta con un’affluenza addirittura del 37,7 percento.

In provincia di Ravenna la percentuale si è assestata al 49,7 percento (contro il 69,7 del 2020). Si tratta della seconda percentuale più alta delle province dopo quella di Bologna (oltre il 51). Nel comune capoluogo, Ravenna, la percentuale si ferma al 48,7; il record di questa tornata è stato registrato a Bagnara di Romagna, dove ha votato oltre il 55 percento degli aventi diritto. Il Comune che ha fatto peggio è invece Massa Lombarda, con un’affluenza del 42,8 percento.

 

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi