martedì
11 Novembre 2025

Lavori al ponte di Porto Fuori, chiude per 13 ore la Classicana

Modifiche anche alle corse del trasporto pubblico

Ponte Via Stradone Porto Fuori Cavalcavia

Nell’ambito dei lavori di Anas al ponte in via Stradone a Porto Fuori (cavalcavia sulla SS 67 “Tosco-Romagnola”) iniziati lo scorso 19 ottobre, dalle 18 di mercoledì 23 ottobre alle 7 di giovedì 24, via Classicana (SS 67 “Tosco-Romagnola”) sarà chiusa al traffico in corrispondenza del ponte.

In questa fascia oraria, per consentire lo svolgimento dei lavori, le corse di linea 1 del trasporto pubblico locale di Start subiranno delle modifiche. Nella giornata di mercoledì l’ultima corsa per Porto Fuori partirà alle 17:20 dal Cinema City. Le corse successive subiranno l’interruzione in via Foglia, mentre quelle in direzione Porto Fuori – via Macrelli partiranno dalla fermata “Foglia-Sala” in via Foglia, così come le prime corse del mattino di giovedì da Porto Fuori 3 Laghi.

La corsa delle 6:46 da Porto Fuori 3 Laghi partirà alle 7:03 dalla fermata “A. Milizia fronte Chiesa” in via Antica Milizia ed effettuerà poi il percorso regolare, mentre quella delle 6:54 partirà alle 7:00 dalla fermata “Pazzaglia” per transitare in via Macrelli ed effettuare il percorso regolare. Per tutte le modifiche consultare il sito di Start Romagna: https://www.startromagna.it/infobus/porto-fuori-modifiche-linea-1-il-23-24-ottobre/.

Si ricorda inoltre, che per tutto il periodo dei lavori  saranno soppresse le fermate della linea 1 285 «Margotti» e 287 «Stradone PL» in via Stradone, in direzione Ravenna Fs. In alternativa, in via Stradone, direzione Ravenna Fs, si potranno utilizzare le fermate sul lato opposto delle corse di linea 1 per Porto Fuori. Tutte le modifiche di percorso e di orari sono consultabili sul sito web di Start Romagna nella sezione “Info Bus” (https://www.startromagna.it/infobus/porto-fuori-modifiche-linea-1-dal-19-ottobre/).>

Allerta arancione anche in provincia di Ravenna per il transito della piena del Reno

In vigore nella giornata di martedì 22 ottobre

Allerta Meteo Alluvione

Dopo le devastanti piogge di sabato, tra oggi (lunedì 21 ottobre) e domani è prevista una tregua sull’Emilia-Romagna, con precipitazioni non significative. La situazione del bolognese, dove si sta intervenendo in più parti, resta la più complessa; si vigila in parallelo sulle criticità “in evoluzione”, che riguardano il ferrarese, per la piena del Reno, e il modenese, per Secchia e Panaro.

Intanto, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha emesso per domani, martedì 22 ottobre, una nuova allerta rossa per la costa e la pianura ferrarese, a causa del transito della piena del Po. Allerta arancione, invece, per criticità idraulica, per la pianura bolognese, modenese e reggiana verso il Po, ma anche per la costa romagnola (valida nei comuni della Bassa Romagna e in quelli di Ravenna e Cervia).

«Per la giornata di martedì 22 ottobre – si legge nell’allerta – sono previste precipitazioni a carattere di locale rovescio in veloce transito da sud verso nord, più intense nella sera-notte sul settore centro-orientale della regione, non significative ai fini dell’allertamento. È previsto il transito di una piena importante del fiume Reno nei tratti arginati di valle, per la pioggia dei giorni scorsi, con livelli al colmo superiori alla soglia 2, che interessa anche il territorio della Bassa Romagna nelle zone nord: in particolare Alfonsine e, per quanto riguarda sinistra Reno, Filo e Longastrino e la frazione di Lavezzola a Conselice. Per questo motivo è stata emessa un’allerta di colore arancione».

Al Pala De André Ravenna contro Siena: chi vince va in testa al campionato di A2

Martedì 22 ottobre dalle 20 si affrontano due squadre che hanno ottenuto due vittorie nelle prime due partite

RAVENNA 6/10/2024. VOLLEY PALLAVOLO. Consar Ravenna Smartsystem Essence Hotels Fano.

La terza giornata del campionato di A2 di volley maschile si conclude domani (martedì 22 ottobre), alle 20, al Pala de André con il posticipo tra Consar Ravenna ed Emma Villas Siena. Si affrontano due formazioni partite benissimo, avendo entrambe ottenuto due vittorie nelle prime due partite.

Il punto in meno della truppa di Graziosi, ex coach di Ravenna nel 2018/19, è dovuto al tie-break vinto in rimonta a Pineto, da dove Gabriele Nelli si è portato a casa il pallone dopo avere scritto 39 punti sul tabellino. Limitare l’opposto di Siena, sceso in A2 dopo avere vinto nelle ultime due annate uno scudetto e una Champions con Trento, è una delle chiavi che la Consar dovrà usare per provare a centrare il tris.

«Nelli è un giocatore fortissimo, che conosco da tanti anni e che ho anche allenato – evidenzia il coach della Consar Antonio Valentini -. È uno di quelli che può fare la differenza, come è successo nella scorsa partita a Pineto, dove è stato impressionante, bravissimo nelle fasi di cambio palla. Dobbiamo essere bravi in alcuni momenti ad accettare anche i suoi colpi però dobbiamo anche essere consapevoli che andiamo ad affrontare una squadra di alto livello, costruita per un obiettivo importante, che è quello di vincere il campionato».

Alla luce dei risultati maturati domenica, appare chiaro che chi vince domani va in testa alla classifica: può restarci la Consar, addirittura in solitudine se sarà capace di imporsi da tre, può tornarci la compagine toscana, che espugnando il Pala de Andrè sempre da tre, aggancerebbe a quota 8 Cuneo. Per la giovanissima formazione ravennate questo è il primo test di maturità della stagione.

Quella di domani sera sarà la quinta sfida in campionato tra le due squadre. Il bilancio finora è in perfetta parità, con due vittorie a testa. Tre di queste partite sono terminate al tie-break.

Dirigeranno la gara  Beatrice Cruccolini di Perugia e Michele Marotta di Prato.

Il match sarà trasmesso in diretta su Volleyballworld.tv e in differita giovedì 24 alle 15 sul canale 78 di TeleRomagna. Le biglietterie del Pala de Andrè apriranno alle 18.30.

Il secondo comune più grande d’Italia

L’estensione di Ravenna vista da fuori (con un telescopio)

Comune Ravenna

Il paese dove sono cresciuto (Calisese) è una frazione di Cesena ma in realtà si trova al confine fra tre territori comunali distinti (gli altri due sono Montiano e Longiano); e come in tutti i paesini di confine ci sono questioni di toponomastica che sono difficili da spiegare e, ancora di più, da dirimere. Prendete ad esempio via Case Missiroli, SP9, che segna il confine tra Longiano e Cesena, pochi metri oltre il confine del paese. Il lato ovest della strada è assegnato a Cesena e quello orientale è territorio longianese. La particolarità è che in tutti e due i lati della via le case hanno numero pari, per qualche motivo a me sconosciuto – forse, semplicemente, due uffici non si sono parlati quand’era il momento di farlo, qualche decina di anni fa. E quindi ai lati opposti della stessa via ci sono due case diverse con lo stesso indirizzo, intendo letteralmente la stessa via e lo stesso numero civico, ma sotto un comune diverso. Una cosa simile capita in un altro punto del paese: dal lato opposto di via Malanotte parte via Montiano, che si chiama così perché – immagino – ti porta verso quella cittadina. Ma a una certa altezza quella via cambia nome sul lato orientale e diventa via Cesena, sotto il comune di Montiano. Non è così bizzarro vivere queste situazioni in un paese di confine, anche perché la mentalità romagnola tende ad abbassare il livello dello scontro e risolvere la maggior parte delle contese con una stretta di mano. Negli anni della mia infanzia, per dire, la posta è stata consegnata per decenni dallo stesso portalettere, un tizio simpatico coi baffi e la Vespa 50 rossa fiammante, che conosceva il nome di tutti i componenti di tutte le famiglie e sapeva dove trovare chiunque in ogni momento (non era infrequente, anzi, vederlo arrancare con la vespina sull’argine di un fosso di campagna per farsi firmare una raccomandata). Più difficile è spiegare queste cose a un mondo contemporaneo fatto di mappe digitali, navigatori Gps e tempi di consegna risicati, in cui un corriere si trova nella spiacevole condizione di dover recapitare pacchi Amazon in due case con indirizzi uguali ai due opposti di una via. Non si può imputare il problema a degli ingegneri civili che magari sono andati in pensione da 55 anni; un amico ha impiegato diverse ore per spiegare a Google Maps dove fosse specificamente casa sua, in quel lato della via e a quell’altezza.

Tutto questo per cercare di spiegare una differenza tra il posto in cui sono cresciuto e il posto in cui abito adesso. Voglio dire, cresci in un paese di confine e ti capita spesso di chiederti se attraversando il campo di peschi davanti a casa tua finisci in un altro comune, o perché un coetaneo che vive nella casa di fronte alla tua sia costretto per questioni di stradario a frequentare le elementari in un posto a cinque chilometri di distanza rispetto alla tua scuola. Poi a un certo punto sono venuto a stare a Ravenna, e per un certo periodo di tempo mi sono chiesto dove di preciso a Ravenna. Per i primi tempi si era pensato a un giusto mezzo tra casa mia e casa della mia fidanzata, e quindi da qualche parte tra Casemurate e Osteria. Abbiamo guardato per un pochino case in zona, in cerca di qualcosa da affittare o comprare, prima di renderci conto di essere distanti da tutto e che forse avremmo dovuto scegliere un’altra locazione. Si è preso in considerazione Sant’Alberto, il suo paese, ma per me sarebbe stato eccessivo; abbiamo considerato una casa a Santerno per via della vicinanza con alcuni parenti, e come molti neo-acquirenti di case siamo rimasti affascinati per un certo periodo dai prezzi di Lido Adriano. Poi ci siamo stabiliti in una zona a ridosso del centro città, ma per dire che “prendere casa a Ravenna” nel nostro caso ha significato considerare un’abitazione posizionata in un punto a caso disposto su una-due direttrici, rispettivamente di 39 (da Sant’Alberto a Casemurate) e 25 chilometri (da Santerno a Lido Adriano). Volendo considerarli i lati di un quadrilatero, significa un’area di 975 chilometri quadrati, perfino più dell’intera area del comune di Ravenna. Il quale comunque, come senz’altro saprete, con i suoi 653 Kmq è il secondo comune d’Italia per estensione (al primo posto Roma, al terzo Cerignola, in provincia di Foggia). Per essere esatti, il comune di Ravenna è composto di un territorio pari al 230% dell’area coperta dalla somma dei tre comuni di Cesena, Montiano e Longiano, e all’interno di questo comune la percezione dello spazio è completamente diversa. È come se avessero preso un comune e l’avessero steso col matterello, ed ecco forse perché in tutto il territorio comunale non c’è mezza collina.

A viverci qui non ci si guarda, ma per uno che viene da fuori è strano rendersi conto di poter percorrere 40 minuti di strade di scorrimento senza traffico e senza mai lasciare lo stesso comune, incontrando magari dialetti e parlati radicalmente diversi (la gente di Savarna alle mie orecchie parla un italiano più simile a quello dei lombardi rispetto a quelli di San Zaccaria, con una pronuncia decisamente simile al cesenate). Ha un po’ il sapore di quelle canzoni di Townes Van Zandt in cui qualcuno partiva da una città per cercare fortuna in quella vicina e magari moriva di tifo nel tragitto. Le questioni spicce dei confini, in una realtà del genere, sembrano semplicemente lana caprina: il comune di Ravenna è così esteso da potersi permettere di avere all’interno dello stesso comune due vie diverse con lo stesso nome, gli stessi numeri ma un diverso codice d’avviamento postale (tipo via Bartolo Nigrisoli, che è sia la direttrice principale di Sant’Alberto che la strada che parte dal vecchio ingresso dell’ospedale di Ravenna). È una cosa che quando arrivi da fuori ti fa letteralmente marcire l’anima, è come dire, sai non c’erano più esseri umani a cui dedicare le cose e quindi abbiamo dovuto iniziare a doppiare zio poi sai zio noi ciabbiamo le circoscrizioni zio. È evidente anche il compiacimento dell’amministrazione comunale in questa estensione, un fiore all’occhiello che merita di essere ammirato ogni giorno da tutta la cittadinanza (credo sia questa, insomma, la ragione per cui a Ravenna non si può pensare di spostarsi da un luogo all’altro senza doversi avventurare in una circonvallazione).

Francesco Farabegoli, cesenate trapiantato a Ravenna, scrive o ha scritto su riviste culturali come Vice, Rumore, Esquire, Prismo, Il tascabile, Not

Quel giro del mondo in barca dopo la diagnosi di leucemia

La storia del velista Michele Piancastelli, morto due anni fa, diventa un docufilm

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Sono cominciate da qualche giorno le riprese del docufilm Altrove che racconta la storia di Michele Piancastelli, il velista ravennate a cui diagnosticarono la leucemia.

Dopo 7 mesi passati in ospedale partì, nel luglio 2009, con “Altrove”, una barca di colore rosso con cui affrontò il giro del mondo. Dopo 7 anni di viaggio in solitaria (uno per ogni mese trascorso in ospedale)  e oltre 40.000 miglia percorse, Michele rientrò a Ravenna nel 2016.

Morì il 5 dicembre 2022 a soli 56 anni.

Il docufilm, diretto da Ettore Zito e prodotto da Trickfree Productions, sarà distribuito nelle sale cinematografiche e parte del ricavato netto sarà donato all’ Ail di Ravenna.

Revocate le ordinanze di evacuazione a Traversara

Riprendono i lavori di ripristino degli argini

Traversara (1)

Passata la piena del Lamone a Traversara, con il calo delle acque, la risoluzione del trafilamento e la conseguente cessazione di eventuali pericoli per la popolazione sono revocate anche le ultime ordinanze di evacuazione ancora in essere, riguardanti Traversara e Borghetto.

Viene pertanto chiuso il centro di accoglienza alla palestra delle scuole elementari di Bagnacavallo.

Sono inoltre ripresi i lavori di ripristino degli argini, per permettere i quali resta chiusa al traffico dei non residenti la via Entirate di Traversara. Si ricorda che resta severamente vietato accedere agli argini.

Coppia di anziani intrappolata in casa viene salvata da polizia e vigili del fuoco

I due, marito e moglie di 80 anni, erano rimasti isolati insieme al loro nel corso dell’emergenza meteo, tra frane e infiltrazioni d’acqua e fango 

Allagamento Brisighella
Allagamenti a Brisighella (foto di repertorio di Emilia Romagna Meteo)

È stato necessario l’intervento congiunto di polizia locale e vigili del fuoco per trarre in salvo una coppia di anziani intrappolata insieme al loro cane all’interno dell’abitazione a Brisighella. I due (80 anni lui, 79 lei) residenti in una traversa di via Rio Chié sono rimasti isolati a causa di uno smottamento e dell’esondazione di un corso d’acqua, che ha fatto saltare l’elettricità e causato frane e allagamenti sulla strada e nelle colline circostanti.

La richiesta d’aiuto alle autorità da parte della coppia è arrivata intorno alle 22.20 di sabato 19 ottobre e sul posto sono intervenute immediatamente due pattuglie della polizia locale e una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento volontari di Casola Valsenio, in zona per altri interventi. A causa delle forti piogge e dell’esondazione del Rio però, la strada era diventata impraticabile, trasformandosi in un vero e proprio fiume di fango che sormontava la traversa della scoscesa strada collinare di circa 80 centimetri.

Per raggiungere l’abitazione, gli agenti e i vigili del fuoco hanno dunque predisposto un intervento congiunto che ha visto gli agenti di polizia imbarcarsi sul mezzo dei vigili del fuoco, un modulo poli-soccorso, così da avvicinarsi il più possibile alla casa. A circa 150 metri dall’abitazione però, lo smottamento e la pendenza eccessiva hanno reso impossibile proseguire con il veicolo. A questo punto, gli agenti e i soccorritori hanno proseguito a piedi, raggiungendo l’abitazione dei coniugi, ormai allagata e isolata. I due anziani, insieme al loro cane, sono stati tratti in salvo e portati fino al mezzo dei vigili del fuoco.

Una volta a bordo, i coniugi sono stati portati alla pattuglia della polizia locale e, successivamente, all’abitazione del figlio, dove hanno potuto trascorrere la notte al sicuro.

Ponte delle Grazie: ancora non si sa quando arrivierà il bando per rifarlo

La struttura commissariale ha stanziato 900mila euro per la progettazione a Faenza
Per il cantiere servono almeno 4,5 milioni. Il Bailey provvisorio è previsto per un biennio

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Il ponte delle Grazie sul fiume Lamone a Faenza, collegamento cruciale tra il quartiere Borgo Durbecco e il centro città, è uscito malconcio dalle due alluvioni di maggio 2023. La forza della piena che lo ha sommerso ha sollecitato la tenuta del manufatto inaugurato nel 1951. Dovrà essere abbattuto e ricostruito: più alto e senza piloni, serviranno almeno tra 4,5 e 8 milioni di euro, ma al momento non ci sono tempi definiti. Come noto, dallo scorso luglio è operativo un ponte Bailey accanto al ponte delle Grazie: le due strutture sono a senso unico in direzione opposta per alleggerire i carichi di traffico.

Il vicesindaco di Faenza, Andrea Fabbri, è titolare della delega ai Lavori pubblici e non nasconde il fastidio per le difficoltà nei rapporti con Sogesid, la società di ingegneria selezionata dalla struttura commissariale per gli appalti delle opere di ricostruzione. «Vista la mole di questo intervento – spiega Fabbri, esponente del Pd – abbiamo ritenuto che la cosa migliore fosse darne la gestione a Sogesid per non gravare sugli uffici comunali alle prese con tante altre questioni di ricostruzione». La Regione e il commissario Francesco Paolo Figliuolo spingevano a favore della delega a Sogesid e il consiglio comunale ha approvato la convenzione: «Però i contatti si sono interrotti e non abbiamo aggiornamenti». La buona notizia è arrivata nei giorni scorso, dopo la terza alluvione in sedici mesi, quando il generale Figliuolo ha firmato l’aggiornamento di un’ordinanza che assegna 900mila euro a favore del ponte delle Grazie: «Dovrebbero essere quelli per la progettazione e non comparivano nella versione precedente. È una cosa positiva e ci auguriamo che sia un’accelerata. Però vorremmo vedere anche l’assegnazione delle risorse per l’intero intervento: non è un ponticello in montagna, ma un collegamento fondamentale per la città». Al momento della progettazione si porrà la questione dell’altezza del nuovo impalcato. «La legge dice che dovrebbe essere tre metri più alto dell’ultima piena, ma questo non è chiaramente possibile perché siamo in una zona urbanizzata e la rampa dovrebbe partire da piazza del Popolo. Uno studio affidato a consulenti esterni ha incrociato le necessità idrauliche con le reali possibilità del contesto per arrivare a definire dei paletti. La progettazione poi entrerà nel dettaglio. Contiamo che l’Autorità di bacino conceda una deroga per avere un’altezza minore, considerato che il rischio dovrebbe essere minore per la realizzazione di opere a monte come le casse di laminazione per ridurre l’altezza delle piene». Il cantiere per demolizione e costruzione, in teoria, potrebbe richiedere tempi di circa un anno. Ma Fabbri mette le mani avanti: «Andranno valutate tutte le situazioni solo quando ci sarà la certezza di poter fare tutto nel tempo più breve possibile». Il Bailey provvisorio diventerebbe l’unico collegamento nel periodo di cantiere e le date del “noleggio” impongono l’accelerata auspicata da Fabbri: «Il Bailey è nanziato dalla struttura commissariale per due anni, è come se avessero pagato per noleggio con montaggio e smontaggio. Per questo il biennio 2025-2026 dovrebbe essere quello per rifare il ponte delle Grazie».

Inizia il rientro alla normalità in Provincia: le prime riaperture stradali in città

Anche da Cotignola, uno dei Comuni più a rischio per il transito dei fiumi in piena, non si evidenziano particolari criticità

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Con l’esaurirsi delle precipitazioni inizia il rientro alla normalità della situazione in Provincia, senza che si evidenzino particolari criticità.

Dal comune di Cotignola (uno tra i più a rischio per quanto riguarda le piene dei fiumi) comunicano che il picco delle acque superiore alla soglia 3 è transitato per la città alle 7.45, rientrando ora entro la soglia 2 (arancio). Si aspetta ora il naturale deflusso delle acque, continuando a monitorare la situazione.

Anche dal comune capoluogo Ravenna arrivano rassicurazioni per i cittadini. Il centro operativo comunale sta continuando a sorvegliare la piena del Lamone e del Reno che stanno transitando dal territorio ravennate senza destare particolari preoccupazioni. Rimane monitorata anche la situazione dei canali consortili su tutto il territorio comunale, in particolare nei tratti interessati dai centri abitati. A questo proposito sono stati anche posizionati alcuni impianti di sollevamento in ausilio a quelli idrovori. La pompa ad alta capacità, in dotazione ai Vigili del Fuoco, sta continuando a lavorare su via Canalazzo, con lo scopo di alleggerire il bacino del canale Drittolo.

Per quanto riguarda la situazione delle strade, vengono riaperte via della Battana e Burchiella, in zona portuale e via Trieste, via Stradone e via Romea sud, in corrispondenza dei ponti sullo scolo Lama. Anas sta procedendo alle verifiche per riaprire anche lo svincolo che dalla rotonda Portogallo si immette nella statale 16 Adriatica verso nord.

Per la giornata di domani, lunedì 21 ottobre, saranno regolarmente aperti i servizi educativi, le scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università, i centri di formazione professionale, i centri ricreativi e di aggregazione giovanile, i centri diurni per anziani e disabili, i centri sociali per anziani e i centri socio-occupazionali per disabili. Resteranno comunque chiusi anche nella giornata di domani musei e biblioteche.

Migliorano le condizioni meteo e riaprono parchi, pinete e spiagge

Il territorio è ancora costantemente monitorato

Piazza Garibaldi Comune Cervia

In seguito al miglioramento delle condizioni meteorologiche sul territorio il Comune di Cervia ha predisposto già dalla giornata di oggi, domenica 20 ottobre, la riapertura parchi, giardini pubblici, pinete e arenile.

Il territorio comunque è ancora costantemente monitorato e la situazione è sotto controllo.

Il Senio oltre la soglia rossa, evacuazioni a Cotignola

Apprensione per le piene dei fiumi. Crolla un pino a Fusignano

Pino Fusignano
Il pino caduto in via Monti a Fusignano

Momenti di apprensione in mattinata per i picchi delle piene dei fiumi, anche in provincia di Ravenna, in particolare nelle zone alluvionate lo scorso mese.

A Cotignola è stata disposta l’evacuazione di tutti coloro che abitano nelle vicinanze della rotta registrata il 19 settembre e dei cittadini più fragili che risiedono entro 150 metri di distanza dal Senio, che ha superato la soglia rossa.

A Bagnacavallo la piena del Lamone ha superato la soglia arancione e sta transitando da Traversara; al momento (aggiornamento ore 8.45 di domenica 20 ottobre) non si registrano problematiche.

A Fusignano, nella notte, è caduto un pino in via Monti, fortunatamente senza conseguenze.

Il prefetto: «Confortante la situazione dei fiumi»

Registrati diversi allagamenti, anche al Cisim di Lido Adriano

Cisim Lido Adriano Allagato
Il Cisim allagato

Le cumulate di acqua caduta in provincia di Ravenna sabato 19 ottobre hanno raggiunto i 40-60 mm ma, in alcuni comuni, si sono registrati anche rovesci con quantitativi di acqua superiori ai 100 mm, in particolare sulla zona di pianura di Ravenna e Cervia.

Le piogge cadute continuativamente – si legge in una nota della prefettura – hanno provocato una generale saturazione del territorio con incapacità dello stesso di assorbire eventuali altre forti precipitazioni.

Nei comuni di Ravenna, Cervia e Alfonsine sono stati segnalati alcuni allagamenti di cantine e piani interrati di abitazioni (a Lido Adriano si è allagato il centro Cisim, con i gestori che chiedono una mano per i lavori di sistemazione). Sono avvenuti localizzati cali di tensione dell’energia elettrica che hanno provocato blackout in particolare nella zona di Lugo, Bagnacavallo e Cervia.

«Confortante è la situazione dei fiumi della provincia – dichiara il prefetto Castrese De Rosa – in quanto le piene previste non sembrerebbero particolarmente intense e comunque con soglie e livelli inferiori al previsto».

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